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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola

Settembre 2014 Archives

"Punto fermo sulla contrarietà della Regione e sullo stop alla conferenza dei servizi. Opera devastante che mette a rischio ambiente e aree di pregio. Governo ci ascolti"

METANODOTTO SNAM. DOTTORINI:

"L'approvazione da parte del Consiglio regionale della mozione contro la realizzazione del gasdotto Brindisi-Minerbio rappresenta una prima nota positiva in una vicenda che rischia di compromettere definitivamente il territorio e il paesaggio di alcune aree di pregio e di protezione della nostra regione. L'Umbria dà in questo modo un segnale chiaro e mette un punto fermo sulla vicenda del gasdotto Snam Brindisi-Minerbio impegnando la Giunta a dare parere negativo al tracciato proposto dall'azienda e a ricercare attraverso il tavolo tecnico istituito presso il Ministero soluzioni alternative e meno impattanti, evitando che il Governo aggiri l'ostacolo dando il via libera alla Conferenza dei servizi". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, commenta l'approvazione da parte dell'aula di Palazzo Cesaroni della mozione contro la realizzazione del progetto di gasdotto Snam Brindisi-Minerbio.
"Il progetto - ricorda Dottorini - prevede l'attraversamento per 120 chilometri dei territori di Cascia, Norcia, Preci, Sellano, Foligno, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Gubbio, Pietralunga e Città di Castello, intersecando numerosi corsi d'acqua, aree naturali protette, siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale come il Parco nazionale dei Monti Sibillini, i Boschi del bacino di Gubbio, il fiume Topino e i boschi di Pietralunga caratterizzato da un perimetro complessivo di 3 metri e un diametro di 1,20 metri che renderebbe necessario ricorrere ad una servitù di gasdotto sicuramente superiore ai 40 metri di larghezza. Sempre secondo gli elaborati progettuali si vede come l'impatto socio-economico sulle aree interessate sarebbe insostenibile, rischiando di provocare danni alla filiera turismo-ambiente-cultura e al settore delle eccellenze, dai prodotti tipici alle importanti aree tartufigene dell'Umbria. Settori di fondamentale importanza per l'economia della nostra Regione e dei territori interessati".
"E' significativo - continua Dottorini - che il centrodestra non abbia partecipato al voto, rischiando in questo modo di far saltare la mozione. Adesso ci aspettiamo dalla Giunta atti concreti che diano seguito a quanto deciso oggi dal Consiglio regionale, di concerto con le altre regioni interessate, e comunichi la contrarietà dell'Umbria all'avvio della conferenza dei servizi prevista per la definizione dell'iter autorizzativo dell'opera senza aver prima individuato un tracciato alternativo. Da parte nostra continueremo a monitorare la vicenda e le risultanze che tecnici e amministratori vorranno fornire nel tavolo istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico al fine di individuare soluzioni condivise e che non penalizzino le peculiarità e le risorse ambientali, economiche e paesaggistiche dei nostri territori".

Perugia, 30 settembre 2014 
"Marchio Slot-free, numero verde, sanzioni per arginare un fenomeno in preoccupante ascesa. In Umbria 2 milioni spesi ogni giorno in 4mila apparecchi"

GIOCO D'AZZARDO. DOTTORINI: "BENE APPROVAZIONE NOSTRA LEGGE PER CONTRASTO A LUDOPATIA, VERA EMERGENZA SOCIALE"

"Questa è una buona notizia per chi crede che quella della ludopatia sia un emergenza sociale che merita urgenti e concreti interventi da parte delle istituzioni. A fronte di uno Stato che lucra sulle debolezze delle persone più fragili, quello che è stato approvato è un buon testo che prevede misure importanti sia per la prevenzione del fenomeno che per le misure economiche finalizzate al suo contrasto". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini, presidente di Umbria Migliore e firmatario di una delle proposte di legge per il contrasto della ludopatia, commenta il voto favorevole da parte della terza Commissione consiliare al testo di legge sulle "Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d'azzardo patologico".
"Il gioco d'azzardo - spiega il consigliere regionale - si sta trasformando in una vera emergenza sociale. Per questo è urgente intervenire con tutti gli strumenti a nostra disposizione per promuovere iniziative di contrasto, prevenzione e riduzione del rischio di dipendenza rispetto a un fenomeno che anche in Umbria appare in dilagante ascesa. Non possiamo più assistere inermi a una pratica che apre le porte alla criminalità organizzata e trascina molte persone in un circolo vizioso con gravi conseguenze personali, familiari e sociali. L'Italia è uno dei tre paesi al mondo dove si gioca di più e la nostra regione, con i suoi 2 milioni di euro spesi al giorno negli oltre 4mila apparecchi installati, non è esente dal fenomeno. Anzi, il gioco d'azzardo negli ultimi anni, spinto anche dal vento della crisi economica, ha avuto un incremento davvero preoccupante ed è giunto il momento che la politica si faccia carico delle conseguenze. Questa proposta di legge - prosegue Dottorini - è un esempio di come coniugare l'aspetto socio-sanitario con misure concrete a livello economico. Prevedendo infatti, da una parte strumenti incentivanti per chi non dispone di slot-machine nel proprio locale e dall'altra di misure sanzionatorio per le sale da gioco che si trovano nelle zone limotrofe ai centri di aggregazione giovanili - conclude il Presidente di Umbria migliore - si attua una concreta forma di supplenza nei confronti di uno Stato che ha preferito limitarsi ad incassare i  miliardi di euro che ogni anno derivano dal mercato del gioco d'azzardo senza avere alcuna considerazione dei risvolti sociali, sanitari e culturali di questo triste fenomeno". 
"Riteniamo importante il divieto di disporre di slot-machine per i locali che si trovano a meno di 500 metri da scuole, centri giovanili e strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito socio-sanitario. Per i locali pubblici che rinunciano alla istallazione di apparecchi da gioco è prevista inoltre la creazione di un marchio etico 'slot-free' e agevolazioni fiscali sulla quota Irap regionale. Per quanto riguarda la prevenzione sarà attivato un numero verde regionale per fornire un primo servizio di ascolto, assistenza e consulenza e la Regione si impegna a promuovere la creazione di gruppi di auto-aiuto per le persone affette da ludopatia e i loro familiari".

Perugia, 30 Settembre 2014
"Vicenda triste e grottesca che rischia di portare un'altra ferita al tessuto urbano della città. Intervento dettato da mancanza di visione e incapacità progettuale" 

EXFatEX-FAT. DOTTORINI:

"Quella del contratto di quartiere e in particolare dei nuovi insediamenti presso la ex-Fat è una vicenda triste e a tratti grottesca che rischia di portare un'altra pesante ferita al tessuto urbanistico della nostra città. Si tratta di una scelta che, seppure ridimensionata rispetto all'ipotesi iniziale, potrebbe assumere le caratteristiche di un intervento fuori misura, dettato solo da mancanza di visione e incapacità progettuale. Una colata di cemento nel cuore storico e architettonico della città giustificata dalla dubbia necessità di realizzare unità abitative, negozi e parcheggi per auto". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e Consigliere regionale, annuncia la partecipazione alla manifestazione indetta dal comitato Prato-Mattonata per il prossimo 9 ottobre al Torrione di Città di Castello. "L'amministrazione comunale - continua Dottorini - dovrebbe essere a conoscenza del fatto che il centro storico tifernate è già ricco di appartamenti sfitti che restano tali per mancanza di domanda. L'errore più evidente è stato quello di escludere l'ex Ospedale dal contratto di quartiere e di non aver fatto alcun tentativo di considerare la grande mole di case sfitte che insistono nell'area. Così, mentre in tutta Europa si interviene attraverso il recupero dell'esistente e attraverso il "rammendo" delle ferite subite dagli assetti urbanistici, a Città di Castello si dà il via a un'operazione assolutamente discutibile, assumendo il forte rischio di una progettualità non all'altezza del contesto storico, artistico e architettonico in cui le nuove costruzioni si inseriscono. Si tratta di logiche oramai datate che, al contrario di ciò che servirebbe, portano alla realizzazione di nuovi volumi, lasciando al deterioramento e all'abbandono l'esistente. Non è una novità per la nostra città. Basti pensare alle condizioni in cui versa il vecchio Ospedale, lasciato nel completo abbandono mentre si realizzavano nuove strutture per gli uffici della Asl". "Non siamo nelle condizioni - aggiunge il presidente della commissione Bilancio di Palazzo Cesaroni - di conoscere quali margini vi siano per indurre a un ravvedimento l'amministrazione comunale. Sappiamo però che, al contrario di quanto previsto in delibera, il progetto e la relativa documentazione non sono stati ancora inviati in Regione. Constatiamo inoltre che anche tra le fila della maggioranza si iniziano a intravvedere le prime crepe nella granitica compattezza che fino ad oggi ha unito tutti nel sostegno al progetto, con una parte del Pd che prova meritoriamente a defilarsi. In altre realtà della regione, penso al collegio di San Bevignate di Perugia, la sollevazione popolare ha portato alla sospensione di opere quando le ruspe erano già entrate in azione. E la stessa cosa si può dire per Città di Castello: la mobilitazione del 2010 portò a un ridimensionamento considerevole del progetto. Per questo occorre partecipare numerosi alla manifestazione che il comitato di quartiere Prato-Mattonata ha indetto per i prossimi giorni, aprendo anche a chi in passato ha sostenuto il progetto, ma oggi ne coglie tutta la evidente contraddittorietà. E' necessario avanzare da subito una proposta operativa all'amministrazione comunale che punti a un'immediata riqualificazione dell'area e allo stesso tempo a recuperare e ristrutturare gli alloggi sfitti del quartiere, evitando in ogni modo la realizzazione di nuove cubature e il cedimento a progetti che non siano l'esito di un concorso internazionale di idee".

Perugia, 27 settembre 2014

 
"Giusto riconoscimento a chi si impegna per un modello alternativo di economia basato sulla giustizia e sul rispetto per la dignità del lavoro e per l'ambiente" 

COMMERCIO EQUO. DOTTORINI: "ALTROCIOCCOLATO PER UN ALTRO MONDO POSSIBILE. UMBRIA PRIMA REGIONE IN ITALIA CON UNA LEGGE FINANZIATA"
"E' con soddisfazione che ci prepariamo alla seconda edizione della manifestazione del cacao equo e solidale a Città di Castello. Il successo inarrestabile che la kermesse del cioccolato alternativo sta avendo è motivo d'orgoglio per chi l'ha sostenuta regolarmente e finanziata con centinaia di migliaia di euro in sette anni". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e promotore della legge regionale 3 del 2007 sulla "Diffusione del commercio equo e solidale in Umbria", commenta la notizia della quattordicesima edizione di Altrocioccolato che si terrà a Città di Castello dal 10 a 12 ottobre. 
"Auguro a chi organizza e a chi anima questa importante manifestazione che anche quest'anno sia replicato lo straordinario successo della scorsa edizione, a dimostrazione che Altroccioccolato riesce a coniugare magistralmente un momento di festa alla lotta per la giustizia sociale e per un altro mondo possibile. Per noi che sette anni fa approvammo la prima legge sul commercio equo e solidale ad essere finanziata in Italia, è una grande soddisfazione veder maturare i frutti di quel lavoro. La coerenza e caparbietà con la quale ogni anno riusciamo a supportare economicamente a livello regionale la formazione dei giovani nelle scuole e manifestazioni di questo tipo rappresentano il concreto sostegno ad una forma di commercio che indica un'alternativa alle ingiustizie che troppo spesso caratterizzano le relazioni economiche, soprattutto nei confronti dei piccoli produttori svantaggiati del Sud del mondo. E' bene continuare a sostenere un arcipelago, quello del commercio equo e solidale - conclude Dottorini - del quale l'Umbria va fiera e che oramai da più di vent'anni rappresenta nella nostra regione un modello alternativo di economia, basato sulla giustizia e sul rispetto per la dignità del lavoro e per l'ambiente".

Perugia, 25 settembre 2014

"Importante riconoscimento alle imprese sociali che impiegano invalidi, ex degenti di istituti psichiatrici e altri soggetti svantaggiati. Ora tocca all'Aula"

COOPERAZIONE. COMMISSIONE APPROVA EMENDAMENTO DOTTORINI SU CLAUSOLA SOCIALE: "FORTE SEGNALE PER CHI SI OCCUPA DI DISAGIO E SOGGETTI SVANTAGGIATI"

"E' un primo passo importante quello che ha visto oggi l'approvazione in prima Commissione del nostro emendamento sulla cosiddetta clausola sociale. Finalmente si rende efficace l'obbligo di assegnazione per i Comuni di almeno il 5 per cento degli affidamenti diretti dei beni e servizi alle cooperative sociali di tipo B. Premiare i comuni virtuosi che decidono di stare dalla parte dei più deboli rappresenta un segnale di grande apertura verso la cooperazione sociale e verso chi si preoccupa di mantenere saldo il tessuto connettivo della nostra società regionale". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini, firmatario dell'emendamento sulla cosiddetta clausola sociale, commenta il voto favorevole dell'emendamento all'atto n. 1540  sulle Ex Ipab approvato oggi durante la seduta della prima commissione consiliare. 
"Attraverso gli strumenti incentivanti che la Regione avrà a disposizione, le amministrazioni locali saranno fattivamente spronate a rispettare l'obbligo di legge del 5 per cento. Così le imprese sociali che impiegano soggetti come invalidi fisici e psichici, ex degenti di istituti psichiatrici e soggetti condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione vedranno finalmente riconosciuto il loro fondamentale ruolo sociale. Se l'esito del voto in aula sarà positivo, la Regione avrà un importante strumento a disposizione per incidere sull'applicazione della cosiddetta clausola sociale. Infatti con la previsione che una quota del Fondo sociale, che annualmente la Regione ripartisce agli enti locali, vada ai Comuni che destinano una quota non inferiore al 5 per cento dei servizi esternalizzati alle cooperative che impiegano soggetti svantaggiati - spiega Dottorini - si da concreta applicazione all'obbligo di legge che dal 2009 era rimasto solo sulla carta. Inserendo un elemento premiale per le amministrazioni virtuose, col nostro emendamento diamo concreta attuazione al riconoscimento dell'alto valore sociale svolto da questo tipo di impresa. L'accoglimento di questo principio da parte della Giunta è sicuramente da accogliere con apprezzamento e soddisfazione. Non possiamo che auspicare la rapida approvazione definitiva da parte del Consiglio regionale in modo che le cooperative sociali di tipo B vedano finalmente applicato un obbligo di legge da troppo tempo rimasto lettera morta".

Perugia, 25 settembre 2014
Dottorini firma petizione Aiab: "Virare con decisione su innovazione ed ecosostenibilità, sbagliato ancorare Umbria a una visione anacronistica dell'agricoltura"

AGRICOLTURA. DOTTORINI: 20 PER CENTO DELLE SUPERFICI AGRICOLE AL BIOLOGICO ENTRO IL 2020, UMBRIA SEGUA ESEMPIO ALTRE REGIONI

"Puntare al 20 per cento di superfici agricole dedicate al biologico entro il 2020 dovrebbe essere solo il primo passo per superare una visione anacronistica delle politiche agricole e far virare la nostra regione verso un modello di sviluppo sostenibile e duraturo". Il consigliere regionale Oliviero Dottorini, presidente dell'associazione Umbria Migliore, annuncia con queste parole di aver firmato la petizione di Aiab Umbria finalizzata a dare maggiori priorità all'agricoltura biologica nel Piano di sviluppo rurale che dall'Umbria è giunto a Bruxelles per l'approvazione.
"Svariate regioni italiane, fra cui le Marche e l'Emilia Romagna - prosegue Dottorini - hanno già fissato nei propri piani l'obiettivo di arrivare a coltivare con il metodo dell'agricoltura biologica il 20 per cento delle superfici agricole entro il 2020. Riteniamo che sarebbe un obiettivo pienamente raggiungibile anche nella nostra regione, fra l'altro particolarmente vocata ad un'agricoltura ecosostenibile, per questo ci adopereremo a fianco di Aiab affinché tantissimi umbri riescano a far sentire la propria voce nel chiedere alla Regione di dare maggiore attenzione al biologico nelle politiche agricole regionali".
"Per il prossimo settennio - spiega il Consigliere Dottorini - l'Umbria disporrà di 876 milioni di euro per la programmazione regionale in materia di agricoltura. E' una cifra ingentissima che potrebbe contribuire in maniera molto significativa a orientare le politiche agricole dei territori verso la qualità e la sostenibilità. E' veramente paradossale che mentre nel resto d'Italia il biologico è l'unico settore in crescita sia per superfici coltivate che per volumi d'affari e numero di operatori, l'Umbria segni oggi una desolante controtendenza. Per questo sarebbe fondamentale virare con decisione sul versante dell'innovazione e dell'ecosostenibilità le ingenti somme assegnate per le politiche agricole. Continuare a sostenere colture impattanti e modalità che nulla hanno a che vedere con ambiente ed etica e non coinvolgere nei processi decisionali chi sul territorio vive e lavora - conclude Dottorini - significa perdere un'occasione di sviluppo irripetibile, ancorare l'Umbria ad una visione anacronistica dell'agricoltura e disattendere tutti i piani comunitari che sono orientati a seguire modelli di sviluppo basati su valori etici, ambientali e sociali, come quello proposto e operato dall'agricoltura biologica".

Perugia, 22 settembre 2014
Presentato un ordine del giorno al Piano patrimoniale: "In Umbria sono più di 20 le case cantoniere attualmente inutilizzate. La Regione le assegni per progetti turistici"

TURISMO. DOTTORINI PRESENTA MOZIONE:

"Dobbiamo dare la possibilità a Comuni, associazioni e cooperative di sviluppare progetti di turismo sociale e sostenibile mettendo loro a disposizione in uso gratuito le ex case cantoniere di proprietà della Regione per la realizzazione di strutture per l'accoglienza turistica che potranno rappresentare porte d'ingresso per la conoscenza del nostro territorio". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, annuncia di aver presentato un ordine del giorno al Piano patrimoniale regionale, attualmente in discussione nella Commissione Bilancio e Affari istituzionali di Palazzo Cesaroni, per chiedere che la Regione metta a frutto i beni di sua proprietà inutilizzati e in via di abbandono concedendoli ad amministrazioni comunali, associazioni e cooperative sociali. attraverso la realizzazione di strutture per l'accoglienza e e di offerta turistica.
"La nostra proposta - spiega Dottorini - si affianca a quanto è già possibile fare in altre regioni come il Lazio e si basa sulla legge nazionale 106 del 29 luglio scorso che ha sancito il principio e la volontà di favorire la realizzazione di circuiti nazionali di eccellenza a sostegno dell'offerta turistica attraverso la realizzazione di percorsi pedonali, ciclabili, equestri, mototuristici, fluviali e ferroviari prevedendo la concessione in uso gratuito di case cantoniere, caselli, stazioni ferroviarie e altri beni pubblici in disuso a imprese, cooperative e associazioni. Attualmente sono più di venti le case cantoniere ex Anas di proprietà della Regione che risultano inutilizzate e proprio su questi beni vogliamo intervenire con la nostra proposta che mira a recuperare un vasto patrimonio che altrimenti sarebbe lasciato al degrado e all'abbandono, utilizzandolo per creare sviluppo e offerta turistica sostenibile e di qualità adeguata alle caratteristiche del nostro territorio. In futuro poi potremmo pensare di estendere la proposta anche ad altri beni, attualmente inutilizzati come le ex stazioni e ex caselli della Ferrovia centrale umbra".
"La nostra Regione - continua Dottorini - da anni punta sulla filiera turismo, ambiente e cultura per cercare di arginare una crisi economica devastante e crediamo che dare la possibilità alle amministrazioni locali e in seconda battuta ad associazioni e cooperative di immaginare e creare strutture per l'accoglienza e la promozione turistica possa rappresentare una piccola risposta in grado di arginare il declino economico, sociale e produttivo dell'Umbria".

Perugia, 19 settembre 2014
Prosegue a gonfie vele raccolta firme contro un'opera inutile, devastante e dal forte impatto sulle economie familiari"

E45. SABATO 20 DOTTORINI A CITTA' DI CASTELLO E DERUTA PER MOBILITAZIONE CONTRO AUTOSTRADA A PEDAGGIO

"Prosegue a gonfie vele la raccolta firme contro la trasformazione della E45 in autostrada, a dimostrazione che gli umbri sono ben consapevoli che qualora il progetto venisse realizzato il prezzo da pagare per i nostri territori sia in termini economici che ambientali sarebbe altissimo. Da dieci anni ci battiamo coerentemente contro un progetto che sembra cucito su misura per soddisfare gli interessi di chi dovesse aggiudicarsi la realizzazione dell'opera a discapito di cittadini e ambiente. Per questo sabato 20 saremo presenti la mattina al mercato settimanale di Città di Castello ed il pomeriggio, dalle 15 in poi, a Deruta all'assemblea organizzata dal comitato noe45autostrada per dire sempre più forte il nostro No a quest'opera inutile, costosa e devastante per il territorio". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente dell'associazione Umbria Migliore, annuncia la propria adesione alle iniziative organizzate in Umbria in occasione della giornata di mobilitazione nazionale promossa dalla rete nazionale "Stop Or-Me" che prevede manifestazioni in tutti i territori coinvolti dal progetto.
"Non è bastata nemmeno la bocciatura del progetto da parte della Corte dei Conti a scalfire le certezze di chi da destra a sinistra continua a lavorare per la realizzazione di quest'opera così lontana dai bisogni dei cittadini e dei territori. I 10 miliardi di euro previsti per l'autostrada - prosegue Dottorini - saranno tutti a carico dei cittadini attraverso il pagamento del pedaggio ed i promotori del project-financing hanno previsto una tariffazione esorbitante. Per questo continueremo la nostra azione dal basso a fianco di chi continua a battersi contro un'opera che qualora venisse realizzata oltre ad assestare un colpo insostenibile alle economie familiari e imprenditoriali, lascerebbe una ferita insanabile per il nostro territorio e per il nostro tessuto produttivo".

Perugia, 19 settembre 2014
Presentato emendamento per rendere applicabile l'affidamento del 5 per cento dei servizi esternalizzati alle cooperative sociali di tipo B
 
COOPERAZIONE. DOTTORINI: DARE APPLICAZIONE A CLAUSOLA SOCIALE PER INSERIMENTO SOGGETTI SVANTAGGIATI

"Occorre rendere applicabili le norme che impongono a comuni e altre pubbliche amministrazioni di affidare una quota di servizi alle cooperative che impiegano soggetti svantaggiati o con invalidità. L'emendamento presentato in prima commissione sulla cosiddetta clausola sociale dà attuazione ad una norma di fondamentale importanza per il settore della cooperazione ed è un passaggio molto importante verso il riconoscimento dell'alto valore sociale di questa forma di impresa". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini illustra i contenuti dell'emendamento all'atto n. 1540 sulle Ex Ipab presentato durante la seduta della prima commissione consiliare.
"L'articolo 33 della legge regionale n.26 del 2009  - spiega Dottorini - impone a Regione e Comuni di destinare una quota pari al 5 per cento dei servizi esternalizzati alle cooperative sociali di tipo B che impiegano soggetti come invalidi fisici e psichici, ex degenti di istituti psichiatrici e soggetti condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione. L'Umbria da anni ha ormai recepito la disciplina nazionale che disegna un modello virtuoso di partecipazione pubblico-privato attraverso la possibilità di definire convenzioni tra pubbliche amministrazioni e cooperative sociali di tipo B. Ad oggi però non è previsto in legge alcun elemento sanzionatorio per le amministrazioni inadempienti e di conseguenza la norma risulta ampiamente inapplicata. Con il nostro emendamento - aggiunge Dottorini - non soltanto imponiamo all'Osservatorio regionale dei contratti pubblici di verificare il rispetto della clausola sociale da parte dei comuni, ma inseriamo un elemento sanzionatorio per chi risulta inadempiente o strumenti incentivanti per chi al contrario rispetta la legge".
"Il rispetto di questa clausola, con l'assegnazione del 5 per cento di appalti e affidamenti diretti alle cooperative che impiegano soggetti a vario titolo svantaggiati, rappresenterebbe sicuramente un'opportunità per una tipologia di imprese che con più difficoltà riescono ad essere competitive sul piano dei prezzi, ma che svolgono un ruolo dall'alto valore sociale. L'attuazione della normativa nazionale pertanto è un passaggio molto importante per il riconoscimento di questa forma di impresa. La cooperazione sociale - conclude Dottorini - rappresenta un settore da sostenere, anche per il lavoro che svolge nella tenuta del nostro tessuto sociale".
 
Perugia, 12 settembre 2014
"Che fine ha fatto la mozione approvata due anni fa? Il tracciato taglia l'Umbria per 120 chilometri, attraversando siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale"

GASDOTTO. DOTTORINI PRESENTA INTERROGAZIONE:

''Risulta quanto mai urgente che la Regione dia seguito alla mozione approvata l'11 dicembre 2012, impegnandosi a ricercare soluzioni alternative al tracciato per il gasdotto Brindisi-Minerbio. Sono passati quasi due anni dall'approvazione, senza alcun voto contrario, della nostra mozione, ma non si hanno ancora notizie su quanto la Regione ha fatto per chiedere la revisione del progetto e chiedere conto dei motivi per cui non si stiano prendendo in esame auspicabili soluzioni alternative". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente di Umbria migliore, annuncia di aver presentato un'interrogazione in Consiglio regionale per chiedere conto del rispetto degli impegni contenuti nella mozione finalizzata alla revisione del tracciato del gasdotto Brindisi-Minerbio che attraverserà l'Umbria nei comuni compresi nella fascia appenninica, zone dall'alto pregio naturalistico e paesaggistico. 
"Il Governo - spiega Dottorini - pare intenzionato a procedere nella realizzazione del gasdotto che, è bene ricordare, attraverserà per 120 chilometri i territori di Cascia, Norcia, Preci, Sellano, Foligno, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Gubbio, Pietralunga e Città di Castello, intersecando numerosi corsi d'acqua, aree naturali protette, siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale come il Parco nazionale dei Monti Sibillini, i Boschi del bacino di Gubbio, il fiume Topino e i boschi di Pietralunga. Occorre quindi che la Giunta dia immediatamente seguito al dispositivo che ha visto il voto quasi unanime del Consiglio regionale e che intraprenda tutte le azioni possibili presso il Ministero competente e la Snam Rete Gas al fine di verificare la possibilità di revisione del progetto, chiedendo altresì conto dei motivi per cui non si stiano prendendo in esame auspicabili soluzioni alternative, anche in considerazione di corridoi infrastrutturali già esistenti. Il primo passo da fare è quello di istituire un tavolo tra tutti i soggetti interessati al fine di individuare una soluzione alternativa alla dorsale appenninica per il metanodotto".
"Adesso - conclude Dottorini - ci aspettiamo una rapida risposta dalla Giunta, non solo per una questione di rispetto istituzionale, ma sopratutto per rendere giustizia ai tanti cittadini che si sono riuniti nei comitati e che da anni portano avanti una battaglia per la salvaguardia dell'ambiente e la sicurezza del territorio regionale".

Perugia, 12 settembre 2014
 

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