SOFTWARE LIBERO. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): GRANDE SODDISFAZIONE PER LEGGE CONTRO MONOPOLI E PER PLURALISMO
"Umbria prima regione in Italia a darsi una legge per garantire il diritto di scelta del cittadino e la sostenibilità economica degli enti pubblici"
"Da oggi l'Umbria ha una legge che la pone all'avanguardia nel cogliere le opportunità offerte dall'open source software. Prima fra tutte le regioni d'Italia si dota infatti di una legge che ha come finalità quella di garantire al cittadino il pluralismo informatico e di rompere i monopoli che di fatto ingessano il mercato, costringendo la pubblica amministrazione a investimenti spropositati e allo stesso tempo inevitabili". Il capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale Oliviero Dottorini commenta così l'approvazione da parte del Consiglio regionale dell'Umbria della proposta di legge su open source, software libero e standard aperti. La proposta, presentata lo scorso settembre dallo stesso Dottorini, si è arricchita del contributo delle audizioni e di un'analoga proposta consiliare. La prima commissione aveva licenziato il testo a fine giugno. "E' importante - aggiunge l'esponente del Sole che ride - che la legge sancisca un principio di pluralismo che non vincola i cittadini all'uso di un determinato software per scambiare o consultare documenti della pubblica amministrazione, come di fatto avviene oggi, ma lascia la libertà di scegliere la modalità più conveniente, sicura ed accessibile, a iniziare dai formati di standard aperto.
Questa possibilità di scelta deve essere garantita anche nel mondo dell'istruzione scolastica, a partire da quegli istituti direttamente collegati alle nuove tecnologie, mettendo a disposizione dei docenti e degli studenti tutte le risorse necessarie per far conoscere ed utilizzare in modo produttivo l'open source software".
"Altro aspetto fondamentale della legge - spiega Dottorini - è la sostenibilità economica. Dal 2005 ad oggi la nostra regione ha speso circa un milione e mezzo di euro per il rinnovo e l'acquisto di nuove licenze software, di cui il novanta per cento prodotti targati Microsoft, azienda che è bene ricordare l'Unione Europea ha condannato per abuso di monopolio nel mercato europeo dell'informatica. In un'ottica di razionalizzazione e riduzione dei costi della pubblica amministrazione questo aspetto non può essere lasciato in secondo piano. In definitiva siamo molto soddisfatti del parere favorevole del Consiglio su una proposta di legge così innovativa, ancor più perché siamo la prima regione in Italia a dotarsi di una legislazione vera e propria su una materia così tecnica e in continua evoluzione. Grazie a questa legge - conclude l'esponente del Sole che ride - i progetti di diffusione e adozione del software libero possono contare sui trenta mila euro già stanziati a gennaio, grazie al nostro emendamento al Dap, che auspichiamo possano aumentare per il prossimo anno".
Perugia, 19 luglio 2006
SCARICA LA LEGGE
"Umbria prima regione in Italia a darsi una legge per garantire il diritto di scelta del cittadino e la sostenibilità economica degli enti pubblici"
"Da oggi l'Umbria ha una legge che la pone all'avanguardia nel cogliere le opportunità offerte dall'open source software. Prima fra tutte le regioni d'Italia si dota infatti di una legge che ha come finalità quella di garantire al cittadino il pluralismo informatico e di rompere i monopoli che di fatto ingessano il mercato, costringendo la pubblica amministrazione a investimenti spropositati e allo stesso tempo inevitabili". Il capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale Oliviero Dottorini commenta così l'approvazione da parte del Consiglio regionale dell'Umbria della proposta di legge su open source, software libero e standard aperti. La proposta, presentata lo scorso settembre dallo stesso Dottorini, si è arricchita del contributo delle audizioni e di un'analoga proposta consiliare. La prima commissione aveva licenziato il testo a fine giugno. "E' importante - aggiunge l'esponente del Sole che ride - che la legge sancisca un principio di pluralismo che non vincola i cittadini all'uso di un determinato software per scambiare o consultare documenti della pubblica amministrazione, come di fatto avviene oggi, ma lascia la libertà di scegliere la modalità più conveniente, sicura ed accessibile, a iniziare dai formati di standard aperto.

"Altro aspetto fondamentale della legge - spiega Dottorini - è la sostenibilità economica. Dal 2005 ad oggi la nostra regione ha speso circa un milione e mezzo di euro per il rinnovo e l'acquisto di nuove licenze software, di cui il novanta per cento prodotti targati Microsoft, azienda che è bene ricordare l'Unione Europea ha condannato per abuso di monopolio nel mercato europeo dell'informatica. In un'ottica di razionalizzazione e riduzione dei costi della pubblica amministrazione questo aspetto non può essere lasciato in secondo piano. In definitiva siamo molto soddisfatti del parere favorevole del Consiglio su una proposta di legge così innovativa, ancor più perché siamo la prima regione in Italia a dotarsi di una legislazione vera e propria su una materia così tecnica e in continua evoluzione. Grazie a questa legge - conclude l'esponente del Sole che ride - i progetti di diffusione e adozione del software libero possono contare sui trenta mila euro già stanziati a gennaio, grazie al nostro emendamento al Dap, che auspichiamo possano aumentare per il prossimo anno".
Perugia, 19 luglio 2006
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