"Questi sono i risultati della deregulation introdotta da Rometti. Occorre rivedere radicalmente i regolamenti sulle biomasse"

"Su Panicale è necessario un supplemento di riflessione per evitare uno scempio ambientale di cui potremmo pentirci amaramente. Forse potrà essere il vincolo paesaggistico a dire la parola definitiva, anche se il rinvio della commissione che oggi avrebbe dovuto decidere in proposito ci lascia molto perplessi. E' certo che sarà necessario aprire una fase di revisione del regolamento regionale sulle biomasse per correggere storture e forzature che non hanno più ragione d'esistere". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo in Regione dell'Italia dei Valori interviene sulle decisioni relative alla centrale di Panicale e al rinvio delle decisioni che avrebbero dovuto mettere un punto fermo sul vincolo paesistico di Panicale.
"La commissione preposta questa mattina non è stata in grado di decidere definitivamente sulla questione del vincolo paesistico di Panicale. E' un fatto grave che speriamo non debba aprire le porte a progetti che, una volta posto il vincolo ambientale, non avrebbero più ragione d'esistere. Sono ormai troppi mesi - prosegue Dottorini - che si assiste ad un tergiversare che non aiuta a recuperare un corretto rapporto con la popolazione. Mettere un punto fermo e vincolare in maniera responsabile quell'area risolverebbe tutta una serie di problemi, consentirebbe innanzitutto di superare definitivamente il problema dell'impianto a biomasse, al quale si sta opponendo una grossa fetta di cittadinanza".
"In Umbria - conclude Dottorini - si sta ponendo un grosso problema rispetto a progetti di impianti a biogas e biomasse. E' evidente che vanno riviste le regole e di certo l'ultima trovata dell'assessore Rometti che addirittura accorcia le distanze da tenere fra gli impianti e i centri urbani e inaugura la deregulation sul reperimento delle biomasse, va nella direzione opposta a quella che il buon senso richiederebbe. Occorre prendere atto che sulle biomasse c'è un'evidente incongruenza fra i regolamenti emanati dalla Giunta e la realtà dei territori".
Perugia, 27 luglio 2012
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