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"Quelle che per il Pdl sono assurde limitazioni, per noi rappresentano correttivi che forse eviteranno di incartare il solito regalo a costruttori e speculatori"
"Quello voluto da Berlusconi non è un Piano-casa, ma un incentivo alla deregulation edificatoria. Per fortuna il testo che è oggi in Consiglio regionale è frutto di una scelta di coalizione che ha saputo opporsi alle proposte di alcuni esponenti del centrodestra, che fino all'ultimo, sprezzanti del senso della misura e del decoro, hanno addirittura avuto il coraggio di definire "geniale" un provvedimento, quello del governo Berlusconi, che ha come unico effetto certo quello di infliggere un colpo pesantissimo al nostro territorio e alle sue prospettive economiche".
Lo ha detto Oliviero Dottorini, capogruppo regionale dei Verdi e civici, commentando i contenuti dell'atto "Norme per il governo del territorio e per il rilancio dell'economia attraverso la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente" oggi in discussione a Palazzo Cesaroni.
"Invece di incartare il solito regalo a speculatori e cementificatori - continua Dottorini - sarebbe stato opportuno che il governo avesse predisposto una legge sull'edilizia residenziale pubblica adeguatamente finanziata, avviando un piano di riqualificazione e rinnovamento del patrimonio edilizio legato ad obiettivi di efficienza energetica e di diffusione delle fonti rinnovabili. Oggi quelle che il centrodestra umbro definisce come 'assurde limitazioni' agli ampliamenti degli edifici non sono altro che norme che consentono di non imboccare la via di una deregulation selvaggia. Purtroppo non siamo così sicuri che questo provvedimento riuscirà a disinnescare i meccanismi perversi messi in atto dal governo Berlusconi e fortemente sponsorizzati dagli esponenti del Pdl regionale. Alcuni nostri emendamenti migliorativi non sono stati presi in considerazione. Tuttavia riteniamo che i rischi maggiori si siano evitati e che il provvedimento non si discosti molto da quelli predisposti da altre regioni come la Toscana. Di sicuro questo testo ha almeno il pregio di non giungere agli eccessi di regioni come il Veneto, che ha pensato di strafare, prevedendo interventi anche nei centri storici e concedendo aumenti volumetrici fino al 40 per cento".
"La verità - conclude Dottorini - è che il Pdl auspica un paese dove ognuno possa costruire quanto e dove vuole, senza alcuna considerazione del bene comune, a dimostrazione di una sensibilità esclusiva agli interessi particolari di alcuni gruppi di pressione. Quando sentiamo esponenti del centrodestra abbandonare ogni ritegno e bollare come "aggravanti" e come "vincoli assurdi" la necessità di subordinare gli ampliamenti alla certificazione di sostenibilità ambientale e l'obbligo di riqualificazione architettonica ed ambientale degli edifici abbiamo la rappresentazione plastica del modo di concepire la tutela dei beni comuni e collettivi che il Pdl coltiva. Per loro lo sviluppo sostenibile e il miglioramento della qualità della vita collettiva non sono che fastidiosi lacciuoli di cui liberarsi al più presto. Noi ovviamente la pensiamo in modo completamente diverso".
Perugia, 23 giugno 2009
"Quelle che per il Pdl sono assurde limitazioni, per noi rappresentano correttivi che forse eviteranno di incartare il solito regalo a costruttori e speculatori"
"Quello voluto da Berlusconi non è un Piano-casa, ma un incentivo alla deregulation edificatoria. Per fortuna il testo che è oggi in Consiglio regionale è frutto di una scelta di coalizione che ha saputo opporsi alle proposte di alcuni esponenti del centrodestra, che fino all'ultimo, sprezzanti del senso della misura e del decoro, hanno addirittura avuto il coraggio di definire "geniale" un provvedimento, quello del governo Berlusconi, che ha come unico effetto certo quello di infliggere un colpo pesantissimo al nostro territorio e alle sue prospettive economiche".
![Abuso edilizio](http://www.immobiliareblog.it/wp-content/uploads/2007/12/abuso-edilizio.jpg)
"Invece di incartare il solito regalo a speculatori e cementificatori - continua Dottorini - sarebbe stato opportuno che il governo avesse predisposto una legge sull'edilizia residenziale pubblica adeguatamente finanziata, avviando un piano di riqualificazione e rinnovamento del patrimonio edilizio legato ad obiettivi di efficienza energetica e di diffusione delle fonti rinnovabili. Oggi quelle che il centrodestra umbro definisce come 'assurde limitazioni' agli ampliamenti degli edifici non sono altro che norme che consentono di non imboccare la via di una deregulation selvaggia. Purtroppo non siamo così sicuri che questo provvedimento riuscirà a disinnescare i meccanismi perversi messi in atto dal governo Berlusconi e fortemente sponsorizzati dagli esponenti del Pdl regionale. Alcuni nostri emendamenti migliorativi non sono stati presi in considerazione. Tuttavia riteniamo che i rischi maggiori si siano evitati e che il provvedimento non si discosti molto da quelli predisposti da altre regioni come la Toscana. Di sicuro questo testo ha almeno il pregio di non giungere agli eccessi di regioni come il Veneto, che ha pensato di strafare, prevedendo interventi anche nei centri storici e concedendo aumenti volumetrici fino al 40 per cento".
"La verità - conclude Dottorini - è che il Pdl auspica un paese dove ognuno possa costruire quanto e dove vuole, senza alcuna considerazione del bene comune, a dimostrazione di una sensibilità esclusiva agli interessi particolari di alcuni gruppi di pressione. Quando sentiamo esponenti del centrodestra abbandonare ogni ritegno e bollare come "aggravanti" e come "vincoli assurdi" la necessità di subordinare gli ampliamenti alla certificazione di sostenibilità ambientale e l'obbligo di riqualificazione architettonica ed ambientale degli edifici abbiamo la rappresentazione plastica del modo di concepire la tutela dei beni comuni e collettivi che il Pdl coltiva. Per loro lo sviluppo sostenibile e il miglioramento della qualità della vita collettiva non sono che fastidiosi lacciuoli di cui liberarsi al più presto. Noi ovviamente la pensiamo in modo completamente diverso".
Perugia, 23 giugno 2009
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