"Rendere pubblici e mettere a disposizione i dati della pubblica amministrazione primo passo verso l'open government. Seguire esempio di altre regioni italiane"

"Le linee guida approvate dalla Giunta sono sicuramente un primo passo verso lo sviluppo dell'information technology in Umbria, un settore ricco di potenzialità economiche e di cui la nostra regione ha un urgente bisogno per far ripartire l'economia. Riteniamo tuttavia che il tema dell'Open data e la definizione dei dati pubblici non possa essere trattata semplicemente all'interno di linee guida, ma debba necessariamente essere normato con una legge specifica, partecipata e il più possibile avanzata. Altrimenti rischiamo che Smart cieties, open government e agenda digitale restino parole prive di significato, senza alcuna possibilità di reale implementazione". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale e primo firmatario della proposta di legge sugli Open data, commenta l'approvazione da parte della Giunta delle linee guida per lo sviluppo della società dell'informazione e per l'attuazione dell'amministrazione digitale.
"In Consiglio regionale - continua Dottorini - giace una nostra proposta di legge sugli Open data in materia di pubblicazione e riutilizzo dei dati e delle informazioni delle pubbliche amministrazioni regionali e locali umbre, una proposta moderna, in cui hanno dato il loro contributo i maggiori esperti in Italia di informazione e sviluppo digitale. Un atto che porta in sé il potenziale di generare un ritorno economico per le imprese umbre di notevole importanza e che potrebbe riuscire in quel processo che oggi appare difficilmente realizzabile: avvicinare la società civile alle istituzioni".
"La nostra proposta - ricorda Dottorini - ha come scopo principale quello di rendere pubblici e mettere a disposizione di cittadini e imprese la maggior parte dei dati in possesso delle pubbliche amministrazioni, da quelli cartografici a quelli sul trasporto pubblico locale, da quelli sull'ambiente a quelli economici e demografici e, perché no?, anche quelli sui costi della politica, facendo in modo che chiunque possa usarli senza alcuna limitazione o costo aggiuntivo. Dalle imprese alle associazioni, dai semplici cittadini ai comitati ambientali, questo permetterà al settore dell'information technology e dei servizi di sviluppare modelli imprenditoriali attorno a questi dati, efficaci e economicamente vantaggiosi, in grado di raggiungere cittadini e imprese e arricchire un settore economico in forte espansione anche nella nostra Regione".
"Non possiamo limitare le potenzialità di una buona pratica come l'Open data e relegarla ad un paragrafo di un atto come le linee guida approvate - conclude Dottorini -. E' per questo che intendiamo portare avanti la nostra proposta di legge ed arrivare ad un testo il più possibile condiviso e partecipato con i soggetti economici e di categoria coinvolti in tutto l'iter amministrativo. Del resto questo è l'esempio che altre regioni italiane stanno seguendo, dal Piemonte, passando per il Lazio e le Marche".
Perugia, 20 aprile 2012
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