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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola

Ottobre 2009 Archives

Anch'io ho il calzino turchese

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Calzini Turchesi


Nei canali di Berlusconi il pluralismo viene travolto dalla caccia all'uomo. Pedinare un giudice e tentare di gettare discredito su di lui, come ha fatto Canale 5, è grave e la dice lunga sull'idea di giornalismo e di rispetto delle regole coltivati da Berlusconi e dal centrodestra. E' significativo per di più che appena pochi giorni fa, subito dopo la sentenza che condanna Mediaset al pagamento di 750 milioni di euro, Berlusconi avesse detto pubblicamente: "Su questo giudice nei prossimi giorni ne vedrete delle belle". Adesso si passa dalle parole ai fatti. Credo per questo che sia giusto oggi indossare calze turchesi per solidarietà a Raimondo Mesiano, colpevole soltanto di fare la fila dal barbiere, di fermarsi al semaforo, di indossare calze turchesi e, soprattutto, di fare il giudice senza sottomettersi alla volontà del più forte. 


Vai al blog de "il Fatto Quotidiano" e aderisci all'iniziativa "Anch'io ho il calzino turchese"

Conferenza stampa Verdi e civici - Idv

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Clicca per guardare la conferenza stampa congiunta dei Verdi e civici dell'Umbria insieme all'Italia dei Valori.

Scarica anche gli articoli di Nazione e Corriere dell'Umbria

 

Don Chisciotte, programma in onda su Rete Sole a cura di Giampiero Tasso. In studio Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente commissione Bilancio e affari istituzionali, Dario Di Bello, Federconsumatori e appassionato di auto storiche, prof. Carlo Calvieri, docente di diritto presso l'Università degli studi di Perugia e Alessando Petruzzi, presidente Federconsumatori Umbria.

Guarducci militare.jpg"Tutelare Perugia dall'invasione di una manifestazione che compromette la vivibilità della città. I militari forse più utili in Sicilia o in Abruzzo"

"Ancora un volta, come tutti gli anni, dobbiamo rimarcare l'esigenza di tutelare Perugia dall'invasione di una manifestazione che compromette la vivibilità della città e la invade con allestimenti ed eventi di cattivo gusto che nulla hanno a che vedere con la tipicità della nostra storia, cultura e patrimonio artistico". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo regionale dei Verdi e civici, attacca la manifestazione Eurochocolate che verrà inaugurata venerdì 16 ottobre con l'intervento della banda dei Granatieri si Sardegna al grido di "Rompete le righe".
"Ci associamo - insiste Dottorini - alle critiche portate dal movimento Perugia civica e da altri gruppi di cittadini e ribadiamo che la città di Perugia dovrebbe liberarsi dall'ingombro di un evento che ne mina la dignità. Qualcuno dovrà spiegarci per esempio l'opportunità dell'intervento di militari esperti che assisteranno i turisti nella scalata di una parete di cioccolata. Risulta difficile infatti capire come mai personale militare, invece di essere utilizzato per le tante necessità del nostro paese, in termini di controllo del territorio, sicurezza dei cittadini e dell'ambiente, venga impiegato in discutibili operazioni commerciali come Eurochocolate. Dopo la lotta, fortunatanmente annullata, delle ragazze in bikini sulla panna montata finanziata coi fondi del Psr, dopo le modelle che fanno il bagno nella cioccolata e dopo le cazzuole al cacao non ci stupiamo più di nulla. Solo del fatto che la città di Capitini, che proprio ieri ha ospitato Serge Latouche per la sua lectio magistralis, non abbia un sussulto di dignità per trovare altre modalità di realizzazione di questo evento".
"Ricordiamo - conclude Dottorini - che la possibilità di organizzare manifestazioni che portino messaggi più positivi esiste. Ne abbiamo un esempio con Altrocioccolato che, negli stessi giorni a Gubbio, proporrà una grande festa del cioccolato equosolidale che in perfetta armonia con la città e suoi abitanti farà riflettere sull'importanza del rispetto dei diritti umani, della dignità dei produttori del Sud del mondo, dell'accoglienza e della tutela ambientale".

Perugia, 14 ottobre 2009 


Grave che Berlusconi non accetti uno dei cardini della democrazia
italiana: il principio dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge"

"Occorre una mobilitazione nazionale in difesa della Costituzione e per chiedere le immediate dimissioni del Presidente del Consiglio e il ritorno alle urne. A maggior ragione dopo la reazione scomposta e pericolosa cui stiamo assistendo. L'incostituzionalità del lodo Alfano è data dalla palese violazione di uno dei cardini della nostra democrazia, quello che prevede che i cittadini italiani sono uguali di fronte alla legge. Un principio duro da accettare per chi, di norma, confonde i propri interessi personali con quelli del paese". Lo ha dichiarato Oliviero Dottorini, capogruppo regionale dei Verdi e civici, riferendosi  alle ultime dichiarazioni di Silvio Berlusconi in seguito alla bocciatura da parte della Corte costituzionale del Lodo Alfano.
"Era facilmente intuibile - aggiunge Dottorini - come il Lodo Alfano, votato a maggioranza semplice dal Parlamento, non bastasse per cambiare uno dei principi costituzionali più importanti: l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Il fatto che il capo del governo non accetti questo elementare dato di realtà, accettando di tornare tra i comuni mortali, è molto grave. Il fatto che i giudici supremi abbiano rifiutato l'ennesima legge ad personam è solo un bene per il nostro ordinamento giuridico che si vede in qualche modo risarcito di tutto tempo trascorso dal governo in carica ad occuparsi più degli affari privati di una persona che non di un rinnovamento generale del sistema processuale. Per non parlare delle tante occasioni di riforma perse, magari perché confliggenti cogli interessi del premier: dalle banche ai media e alle assicurazioni. Per questo è necessario fare sentire la voce e l'indignazione di quanti credono ancora in un paese di uguali, almeno davanti alla legge".

Perugia, 8 ottobre 2009


Il consigliere regionale Oliviero Dottorini annuncia di aver inviato oggi una lettara per motivare la sottoscrizione dell'appello che vede tra i firmatari molti esponenti della società civile di Città di Castello.
Di seguito il testo della lettera:



Cari amici,

è con convinzione che vi chiedo di aggiungere anche la mia firma all'appello che rivolgete alla cittadinanza riguardo alla necessità che i partiti recuperino credibilità e capacità di proposta strategica, mettendosi realmente in discussione e aprendosi al confronto con tutte le realtà civili e culturali della società.
Ritengo che oggi, chiarito il senso plurale e non partitico della vostra iniziativa, la nostra adesione non possa mancare. E' mia convinzione che occorra individuare dei percorsi di dialogo e confronto tra quanti, al di là dei singoli percorsi politici o partitici, hanno a cuore il futuro del nostro territorio. Credo anche che non esista un'unica via per tentare di raggiungere il comune obiettivo di una rinascita culturale e civile per Città di Castello: la mia strada la conoscete e conoscete anche l'evoluzione che in Umbria i Verdi e civici hanno individuato per mantenere in piedi il proprio progetto di cambiamento, di libertà e di autenticità. Ritengo tuttavia che su questo campo non esistano esclusive o copyright e che anche dal Pd, soprattutto nelle sue espressioni più autentiche e non gerarchizzate, possa giungere il contributo a una volontà di cambiamento che non si intravvede nell'attuale disputa congressuale, con i suoi prevedibili e scontati esiti.
Ritengo quindi che sia molto opportuna la vostra iniziativa e che ponga tutti di fronte alla necessità del dialogo e del confronto. Spero che potrà tradursi nei prossimi mesi in prese di posizione, proposte e - perché no? - battaglie sulle tematiche che affliggono il nostro tessuto cittadino: crisi economica, emergenze ambientali, culturali e sociali meriterebbero una classe dirigente più accorta, in grado se non altro di elaborare una visione di città. Una visione che al momento appare assente più che criticabile, ma anche subalterna a disegni che poco hanno a che vedere con gli interessi reali del nostro territorio.

Cordiali saluti


Interrogazione alla Giunta: "Cubature per 170mila metri cubi, urbanizzazioni in 11,5 ettari e spunta anche il termovalorizzatore. Necessario rivedere il progetto"

Ex-Sai - Scarica l'interrogazione

"La Giunta faccia valere il primato della politica e si adoperi per una revisione complessiva del progetto Ex-Sai che tenga conto degli aspetti ambientali, urbanistici, paesaggistici, storici, culturali ed economici dell'intera area e che garantisca una connotazione unitaria e integrata del territorio secondo un principio di equilibrio tra conservazione ambientale e sviluppo. E' opportuno fare di tutto per prendere le distanze dalle incomprensibili scelte dell''amministrazione comunale di Passignano".
E' quanto chiede Oliviero Dottorini, capogruppo regionale dei Verdi e civici, con un'interrogazione all'esecutivo regionale relativamente al progetto avanzato dal comune di Passignano e dalla società Michelangelo Costruzioni srl, proprietaria dei terreni, che prevede la realizzazione di opere di urbanizzazione primaria sull'area denominata ex-Sai e sulle aree limitrofe, che si estendono per circa 11,5 ettari tra la ferrovia e la riva del lago Trasimeno.
Di questi, circa 13mila metri quadri saranno destinati a parcheggio e ben 53mila saranno utilizzati a fini edificatori: "Lo scenario finale - rivela Dottorini - prevede cubature per un totale di circa 170mila metri cubi, di cui 90mila a destinazione residenziale, 64mila a destinazione direzionale commerciale e 18mila a destinazione turistico produttivo. Una colata di cemento, in grado di stravolgere l'assetto dell'intero territorio senza contropartite significative per la collettività".
"Passignano sul Trasimeno - spiega il Presidente della prima Commissione a Palazzo Cesaroni - è un comune a forte vocazione turistica e un intervento come quello ipotizzato rischia di compromettere in maniera irreversibile l'assetto urbanistico, viario e paesaggistico dell'intera area. Le nostre preoccupazioni, che hanno trovato piena sintonia con quanto già sostenuto con meritoria tenacia dall'Idv di Passignano e dall'opposizione consiliare, sono anche rafforzate da quanto è emerso in sede di Conferenza dei servizi. I diversi soggetti interpellati, infatti, hanno espresso forti perplessità sia in merito al rischio di alterare in maniera sostanziale il paesaggio e l'assetto urbanistico del territorio, che relativamente al corretto dimensionamento degli ipotetici flussi di traffico delle sedi viarie, delle rotatorie e dei loro raccordi. Particolarmente grave è poi la previsione che l'intervento interessi anche l'area adiacente alla ex-Sai, che secondo il Piano regolatore vigente dovrebbe essere ambito di tutela naturalistica della costa e pertanto inedificabile. Come se non bastasse, il progetto prevede anche la realizzazione di un non meglio precisato impianto di termovalorizzazione o di termodistruzione per i rifiuti. Insomma, un'ipotesi che porterebbe effetti devastanti per tutta l'area, convolumetrie residenziali che risultano parametrate ad una capacità insediativa di circa 1.000 abitanti, prevedendo cioè un aumento di circa il 20 per cento della popolazione residente nell'intero territorio comunale, andando così a saturare ben oltre ogni prospettiva di sviluppo demografico, la capacità edificatoria dell'intero comune per i decenni a venire. In questo contesto qualcuno dovrà spiegarci quali sono i vantaggi per l'interesse collettivo di un progetto che sembra invece ritagliato sulle convenienze dei privati. Basti pensare che questi si impegneranno a cedere gratuitamente al comune tutte le aree destinate a parcheggio e sedi viarie, quelle cioè che avranno bisogno di continua manutenzione e che rappresentano un costo che si protrarrà nel tempo. L'aspetto però più inquietante riguarda il fatto che il progetto attuale contempla solo le opere di urbanizzazione, ma non c'è la possibilità di avere il quadro dell'intervento finale. Il che ci pone di fronte al rischio concreto di avallare un progetto del quale non è chiaro l'assetto finale e complessivo".
"E' opportuno pertanto - conclude il capogruppo dei Verdi per i valori - che la Giunta chiarisca quali impegni intende assumere per garantire un corretto sviluppo urbanistico, paesaggistico e territoriale a Passignano sul Trasimeno ed evitare una prevedibile alterazione sostanziale della viabilità dell'intera area".

Perugia, 2 ottobre 2009


"Sbagliato creare cittadini di serie A e di serie B. Si inauguri stagione di dialogo per correggere errori su assetto urbanistico e sociale, su viabilità e Torrente Vaschi"

vaschi2_riosecco.jpg"E' giunto il momento per l'amministrazione comunale di Città di Castello di abbandonare la protervia che ha contraddistinto fino ad oggi i rapporti con gli abitanti di Riosecco per inaugurare una stagione di dialogo e confronto. Non è pensabile, in una stagione di ristrettezze economiche, fare interventi costosissimi e allo stesso tempo approssimativi ed incoerenti come quelli sul torrente Vaschi, non è più tollerabile consentire un assetto viario come quello che interessa l'intero quartiere, dalla Tiberina 3Bis fino al nucleo di Menconi, e non si può attendere oltre per porre rimedio agli errori di una pianificazione urbanistica e sociale vergognosa. Per questo riteniamo che le istituzioni e il sindaco Cecchini debbano dare un segnale di attenzione forte, prevedendo una seduta aperta del Consiglio comunale da tenersi proprio a Riosecco. A guadagnarci sarà certamente la democrazia, la trasparenza amministrativa e il corretto rapporto tra istituzioni e cittadini".
Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali di Palazzo Cesaroni, interviene con queste parole per sottolineare la situazione di pesante disagio che vive la frazione di Riosecco, chiedendo al sindaco Fernanda Cecchini di prevedere un Consiglio comunale aperto nella frazione tifernate.
"Il sovrapporsi di urbanizzazioni non supportate da una visione complessiva - spiega Dottorini - ha fatto di Riosecco un quartiere senza una piazza, senza una viabilità razionale, con una concentrazione di luoghi di disagio che non ha pari nell'intero territorio comunale. Adesso emergono tutte le contraddizioni del progetto di sistemazione del Torrente Vaschi. Lavori eseguiti in modo incompleto e quanto meno discutibile, senza ripristino ambientale, senza il corretto rispetto delle normative sulle barriere architettoniche, con muri di contenimento che fanno assomigliare quel corso d'acqua a un canale più che a un luogo di convivenza fruibile dai residenti. Senza considerare l'impatto sulla viabilità dell'area. Il dialogo, il confronto, la capacità di ascolto sono i primi requisiti di una buona amministrazione. Sapere che i cittadini devono organizzarsi in comitati per vedere riconosciuto il proprio diritto a una corretta informazione e al coinvolgimento nelle scelte che li riguardano direttamente è molto grave. Un'insoddisfazione motivata e diffusa rischia tra l'altro di offuscare anche ciò che di buono è stato fatto, come il parco presso l'ex quartiere ecologico. Ma alla base di tutto c'è un'idea di assetto e decoro urbanistico inesistente, un confronto tra istituzioni e cittadini inadeguato, una concezione dei rapporti con gli elettori che non va oltre la richiesta di consenso. Per questo deve essere chiaro che nel nostro comune non esistono cittadini di serie A e di serie B. Per un'amministrazione gli abitanti del centro storico o delle frazioni hanno gli stessi diritti di quelli di Morra o di qualche altro centro più in sintonia con le aspettative politiche dei suoi amministratori. Oggi più che mai - conclude Dottorini - è necessario dare un segno di apertura e disponibilità: si convochi immediatamente un Consiglio comunale aperto a Riosecco. Sarà forse il primo passo di un'inversione di rotta. Per quanto ci riguarda non ci tireremo indietro e faremo la nostra parte per trovare soluzioni razionali, concrete e condivise".

Perugia, 1 ottobre 2009
 

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