La "strada" golenale del Tevere. La Valtiberina è completamente esclusa dal sistema dei parchi e della aree protette dell'Umbria. Eppure altre aree geografiche della regione hanno goduto delle opportunità di sviluppo, anche economico, date dalla tutela del territorio e della sua cultura e tradizione. In tempi di tagli ai bilanci e tenendo conto di ambiti che coinvolgono più realtà amministrative, con un tessuto urbano, agricolo e industriale piuttosto sviluppato, è da perseguire l'opportunità di una "strada verde" per la Valtiberina che segua il corridoio ecologico disegnato dall'asse del fiume Tevere tra Toscana e Umbria, da Montedoglio a Umbertide. 
Questo percorso alternativo, assolutamente interdetto ai veicoli a motore, potrebbe rappresentare il trait d'union di diverse eredità storiche, culturali, artistiche, produttive ed enogastronomiche. Sul lungotevere, nelle aree golenali, questo lungo percorso camminabile, pedalabile e cavalcabile sarebbe la via di collegamento di isolati percorsi verdi già attrezzati e sviluppati da alcune amministrazioni locali e darebbe una nuova visione dei centri storici, del loro sviluppo e della loro tradizione.
A questo si collegheranno altre "strade" dei prodotti tipici, delle aziende agricole biologiche, dell'artigianato, della manifattura dei percorsi archeologici e storico-artistici e magari un giorno anche di vini importanti. Non una rete di sentieri ma un "sistema linfatico alternativo" per dare respiro a chi abita la valle, a chi pratica attività sportive all'aperto.
Ma anche un'opportunità di sviluppo turistico eco-compatibile sui modelli della Val d'Orcia, del Cammino di Santiago e del lungoadige fra Trento e Bolzano.

Questo percorso alternativo, assolutamente interdetto ai veicoli a motore, potrebbe rappresentare il trait d'union di diverse eredità storiche, culturali, artistiche, produttive ed enogastronomiche. Sul lungotevere, nelle aree golenali, questo lungo percorso camminabile, pedalabile e cavalcabile sarebbe la via di collegamento di isolati percorsi verdi già attrezzati e sviluppati da alcune amministrazioni locali e darebbe una nuova visione dei centri storici, del loro sviluppo e della loro tradizione.
A questo si collegheranno altre "strade" dei prodotti tipici, delle aziende agricole biologiche, dell'artigianato, della manifattura dei percorsi archeologici e storico-artistici e magari un giorno anche di vini importanti. Non una rete di sentieri ma un "sistema linfatico alternativo" per dare respiro a chi abita la valle, a chi pratica attività sportive all'aperto.
Ma anche un'opportunità di sviluppo turistico eco-compatibile sui modelli della Val d'Orcia, del Cammino di Santiago e del lungoadige fra Trento e Bolzano.
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