Terni, caos auto storiche:
sparite le pratiche per l'immatricolazione.
Riporto questo articolo de Il Messaggero Umbria:
http://www.ilmessaggero.it/umbria/terni_auto_storiche_pratiche_immatricolazione/notizie/771971.shtml
Terni - La pratica è conveniente. Il bollo auto si riduce a soli 26 euro e l'assicurazione a meno di duecento. Basta che l'auto abbia vent'anni, si registra all'Asi (praticamente l'Aci delle auto e moto storiche) ed il gioco è fatto. Per tale registrazione la spesa da affrontare non è grande: si parla di circa 150 euro e il gioco è fatto. Centinaia di automobilisti ternani, però, sono rimasti con un palmo di naso. A denunciare la vicenda è Umberto Ricci, presidente di Federconsumatori della provincia di Terni, il quale ha anche chiesto all'Asi (Automotoclub storico italiano, con sede a Torino) di porre riparo, o comunque attivarsi, per risarcire in qualche modo gli autisti che si sentono beffati. «É evidente - dice Ricci - il malumore degli interessati. Chi, poi, è andato al Cuae club di via Mentana, dove aveva pagato per iniziare la pratica, si è pure sentito dire che è sparito tutto e che deve ripagare 70 euro e produrre di nuovo la documentazione, per proseguirla». Il Cuae (Club umbro automoto epoca) che ha sede in via Mentana, è uno dei due club con sede a Terni (l'altro è il più famoso Borzacchini Historic e nella vicenda, va detto chiaramente, non c'entra in alcun modo) ad avere l'abilitazione Asi per l'iscrizione al registro delle auto e moto d'epoca. Conta circa 2.500 soci. Ma è accaduto che poco più di un anno fa si è ammalata gravemente la presidente e il club, senza una vera struttura organizzativa, è finito nel caos. Da gennaio, però, è arrivato da Spoleto un nuovo presidente, Liborio Libori, che, ammette le disfunzioni verificatesi e si è rimboccato le maniche «per porre rimedio ai problemi esistenti». «Qualche giorno fa - racconta Libori - sono andato a Torino ed ho sistemato 700 pratiche rimerse dal lavoro di ricerca. Certo non posso trovare soluzioni se le pratiche sono scomparse. Non so cosa sia accaduto, il mio è un lavoro volontario non ci lucro sopra. A chi viene dico che con 70 euro, e credetelo ci rimetto, cerchiamo di rimettere in piedi la pratica di iscrizione. Altro non posso fare. Stiamo già facendo sforzi enormi». Ma lamenta anche il fatto che molti «non si sono più visti». «Guardi - racconta il presidente Libori - ci sono pratiche in giacenza dal 2005 che i titolari non vengono neanche a ritirare. Molta della documentazione resta in sospeso perché incompleta». Ma per decine di artomobilisti il caos delle targhe si è trasformato anche in mal di fegato.
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