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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola

Riforma Corecom - Intervento di Oliviero Dottorini

Signor Presidente del Consiglio,
colleghi consiglieri,

l'atto che oggi è sottoposto all'esame del Consiglio regionale è finalizzato ad apportare modifiche alla legge 3 del 2000, concernente "Norme in materia di comunicazione e di emittenza radiotelevisiva locale e istituzione del Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom). Come è noto, il Corecom svolge importanti funzioni in tema di promozione della comunicazione istituzionale, favorendo ampia espressione delle esigenze della società umbra, promuovendo il pluralismo informativo, la qualificazione e valorizzazione delle imprese di comunicazione radiotelevisiva locale aventi sede nella Regione, nonché la formazione delle diverse figure professionali.
D'altra parte la corretta informazione da parte dei mezzi di comunicazione, quali la stampa, il sistema editoriale, le agenzie d'informazione, l'emittenza radiofonica e televisiva e la comunicazione ai cittadini rappresentano obiettivi imprescindibili di una società che fa della comunicazione uno dei pilastri della propria democrazia.
In tale contesto il Corecom è stato inquadrato dalla legislazione regionale quale organo funzionale dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e di consulenza della Regione in materia di comunicazioni.

L'esigenza di giungere ad una riforma del Corecom è maturata, in seno alla 1a commissione, nel momento in cui questa si è trovata a prendere in esame il "Programma di attività del comitato per l'anno 2010". In tale sede si è avuto modo di ragionare sul budget annuale a carico del Consiglio regionale per il funzionamento del comitato e si è avuto modo di farlo considerando un contesto generale caratterizzato dalla necessità inderogabile di riduzione della spesa pubblica.
E' chiaro a tutti d'altronde che ci attende una stagione di contenimento dei costi del sistema regionale, anche per far fronte alla riduzione significativa delle risorse disponibili in seguito alla grave crisi socio-economica che stiamo vivendo. Tutti dobbiamo fare la nostra parte e avere il coraggio di inoltrarci nella selva degli enti sub-regionali per effettuare dei tagli reali.

Dall'analisi accurata del bilancio del Corecom emergono quelli che sono gli elementi che maggiormente incidono sul costo complessivo dell'ente.
In particolare è opportuno sottolineare che le risorse necessarie per indennità, rimborsi e missioni dei membri del Comitato rappresentano circa il 60 per cento del bilancio totale. Un ulteriore elemento che non permette un corretto controllo dei costi è rappresentato dallo svolgimento delle funzioni delegate al Corecom dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, per le quali l'Autorità stessa assegna delle risorse. Il problema è che l'esercizio di tali funzioni genera spesso costi maggiori rispetto alle risorse stanziate dall'Autorità. Questo comporta la necessità da parte della Regione di integrare con risorse proprie la dotazione complessiva.

Alla luce di tali considerazioni, la proposta di legge oggi in discussione agisce principalmente su questi due aspetti: da un lato mira ad una significativa riduzione delle indennità per i ruoli apicali, dall'altro lato cerca di definire meglio le modalità e le risorse per lo svolgimento delle funzioni delegate.

Per quanto riguarda le indennità, è opportuno ricordare che il Corecom è composto da quattro membri più il presidente. Tutti percepiscono un'indennità di funzione e rimborsi parametrati a quelli dei consiglieri regionali. In particolare, attualmente l'indennità del presidente del Corecom è pari al 60 per cento di quella dei Consiglieri regionali, mentre l'indennità degli altri membri del Comitato è pari al 20 per cento.

La commissione ha ritenuto di dover perseguire una linea di rigore ed equità, una linea che ci impone di parametrare indennità e compensi ai livelli di responsabilità e alle funzioni realmente svolte. Per questo motivo, la proposta che oggi siamo chiamati a discutere prevede che il presidente del Corecom percepisca un'indennità pari al 25 per cento di quella dei consiglieri regionali (ad oggi, come detto, è pari al 60 per cento), mentre per gli altri membri l'indennità viene fissata al 10 per cento rispetto a quella dei consiglieri regionali (oggi è al 20 per cento). Si tratta, com'è facile constatare, di un taglio significativo, pari a circa il 60 per cento per quanto riguarda il presidente, e di un dimezzamento per gli altri membri.

Di fatto ci apprestiamo a dare il via libera a un intervento che consentirà risparmi per circa 140mila euro annui. Questo solo per i ruoli apicali.

E' importante sottolineare che tali misure saranno immediatamente operative dalla data di entrata in vigore della legge.

Per quanto riguarda lo svolgimento delle funzioni delegate dall'Autorità nazionale, la proposta che noi stiamo esaminando ribadisce che l'esercizio di tali funzioni è subordinato alla stipula di apposite convenzioni sottoscritte dal Presidente dell'Autorità, dal Presidente del Consiglio regionale e dal Presidente del Comitato. Inoltre prevede che nelle convenzioni siano specificate le singole funzioni delegate, nonché le necessarie risorse assegnate e trasferite dall'Autorità per il loro adeguato esercizio. In questo modo si potrà limitare la necessità del ricorso a risorse regionali, garantendo che i costi legati allo svolgimento delle funzioni delegate siano coperti dalle risorse stanziate appositamente dall'Autorità.

Ciò che invece la legge non può normare sono, com'è comprensibile, le spese generali di gestione, quali affitto, utenze e personale assegnato, la definizione delle quali dipende dalla corretta gestione amministrativa del Comitato. La commissione tuttavia ha valutato che sarebbe opportuno collocare la sede del Corecom in immobili meno onerosi, ma comunque adeguati per lo svolgimento delle funzioni delegate.

Infine vorrei sottolineare un ulteriore aspetto significativo di questa proposta di legge. Il presidente del Corecom è stato finora eletto dal Consiglio regionale su proposta del Presidente della Giunta regionale. I quattro membri sono altresì eletti dal Consiglio regionale. La proposta di legge ha lo scopo di fare del Consiglio regionale la sede unica di scelta del presidente, senza alcuna proposta vincolante da parte del Presidente della Giunta regionale. Appare infatti più opportuno, data la natura dell'ente in questione, che sia il Consiglio regionale, in piena autonomia e indipendenza, ad individuare la composizione del comitato. Non si è ritenuto perciò opportuno che fosse il governo della Regione ad esprimere indicazioni in merito alla composizione di un ente che deve svolgere il monitoraggio su ogni forma di comunicazione di interesse regionale e deve quindi garantire il massimo pluralismo. Sono pertanto state individuate diverse modalità per l'elezione del presidente e dei membri del Comitato, così da garantire la necessaria autonomia al Consiglio regionale e, allo stesso tempo, il necessario rispetto delle esigenze di pluralismo, che la delicata funzione del Corecom richiede.
La proposta prevede un'elezione in due fasi. Con una prima votazione il Consiglio regionale elegge i 5 membri del Corecom. Immediatamente dopo l'elezione dei componenti del Comitato il Consiglio regionale procede all'elezione, tra di essi, del presidente del Comitato.

In conclusione, ritengo che con l'approvazione di questo atto si proceda nella giusta direzione con un primo chiaro segnale di razionalizzazione e dell'intenzione di conseguire una generale e sostanziale riduzione dei costi dell'apparato pubblico, proprio a cominciare dall'adeguamento delle indennità e dei compensi dei membri dei vari enti regionali. Un primo segnale che apre la strada ad un intervento sistematico di adeguamento dei costi di funzionamento anche per tutti gli altri enti di emanazione regionale.

Vorrei sottolineare, infine, la determinazione che ha portato la prima commissione a una lunga e ponderata riflessione sulle funzioni, sulle indennità e sull'esigenza di contenimento della spesa pubblica, anche per rispondere alla necessità di razionalizzazione e riorganizzazione degli apparati pubblici. E' diventata ormai un'abitudine sentir parlare di abbattimento dei costi della politica, rigore nella spesa pubblica, taglio degli enti intermedi e delle consulenze. In molti sottolineano la necessità di inoltrarsi, con serietà ed equilibrio, in quella selva di agenzie, enti intermedi e partecipate che negli anni hanno appesantito gli apparati e le finanze della Regione. La prima commissione nella sua interezza in questo ha dimostrato coerenza e vera volontà riformatrice, sapendo farsi interprete di un nuovo modo di agire: più responsabile, più intransigente, più "europeo", verrebbe da dire.

Per questo, da presidente della 1° commissione, posso dire di essere molto soddisfatto del segnale che questo Consiglio si appresta a dare ai cittadini e alle istituzioni dell'Umbria, dimostrando di saper prendere sul serio la necessità di riduzione dei costi degli enti pubblici e mettendo in atto uno sforzo importante e condiviso, in particolare, per rendere l'attività del Corecom efficace ed improntata al massimo contenimento delle spese.

A questo proposito voglio ringraziare tutti i membri della prima commissione, per l'importante lavoro svolto, che ha permesso di arrivare ad un testo pienamente condiviso e che sa interpretare una comune intenzione.

Rimane solo da dire che la prima Commissione, nella seduta del 22 settembre scorso ha approvato all'unanimità, in sede redigente, l'atto così come emendato in sede di Commissione, indicando come relatore il sottoscritto.

Grazie.

Oliviero Dottorini
Capogruppo Italia dei Valori - Presidente della Commissione Bilancio e Affari Istituzionali
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