"Prioritarie per noi la salute dei cittadini e la salvaguardia dell'ambiente. Invitiamo la giunta di Bettona a chiarire la propria imbarazzante posizione alla Magistratura"
"Le minacce del sindaco Lamberto Marcantonini e del vice-sindaco Valerio Bazzoffia non ci spaventano e non ci impediranno di continuare a difendere gli interessi che per noi sono prioritari: la tutela della salute dei cittadini e il rilancio di un'economia sana e compatibile con l'ambiente. Lo faremo con tutti gli strumenti che il nostro ruolo istituzionale ci consente, nel pieno esercizio delle nostre funzioni. Da oggi inoltre trasferiremo tutte le informazioni di cui verremo in possesso alla Procura della Repubblica". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo regionale dell'Italia dei Valori, risponde alle esternazioni degli esponenti del Comune di Bettona che oggi hanno minacciato querela nei suoi confronti, per aver invitato la giunta regionale a non progettare il futuro della zootecnia umbra con chi è implicato in una indagine riguardante reati della massima gravità.
"Su questa vicenda - aggiunge Dottorini - ci sono troppe cose che non tornano. Noi continuiamo a chiedere chiarezza e ribadiamo che non è edificante per un'amministrazione comunale essere coinvolta in uno scandalo di questa portata, per giunta con accuse gravissime, come riportato nella nostra interrogazione consiliare. Riteniamo quanto meno inopportuno che la giunta regionale, per affrontare le strategie di rilancio della zootecnia in Umbria, prosegua l'interlocuzione con gli amministratori indagati. Quanto sostenuto nell'interrogazione che abbiamo presentato è supportato da documenti ufficiali ed è il frutto di una posizione politica che chiede di risolvere in maniera definitiva una vicenda tra le più gravi accadute in Umbria. La giunta comunale non può tirarsi fuori dalle responsabilità per la situazione disastrosa che quel territorio è costretto a subire e dovrà chiarire la propria imbarazzante posizione non tanto a noi, ma alla Magistratura. A noi interessa che la popolazione di Bettona non corra alcun rischio e che la regione sia in grado di progettare un futuro della zootecnia umbra sostenibile e condiviso con le associazioni locali e i comitati dei cittadini".
"In attesa che la giustizia faccia il suo corso e augurando ai solerti amministratori bettonesi di dimostrare la propria estraneità dall'accusa di avere "intenzionalmente procurato a Codep un ingiusto vantaggio consentendo la prosecuzione delle attività illecite", come si legge dalle cronache, continuiamo a chiedere che la politica prenda atto di questo disastro ambientale senza precedenti, evitando di fare sconti a chi si è reso responsabile di questa situazione e ripensando completamente il comparto della suinicoltura in Umbria. Alla luce di quanto sta avvenendo, infatti - conclude il capogruppo dell'Idv -, le misure per la zootecnia contenute nel Piano di tutela delle acque approvato nell'autunno scorso già appaiono in tutta la loro inadeguatezza. In quell'occasione solo l'Italia dei Valori votò contro un provvedimento inaccettabile, costruito sulle esigenze esclusive degli allevatori e senza prendere in considerazione le istanze dei cittadini."
Perugia, 17 giugno 2010
"Le minacce del sindaco Lamberto Marcantonini e del vice-sindaco Valerio Bazzoffia non ci spaventano e non ci impediranno di continuare a difendere gli interessi che per noi sono prioritari: la tutela della salute dei cittadini e il rilancio di un'economia sana e compatibile con l'ambiente. Lo faremo con tutti gli strumenti che il nostro ruolo istituzionale ci consente, nel pieno esercizio delle nostre funzioni. Da oggi inoltre trasferiremo tutte le informazioni di cui verremo in possesso alla Procura della Repubblica". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo regionale dell'Italia dei Valori, risponde alle esternazioni degli esponenti del Comune di Bettona che oggi hanno minacciato querela nei suoi confronti, per aver invitato la giunta regionale a non progettare il futuro della zootecnia umbra con chi è implicato in una indagine riguardante reati della massima gravità.
"Su questa vicenda - aggiunge Dottorini - ci sono troppe cose che non tornano. Noi continuiamo a chiedere chiarezza e ribadiamo che non è edificante per un'amministrazione comunale essere coinvolta in uno scandalo di questa portata, per giunta con accuse gravissime, come riportato nella nostra interrogazione consiliare. Riteniamo quanto meno inopportuno che la giunta regionale, per affrontare le strategie di rilancio della zootecnia in Umbria, prosegua l'interlocuzione con gli amministratori indagati. Quanto sostenuto nell'interrogazione che abbiamo presentato è supportato da documenti ufficiali ed è il frutto di una posizione politica che chiede di risolvere in maniera definitiva una vicenda tra le più gravi accadute in Umbria. La giunta comunale non può tirarsi fuori dalle responsabilità per la situazione disastrosa che quel territorio è costretto a subire e dovrà chiarire la propria imbarazzante posizione non tanto a noi, ma alla Magistratura. A noi interessa che la popolazione di Bettona non corra alcun rischio e che la regione sia in grado di progettare un futuro della zootecnia umbra sostenibile e condiviso con le associazioni locali e i comitati dei cittadini".
"In attesa che la giustizia faccia il suo corso e augurando ai solerti amministratori bettonesi di dimostrare la propria estraneità dall'accusa di avere "intenzionalmente procurato a Codep un ingiusto vantaggio consentendo la prosecuzione delle attività illecite", come si legge dalle cronache, continuiamo a chiedere che la politica prenda atto di questo disastro ambientale senza precedenti, evitando di fare sconti a chi si è reso responsabile di questa situazione e ripensando completamente il comparto della suinicoltura in Umbria. Alla luce di quanto sta avvenendo, infatti - conclude il capogruppo dell'Idv -, le misure per la zootecnia contenute nel Piano di tutela delle acque approvato nell'autunno scorso già appaiono in tutta la loro inadeguatezza. In quell'occasione solo l'Italia dei Valori votò contro un provvedimento inaccettabile, costruito sulle esigenze esclusive degli allevatori e senza prendere in considerazione le istanze dei cittadini."
- Il Messaggero (13/6/2010): Banda del depuratore: arrestate quei 26;
- La Nazione (13/6/2010):IMPRENDITORI, TECNICI E POLITICI NEI GUAI PER IL DEPURATORE CODEP;
- La Nazione /13/6/2010): CHIUSA L'INCHIESTA: ECCO CHI RISCHIA IL PROCESSO;
- Il Corriere dell'Umbria: VENTISEI INDAGATI PER IL DEPURATORE;
Perugia, 17 giugno 2010
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