MOBILITA'. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): MEGLIO IL TRENO, MA PUNTUALE E FREQUENTE. FCU E' UN RAMO SECCO
"La Regione faccia una scelta strategica, punti sulla ferrovia e abbandoni scelte scellerate come la E45 autostrada e la trasformazione della Statale 77"
"E' giunto il momento anche per Perugia e per l'Umbria di constatare con mano l'insostenibilità di un modello di mobilità incentrato sull'auto privata che pone l'Umbria in cima alle classifiche nazionali ed europee di densità automobilistica. Infatti, con 1,53 auto per abitante, l'Umbria è la terza regione d'Italia preceduta dalla poco significativa Valle d'Aosta e dal Lazio. E non va meglio per Perugia che con 1,69 auto per abitante è la seconda città d'Italia, occupando la stessa posizione di Roma, ed essendo preceduta dalla sola Aosta. Questo rischia di far svanire l'icona dell'Umbria verde danneggiando il turismo e provocando ogni anno seri problemi all'ambiente e alla salute delle persone, soprattutto di anziani e bambini, proponendo un modello di sviluppo antiquato e per niente sostenibile". Lo ha detto il capogruppo regionale dei Verdi e civici Oliviero Dottorini, conversando con i giornalisti, in occasione della giornata nazionale del Sole che ride a sostegno del sistema ferroviario nazionale. Il consigliere verde-civico, che era partito alle ore 7.35 dalla stazione di Città di Castello, ha incontrato in mattinata il presidente del comitato dei pendolari altotiberini Andrea Meniconi e l'amministratore unico di Fcu Vannio Brozzi. Nelle principali stazioni dell'Umbria (Perugia, Terni, Città di Castello, Foligno) erano presenti i presidi dei Verdi per sensibilizzare gli utenti dei servizi ferroviari sulle proposte del Sole che ride.
"La nostra regione - ha spiegato Dottorini - deve potenziare la viabilità su rotaia, la mobilità pubblica e l'intermodalità tra i mezzi di trasporto sostenibili. Per fare questo occorre aumentare la velocità dei treni di Fcu, una seria sinergia tra Fcu e Ferrovie delle Stato, creare biglietti integrati, corse più frequenti, imprimere maggiore slancio alla rielettrificazione e alla ristrutturazione delle stazioni, alcune veramente in condizioni pietose. Le nostre priorità sono lo sfondamento a Nord della Ferrovia centrale umbra su direttrici europee, il raddoppio della Orte-Falconara e della Foligno-Terontola, la realizzazione di piste ciclabili e autostrade informatiche in tutte le città. Parallelamente consideriamo un'assurdità tutte le ipotesi che puntano a fare dell'Umbria un luogo di transito per mezzi pesanti senza alcun ritorno economico, ambientale e occupazionale. Pertanto diciamo no alla trasformazione in autostrada della E45 e a tutte le arterie non motivate da esigenze primarie, a iniziare dalla Statale 77".
"Oggi - ha spiegato l'esponente del Sole che ride - abbiamo avuto la conferma di una realtà complessa che sconta ritardi e inadempienze decennali. I pendolari denunciano disagi che dovrebbero far riflettere e che certe volte offendono la dignità stessa delle persone. Ritardi, lentezza, stazioni fatiscenti, corse troppo sporadiche, disservizi sono all'ordine del giorno, mentre la società della Regione ha un bilancio disastroso. Abbiamo avuto dall'amministratore Brozzi rassicurazioni sulla volontà di potenziare i servizi, razionalizzare gli investimenti e intraprendere azioni concrete che portino a un reale sfondamento verso Nord di quello che al momento rimane un ramo secco nel panorama nazionale e interregionale della rete delle infrastrutture viarie su rotaia. Ne prendiamo atto, ma rimaniamo convinti che in tempi di ristrettezze economiche e manovre finanziarie all'osso occorrano politiche regionali più determinate su scelte strategiche che puntino a un modello di mobilità alternativo a quello ormai superato della gomma, del catrame e del petrolio. A chiedercelo, oltre che il buon senso, sono le politiche energetiche ed economiche più avanzate in campo europeo. E' urgente ridurre i consumi energetici, mitigare l'impatto sull'ambiente del sistema dei trasporti, rendere la mobilità più sicura per i cittadini, liberare le città e le grandi aree urbane dal traffico privato per un forte riequilibrio e una riconversione modale da gomma a ferro. Se il nostro obiettivo è uno sviluppo sostenibile, duraturo, non imitabile bisogna far coincidere e sommare gli interventi dello Stato e della regione per la costruzione del sistema integrato dei trasporti".
Perugia, 16 dicembre 2005
"La Regione faccia una scelta strategica, punti sulla ferrovia e abbandoni scelte scellerate come la E45 autostrada e la trasformazione della Statale 77"
"E' giunto il momento anche per Perugia e per l'Umbria di constatare con mano l'insostenibilità di un modello di mobilità incentrato sull'auto privata che pone l'Umbria in cima alle classifiche nazionali ed europee di densità automobilistica. Infatti, con 1,53 auto per abitante, l'Umbria è la terza regione d'Italia preceduta dalla poco significativa Valle d'Aosta e dal Lazio. E non va meglio per Perugia che con 1,69 auto per abitante è la seconda città d'Italia, occupando la stessa posizione di Roma, ed essendo preceduta dalla sola Aosta. Questo rischia di far svanire l'icona dell'Umbria verde danneggiando il turismo e provocando ogni anno seri problemi all'ambiente e alla salute delle persone, soprattutto di anziani e bambini, proponendo un modello di sviluppo antiquato e per niente sostenibile". Lo ha detto il capogruppo regionale dei Verdi e civici Oliviero Dottorini, conversando con i giornalisti, in occasione della giornata nazionale del Sole che ride a sostegno del sistema ferroviario nazionale. Il consigliere verde-civico, che era partito alle ore 7.35 dalla stazione di Città di Castello, ha incontrato in mattinata il presidente del comitato dei pendolari altotiberini Andrea Meniconi e l'amministratore unico di Fcu Vannio Brozzi. Nelle principali stazioni dell'Umbria (Perugia, Terni, Città di Castello, Foligno) erano presenti i presidi dei Verdi per sensibilizzare gli utenti dei servizi ferroviari sulle proposte del Sole che ride.
"La nostra regione - ha spiegato Dottorini - deve potenziare la viabilità su rotaia, la mobilità pubblica e l'intermodalità tra i mezzi di trasporto sostenibili. Per fare questo occorre aumentare la velocità dei treni di Fcu, una seria sinergia tra Fcu e Ferrovie delle Stato, creare biglietti integrati, corse più frequenti, imprimere maggiore slancio alla rielettrificazione e alla ristrutturazione delle stazioni, alcune veramente in condizioni pietose. Le nostre priorità sono lo sfondamento a Nord della Ferrovia centrale umbra su direttrici europee, il raddoppio della Orte-Falconara e della Foligno-Terontola, la realizzazione di piste ciclabili e autostrade informatiche in tutte le città. Parallelamente consideriamo un'assurdità tutte le ipotesi che puntano a fare dell'Umbria un luogo di transito per mezzi pesanti senza alcun ritorno economico, ambientale e occupazionale. Pertanto diciamo no alla trasformazione in autostrada della E45 e a tutte le arterie non motivate da esigenze primarie, a iniziare dalla Statale 77".
"Oggi - ha spiegato l'esponente del Sole che ride - abbiamo avuto la conferma di una realtà complessa che sconta ritardi e inadempienze decennali. I pendolari denunciano disagi che dovrebbero far riflettere e che certe volte offendono la dignità stessa delle persone. Ritardi, lentezza, stazioni fatiscenti, corse troppo sporadiche, disservizi sono all'ordine del giorno, mentre la società della Regione ha un bilancio disastroso. Abbiamo avuto dall'amministratore Brozzi rassicurazioni sulla volontà di potenziare i servizi, razionalizzare gli investimenti e intraprendere azioni concrete che portino a un reale sfondamento verso Nord di quello che al momento rimane un ramo secco nel panorama nazionale e interregionale della rete delle infrastrutture viarie su rotaia. Ne prendiamo atto, ma rimaniamo convinti che in tempi di ristrettezze economiche e manovre finanziarie all'osso occorrano politiche regionali più determinate su scelte strategiche che puntino a un modello di mobilità alternativo a quello ormai superato della gomma, del catrame e del petrolio. A chiedercelo, oltre che il buon senso, sono le politiche energetiche ed economiche più avanzate in campo europeo. E' urgente ridurre i consumi energetici, mitigare l'impatto sull'ambiente del sistema dei trasporti, rendere la mobilità più sicura per i cittadini, liberare le città e le grandi aree urbane dal traffico privato per un forte riequilibrio e una riconversione modale da gomma a ferro. Se il nostro obiettivo è uno sviluppo sostenibile, duraturo, non imitabile bisogna far coincidere e sommare gli interventi dello Stato e della regione per la costruzione del sistema integrato dei trasporti".
Perugia, 16 dicembre 2005
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