"Travolto da scandali e arresti, il governo starebbe per escludere la Orte-Mestre dalle priorità. Eppure il Consiglio regionale si è fatto beffe delle 8500 firme raccolte. Adesso sistemare quella mulattiera"

"Travolto da scandali e arresti l'assurdo progetto di trasformazione in autostrada della E45 sembra uscito definitivamente dalle priorità del Governo. Un vero e proprio smacco per i tanti sostenitori, di destra e sinistra, che fino a ieri ne decantavano le qualità e i possibili effetti miracolosi per l'economia della nostra regione. Evidentemente non erano così campate in aria le ragioni delle migliaia di cittadini che da anni si battono contro un'opera inutile, dannosa e economicamente insostenibile. Cittadini a cui si è cercato sempre di tappare la bocca non consentendo loro neppure di esporre le proprie ragioni in Consiglio regionale. Adesso, una volta messa da parte la propaganda cementizia e le finzioni sviluppiste, occorre l'impegno comune per dare il via a un serio piano di manutenzione e messa in sicurezza di un'arteria non degna di un paese civile". Con queste parole Oliviero Dottorini (Umbria migliore), presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali del Consiglio regionale, commenta le notizie secondo cui il corridoio autostradale Orte-Mestre sarebbe stato eliminato dalle opere di prossima realizzazione da parte del Governo.
"Dall'allegato Infrastrutture al Def - spiega Dottorini - risulta che delle oltre 400 opere ritenute prioritarie solo 49 sarebbero salvate dal Governo e fra queste non figura la trasformazione autostradale della E45 Orte-Mestre. Certo, è presto per cantare vittoria e occorre capire se il neo ministro Delrio avrà la forza di resistere alla potente lobby trasversale che da sempre sostiene il mega progetto, confermando le sue intenzioni nel prossimo Consiglio dei Ministri. C'è poi da considerare che il progetto autostradale rimarrebbe comunque nella lista.
Ma intanto pare essersi dileguata la fanfara di chi prometteva sviluppo e esenzioni dal pedaggio per giustificare un affare senza ritorni per l'Umbria, ma solo per un ristretta cerchia di interessi. E questo non è poco".
"La E45 autostrada - ricorda il presidente della prima commissione consiliare - è al centro degli scandali sulle grandi opere, con pesanti ombre sulla gestione degli appalti. Fra le ipotesi fornite dai magistrati c'è quella secondo la quale il consorzio "Ilia Or-Me", che fa capo a Vito Bonsignore, la 'mente' che ha concepito l'autostrada Orte-Mestre e che anche stavolta appare iscritto nel registro degli indagati, avrebbe ricevuto il parere positivo del Cipe grazie all'appoggio di Ercole Incalza, che si trova da poco agli arresti domiciliari. Ormai - prosegue Dottorini - fra i protagonisti del mega progetto di trasformazione in autostrada a pedaggio della E45 Orte-Mestre sono pochi quelli che non siano stati travolti negli ultimi tempi in qualche vicenda giudiziaria. E' evidente come alle motivazioni di natura ambientale ed economica, che da dieci anni sosteniamo con coerenza e tenacia, si stiano aggiungendo anche cause di natura etica e giudiziaria che dovrebbero indurre ad un ripensamento definitivo su quest'opera, per il bene del nostro territorio e degli umbri".
"Vogliamo rilanciare - continua Dottorini - la proposta che 8.500 cittadini umbri hanno consegnato nelle mani del Presidente del Consiglio regionale per chiedere una consultazione popolare, un referendum, sulla necessità di un'opera che a nostro avviso recherebbe solo danni al nostro territorio, con ritardi e costi spropositati e una forma di investimento dei soggetti privati basata sul pedaggio per gli utenti che per coprire il tragitto da Città di Castello a Perugia dovranno pagare 7,60 euro e da Perugia a Terni oltre 12 euro. Il che ci dà l'idea degli interessi che si agitano dietro questa opera e dell'impatto economico, oltre che ecologico, che questo mostro progettuale avrebbe sui bilanci familiari e aziendali degli umbri".
Perugia, 8 aprile 2015
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