Così com'è il Piano della Giunta non va, ma per fortuna si può rimediare. Su sostenibilità ed efficacia criticità evidenti. Per non parlare della E45 autostrada..."
"Un Piano che fotografa l'esistente, ma non riesce a prefigurare un assetto all'altezza delle sfide future. Continuare a ragionare con le vecchie logiche e puntare ancora tutto su strade, autostrade e piastre logistiche significa rimanere ancorati ad una visione antiquata dello sviluppo e della società. Forse se si riuscisse a prendere atto che l'Umbria è una delle regioni d'Italia con il più alto numero di automobili circolanti in proporzione agli abitanti, magari riusciremmo ad orientarci verso una mobilità in grado di guardare, come avviene a livello europeo, ai temi della sostenibilità, integrando l'impostazione tradizionale delle politiche dei trasporti con nuove linee d'intervento in materia di traffico scorrevole e di trasporto urbano pulito e sicuro. Nell'atto della Giunta, fortunatamente ancora soltanto preadottato, non pare esserci traccia dell'esigenza di sviluppare sistemi intelligenti ed ecologici di ultima generazione, né dell'esigenza di misurarsi con le sfide di tipo economico e con la questione delle risorse necessarie alla riorganizzazione in particolare del trasporto pubblico". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente dell'associazione Umbria Migliore, commenta il Piano regionale dei trasporti 2014-2024 portato in partecipazione dalla commissione competente, ma non ancora adottato dalla Giunta.
"Nel Piano ancora solo preadottato dalla Giunta - spiega Dottorini - viene fotografato perfettamente lo stato attuale dell'uso dei mezzi pubblici e privati da parte degli utenti, ma manca completamente una qualsiasi ipotesi di come si potrebbero orientare in maniera diversa le abitudini dei cittadini umbri per spingerli verso un uso più consapevole, maggiore e diverso, del mezzo pubblico. Allo stesso tempo si cita più volte il problema della qualità dell'aria, senza neppure accennare però alle possibili soluzioni, a partire dalla sostituzione dei mezzi pubblici su gomma circolanti nella nostra regione che è al di fuori da qualsiasi parametro di sostenibilità ambientale. Per ciò che riguarda il trasporto su ferro, se da una parte ci sono previsioni di incrementare ed incentivare l'uso del treno, dall'altra si parla di potenziali risparmi sostituendo alcuni servizi ferroviari con servizi su gomma, in totale contraddizione con l'ipotesi di far aumentare il numero di utenti che usufruiscono del treno. Per non parlare della trasformazione in autostrada della E45, rispetto alla quale vengono assunte in toto le deliberazioni del Cipe e non vi è alcun accenno all'impatto ambientale dell'opera né alla richiesta di esenzione o agevolazioni sul pedaggio".
"L'impressione - aggiunge l'esponente di Umbria migliore - è che invece di orientare le consuetudini e le scelte dei cittadini attraverso politiche innovative, il Piano si limiti a un resoconto lunghissimo sullo stato attuale dei trasporti e a un elenco acritico delle opere esistenti e futuribili. Gli innumerevoli progetti accumulati in oltre un decennio di programmi e intese-quadro comprendono aeroporti, strade ferrate, corridoi marittimi, assi stradali longitudinali e trasversali, piastre logistiche, ma non viene fornito alcun indizio di priorità rispetto alle esigenze del contesto locale e senza alcun riferimento puntuale né a date entro cui si prevede il completamento né allo stato finanziario delle opere. L'Umbria - conclude Dottorini - ha bisogno di una programmazione ambiziosa e innovativa che, pur facendo i conti con la necessità di razionalizzare al massimo le poche risorse disponibili, sia in grado di investire sull'innovazione sostenibile per arrivare ad un servizio migliore per l'ambiente e per la qualità della vita dei cittadini".
Perugia, 5 marzo 2015
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