CENTRI STORICI. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): "TUTELARE I CENTRI STORICI NON SIGNIFICA INCREMENTARE L'ATTIVITA' EDILIZIA"
"Il meccanismo della premialità edificatoria nasconde l'obiettivo di alimentare il mercato delle cubature invece di preservare il patrimonio storico e culturale"
"I centri storici delle città umbre sono un patrimonio inestimabile e una risorsa fondamentale per la nostra regione. Devono essere tutelati e rivitalizzati, facendo molta attenzione a garantire interventi equilibrati che non ne snaturino i tratti caratteristici e la specifica identità culturale". Con queste parole il capogruppo regionale dei Verdi e civici Oliviero Dottorini chiede che si avvii "una profonda riflessione" in merito al disegno di legge regionale "Norme per i centri e nuclei storici", approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1237 del 16 luglio 2007.
"Dobbiamo evitare di fare passi falsi - spiega l'esponente del Sole che ride. Nel testo in discussione preoccupano in particolare i meccanismi di premialità edificatoria che prevedono la possibilità di compensare i costi degli interventi nei centri storici mediante volumetrie da collocare in zone periferiche, con la conseguenza che l'uso edilizio del territorio si trasformerebbe in mera merce di scambio. Il rischio è quello che l'urbanistica e il territorio vengano utilizzati per alimentare il mercato delle cubature. E di questo l'Umbria non ha bisogno. Tra l'altro sarebbero gli stessi comuni a poter partecipare al mercato edilizio, in un circolo vizioso nel quale il comune dovrebbe approvare gli strumenti urbanistici, attribuire i premi di cubatura e, allo stesso tempo, decidere se acquisire la stessa cubatura, magari per rivenderla. Un'aberrazione giuridica per la quale i comuni da regolatori dell'attività urbanistica diventerebbero anche attori e in qualche modo essi stessi parte in causa diretta. Si tratta di elementi a dir poco discutibili.
Come Verdi e civici - continua Dottorini - esprimiamo preoccupazione per un disegno di legge che, invece di tutelare i centri storici per il loro straordinario valore culturale ed identitario, pare orientarsi nella direzione opposta, rischiando di legittimare l'assalto della speculazione edilizia, di accrescere il consumo del territorio ed il caos urbanistico. Anche perché i problemi dei nostri centri storici non sono edilizi-edificatori, quanto sociali. Perdita di residenti, progressiva chiusura dei negozi di vicinato, insicurezza crescente sono i principali problemi che vivono le nostre cittadine storiche. Ma per risolverli occorre individuare politiche di rivitalizzazione sociale ed ambientale, non nuove colate di cemento".
Perugia, 21 febbraio 2008
"Il meccanismo della premialità edificatoria nasconde l'obiettivo di alimentare il mercato delle cubature invece di preservare il patrimonio storico e culturale"
"I centri storici delle città umbre sono un patrimonio inestimabile e una risorsa fondamentale per la nostra regione. Devono essere tutelati e rivitalizzati, facendo molta attenzione a garantire interventi equilibrati che non ne snaturino i tratti caratteristici e la specifica identità culturale". Con queste parole il capogruppo regionale dei Verdi e civici Oliviero Dottorini chiede che si avvii "una profonda riflessione" in merito al disegno di legge regionale "Norme per i centri e nuclei storici", approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1237 del 16 luglio 2007.

"Dobbiamo evitare di fare passi falsi - spiega l'esponente del Sole che ride. Nel testo in discussione preoccupano in particolare i meccanismi di premialità edificatoria che prevedono la possibilità di compensare i costi degli interventi nei centri storici mediante volumetrie da collocare in zone periferiche, con la conseguenza che l'uso edilizio del territorio si trasformerebbe in mera merce di scambio. Il rischio è quello che l'urbanistica e il territorio vengano utilizzati per alimentare il mercato delle cubature. E di questo l'Umbria non ha bisogno. Tra l'altro sarebbero gli stessi comuni a poter partecipare al mercato edilizio, in un circolo vizioso nel quale il comune dovrebbe approvare gli strumenti urbanistici, attribuire i premi di cubatura e, allo stesso tempo, decidere se acquisire la stessa cubatura, magari per rivenderla. Un'aberrazione giuridica per la quale i comuni da regolatori dell'attività urbanistica diventerebbero anche attori e in qualche modo essi stessi parte in causa diretta. Si tratta di elementi a dir poco discutibili.
Come Verdi e civici - continua Dottorini - esprimiamo preoccupazione per un disegno di legge che, invece di tutelare i centri storici per il loro straordinario valore culturale ed identitario, pare orientarsi nella direzione opposta, rischiando di legittimare l'assalto della speculazione edilizia, di accrescere il consumo del territorio ed il caos urbanistico. Anche perché i problemi dei nostri centri storici non sono edilizi-edificatori, quanto sociali. Perdita di residenti, progressiva chiusura dei negozi di vicinato, insicurezza crescente sono i principali problemi che vivono le nostre cittadine storiche. Ma per risolverli occorre individuare politiche di rivitalizzazione sociale ed ambientale, non nuove colate di cemento".
Perugia, 21 febbraio 2008
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