GIUSTIZIA/CARCERI. DOTTORINI(VERDI E CIVICI): CARCERI TROPPO AFFOLLATI. DEPENALIZZARE I REATI MINORI E S0CIALI
Legislazione nazionale compromette la buona gestione delle carceri regionali. Oliviero Dottorini commenta la sua visita al carcere di Capanne.
"Il problema del sovraffollamento delle carceri si ripercuote purtroppo anche in Umbria, abbiamo potuto riscontrare le soluzioni innovative e la funzionalità della struttura, oltre alla buona collaborazione tra direzione e corpo penitenziario e all'impegno determinante delle associazioni di volontariato quali Caritas, Ora d'aria e la Croce rossa, nonostante questo le grosse falle del sistema giudiziario e carcerario nazionale incidono pesantemete anche su Capanne e le altre strutture umbre - commenta così il capogruppo dei Verdi e civici e presidente della Prima commissione Oliviero Dottorini all'uscita della visita al carcere di Perugia in occassione della giornata nazionale dei diritti promossa dai Verdi -, nell'istituto perugino celle concepite per ospitare una sola persona ne ospitano due rendendo inadeguate anche strutture innovative e più vivibili come quella di Capanne. In Italia il problema del sovraffollamento è dato da una legislazione ormai obsoleta, e la ex-Cirielli, se possibile, aggraverà ancora di più la situazione.
Occorrono serie politiche di reinserimento e prendere in seria considerazione la depenallizzazione dei reati minori e dei reati sociali. Per quanto riguarda Capanne, carenza di organico e difficoltà nella copertura delle spese farmaceutiche, rendono la vita di alcuni detenuti particolarmente precaria. Da questo punto di vista anche la Regione ha le sue responsabilità e potrebbe attivare ovunque convenzioni per la copertura delle spese farmaceutiche sopratutto per i malati sieropositivi. Riguardo alle attività lavorative e di formazione contiamo possa partire al più presto il progetto di azienda agraria per la produzione di olio e prodotti artigianale all'interno dell'istituto carcerario.
Perugia 28 novembre 2005
INFRASTRUTTURE. VERDI: FERMARE LA MESTRE-CIVITAVECCHIA, AUTOSTRADA INUTILE E DANNOSA
Nasce la rete dei consiglieri regionali verdi per bloccare il corridoio E45-E55: "Si punti su messa in sicurezza e viabilità sostenibile"
"Si fa sempre più concreta la volontà del governo Berlusconi di forzare i tempi per la realizzazione del corridoio autostradale Mestre-Civitavecchia, con l'obiettivo di approvare il progetto preliminare prima dello scioglimento delle Camere. Si tratta di un'operazione dissennata, che non tiene conto delle regole democratiche minime e che tenta di assecondare i progetti della cordata Bonsignore-Caltagirone, avvalorati dal ministro Lunardi, senza calcolare il danno ambientale ed economico per l'Italia e per la regioni che ne saranno attraversate. I Verdi, a livello nazionale come nelle regioni, si batteranno con ogni strumento democratico a loro disposizione contro questa opera inutile e dannosa, per il miglioramento dell'arteria esistente e per la realizzazione di infrastrutture utili, a partire da strade ferrate, linee del mare e autostrade telematiche". I consiglieri verdi delle cinque regioni interessate all'attraversamento dell'itinerario autostradale E45-E55 annunciano con queste parole la nascita di un gruppo di coordinamento per attivare tutte le iniziative in grado di bloccare un'opera dannosa per l'ambiente e l'economia delle regioni interessate. Il gruppo di lavoro, coordinato dalla senatrice Anna Donati, responsabile nazionale Infrastrutture e viabilità dei Verdi, è composto dal vice presidente nazionale dei Verdi Gianfranco Bettin (Veneto), dall'assessore alle Politiche ambientali della regione Lazio Angelo Bonelli, da Oliviero Dottorini (Umbria), Daniela Guerra e Gianluca Borghi (Emilia Romagna), Mario Lupi e Fabio Roggiolani (Toscana), Filiberto Zaratti (Lazio) e potrà contare sul sostegno attivo del presidente nazionale Alfonso Pecoraro Scanio.
Nei progetti recepiti dall'Anas la nuova autostrada costerà, secondo uno schema di project financing, circa 11 miliardi di euro e attraverserà l'Italia per 415 chilometri con 9 chilometri di tunnel a Mestre, 147 sovrappassi, 268 sottovie, circa 52 chilometri di viadotti e 17 in galleria, 17 nuovi svincoli, decine di cave da attivare. "Non possiamo consentire - spiegano i consiglieri regionali del Sole che ride - che un'ipotesi del genere passi al disopra della conoscenza dell'opinione pubblica e della volontà di amministrazioni locali, comitati civici e cittadini. Ciò che serve è l'adeguamento e la messa in sicurezza dei tracciati esistenti, con seri provvedimenti per limitare il traffico pesante su gomma, con la riqualificazione della rete viaria esistente e la promozione di politiche di potenziamento del trasporto pubblico e a basso impatto ambientale. La rete interregionale che abbiamo costituito si impegnerà a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per bloccare il tentativo irresponsabile di usare fondi pubblici a soli fini elettoralistici e cementizi".
Roma, 17 novembre 2005
E45. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): SINDACI CONVOCHINO SUBITO CONSIGLI COMUNALI APERTI E COINVOLGANO I CITTADINI
"Rete consiglieri regionali verdi primo passo per dare rilievo nazionale a opera dissennata. Umbria blocchi blitz di un governo con l'acqua alla gola"
"Un primo passo per dare rilievo nazionale a un tentativo subdolo e irresponsabile di trasformare il cuore verde d'Italia in un luogo di transito per mezzi pesanti, senza tener conto della volontà delle popolazioni locali e delle ragioni sociali, economiche e ambientali dei territori che spingono per l'adeguamento e la messa in sicurezza dell'arteria esistente. L'Umbria ha bisogno di linee ferrate moderne e funzionali e di una seria politica per la mobilità sostenibile, non di nuove colate di cemento e catrame che farebbero gli interessi di pochi a tutto svantaggio per le comunità locali". Il capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale Oliviero Dottorini commenta così la nascita del coordinamento nazionale dei consiglieri regionali del Sole che ride per bloccare la trasformazione della E45 in autostrada.
"Abbiamo voluto fortemente questo coordinamento per far sì che la battaglia si estendesse oltre i confini regionali - spiega Dottorini -. Adesso la federazione nazionale dei Verdi ha fatto propria questa iniziativa, coinvolgendo tutti i consiglieri regionali delle cinque regioni interessate. La prima richiesta è rivolta ai Comuni perché convochino immediatamente consigli comunali aperti, per fare in modo che le forze politiche e i cittadini possano venire a conoscenza di questa ipotesi scellerata ed esprimere il proprio parere riguardo a un mostro di cemento che renderebbe vano lo sforzo unanime di modernizzare e sviluppare la mobilità su rotaia. Non c'è nessuna ragione politica, economica, né tanto meno ambientale perché una regione come l'Umbria si presti ai giochi propagandistici delle grandi opere di Berlusconi e Lunardi, assecondando i disegni della cordata Bonsignore-Caltagirone. Sarebbe opportuno che i sindaci ne assumessero consapevolezza, prendendo iniziative concrete contro questo tentativo di blitz di un governo nazionale con l'acqua alla gola che tenta di approvare il progetto preliminare prima delle scioglimento delle Camere".
"La nascita del gruppo di coordinamento di tutti i consiglieri verdi delle regioni interessate dall'attraversamento della Mestre-Civitavecchia - conclude l'esponente del Sole che ride - è la prova che non solo in Umbria, ma anche nel resto d'Italia, la trasformazione in autostrada della tratta E45-E55 preoccupa molto i cittadini, non solo per l'incalcolabile danno ambientale ed economico, ma anche per le metodologia con la quale un governo in difficoltà sta tentando il colpo di mano finale con l'approvazione definitiva del progetto senza il parere delle popolazioni locali".
Perugia, 17 novembre 2005
MAFIA. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): IMPEDIRE L'AFFOSSAMENTO DELLA LEGGE PER LA CONFISCA DEI BENI AI MAFIOSI
Presentata una mozione in Consiglio regionale: "Duro colpo alla lotta alla mafia, se passasse la legge di Forza Italia"
Il 15 Novembre verrà discusso alla Camera un disegno di legge presentato dal deputato di Forza Italia Nicolò Ghedini che prevede la possibilità di revisione, senza limiti di tempo e su richiesta di chiunque sia titolare di un interesse giuridicamente riconosciuto, dei provvedimenti definitivi di confisca dei beni della criminalità organizzata.
"Se passasse questo disegno di legge - ha spiegato il capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale Oliviero Dottorini - si infliggerebbe un colpo mortale alla lotta dello stato contro le mafie e si annullerebbero le decine di esperienze positive che sono nate in Italia, non solo nel meridione, dalla applicazione della legge Rognoni-La Torre". Per questo l'esponente del Sole che ride ha presentato una mozione prosegue in Consiglio regionale, auspicandone la condivisione di tutte le forze dell'Unione.
"La legge sulla confisca dei beni ai mafiosi - ha aggiunto Dottorini - in ventitre anni ha permesso la confisca di 6566 beni immobili e di quasi 700 aziende tolte alla gestione dei boss. Le preoccupazioni espresse da don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, sulla volontà che sottende il disegno di legge Ghedini di voler vanificare in nome di un malinteso garantismo il lavoro di chi è impegnato nella difficilissima opera di individuazione e di riutilizzo sociale dei beni mafiosi devono essere condivise da tutti quelli che vogliono contrastare gli interessi mafiosi e colpire il nefasto intreccio tra mafia e politica. Se pensiamo alla fatica che si è fatta per confiscare e rendere produttivi, tanto per fare un esempio, gli appezzamenti agricoli da cui si è avuto un fatturato di 600 mila euro di prodotti biologici da parte della cooperativa "Libera terra", comprendiamo la posta in gioco. Mi auguro che il Consiglio regionale - conclude l'esponente del Sole che ride - esprima con forza la sua contrarietà al cambiamento della legge Rognoni-La Torre e si faccia parte attiva a sostegno di tutti coloro che con coraggio ed intelligenza si battono fattivamente contro le mafie".
Perugia, 4 novembre 2005
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