"Comune e Regione fissino paletti che escludano tassativamente qualsiasi forma di combustione. Avanti con green economy ed eccellenze agroalimentari"


Alcuni momenti dell'assemblea che si è svolta a Gualdo Cattaneo il 15 dicembre 2014
"E' fondamentale che le istituzioni facciano sentire la propria voce sul futuro della centrale di Gualdo Cattaneo dando ad Enel un'indicazione chiara e decisa: occorre garantire il superamento di ogni ipotesi di combustione". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente dell'associazione Per un'Umbria Migliore, commenta le vicende che riguardano il futuro della centrale di Gualdo Cattaneo, oggetto di una partecipata assemblea che si è svolta a Ponte di Ferro e che ha visto la partecipazione del Sindaco, dell'assessore comunale all'ambiente e di numerosi cittadini.
"Dopo le tante e fantasiose ipotesi sul futuro della centrale di Gualdo Cattaneo che si sono susseguite negli anni - spiega Dottorini - è necessario iniziare a ragionare su proposte sostenibili che siano davvero in grado di coniugare la necessità di mantenere i posti di lavoro, con progetti di green economy e di promozione di un territorio vocato all'eccellenza agroalimentare. Si dice che Enel entro febbraio metterà in campo il progetto di rilancio dell'area. E' fondamentale che qualunque scelta venga condivisa con i cittadini che per troppi anni hanno visto completamente sottovalutate le proprie opinioni ed è fondamentale che Comune e Regione non rimangano passivi ad attendere le decisioni di Enel, ma svolgano un ruolo attivo, fissando paletti ben precisi che escludano tassativamente qualsiasi forma di combustione".
"Quello di Gualdo Cattaneo - prosegue il presidente della commissione Bilancio - è un territorio che ha già dato troppo in termini di inquinamento, disagi e forse anche in termini sanitari. Non va inoltre dimenticato che l'area della centrale è lontana dalle principali vie di comunicazione, che l'impianto attuale è vecchio ed obsoleto e rappresenta ormai un pezzo di archeologia industriale che necessita di una riconversione verso attività più coerenti con la vocazione turistica e agroalimentare del territorio. Il Consiglio regionale nel 2007 approvò una mozione, che mi vede come proponente, in cui è previsto in maniera esplicita che non si possa riconvertire la centrale di Bastardo a biomasse e inoltre che non vi si possano bruciare rifiuti o altro materiale inquinante ulteriore rispetto a quello già in uso. Da lì si riparte. Le istituzioni devono far sentire ad Enel la propria voce e battersi a fianco dei cittadini perché la centrale di Gualdo Cattaneo diventi il fiore all'occhiello per la nostra regione, l'esempio di un modo nuovo di produzioni in armonia con il territorio".
Perugia, 19 dicembre 2014
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