Scarica la lettera inviata all'assessore Bottini sul calendario venatorio
"Dannoso il calendario venatorio. Grave inciucio tra destra e sinistra. Al nostro fianco anche i cacciatori più responsabili"
Una t-shirt con una vignetta di Vauro e la scritta: "Se proprio vi piace sparare agli uccelli, sparate al vostro". Il Capogruppo regionale dei Verdi e civici Oliviero Dottorini si è presentato così, indossando una maglietta eloquente, alla seduta della III commissione consiliare che oggi ha discusso in sede referente del calendario venatorio 2005-06.
"A dispetto della t-shirt che ho indossato - ha spiegato l'esponente del Sole che ride - la nostra è una posizione di assoluto buonsenso, condivisa anche da buona parte del mondo venatorio.
I Verdi, assieme alle associazioni ambientaliste e ai cacciatori più responsabili, si battono da sempre per l'applicazione della legge esistente che consente la caccia e che individua precise regole per poterla esercitare. Il fatto che oggi tutte le forze politiche, da Rifondazione ad An, si siano trovate d'accordo e abbiano votato all'unanimità quel documento la dice lunga sugli interessi che gravitano attorno a questo mondo".
"Avevamo scritto all'assessore Bottini per rendere nota la nostra posizione e per chiedergli di sottrarsi alla morsa di un estremismo venatorio che vorrebbe poter cacciare a prescindere da ogni valutazione di tutela della biodiversità e della sicurezza.
Oggi - spiega l'esponente dei Verdi e civici - gli diciamo che è necessario da subito sedersi attorno a un tavolo per trovare la strada che consenta all'Umbria di allinearsi alle altre regioni d'Italia. La bozza di calendario approvata dalla commissione, infatti, non tiene conto della realtà del mondo venatorio regionale e delle normative italiane ed europee.
L'apertura anticipata della stagione e le numerose deroghe sulle specie protette pongono un problema reale.
E' inoltre ignorata la degenerazione che questa pratica sta vivendo e che sempre più spesso gli stessi cacciatori denunciano.
Tute mimetiche, carabine a lunga gittata, radio ricetrasmittenti entrano sempre più frequentemente a far parte dell'armamentario di certi cacciatori che vivono l'attività venatoria in modo distorto. Occorre che le istituzioni facciano la loro parte per regolamentare un'attività che altrimenti potrebbe degenerare fino a creare reali motivi di attriti con le popolazioni locali con gli agricoltori e con i proprietari dei fondi".
"Da parte nostra - conclude Dottorini - abbiamo ribadito la contrarietà dei Verdi e civici alle deroghe sulle specie protette e noto con piacere che in questa battaglia abbiamo trovato validi alleati proprio tra i cacciatori più accorti.
Ribadiamo, in sostanza, che è necessario rispettare la legislazione nazionale ed europea. E' gravissimo che a prevalere sia ancora una volta la lobby di chi riesce a mettere sempre d'accordo destra e sinistra a discapito dell'equilibrio ambientale del territorio".
Perugia, 7 luglio 2005
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