DROGA. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): TOSSICODIPENDENZA EMERGENZA REGIONALE, PRENDERE ATTO DEL TRISTE PRIMATO DELL'UMBRIA
"Ennesima morte per overdose dimostrazione di un tessuto sociale che non tiene più. Solo seria azione di prevenzione potrà arginare malessere diffuso tra i giovani"
"È giunto il momento di prendere atto di una realtà che assegna all'Umbria il triste record delle morti per droga in Italia. Un triste primato che aumenta di giorno in giorno e che chiama in causa la tenuta stessa del nostro tessuto sociale.
Occorre trasformare il tema delle tossicodipendenze in una delle emergenze regionali per esaminare le cause di un fenomeno in continua espansione". Con queste parole il capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale Oliviero Dottorini commenta l'ennesima morte per overdose avvenuta nella provincia di Perugia, a Città di Castello, colpendo una ragazza giovanissima.
"Sarebbe opportuno - aggiunge l'esponente del Sole che ride - che nell'agenda politica e sociale iniziasse a fare capolino anche questa preoccupante situazione che in Umbria riguarda centinaia di famiglie. Il record umbro testimonia infatti una realtà preoccupante fatta di un disagio diffuso e sempre più allargato ai giovani "normali", una realtà da affrontare con molta serietà e coraggio attraverso una strategia comune e condivisa. Occorre rendere operativi gli indirizzi di programmazione socio-sanitaria già previsti nel Piano sanitario regionale perché incidano realmente sulle azioni territoriali dei Sert e degli altri servizi, dalle comunità alle unità di strada. Senza una strategia operativa comune che preveda, per esempio, la somministrazione agli utenti dei farmaci salva-vita, senza campagne di informazione per la riduzione del danno rivolte ai consumatori e senza un vero collegamento tra le forze dell'ordine e i servizi per un autentico monitoraggio sulla pericolosità delle sostanze immesse nel mercato sarà difficile invertire questa tendenza che si sta ormai stabilizzando. Ma soprattutto - continua Dottorini - è necessario affrontare il tema della sicurezza e della convivenza civile cercando di andare oltre gli slogan e la retorica della repressione, per capire che solo politiche di collegamento e di impulso verso le realtà educative e associative, solo pianificazioni urbanistiche che tengano conto del tessuto umano e sociale delle nostre città, solo una seria azione di prevenzione potranno arginare il grande malessere che affligge le giovani generazioni e di cui episodi come quello di Città di Castello sono soltanto le manifestazioni più dolorose ed inquietanti".
Perugia, 7 luglio 2008
"Ennesima morte per overdose dimostrazione di un tessuto sociale che non tiene più. Solo seria azione di prevenzione potrà arginare malessere diffuso tra i giovani"
"È giunto il momento di prendere atto di una realtà che assegna all'Umbria il triste record delle morti per droga in Italia. Un triste primato che aumenta di giorno in giorno e che chiama in causa la tenuta stessa del nostro tessuto sociale.

"Sarebbe opportuno - aggiunge l'esponente del Sole che ride - che nell'agenda politica e sociale iniziasse a fare capolino anche questa preoccupante situazione che in Umbria riguarda centinaia di famiglie. Il record umbro testimonia infatti una realtà preoccupante fatta di un disagio diffuso e sempre più allargato ai giovani "normali", una realtà da affrontare con molta serietà e coraggio attraverso una strategia comune e condivisa. Occorre rendere operativi gli indirizzi di programmazione socio-sanitaria già previsti nel Piano sanitario regionale perché incidano realmente sulle azioni territoriali dei Sert e degli altri servizi, dalle comunità alle unità di strada. Senza una strategia operativa comune che preveda, per esempio, la somministrazione agli utenti dei farmaci salva-vita, senza campagne di informazione per la riduzione del danno rivolte ai consumatori e senza un vero collegamento tra le forze dell'ordine e i servizi per un autentico monitoraggio sulla pericolosità delle sostanze immesse nel mercato sarà difficile invertire questa tendenza che si sta ormai stabilizzando. Ma soprattutto - continua Dottorini - è necessario affrontare il tema della sicurezza e della convivenza civile cercando di andare oltre gli slogan e la retorica della repressione, per capire che solo politiche di collegamento e di impulso verso le realtà educative e associative, solo pianificazioni urbanistiche che tengano conto del tessuto umano e sociale delle nostre città, solo una seria azione di prevenzione potranno arginare il grande malessere che affligge le giovani generazioni e di cui episodi come quello di Città di Castello sono soltanto le manifestazioni più dolorose ed inquietanti".
Perugia, 7 luglio 2008
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