EX-FAT/CONTRATTO DI QUARTIERE 2
INTERROGAZIONE DI OLIVIERO DOTTORINI
Il Sindaco al Comitato Prato-Mattonata: Fate partire il progetto, poi la Regione concederà la perequazione.
L'Assessore Rometti: Falso, la perequazione non compete a noi
Il Consigliere regionale Oliviero Dottorini interroga la Giunta Regionale e smaschera la false rassicurazioni del Sindaco di Città di Castello al Comitato Prato-Mattonata.
Ecco la bozza di stenografico del question-time del 21 luglio 2009.
Su Tevere TV venerdì 24 luglio ore 16.30
Su Tele radio Gubbio giovedì 23 luglio ore 17.00.
- Scarica la bozza di stenografico
- Scarica il testo dell'interrogazione
EX FAT. DOTTORINI (VERDI E CIVICI):NESSUNA PEREQUAZIONE POSSIBILE, SMASCHERATO TENTATIVO MALDESTRO DI INGANNARE I CITTADINI
"Indecente cercare il consenso al progetto con escamotage e trucchetti di basso profilo. L'amministrazione dia risposte serie e concrete a comitato e consulta"
"Non si può procedere in questo modo. Non è con escamotage o con false rassicurazioni che si ristabilisce un clima di fiducia e collaborazione con i cittadini. Soprattutto quando a essere in gioco è la storia, la cultura e la vivibilità di una città già troppo a lungo maltrattata". Con queste parole il Capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale Oliviero Dottorini ha commentato la risposta che l'assessore Silvano Rometti ha dato alla sua interrogazione urgente relativa al Contratto di Quartiere 2 di Città di Castello.
Il sindaco Cecchini nei giorni scorsi aveva rassicurato il comitato popolare Prato-Mattonata e la Consulta del Centro storico affermando che la Regione avrebbe garantito la perequazione una volta avviati i lavori. Il tutto senza perdere i finanziamenti relativi al Contratto di quartiere 2.
"Oggi - spiega il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali di Palazzo Cesaroni - l'assessore Rometti ci conferma che quelle dell'amministrazione sono tutte promesse che non potranno essere mantenute dal momento che non è possibile alcuna forma di perequazione, se non mettendo in conto la perdita del contributo pubblico. La verità è che quella della ex Fat è una delle tante storie di cattiva amministrazione che appesantisce le potenzialità di rilancio di Città di Castello. Non si capisce come abbia fatto l'amministrazione comunale tifernate a dare il via libera a un progetto che oggi tutti riconoscono essere impresentabile. Come mai non ha neppure preso in considerazione le ripetute osservazioni che il comitato dei cittadini dei quartieri Prato e Mattonata, la Soprintendenza, le associazioni ambientaliste hanno avanzato con grande senso civico e senza mai alzare i toni, anche quando dalle forze di maggioranza giungevano accuse vergognose e infondate. La gravità della situazione oggi è sotto gli occhi di tutti: abbiamo un'area all'interno del centro storico ormai in pieno degrado, abbiamo un progetto che, se attuato, porterebbe un colpo gravissimo all'immagine e alla vivibilità della città, abbiamo la spada di Damocle di finanziamenti pubblici che potranno essere erogati solo sul progetto originario. Ormai è riconosciuto da molti che la soluzione per quell'area, così preziosa per i suoi rilevamenti storici e archeologici, non sta nei casermoni stile 'realismo socialista', né nei centri commerciali con tanto di posteggio-auto all'interno delle mura urbiche (come progettato dal comune), ma in qualche forma di perequazione che consenta al centro storico di respirare e di veder valorizzate le proprie qualità culturali e architettoniche e alla proprietà Fintab di godere di altri vantaggi al di fuori del perimetro storico della città. Oggi - conclude Dottorini - sarebbe opportuno che un'amministrazione comunale responsabile facesse lo sforzo di dare risposte serie, concrete e se necessario coraggiose. Altrimenti si finisce per arrampicarsi sugli specchi o per dare rassicurazioni che poi si rivelano prive di fondamento. Correndo il rischio di essere malamente smascherati. Così come è avvenuto".
Perugia, 21 luglio 2009
QUESTION TIME (1)/URBANISTICA: "PER AREA EX-FAT DI CITTÀ DI CASTELLO NON E' PERVENUTA ALCUNA RICHIESTA DI VARIANTE E LA PEREQUAZIONE NON E' DI COMPETENZA REGIONALE" - ROMETTI RISPONDE A DOTTORINI (VERDI E CIVICI)
22/7/2009 -
(Acs) Perugia, 22 luglio 2009 - "Sul progetto del Contratto di quartiere 2 dell'Area ex-Fat di Città di Castello, non è pervenuta alla Regione alcuna richiesta di variante. La procedura di autorizzazione alla perequazione non è di competenza regionale, è regolata da norme precise: dal piano regolatore, dalla legge regionale sui centri storici. La regione quindi non può autorizzare alcunché, svincolato da questo contesto normativo. Occorre, infine, precisare che qualsiasi modifica dei lavori autorizzati nel Programma deve essere compresa all'interno del perimetro approvato". Questa la risposta dell'assessore ai centri storici, Silvano Rometti, all'interrogazione del consigliere Oliviero Dottorini (Verdi e Civici) che chiedeva di sapere se fosse vero quanto affermato dal sindaco di Città di castello che in un recente incontro con il comitato popolare Prato-Mattonata e con la Consulta del Centro storico aveva detto che la Regione si sarebbe fatta carico di "autorizzare la perequazione, garantendo dal rischio di perdere i finanziamenti del 'Contratto di Quartiere 2', qualora durante i lavori venissero ritrovati reperti storici e archeologici". Illustrando la sua interrogazione, Dottorini ha parlato del progetto elaborato dall'Amministrazione comunale di Città di Castello, relativo al "Contratto di quartiere 2" dell'area ex-Fat, come di esempio di "cattiva amministrazione, un affronto alla cultura, alla storia e al decoro della quarta città umbra". Secondo l'interrogante il progetto è "impresentabile", e l'Amministrazione comunale non ha tenuto in alcun conto le numerose osservazioni, "avanzate con grande senso civico", dei comitati cittadini dei quartieri Prato e Mattonata, della Soprintendenza delle associazioni ambientaliste: "Dalla maggioranza, anzi - ha detto Dottorini - sono venute, a chi legittimamente criticava, accuse infondate e vergognose".
Dottorini ha parlato di situazione di "grave degrado del'area e di un progetto che se attuato produrrebbe un danno gravissimo all'immagine e alla vivibilità della città. "
Il consigliere Dottorini, nel ringraziare l'assessore Rometti per la chiarezza della risposta, preso atto che non esiste alcuna possibilità di perequazione rimanendo nell'ambito del progetto del Contratto di quartiere, ha detto di ritenere "gravissimo l'atteggiamento del sindaco di Città di Castello le cui assicurazioni non hanno alcun fondamento perché la Regione non ha assicurato alcuna perequazione e non potrebbe del resto farlo. Si continua a strappare consensi attraverso escamotage e false rassicurazioni. Alla luce di ciò, appare sempre più indispensabile quanto chiedevamo all'inizio, e cioè lo sforzo di un progetto compatibile allo sviluppo armonico della città. Ma in questi mesi e questi anni - conclude - abbiamo trovato solo la supponenza di una Amministrazione comunale senza capacità strategiche". RED/tb
INTERROGAZIONE DI OLIVIERO DOTTORINI
Il Sindaco al Comitato Prato-Mattonata: Fate partire il progetto, poi la Regione concederà la perequazione.
L'Assessore Rometti: Falso, la perequazione non compete a noi
Il Consigliere regionale Oliviero Dottorini interroga la Giunta Regionale e smaschera la false rassicurazioni del Sindaco di Città di Castello al Comitato Prato-Mattonata.
Ecco la bozza di stenografico del question-time del 21 luglio 2009.
Su Tevere TV venerdì 24 luglio ore 16.30
Su Tele radio Gubbio giovedì 23 luglio ore 17.00.
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EX FAT. DOTTORINI (VERDI E CIVICI):NESSUNA PEREQUAZIONE POSSIBILE, SMASCHERATO TENTATIVO MALDESTRO DI INGANNARE I CITTADINI
"Indecente cercare il consenso al progetto con escamotage e trucchetti di basso profilo. L'amministrazione dia risposte serie e concrete a comitato e consulta"
"Non si può procedere in questo modo. Non è con escamotage o con false rassicurazioni che si ristabilisce un clima di fiducia e collaborazione con i cittadini. Soprattutto quando a essere in gioco è la storia, la cultura e la vivibilità di una città già troppo a lungo maltrattata". Con queste parole il Capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale Oliviero Dottorini ha commentato la risposta che l'assessore Silvano Rometti ha dato alla sua interrogazione urgente relativa al Contratto di Quartiere 2 di Città di Castello.
Il sindaco Cecchini nei giorni scorsi aveva rassicurato il comitato popolare Prato-Mattonata e la Consulta del Centro storico affermando che la Regione avrebbe garantito la perequazione una volta avviati i lavori. Il tutto senza perdere i finanziamenti relativi al Contratto di quartiere 2.
"Oggi - spiega il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali di Palazzo Cesaroni - l'assessore Rometti ci conferma che quelle dell'amministrazione sono tutte promesse che non potranno essere mantenute dal momento che non è possibile alcuna forma di perequazione, se non mettendo in conto la perdita del contributo pubblico. La verità è che quella della ex Fat è una delle tante storie di cattiva amministrazione che appesantisce le potenzialità di rilancio di Città di Castello. Non si capisce come abbia fatto l'amministrazione comunale tifernate a dare il via libera a un progetto che oggi tutti riconoscono essere impresentabile. Come mai non ha neppure preso in considerazione le ripetute osservazioni che il comitato dei cittadini dei quartieri Prato e Mattonata, la Soprintendenza, le associazioni ambientaliste hanno avanzato con grande senso civico e senza mai alzare i toni, anche quando dalle forze di maggioranza giungevano accuse vergognose e infondate. La gravità della situazione oggi è sotto gli occhi di tutti: abbiamo un'area all'interno del centro storico ormai in pieno degrado, abbiamo un progetto che, se attuato, porterebbe un colpo gravissimo all'immagine e alla vivibilità della città, abbiamo la spada di Damocle di finanziamenti pubblici che potranno essere erogati solo sul progetto originario. Ormai è riconosciuto da molti che la soluzione per quell'area, così preziosa per i suoi rilevamenti storici e archeologici, non sta nei casermoni stile 'realismo socialista', né nei centri commerciali con tanto di posteggio-auto all'interno delle mura urbiche (come progettato dal comune), ma in qualche forma di perequazione che consenta al centro storico di respirare e di veder valorizzate le proprie qualità culturali e architettoniche e alla proprietà Fintab di godere di altri vantaggi al di fuori del perimetro storico della città. Oggi - conclude Dottorini - sarebbe opportuno che un'amministrazione comunale responsabile facesse lo sforzo di dare risposte serie, concrete e se necessario coraggiose. Altrimenti si finisce per arrampicarsi sugli specchi o per dare rassicurazioni che poi si rivelano prive di fondamento. Correndo il rischio di essere malamente smascherati. Così come è avvenuto".
Perugia, 21 luglio 2009
QUESTION TIME (1)/URBANISTICA: "PER AREA EX-FAT DI CITTÀ DI CASTELLO NON E' PERVENUTA ALCUNA RICHIESTA DI VARIANTE E LA PEREQUAZIONE NON E' DI COMPETENZA REGIONALE" - ROMETTI RISPONDE A DOTTORINI (VERDI E CIVICI)
22/7/2009 -
(Acs) Perugia, 22 luglio 2009 - "Sul progetto del Contratto di quartiere 2 dell'Area ex-Fat di Città di Castello, non è pervenuta alla Regione alcuna richiesta di variante. La procedura di autorizzazione alla perequazione non è di competenza regionale, è regolata da norme precise: dal piano regolatore, dalla legge regionale sui centri storici. La regione quindi non può autorizzare alcunché, svincolato da questo contesto normativo. Occorre, infine, precisare che qualsiasi modifica dei lavori autorizzati nel Programma deve essere compresa all'interno del perimetro approvato". Questa la risposta dell'assessore ai centri storici, Silvano Rometti, all'interrogazione del consigliere Oliviero Dottorini (Verdi e Civici) che chiedeva di sapere se fosse vero quanto affermato dal sindaco di Città di castello che in un recente incontro con il comitato popolare Prato-Mattonata e con la Consulta del Centro storico aveva detto che la Regione si sarebbe fatta carico di "autorizzare la perequazione, garantendo dal rischio di perdere i finanziamenti del 'Contratto di Quartiere 2', qualora durante i lavori venissero ritrovati reperti storici e archeologici". Illustrando la sua interrogazione, Dottorini ha parlato del progetto elaborato dall'Amministrazione comunale di Città di Castello, relativo al "Contratto di quartiere 2" dell'area ex-Fat, come di esempio di "cattiva amministrazione, un affronto alla cultura, alla storia e al decoro della quarta città umbra". Secondo l'interrogante il progetto è "impresentabile", e l'Amministrazione comunale non ha tenuto in alcun conto le numerose osservazioni, "avanzate con grande senso civico", dei comitati cittadini dei quartieri Prato e Mattonata, della Soprintendenza delle associazioni ambientaliste: "Dalla maggioranza, anzi - ha detto Dottorini - sono venute, a chi legittimamente criticava, accuse infondate e vergognose".
Dottorini ha parlato di situazione di "grave degrado del'area e di un progetto che se attuato produrrebbe un danno gravissimo all'immagine e alla vivibilità della città. "
Il consigliere Dottorini, nel ringraziare l'assessore Rometti per la chiarezza della risposta, preso atto che non esiste alcuna possibilità di perequazione rimanendo nell'ambito del progetto del Contratto di quartiere, ha detto di ritenere "gravissimo l'atteggiamento del sindaco di Città di Castello le cui assicurazioni non hanno alcun fondamento perché la Regione non ha assicurato alcuna perequazione e non potrebbe del resto farlo. Si continua a strappare consensi attraverso escamotage e false rassicurazioni. Alla luce di ciò, appare sempre più indispensabile quanto chiedevamo all'inizio, e cioè lo sforzo di un progetto compatibile allo sviluppo armonico della città. Ma in questi mesi e questi anni - conclude - abbiamo trovato solo la supponenza di una Amministrazione comunale senza capacità strategiche". RED/tb
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