"Privatizzazione dell'acqua, nucleare e legittimo impedimento scelte scellerate. Volontà di oltre due milioni di persone più importante di quella di una decina di governanti"
"Un successo importantissimo, che dimostra come, nonostante la propaganda fuorviante dei principali mezzi di informazione, il governo Berlusconi non sia riuscito a darla a bere agli italiani. Il loro No netto a tre normative altamente antidemocratiche è incoraggiante per chi ha a cuore la salvaguardia dei beni comuni, dell'ambiente e del principio di uguaglianza di ogni cittadino di fronte alla legge". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, commenta l'avvenuta deposizione presso la Cassazione di 2,2 milioni di firme complessive per i tre quesiti referendari promossi dall'Italia dei Valori e che segna uno spartiacque nella storia referendaria italiana.
"Anche in Umbria, seppure a macchia di leopardo, sono state raccolte complessivamente oltre 20.000 firme, che confermano il netto No dei nostri concittadini alla privatizzazione dell'acqua, al ritorno al nucleare e alle leggi ad personam tese solo a salvaguardare gli inconfessabili interessi del Presidente del Consiglio. E' quindi per noi motivo di grande soddisfazione poter affermare che Italia dei Valori proseguirà questa battaglia di civiltà, supportata da milioni di cittadini che hanno ben compreso la portata del messaggio che i tre quesiti referendari hanno portato avanti. Con questa straordinaria risposta ai nostri quesiti i cittadini ci dimostrano che non sono più disponibili a lasciare che il futuro del nostro paese venga deciso da un gruppo di spregiudicati governanti che hanno come primario interesse quello di accrescere le proprie ricchezze ed il proprio potere".
"Ora - conclude Dottorini - contiamo che anche le altre forze del centrosinistra si aggreghino a questa battaglia di civiltà. Siamo coscienti che la sfida difficilissima sarà quella di far raggiungere il quorum dei votanti ai referendum. Italia dei Valori continuerà a crederci e a sostenere questa battaglia, affinché la volontà di oltre due milioni di persone torni ad essere più importante di quella di una decina di governanti".
Perugia, 29 luglio 2010
"Un successo importantissimo, che dimostra come, nonostante la propaganda fuorviante dei principali mezzi di informazione, il governo Berlusconi non sia riuscito a darla a bere agli italiani. Il loro No netto a tre normative altamente antidemocratiche è incoraggiante per chi ha a cuore la salvaguardia dei beni comuni, dell'ambiente e del principio di uguaglianza di ogni cittadino di fronte alla legge". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, commenta l'avvenuta deposizione presso la Cassazione di 2,2 milioni di firme complessive per i tre quesiti referendari promossi dall'Italia dei Valori e che segna uno spartiacque nella storia referendaria italiana.
"Anche in Umbria, seppure a macchia di leopardo, sono state raccolte complessivamente oltre 20.000 firme, che confermano il netto No dei nostri concittadini alla privatizzazione dell'acqua, al ritorno al nucleare e alle leggi ad personam tese solo a salvaguardare gli inconfessabili interessi del Presidente del Consiglio. E' quindi per noi motivo di grande soddisfazione poter affermare che Italia dei Valori proseguirà questa battaglia di civiltà, supportata da milioni di cittadini che hanno ben compreso la portata del messaggio che i tre quesiti referendari hanno portato avanti. Con questa straordinaria risposta ai nostri quesiti i cittadini ci dimostrano che non sono più disponibili a lasciare che il futuro del nostro paese venga deciso da un gruppo di spregiudicati governanti che hanno come primario interesse quello di accrescere le proprie ricchezze ed il proprio potere".
"Ora - conclude Dottorini - contiamo che anche le altre forze del centrosinistra si aggreghino a questa battaglia di civiltà. Siamo coscienti che la sfida difficilissima sarà quella di far raggiungere il quorum dei votanti ai referendum. Italia dei Valori continuerà a crederci e a sostenere questa battaglia, affinché la volontà di oltre due milioni di persone torni ad essere più importante di quella di una decina di governanti".
Perugia, 29 luglio 2010
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