Grave che Berlusconi non accetti uno dei cardini della democrazia
italiana: il principio dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge"
"Occorre una mobilitazione nazionale in difesa della Costituzione e per chiedere le immediate dimissioni del Presidente del Consiglio e il ritorno alle urne. A maggior ragione dopo la reazione scomposta e pericolosa cui stiamo assistendo. L'incostituzionalità del lodo Alfano è data dalla palese violazione di uno dei cardini della nostra democrazia, quello che prevede che i cittadini italiani sono uguali di fronte alla legge. Un principio duro da accettare per chi, di norma, confonde i propri interessi personali con quelli del paese". Lo ha dichiarato Oliviero Dottorini, capogruppo regionale dei Verdi e civici, riferendosi alle ultime dichiarazioni di Silvio Berlusconi in seguito alla bocciatura da parte della Corte costituzionale del Lodo Alfano.
"Era facilmente intuibile - aggiunge Dottorini - come il Lodo Alfano, votato a maggioranza semplice dal Parlamento, non bastasse per cambiare uno dei principi costituzionali più importanti: l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Il fatto che il capo del governo non accetti questo elementare dato di realtà, accettando di tornare tra i comuni mortali, è molto grave. Il fatto che i giudici supremi abbiano rifiutato l'ennesima legge ad personam è solo un bene per il nostro ordinamento giuridico che si vede in qualche modo risarcito di tutto tempo trascorso dal governo in carica ad occuparsi più degli affari privati di una persona che non di un rinnovamento generale del sistema processuale. Per non parlare delle tante occasioni di riforma perse, magari perché confliggenti cogli interessi del premier: dalle banche ai media e alle assicurazioni. Per questo è necessario fare sentire la voce e l'indignazione di quanti credono ancora in un paese di uguali, almeno davanti alla legge".
Perugia, 8 ottobre 2009
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