"Confermata la nostra denuncia di tabelle abusive ai 'Roscetti'. Adesso Comunità montana e Corpo forestale prendano provvedimenti"
"La Giunta regionale deve, una volta per tutte, fare chiarezza sulle norme che regolano la ricerca dei tartufi. La risposta dell'assessore Cecchini alla nostra interrogazione contraddice sentenze della Corte costituzionale e delibere della stessa giunta precedentemente approvate. La Regione deve garantire ai tartufai norme correttamente interpretate, che mettano finalmente un po' di chiarezza in un settore che da troppo tempo è lasciato all'interpretazione di sentenze e ricorsi vari. Altrimenti alla ripresa dell'attività di raccolta c'è il serio rischio di trovarsi ad affrontare un caos normativo preoccupante". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, interviene in merito alla installazione di tabelle di divieto raccolta tartufi abusive recentemente affrontata attraverso un'interrogazione sulla vicenda Roscetti cui oggi la giunta regionale risponde per bocca dell'assessore Fernanda Cecchini.
"L'assessore - spiega Dottorini - nella sua risposta ha ammesso che le tabelle da noi denunciate attraverso la nostra interrogazione sono di fatto abusive e che l'accertamento spetta alla Comunità montana e le sanzioni al Corpo forestale dello Stato. Adesso ci aspettiamo un'azione rapida di rimozione delle tabelle e le eventuali sanzioni a chi, incurante delle leggi e dei regolamenti, si è inventato tabelle con divieti inesistenti. Nello specifico però - continua l'esponente dell'Italia dei Valori - l'assessore sostiene nella sua risposta che nelle aziende faunistico venatorie la raccolta dei tartufi non può essere esercitata liberamente, cosa a nostro avviso grave e sbagliata, perché due sentenze della Corte costituzionale e una delibera di Giunta dicono esattamente il contrario e cioè che la ricerca dei tartufi è da considerarsi libera e che il principio di libertà e supremazia degli interessi pubblici su quelli privati deve essere garantito".
"A settembre - conclude Dottorini - riprenderà l'attività di ricerca del tartufo e c'è il serio pericolo che le associazioni dei tartufai si trovino a dover fronteggiare un caos normativo. È urgente dunque che l'assessore ponga la parola fine ad una situazione non più tollerabile da parte dei cercatori di tartufi e cittadini, tenuto conto che le sentenze citate e i regolamenti amministrativi non lasciano spazio ad incertezze e furberie che rischierebbero solo di compromettere il ruolo sociale ed economico delle associazioni, sempre attente all'ambiente e alla salvaguardia del paesaggio".
"Privatizzazione dell'acqua, nucleare e legittimo impedimento scelte scellerate. Volontà di oltre due milioni di persone più importante di quella di una decina di governanti"
"Un successo importantissimo, che dimostra come, nonostante la propaganda fuorviante dei principali mezzi di informazione, il governo Berlusconi non sia riuscito a darla a bere agli italiani. Il loro No netto a tre normative altamente antidemocratiche è incoraggiante per chi ha a cuore la salvaguardia dei beni comuni, dell'ambiente e del principio di uguaglianza di ogni cittadino di fronte alla legge". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, commenta l'avvenuta deposizione presso la Cassazione di 2,2 milioni di firme complessive per i tre quesiti referendari promossi dall'Italia dei Valori e che segna uno spartiacque nella storia referendaria italiana.
"Anche in Umbria, seppure a macchia di leopardo, sono state raccolte complessivamente oltre 20.000 firme, che confermano il netto No dei nostri concittadini alla privatizzazione dell'acqua, al ritorno al nucleare e alle leggi ad personam tese solo a salvaguardare gli inconfessabili interessi del Presidente del Consiglio. E' quindi per noi motivo di grande soddisfazione poter affermare che Italia dei Valori proseguirà questa battaglia di civiltà, supportata da milioni di cittadini che hanno ben compreso la portata del messaggio che i tre quesiti referendari hanno portato avanti. Con questa straordinaria risposta ai nostri quesiti i cittadini ci dimostrano che non sono più disponibili a lasciare che il futuro del nostro paese venga deciso da un gruppo di spregiudicati governanti che hanno come primario interesse quello di accrescere le proprie ricchezze ed il proprio potere".
"Ora - conclude Dottorini - contiamo che anche le altre forze del centrosinistra si aggreghino a questa battaglia di civiltà. Siamo coscienti che la sfida difficilissima sarà quella di far raggiungere il quorum dei votanti ai referendum. Italia dei Valori continuerà a crederci e a sostenere questa battaglia, affinché la volontà di oltre due milioni di persone torni ad essere più importante di quella di una decina di governanti".
"Oltre 200mila euro annui di risparmi solo per i ruoli apicali. Archiviate le prime ipotesi di duplicazioni o di indennità pari al 45 per cento di quella dei consiglieri"
"Abbiamo ottenuto un risultato importante che rende effettiva la riduzione dei costi della gestione dell'ente e certi i compensi dei consiglieri d'amministrazione e del direttore generale. Un dimezzamento effettivo dei costi della politica e un risparmio che, solo per i ruoli apicali, sarà oltre i 200mila euro annui, ma che andrà a investire anche altre economie di scala. Grazie ai nostri emendamenti, vengono fissate in legge le indennità del presidente, dei consiglieri di amministrazione e il compenso spettante al direttore generale. Rispetto al testo originario, che ne rinviava la determinazione a non meglio precisati atti e normative di giunta, nel testo approvato dalla commissione si fissa l'indennità del presidente dell'Ater regionale al 30 per cento dell'indennità dei consiglieri regionali, mentre nel testo che circolava appena poche settimane fa si prevedeva il 45 per cento. Rimangono inalterate le indennità del consiglio di amministrazione e, sempre grazie ai nostri emendamenti, viene ridotto del 10 per cento il compenso del direttore". Con queste parole, il capogruppo dell'Italia dei valori in Consiglio regionale, Oliviero Dottorini, commenta l'approvazione da parte della prima Commissione della legge di riforma dell'Ater, che prevede la soppressione delle due Ater provinciali e l'istituzione di un'unica Ater regionale.
"Certo - continua il capogruppo Idv - noi avremmo preferito l'amministratore unico in modo da garantire ulteriori economie e un ente più snello. Tuttavia apprezziamo lo sforzo della giunta che ha accolto nella sostanza le nostre proposte finalizzate a rendere trasparente, efficace ed improntata al massimo contenimento delle spese la riforma. Abbiamo sostenuto con forza la necessità di dare un segnale forte per ciò che riguarda la razionalizzazione ed il contenimento delle spese di gestione degli enti pubblici e non possiamo quindi che essere soddisfatti nel vedere accolte le nostre istanze da parte della giunta. E' molto positivo che, nonostante i tagli del governo nazionale, la Regione Umbria sia in grado di dare risposte importanti e innovative sulla questione delle politiche abitative, giungendo a una razionalizzazione dei costi e garantendo una risposta efficace ai bisogni delle fasce deboli della popolazione. Adesso bisognerà passare a tagli e riforme ben più incisive, a iniziare da Ati, Asl e dalla selva di enti, agenzie e partecipate che appesantiscono il nostro sistema regionale".
"Evidentemente non se la sentono di venire a parlare di tagli ai servizi per i cittadini, di nuovi balzelli, di penalizzazione dell'imprenditoria locale. Preferiscono gli slogan"
"Evidentemente non se la sono sentita di venire a parlare di tagli ai servizi per i cittadini, di nuovi balzelli, di penalizzazione dell'imprenditoria locale. Preferiscono buttarla in slogan e propaganda. E scappano. Ma è chiaro a tutti che gli attacchi del centrodestra sono solo un modo per distrarre l'attenzione dei cittadini dai rischi concreti di una manovra economica che penalizza i ceti più deboli e mette in ginocchio l'economia e i servizi sociali". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, sottolinea "la strumentalità di Pdl e Lega" nella loro scelta di non partecipare ai lavori dell'aula già convocata per domani mattina sulla manovra finanziaria e le sue ripercussioni in Umbria.
"La decisione delle minoranze di non partecipare al Consiglio regionale in programma per domani conferma soltanto l'imbarazzo di una coalizione in seria difficoltà nel difendere una manovra particolarmente pesante per l'Umbria. E' sintomatico - continua Dottorini - che il centrodestra tema fino a questo punto il confronto. Evidentemente i tagli indiscriminati ai servizi primari e essenziali come scuola, università, trasporti, sociale e sanità sono difficili da sostenere in un pubblico confronto. La verità è che sono consapevoli di non avere ragioni per giustificare una manovra economica lacrime e sangue come quella che il governo Berlusconi ha concepito. Un conto sono la propaganda e le promesse, un altro è dover spiegare ai cittadini umbri il perché di tagli indiscriminati e nuove tasse".
INTENDIMENTI DELLA G.R. CON RIFERIMENTO AGLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE E STOCCAGGIO DEI REFLUI ZOOTECNICI PRESENTI NEI TERRITORI DEI COMUNI DI BETTONA E MARSCIANO, PRINCIPALI RESPONSABILI DELLA SITUAZIONE DI DEGRADO AMBIENTALE E IGIENICO - SANITARIO DEI TERRITORI MEDESIMI
PRESIDENTE. Interroga il Consigliere Dottorini che ha due minuti, prego.
Olivier Bruno DOTTORINI (Presidente gruppo consiliare Italia dei Valori - Lista Di Pietro) Negli ultimi anni, i territori di Bettona e Marsciano sono stati oggetto di disastri ambientali senza precedenti, un incredibile intreccio di responsabilità sembra chiamare in causa allevatori, amministratori locali ed enti di controllo in un disastro ambientale di proporzioni inaudite, almeno per la nostra regione.
I reati contestati sono gravissimi: si va dall'associazione a delinquere al disastro ambientale, all'abuso d'ufficio. Ciò che negli anni si sarebbe venuto sviluppando, come si legge nell'ordinanza dell'estate scorsa, è un'annosa e collaudata attività criminosa in totale dispregio di qualsiasi norma, nell'ottica del profitto economico e a scapito anche della salute pubblica, con l'avvelenamento di acque destinate all'alimentazione umana.
La miopia politica di amministratori come quelli del Comune di Bettona - ora impegnati a dimostrare la propria estraneità dall'accusa di avere intenzionalmente procurato alla cooperativa di allevatori Codep un ingiusto vantaggio, consentendo la prosecuzione delle attività illecite - è soltanto l'ultimo anello di una catena di errori che si protrae da troppo tempo.
Noi sappiamo come per anni ha funzionato il sistema degli allevamenti in questi territori: grandi aziende extraregionali inviavano decine, centinaia di migliaia di capi suini in Umbria, qui venivano ingrassati e qui lasciavano i loro escrementi; una volta ingrassati, quegli animali tornavano a essere lavorati fuori regione.
Tecnicamente questo procedimento viene chiamato "soccida", avvantaggia pochi allevatori, riempie i territori di escrementi e liquami, non porta valore aggiunto all'economia locale. Oggi è giunto il momento di rivedere questo meccanismo. Per questo come Italia dei Valori chiediamo:
La Giunta regionale è disposta a elaborare un piano per la zootecnia sostenibile? È disposta a puntare su una zootecnia basata su marchi e certificazioni, su una filiera corta e di qualità, capaci di qualificare i nostri prodotti?
Dobbiamo avere il coraggio di dare uno stop chiaro agli allevamenti intensivi e in regime di soccida, notando l'effetto perverso di allevare non per una filiera alimentare, ma per produrre liquami. Solo dopo aver dato segnali chiari in questa direzione sarà possibile per noi immaginare una ripresa delle attività e degli impianti di depurazione. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Dottorini. La parola all'Assessore Cecchini per la risposta.
Fernanda CECCHINI (Assessore alle politiche agricole e agroalimentari)
In riferimento all'interpellanza si fa presente che le politiche messe in campo da parte della Giunta regionale si riferiscono alle azioni previste dal Piano di tutela delle acque e tale piano ha dedicato un'apposita misura, la misura Q33, miglioramento del caratteristiche depurative degli impianti di trattamento degli effluenti zootecnici di Bettona e Marsciano, con l'obiettivo del miglioramento dell'efficienza depurativa degli impianti di trattamento e degli effluenti zootecnici presenti nei comuni di Bettona e di Marsciano, nonché della corretta gestione degli allevamenti afferenti agli impianti, secondo le migliori tecniche disponibili.
La misura prevede, tra l'altro, che la Regione, d'intesa con i comuni interessati, individui norme transitorie per la ripresa temporanea delle attività zootecniche in tali aree.
A tal fine la Giunta regionale ha già predisposto da tempo un insieme di incontri d'intesa e di accordo insieme con l'assessore e l'assessorato all'ambiente e ha predisposto gli atti n. 300 e n. 545 che contengono norme specifiche transitorie.
Nello stesso tempo, si è preso atto anche della forte preoccupazione per l'integrità del patrimonio ambientale regionale degli impianti di trattamento di Bettona e Marsciano a seguito del fatto che sono fermi e da questo punto di vista, con il medesimo provvedimento, si è messo a disposizione anche un apposito contributo nei confronti dei soggetti attuatori al fine di consentire la possibilità di bonificare le lagune appunto che in questa fase sono fortemente sotto pressione. Questo naturalmente in attesa che siano individuate le responsabilità e che gli accertamenti facciano il proprio corso.
La Giunta regionale si riserva anche di procedere nel caso in cui siano individuate responsabilità che dovranno naturalmente mettere a disposizione anche le risorse che in questa fase stiamo spendendo.
Comunque, a tal proposito, il Comune di Marsciano ha messo al lavoro una commissione tecnica che sta lavorando per valutare alcune ipotesi per l'eventuale ammodernamento dell'impianto di smaltimento di quanto contenuto nelle lagune e nei laghetti e risulta che sono pronte le ipotesi progettuali.
Per quanto riguarda Bettona il Comune prevede di fare un bando di gara per la progettazione di un impianto per il trattamento dei reflui zootecnici e biomasse di origine agricola una volta che sia stata effettuata la risistemazione della laguna e del digestore.
Naturalmente, questo non senza difficoltà sapendo appunto che la questione è molto delicata. Per concludere, anche sinteticamente, alla richiesta da parte del consigliere di sapere se la Giunta regionale ha intenzione di sostenere un rilancio della zootecnia da un punto di vista sia ambientale che economico, la risposta è che stiamo lavorando per predisporre un documento nel quale definire azioni prevalenti quali quelle rivolte a una riqualificazione ambientale degli allevamenti, alla costituzione di una filiera regionale di qualità, all'attivazione di percorsi di informazione ed educazione al consumo e di promozione. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, Assessore. Un minuto per la replica, Consigliere.
Olivier Bruno DOTTORINI (Presidente gruppo consiliare Italia dei Valori - Lista Di Pietro)
Assessore, apprezziamo la buona volontà e anche la disponibilità a lavorare per una zootecnia sostenibile, come abbiamo chiesto.
Ci pare che le misure messe in atto, però, non siano soddisfacenti. Noi chiediamo un piano per la zootecnia sostenibile e consideriamo superato quel piano, quanto contenuto nel piano delle acque, tant'è che Italia dei Valori votò contro quel piano proprio perché conteneva misure atte più a riproporre, a nostro avviso, gli eventi, gli avvenimenti che hanno portato a questo disastro ambientale che a superarlo.
Non ci soddisfa neppure il modo, il rapporto che viene intrattenuto con i comitati civici e con i cittadini che, dobbiamo ricordarlo, per primi hanno segnalato queste disfunzioni che erano in atto. E non ci soddisfa neppure il fatto che la Giunta regionale abbia scelto come interlocutori quegli amministratori del Comune di Bettona che è possibile che siano fra le cause del disastro e sicuramente non potranno essere tra le soluzioni del problema, non potranno contribuire a risolvere; quindi noi continueremo a vigilare e a batterci per una zootecnia sostenibile e contro una ripresa delle attività, a prescindere dagli elementi che abbiamo messo in evidenza.
"Il nuovo Prg sia occasione di dibattito politico e di confronto tra candidati e liste. Evitare di lasciarlo nelle mani di un'amministrazione ormai in scadenza"
"È fondamentale che il nuovo Piano regolatore venga approvato dal prossimo Consiglio comunale e non da un Consiglio con il mandato a termine, una maggioranza retta da un pro-sindaco non scelto dagli elettori e un quadro di rapporti politici a dir poco anomalo. Occorre sottrarre il nuovo Prg da mercanteggiamenti e da tentazioni clientelari. Non è pensabile che in piena campagna elettorale un'assemblea in scadenza si appresti a deliberare su un atto fondamentale per il futuro della città e del suo sviluppo economico, ambientale e paesaggistico". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo in Consiglio regionale dell'Italia dei Valori, chiede "un atto di responsabilità" in merito all'iter amministrativo del nuovo Piano regolatore di Città di Castello.
"Solo con il nuovo Consiglio comunale - continua Dottorini - sarà possibile approvare un Piano regolatore privo di vizi elettoralistici. Il rischio altrimenti è di predisporre una campagna elettorale basata interamente sul Piano regolatore e magari sui favori ad esso legati, creando le condizioni per disilludere molti cittadini. Già nelle prime elaborazioni si evidenziano scelte a dir poco discutibili, in linea con le numerose varianti già approvate e con il totale abbandono vissuto dal centro storico in questi ultimi anni. Per questo proponiamo che il nuovo Prg sia al centro del dibattito della campagna elettorale per le prossime elezioni comunali, con un serio confronto tra tutte le forze politiche, i candidati a sindaco, gli operatori economici e sociali del territorio, le associazioni ambientaliste e i comitati civici. Dobbiamo evitare gli errori del passato, dal caso della ex-Fat al mostro progettuale della Piastra logistica, dal degrado della città allo stato di misero abbandono dell'ex Ospedale, simboli di miopia politica e di un immobilismo amministrativo che per troppo tempo hanno caratterizzato la vita politica di Città di Castello".
"Come Italia dei Valori - conclude Dottorini - ci impegneremo in ogni sede perché l'attenzione al nuovo Piano regolatore resti alta e non si abbandoni l'esame di quell'atto alla misera trattativa politica o al braccio di ferro tra potentati più o meno trasparenti. Nei prossimi mesi avvieremo un percorso di partecipazione al fianco dei cittadini per condividere con loro le priorità e i principi a cui il nuovo Piano regolatore dovrà ispirarsi".
Ciao a tutti,
con il periodo estivo pensavo e speravo che ci saremmo potuti riposare, ma ahimé non è così.
Il mio amico Claudio Lipodio dell'AC Padania, mi ha segnalato che il "presidente" del club monopolista non avrebbe gradito quanto da noi fatto (umbri+lombardi) al Senato della Repubblica contro il DDL339.
Se il DDL339 fosse passato, così com'era stato pensato ed architettato..., tutti i "sudditi" di Italia avrebbero dovuto pagare unicamente ai 5 club cui all'art.60 del C.d.S., una "dazione" per poter aver accesso al bollo ridotto e ipt ridotta, per non parlare poi della storicità elevata a 25 anni alla quale NOI SEMPRE CI OPPORREMO !
Noi (umbri+lombardi) ci stiamo battendo contro questo DDL che, tra l'altro, spoglierebbe del diritto delle Regioni a poter decidere su come far pagare il bollo ai propri cittadini.
Se stiamo andando verso il federalismo fiscale, il DDL339 va esattamente dalla parte opposta, nel senso che vorrebbero imporci per legge 5 club e basta, facendo fuori tutti quelli individuati su base regionale. Ecco cosa scrive il "presidentissimo illuminato"sull'house organ del club, ovviamente solo lui ci capisce di queste cose....:
Se io fossi uno di questi Onorevoli mi sentirei profondamente offeso e chiederei proprio all'illuminato se questa è una minaccia o meno. E' anche un po' inquietante il riferimento a quei parlamentari:
[...] ... e che ben conoscono il nostro mondo, per averlo frequentato....
Chi non la pensa come Lui è insoddisfatto ed anche carente di conoscenze, noblesse oblige....
Se tante volte la S.V. volesse abbassarsi ad un confronto con chi, secondo Lei, è insoddisfatto (?) e carente di conoscenze (?) perché la pensa in maniera diversa, La invito ufficialmente a venire a Perugia a confrontarsi con noi ad un tavolo al quale siederà sicuramente Oliviero Dottorini, un certo Carlo Calvieri che oltre ad essere Avvocato, è solamente Professore all'Università di Perugia di Diritto Costituzionale, la FEDERCONSUMATORI con Alessandro Petruzzi, Claudio Lipodio e se le mie conoscenze e competenze, in forza di solo 2 Lauree (tecnica+scientifica), sono sufficienti a sedermi al Suo cospetto, mi permetterei di chiedere uno sgabello per appoggiare le mie terga !
State certi che anche noi vi faremo conoscere i nomi degli Onorevoli che voteranno a favore di quelle norme mirate ad innalzare la storicità a 25 anni oltre che ad imporci per Legge di dover pagare dei Club privati per ottenere un beneficio fiscale. E' come se maturato il diritto per andare in pensione, ci imponessero per Legge di pagare un Sindacato per poter incassare l'assegno mensile..., mah roba da pazzi !
"Temono il confronto e non hanno il coraggio delle proprie azioni. Sono consapevoli di non avere ragioni per spiegare una manovra lacrime e sangue"
"Il centrodestra sfugge al confronto solo per evitare di spiegare agli umbri i tagli e le tasse di una manovra che penalizza i ceti più deboli e mette in ginocchio l'economia e i servizi sociali. Si tratta di una decisione gravissima, rivelatrice delle difficoltà di chi sostiene un governo irresponsabile senza avere ilo coraggio delle proprie azioni". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, stigmatizza la scelta di Pdl e Lega di non partecipare ai lavori dell'aula già convocata per venerdì prossimo.
"E' sintomatico - continua Dottorini - che il centrodestra, duro e puro solo a parole, tema il confronto sugli effetti devastanti della manovra finanziaria sull'Umbria. Evidentemente i tagli indiscriminati ai servizi primari e essenziali come scuola, università, trasporti, sociale e sanità sono difficili da sostenere in un pubblico confronto. Cercano di sfuggire al confronto, sperando di nascondere gli effetti devastanti della manovra come si nasconde lo sporco sotto il tappeto, ma la verità è che sono consapevoli di non avere ragioni per giustificare una manovra economica lacrime e sangue come quella che il governo Berlusconi ha concepito. Un conto sono la propaganda e le promesse, un altro è dover spiegare ai cittadini umbri il perché di tagli indiscriminati e nuove tasse".
(Acs) Perugia, 15 luglio 2010 - Mettere in collegamento i cittadini consumatori dell'Umbria che ogni giorno vanno al supermercato ad
acquistare prodotti alimentari senza sapere di preciso da dove vengono, quanti chilometri hanno fatto, con quanti prodotti chimici sono stati effettivamente trattati, e gli agricoltori locali che magari fanno buone produzioni, in alcuni casi biologiche, ma poi devono venderle ai prezzi stracciati e non remunerativi che impone loro il mercato.
Nasce con questa logica la proposta di legge di sostegno e promozione dei Gruppi d'acquisto solidali (Gas) presentata a Palazzo Cesaroni in
conferenza stampa dal capogruppo regionale dell'Idv Oliviero Dottorini, primo firmatario del testo che, con a fianco il collega Paolo Brutti, i primi storici promotori dei gruppi di acquisto umbri ed alcuni produttori biologici, ne ha spiegato la filosofia, partendo dall'esempio delle carote, portato alla ribalta di recente da un quotidiano nazionale, che ha dimostrato come al produttore vengono pagate solo nove centesimi, ma il supermercato le rivende ad un euro. Troppa differenza che spiega la logica del mercato che sta uccidendo l'agricoltura italiana; ma anche una base di partenza per far sì che intorno ai Gas - in Umbria ce ne sono già 3 attivi a Perugia, uno solo a Terni, come ad Amelia, Spoleto, Foligno ed uno che sta per partire a Città di Castello - si possa creare un'attenzione crescente "non certo per risolvere i problemi enormi del settore agricolo, ma per conciliare un reddito maggiore a chi produce in loco garantendo qualità certa e tangibile e l'esigenza di chi, in tempi di mozzarelle blu, comincia a prestare più attenzione a cosa mette
giornalmente nel suo piatto".
Già, perché - ha ricordato Dottorini - "i prodotti di ogni nostro pasto giornaliero hanno percorso mediamente 1.900 chilometri, mentre il crollo dei prezzi agricoli nella grande distribuzione distrugge i piccoli agricoltori". Ed ancora, "sarebbe la prima legge regionale in Italia a sostenere effettivamente il consumo dei prodotti locali a favorirne il consumo in base alla stagionalità ed alla distanza di produzione, i cosiddetti chilometro zero, coltivati all'interno del territorio regionale o comunque a una distanza non superiore a 40 chilometri; ed anche la prima legge che privilegia la filiera corta, perché nei Gas che nascono senza fini di lucro, l'incontro fra produttore e consumatore non ha intermediari". Dottorini ha anche parlato di testo aperto a suggerimenti ed integrazioni, proprio perché "non esistono in Italia altre leggi come termini di paragone, ed è possibile presentare questa ipotesi di normativa, solo perché il Governo Prodi nella legge finanziaria del 2007 definì i Gas dandogli di fatto una veste giuridica".
Testimonianze positive sono state portate dai primi gruppi d'acquisto solidali nati spontaneamente da qualche anno, "magari utilizzando
all'inizio il garage di qualche amico". Vincenzo Vizioli (presidente Aiab-Umbria) ha detto che il suo Gas ha distribuito 50 tonnellate di
ortofrutta umbra, determinando un piccolo miracolo: "da allora sono nate cinque nuove aziende produttrici che però non riescono a soddisfare la domanda, in una Regione che sembra aver puntato tutto sul tabacco".
Aperture di credito alla proposta, della quale Paolo Brutti ha sottolineato "l'enorme potenzialità nel far emergere una forte domanda da
parte dei consumatori più attenti", sono venute dai rappresentanti umbri di Confagricoltura e Coldiretti che, su richiesta di Dottorini si sono dichiarati disponibili a collaborare alla integrazione del testo.
Attese e interesse per una legge così innovativa in materia di acquisti alimentari sono stati espressi da tutti gli intervenuti, nell'ordine: Vincenzo Vizioli (Aiab), Marjatta Heliste (Pro Bio) Tony Pisano (Gas - Gastone), Luca Stalteri (produttore bio) Emiliano Marini (Umbria biologica), Monacelli (Confagricoltura), Paolucci (Coldiretti). GC/gc
Gruppi di acquisto solidale (Gas) la scheda La legge "Norme per il sostegno dei gruppi di acquisto solidale (Gas) e per la promozione dei prodotti alimentari da filiera corta e di qualità", presentata dal gruppo consiliare Idv, primo firmatario Oliviero Dottorini, si propone di riconoscere e valorizzare il consumo critico, consapevole e responsabile, come strumento di promozione della salute e del benessere, incentivando i produttori locali e la diffusione dei loro prodotti di qualità.
Per favorire la creazione dei Gas che con una specifica veste giuridica, ma senza scopi di lucro, organizzano acquisti collettivi e la relativa distribuzione, è previsto un incentivo iniziale a fondo perduto di 5mila euro. Tre le tipologie di prodotti da acquistare e distribuire tramite i Gas: quelli della 'filiera corta', destinati a passare prevalentemente dal produttore al consumatore; quelli a cosiddetto 'chilometro zero', prodotti all'interno del territorio regionale o comunque a una distanza non superiore a 40 chilometri; i prodotti agricoli 'di qualità' provenienti da coltivazioni biologiche, o le produzioni tipiche e tradizionali a denominazione protetta.
La Regione dovrà impegnarsi a sostenere le tre tipologie utilizzandole nella misura non inferiore al 50 per cento nell'ambito della ristorazione collettiva organizzata dagli enti pubblici; ma anche con la promozione di incontri tematici sul consumo sostenibile, con uno spazio dedicato sul portale web della Regione, con incentivi sostenendo l'avvio di mercati o comunque punti vendita riservati agli imprenditori agricoli locali e di qualità per la vendita diretta, i cosiddetti farmer's markets. La legge prevede uno stanziamento di 70mila euro per il 2010. GC/gc
Cari amici,
aggiungo l'ennesima sentenza a nostro favore e siamo a quota 18 !
È molto bello leggere in queste Sentenze quello che noi diciamo da anni, ovvero che in alternativa alla NON ISCRIZIONE esiste la gratuita Autocertificazione.
Preciso che questo ricorso è stato GRATUITO nel senso che non c'è stato bisogno di alcun avvocato, il Sig. Gabriele ha fatto tutto da solo consultandosi telefonicamente con l'Avv. Olivieri di Faenza.
Al di là degli Avvocati che sono in prima linea contro questa "dazione" (Matteo Olivieri in Emilia Romagna - Andrea Di Massa in Umbria), emeriti Professori universitari della Facoltà di Giurisprudenza di Perugia, come il Chiar.mo Prof. Avv. Carlo Calvieri(professore associato di Diritto Costituzionale), altro non fanno che confermare la nostra tesi: "L'autocertificazione è strumento valido per attestare la storicità di un veicolo".
Buona lettura (scarica la Sentenza cliccando qui).
Guarda le proposte di legge presentate da Oliviero Dottorini nel corso della IX legislatura:
Guarda le mozioni, le interrogazioni, i question time e gli ordini del giorno presentati da Oliviero Dottorini nel corso della IX legislatura:
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