INFRASTRUTTURE. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): QUELLO DI BERLUSCONI E' STATO IL GOVERNO PIU' CIARLIERO DELLA STORIA REPUBBLICANA
"Invito il centrodestra a un po' più di pudore: il vostro governo ha venduto per progetti quelle che erano solo chiacchiere"
"Gli esponenti del centrodestra umbro dovrebbero avere un po' più di pudore quando parlano di infrastrutture e grandi opere: quello di Berlusconi è stato in assoluto il governo più ciarliero della storia repubblicana, mettendo in cantiere opere buone solo per la propaganda e senza il becco di un quattrino". Il capogruppo dei Verdi e civici Oliviero Dottorini commenta così la presa di posizione degli esponenti dell'opposizione regionale che lamentano la scarsa attenzione dell'attuale governo riguardo alla politica delle infrastrutture.
"E' bene ricordare - aggiunge l'esponente del Sole che ride - che, come hanno ben spiegato i ministri Di Pietro e Bersani, durante il quinquennio berlusconiano sono state deliberate opere per oltre 130 miliardi di euro con una copertura finanziaria praticamente inesistente e che sotto il governo di centro-destra sono state concepite le opere più devastanti per la nostra regione, a iniziare dal folle progetto di trasformazione autostradale della E45 e dalla devastante Statale 77. L'Associazione dei costruttori ci spiega che degli oltre 250 interventi programmati, il cui costo è lievitato nel frattempo da 126 a 264 miliardi di euro, solo 60 cantieri sono partiti e di questi appena la metà ha avuto un finanziamento. Una vergogna nazionale che persino la Corte dei conti ha sanzionato, sottolineando anche la alta predisposizione a manipolazioni.
A farne le spese sono oggi le opere utili e innovative per l'Umbria, come l'ampliamento della nostra rete ferroviaria, la manutenzione delle arterie esistenti, la messa in sicurezza e ammodernamento delle grandi vie di comunicazione, le autostrade informatiche e la mobilità sostenibile. Pensare di risolvere i problemi infrastrutturali del paese puntando su un elenco sterminato di grandi opere al solo scopo propagandistico, senza un ordine di priorità e fuori da una credibile strategia di politica dei trasporti, è stato quanto di più imprudente e demagogico si potesse immaginare. Oggi al governo dell'Unione non resta che fare appello al rigore per tentare di rimediare alle illusioni a buon mercato della destra berlusconiana".
Perugia, 7 settembre 2006
"Invito il centrodestra a un po' più di pudore: il vostro governo ha venduto per progetti quelle che erano solo chiacchiere"
"Gli esponenti del centrodestra umbro dovrebbero avere un po' più di pudore quando parlano di infrastrutture e grandi opere: quello di Berlusconi è stato in assoluto il governo più ciarliero della storia repubblicana, mettendo in cantiere opere buone solo per la propaganda e senza il becco di un quattrino". Il capogruppo dei Verdi e civici Oliviero Dottorini commenta così la presa di posizione degli esponenti dell'opposizione regionale che lamentano la scarsa attenzione dell'attuale governo riguardo alla politica delle infrastrutture.
"E' bene ricordare - aggiunge l'esponente del Sole che ride - che, come hanno ben spiegato i ministri Di Pietro e Bersani, durante il quinquennio berlusconiano sono state deliberate opere per oltre 130 miliardi di euro con una copertura finanziaria praticamente inesistente e che sotto il governo di centro-destra sono state concepite le opere più devastanti per la nostra regione, a iniziare dal folle progetto di trasformazione autostradale della E45 e dalla devastante Statale 77. L'Associazione dei costruttori ci spiega che degli oltre 250 interventi programmati, il cui costo è lievitato nel frattempo da 126 a 264 miliardi di euro, solo 60 cantieri sono partiti e di questi appena la metà ha avuto un finanziamento. Una vergogna nazionale che persino la Corte dei conti ha sanzionato, sottolineando anche la alta predisposizione a manipolazioni.
A farne le spese sono oggi le opere utili e innovative per l'Umbria, come l'ampliamento della nostra rete ferroviaria, la manutenzione delle arterie esistenti, la messa in sicurezza e ammodernamento delle grandi vie di comunicazione, le autostrade informatiche e la mobilità sostenibile. Pensare di risolvere i problemi infrastrutturali del paese puntando su un elenco sterminato di grandi opere al solo scopo propagandistico, senza un ordine di priorità e fuori da una credibile strategia di politica dei trasporti, è stato quanto di più imprudente e demagogico si potesse immaginare. Oggi al governo dell'Unione non resta che fare appello al rigore per tentare di rimediare alle illusioni a buon mercato della destra berlusconiana".
Perugia, 7 settembre 2006
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