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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola

Ultime notizie in Proposte di legge

"Finalmente si impone l'affidamento del 5 per cento dei servizi esternalizzati alle cooperative sociali di tipo B. Importante riconoscimento alle imprese sociali che impiegano invalidi, ex degenti di istituti psichiatrici e altri soggetti svantaggiati."

COOPERAZIONE. DOTTORINI: "OK DALL'AULA A NOSTRO EMENDAMENTO: ADESSO COMUNI OBBLIGATI AD AFFIDARE SERVIZI ANCHE A COOPERATIVE SOCIALI"

"Da oggi la clausola sociale a favore delle cooperative di tipo B non sarà più un optional. Con l'approvazione del nostro emendamento si dà concreta applicazione alla norma che impone ai Comuni l'affidamento a queste cooperative sociali di almeno il 5 per cento dei servizi. E' un importante segnale di apertura verso chi, impiegando soggetti svantaggiati o disabili, si preoccupa di mantenere saldo il tessuto connettivo della nostra società attraverso la cooperazione sociale. Per noi è il risultato degli sforzi compiuti in questi mesi e siamo molto soddisfatti". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore) commenta il voto favorevole dell'Aula di Palazzo Cesaroni sull'emendamento all'atto sulle ex Ipab che riserva una quota del mercato dei servizi locali alle cooperative che impiegano soggetti  svantaggiati o disabili.
"Premiare i comuni virtuosi che decidono di stare dalla parte dei più deboli - spiega Dottorini - significa correggere in modo efficace le spietate regole di mercato e rappresenta un segnale di grande apertura verso la cooperazione sociale e verso chi si preoccupa di mantenere saldo il tessuto connettivo della nostra società regionale. Grazie alle modifiche apportate all'art. 33 della legge regionale 26 del 2009, la  Regione avrà a disposizione un importante strumento per incidere sull'applicazione della cosiddetta clausola sociale. Infatti è previsto che una quota del Fondo sociale, ripartito annualmente dalla Regione tra gli enti locali, vada ad incentivare i Comuni i quali sono chiamati ad assegnare almeno il 5 per cento degli affidamenti di beni e servizi alle imprese sociali che impiegano invalidi fisici e psichici, ex degenti di istituti psichiatrici e persone condannate ammesse alle misure alternative alla detenzione. Prima del nostro intervento l'obbligo dell'assegnazione di tale quota era rimasta lettera morta, senza nessun controllo e senza alcun incentivo nei confronti degli enti locali. Una situazione di questo genere  non era più sostenibile - prosegue Dottorini - sia perchè umiliava la normativa nazionale sulla cooperazione del 1991, pensata per creare opportunità lavorative per le fasce deboli del mercato del lavoro disegnando un modello virtuoso di partecipazione pubblico-privato, sia perchè non riconosceva il fondamentale ruolo sociale svolto dal settore della cooperazione". 
"E' stata sicuramente importante la disponibilità della Giunta che con la vicepresidente Casciari ha condiviso questa battaglia. Auspichiamo quindi che da subito la Giunta inizi l'attività di monitoraggio nei confronti delle amministrazioni locali attraverso i dati che queste metteranno a disposizione dell'Osservatorio dei contratti pubblici affinchè, a partire dal 2016, i Comuni che risulteranno virtuosi possano beneficiare degli incentivi rappresentati da una percentuale del Fondo sociale regionale. L'aula con il voto di oggi - conclude Dottorini - ha dato applicazione ad un obbligo di legge per troppo tempo rimasto inapplicato e ha riconosciuto finalmente alle cooperative di tipo B l'alto valore sociale della funzione che esse svolgono quotidianamente". 

Perugia, 18 Novembre 2014
"Agevolazioni fiscali per locali No slot, numero verde e assistenza sanitaria. Incomprensibile la goffa opposizione di Forza Italia e Ncd"

GIOCO D'AZZARDO. DOTTORINI: NOSTRA PROPOSTA E' LEGGE, BEL SEGNALE DAL CONSIGLIO REGIONALE. UMBRIA CONTRASTA DIPENDENZA E CRIMINALITA'

"Il voto di oggi porta anche l'Umbria nel novero delle regioni che tentano di prevenire e contrastare il gioco d'azzardo e gli affari più o meno leciti che ad esso si collegano. La ludopatia si sta trasformando in una vera emergenza sociale, per questo è urgente intervenire con tutti gli strumenti a nostra disposizione per promuovere iniziative di contrasto al rischio di dipendenza. Non possiamo più assistere inermi a una pratica che apre le porte alla criminalità organizzata e trascina molte persone in un circolo vizioso con gravi conseguenze familiari, economiche e sociali". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini, presidente di Umbria Migliore e firmatario di una delle proposte di legge per il contrasto della ludopatia, esprime la propria soddisfazione per l'approvazione del testo di legge riguardante le "Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d'azzardo patologico". 
"Si stima che la ludopatia rappresenti la seconda causa di indebitamento delle famiglie italiane e l'espansione del gioco d'azzardo legale non contiene, ma alimenta il gioco illegale e i fenomeni mafiosi e criminali che lo sfruttano. Lo Stato da un lato si ritaglia un ruolo che assomiglia molto a quello di un biscazziere, dall'altro tenta di arginare le devianze patologiche dell'azzardo con interventi inefficaci quanto ipocriti. Con questa legge gli esercenti che decideranno di rinunciare agli elevatissimi incassi derivanti dalle slot potranno contare su significativi sconti fiscali ed è singolare che Forza Italia e una parte di Ncd si siano opposti con un vigore sospetto proprio a questa scelta di civiltà. Il testo approvato ha il pregio di coniugare, assommando molte delle proposte che avanzammo circa un anno fa, l'aspetto socio-sanitario della ludopatia ad efficaci misure economiche. Crediamo che si attui così una concreta forma di supplenza nei confronti di uno Stato che ha preferito limitarsi ad incassare i  miliardi di euro che ogni anno derivano dal mercato del gioco d'azzardo senza avere quasi alcuna considerazione dei risvolti umani, socio-sanitari e culturali di questo triste fenomeno".
"La crisi economica e il comportamento ambiguo dello Stato - spiega Dottorini - hanno contribuito non poco al dilagare di quella che oggi potremmo definire una vera e propria piaga sociale. L'Umbria, con i suoi 2 milioni di euro spesi al giorno negli oltre 4mila apparecchi installati, non è esente dal fenomeno. Per questo riteniamo importante lo sviluppo sia di una serie di iniziative atte a prevenire la malattia come la creazione di gruppi di auto-aiuto e l'attivazione di un numero verde regionale, sia di azioni che vanno a contrastare concretamente il fenomeno come il divieto di disporre di slot-machine per i locali che si trovano a meno di 500 metri dalle scuole, e la previsione di un marchio etico "no- slot" per i  locali pubblici che rinunciano alla istallazione di apparecchi da gioco. Ma è certamente la previsione di agevolazioni fiscali sulla quota Irap regionale per gli esercizi che rinunciano agli incassi delle slot-machine il perno che dà concretezza alla legge. Resta da comprendere l'opposizione di parte del centrodestra che inizialmente aveva avanzato proposte, ma in aula ha messo in atto un goffo tentativo di boicottaggio dell'impianto normativo".

Perugia, 14 Novembre 2014

  • Leggi l'intervento in aula

"Nonostante le tante richieste, la legge resta ferma al palo. Non lasceremo nelle mani di apparati burocratici lenti e inefficienti il destino di un provvedimento dall'alto valore etico ed economico"

BANCO DELLA TERRA. DOTTORINI: "GIUNTA BATTA UN COLPO E DICA SE VUOLE BOICOTTARE LA LEGGE. NOI PRONTI AD AZIONI ECLATANTI

"E' inconcepibile che a 7 mesi dall'approvazione della legge sul Banco della Terra non si sia ancora riusciti a renderla operativa. La legge parlava di novanta giorni per l'emanazione del regolamento, ma ad oggi ancora non c'è traccia di questo atto indispensabile per rendere operativo il provvedimento. E' vergognoso che in un momento di grave crisi economica come quello che stiamo attraversando, si riesca a tergiversare ancora nel dare le gambe ad una legge che potrebbe essere un importante strumento a favore dell'occupazione e dello sviluppo del settore agricolo". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini, primo firmatario della legge concernente le "Disposizioni per favorire l'accesso dei giovani all'agricoltura e contenere il consumo di suoli agricoli" emanato il 5 Aprile scorso, denuncia la mancata predisposizione del regolamento attuativo in grado di rendere operativa la legge.
"L'atto - spiega Dottorini - è stato preadottato dalla Giunta a fine luglio ed è poi passato all'approvazione del Cal, ma da allora se ne sono perse le tracce. Sembra che il testo sia attualmente incagliato presso l'ufficio legislativo della Giunta. A questo punto è utile capire se c'è realmente la volontà di dare gambe a questa legge che potrebbe consentire di valorizzare terreni e beni inutilizzati o abbandonati e che in tanti attendono come possibilità di costruirsi una prospettiva occupazionale, o se al contrario c'è la volontà di boicottarla. Una cosa è certa: non lasceremo nelle mani di apparati burocratici lenti e inefficienti il destino di un provvedimento dall'alto valore etico ed economico. Se alle difficoltà oggettive di elaborare un regolamento su una materia complessa, si aggiunge una evidente trascuratezza nel cogliere l'importanza di questo provvedimento, diventa chiaro il perché ci sono regioni partite più tardi rispetto all'Umbria, in cui si è già provveduto all'assegnazione dei terreni, mentre qui stiamo ancora fermi al palo e con una proposta incompleta e in parte da rivedere".
"Quella sulla terra ai giovani agricoltori - precisa il primo firmatario Dottorini - è una legge all'avanguardia a livello nazionale, che valorizza le risorse abbandonate e contribuisce a garantire occupazione alle fasce più deboli del nostro tessuto sociale. Si tratta di un provvedimento che è nato con l'obiettivo di incrociare l'esigenza di salvaguardia e recupero dei numerosi terreni e immobili agricoli, sia pubblici che privati, che attualmente non sono utilizzati o abbandonati, con quella di offrire opportunità lavorative e imprenditoriali al grande numero di giovani agricoltori che incontrano difficoltà spesso insormontabili nell'avviare la propria attività. E' necessario che la Giunta chiarisca una volta per tutte le proprie intenzioni. Questa legge ha giustamente suscitato grandi aspettative da parte di cittadini che continuano ad attendere l'emanazione dei primi bandi per l'assegnazione dei terreni. Noi siamo al loro fianco e continueremo a farci sentire, pronti anche ad azioni eclatanti".



Perugia, 6 Novembre 2014
"Umbria all'avanguardia in un settore che fa del rispetto dell'ambiente e dell'educazione a stili di vita salubri i propri cardini. Tutelare la qualità delle prestazioni in campo olistico"

DISCIPLINE BIONATURALI. DOTTORINI: "APPROVATA ALL'UNANIMITÀ NOSTRA LEGGE SU BENESSERE E CURE ALTERNATIVE. GRANDE SODDISFAZIONE"

"L'approvazione all'unanimità della nostra proposta di legge sulla valorizzazione e promozione delle discipline bionaturali è un'ottima notizia per un settore che da anni aspettava un riconoscimento della propria funzione sociale, di promozione del benessere e di prevenzione. In tanti in questi anni hanno sperimentato gli effetti positivi di un approccio globale alla salute, anche attraverso pratiche che devono intendersi come complementari rispetto a quelle mediche. Oggi si avvia un percorso che consentirà di tutelare la qualità delle prestazioni e le professionalità degli operatori, garantendo agli utenti la possibilità di orientarsi in una giungla di proposte non sempre adeguate. In questo modo l'Umbria si pone all'avanguardia in un settore che fa del rispetto dell'ambiente e dell'educazione a stili di vita salubri i propri cardini". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini, presidente dell'associazione per un'Umbria migliore e promotore della legge sulle discipline bionaturali esprime la propria soddisfazione per l'approvazione all'unanimità della proposta di legge n. 1497/BIS che ha ad oggetto le "Disposizioni in materia di valorizzazione e promozione delle discipline bionaturali".
"Quando si parla di discipline del benessere - spiega il promotore della legge - si fa riferimento a una grande eterogeneità di proposte che condividono il cosiddetto approccio olistico alla persona che si esplica nel considerare fondamentale l'equilibrio fra le componenti somatiche, mentali e spirituali dell'individuo con quelle fisiche. Queste pratiche ritengono strettamente legati tali aspetti al fine non solo di prevenire stati patologici, ma anche di ripristinare migliori condizioni di salute e rimuovere stati di disagio, producendo benefici sul piano dell'ottimizzazione delle risorse personali e sociali e ponendo al centro l'unicità e la globalità della persona. In questi anni il settore è stato oggetto di grandi fraintendimenti e anche gli utenti non sempre sono stati messi nelle condizioni di comprendere la differenza tra chi opera in maniera seria e competente dai finti-guru o dagli pseudo-terapeuti che riempiono le cronache dei nostri programmi di intrattenimento. La nostra legge, oltre a tutelare la qualità delle prestazioni e la professionalità degli operatori, si pone proprio l'obiettivo di introdurre nella legislazione regionale strumenti che puntano a orientare i potenziali utenti delle discipline bionaturali e del benessere, consentendo loro di distinguere chiaramente il campo delle discipline riconosciute ufficialmente da quello dei guaritori o della magia in senso lato".
"La legge dà il giusto riconoscimento a coloro che offrono formazione nel settore attraverso l'istituzione di un elenco regionale che possa garantire gli standard adeguati di insegnamento. Abbiamo previsto che queste regole siano individuate da un comitato tecnico composto, fra gli altri, da rappresentanti delle associazioni dei consumatori, da dirigenti regionali in materia di welfare e formazione professionale e che svolgerà anche una funzione di coordinamento fra gli operatori nelle discipline bionaturali. Inoltre il nostro testo - prosegue Dottorini - riprendendo la ratio che ha ispirato il legislatore nazionale nella recente normativa sulle professioni non organizzate, impone alla Regione di promuovere la costituzione di "Reti del benessere" attraverso le quali gli stessi operatori possono dotarsi di un marchio di qualità che garantisca all'utente standard qualitativi e regole comportamentali certe".

Perugia, 28 ottobre 2014
"Le ex case cantoniere attualmente inutilizzate potranno essere usate da Comuni e associazioni per progetti turistici e sociali, mentre gli archivi e i beni di Solomeo torneranno ai Comuni interessati. Ancora ritardi su Banco della Terra"
 
2386095-cPIANO PATRIMONIALE. DOTTORINI: BENE PROGRAMMA 2014/2016. COMUNI E ASSOCIAZIONI USINO BENI EX ANAS PER PROGETTI DI TURISMO SOCIALEasa

"Con l'approvazione definitiva del Programma di politica patrimoniale 2014/2016, arricchito da due ordini del giorno da noi proposti, l'Umbria fa un passo in avanti nella programmazione regionale e inserisce importanti novità sulla valorizzazione e messa in uso di beni e immobili altrimenti destinati a inutilizzo e degrado. Con la possibilità di destinare parte dei beni e degli immobili ex Anas facenti parte del patrimonio regionale ai comuni e alle associazioni che ne facciano richiesta si aprono possibilità e opportunità per lo sviluppo di settori fondamentali come il turismo e il sociale". E' quanto ha dichiarato il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore), relatore di maggioranza del Programma di politica patrimoniale 2014/2016 e firmatario dei due ordini del giorno sulla cessione delle ex case cantoniere a comuni e associazioni e sul trasferimento dei beni del deposito di Solomeo ai comuni interessati.
"Nello specifico - spiega Dottorini - il primo ordine del giorno approvato impegna la Regione a rendere possibile il trasferimento del patrimonio presente nei depositi e negli archivi della Regione ai Comuni interessati. In questo modo alcune opere importanti per i territori e per la cultura locale, come ad esempio il lascito Franchetti, potranno essere esposti, conservati e resi fruibili ai cittadini nel Comune di appartenenza, com'è giusto che sia. Riteniamo che si tratti di un atto importante per la valorizzazione e la diffusione del patrimonio storico e culturale della nostra regione in collaborazione con le amministrazioni locali". 
"Il secondo ordine del giorno approvato - continua Dottorini - facilita e incentiva la possibilità di Comuni, associazioni e cooperative di sviluppare progetti di turismo sociale e sostenibile mettendo loro a disposizione in uso gratuito le ex case cantoniere di proprietà della Regione per la realizzazione di strutture per l'accoglienza turistica che potranno rappresentare porte d'ingresso per la conoscenza del nostro territorio. Questa modalità di affidamento si affianca a quanto è già possibile fare in altre regioni come il Lazio e si basa sulla legge nazionale 106 del 29 luglio scorso che ha sancito il principio e la volontà di favorire la realizzazione di circuiti nazionali di eccellenza a sostegno dell'offerta turistica attraverso la realizzazione di percorsi pedonali, ciclabili, equestri, mototuristici, fluviali e ferroviari, prevedendo la concessione in uso gratuito di case cantoniere, caselli, stazioni ferroviarie e altri beni pubblici in disuso a imprese, cooperative e associazioni. Attualmente sono più di venti le case cantoniere ex Anas di proprietà della Regione che risultano inutilizzate e proprio su questi beni vogliamo intervenire con la nostra proposta che mira a recuperare un vasto patrimonio che altrimenti sarebbe lasciato al degrado e all'abbandono, utilizzandolo per creare sviluppo e offerta turistica sostenibile e di qualità adeguata alle caratteristiche del nostro territorio. In futuro, valutata anche l'efficacia della norma, potremmo pensare di estendere la proposta anche ad altri beni attualmente inutilizzati come le ex stazioni e ex caselli della Ferrovia centrale umbra. La nostra Regione da anni punta sulla filiera turismo, ambiente e cultura per cercare di arginare una crisi economica devastante e crediamo che dare la possibilità alle amministrazioni locali e in seconda battuta ad associazioni e cooperative di immaginare e creare strutture per l'accoglienza e la promozione turistica possa rappresentare una piccola risposta in grado di arginare il declino economico, sociale e produttivo dell'Umbria".
"Avremmo preferito - conclude Dottorini - che all'interno del Piano patrimoniale fosse inserito un crono programma di massima circa l'operatività della legge sulle terre ai giovani, con l'approvazione definitiva del regolamento sul Banco della Terra. Ad oggi sono centinaia i cittadini che si sono mostrati interessati a questa opportunità di sviluppo economico sociale e sostenibile e purtroppo i ritardi della Giunta non contribuiscono di certo a favorire le opportunità che la legge mette a disposizione".

Perugia, 28 ottobre 2014
"Le ex case cantoniere attualmente inutilizzate potranno essere usate da Comuni e associazioni per progetti turistici e sociali, mentre gli archivi e i beni di Solomeo torneranno ai Comuni interessati. Importanti rassicurazioni su Banco della Terra"

PIANO PATRIMONIALE. DOTTORINI: BENE APPROVAZIONE NOSTRI ORDINI DEL GIORNO. EX CASE CANTONIERE A COMUNI E ASSOCIAZIONI, BENI SOLOMEO DI NUOVO FRUIBILI

"Il Programma di politica patrimoniale 2014/2016, arricchito da due ordini del giorno da noi proposti, rappresenta un passo in avanti per la programmazione regionale e per la valorizzazione e messa in uso di beni e immobili altrimenti destinati a inutilizzo e degrado. Con la possibilità di destinare parte dei beni e degli immobili ex Anas facenti parte del patrimonio regionale ai comuni e alle associazioni che ne facciano richiesta si aprono possibilità e opportunità per lo sviluppo di settori fondamentali come il turismo e il sociale". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, interviene sulla approvazione da parte della commissione Bilancio e Affari istituzionali del Programma di politica patrimoniale 2014/2016 e dei due ordini del giorno proposti dallo stesso Dottorini.
"Nello specifico - spiega Dottorini - il primo ordine del giorno approvato impegna la Regione a rendere possibile il trasferimento del patrimonio presente nei depositi e negli archivi della Regione ai Comuni interessati. In questo modo alcune opere importanti per i territori e per la cultura locale, come per esempio il lascito Franchetti, potranno essere esposti, conservati e resi fruibili ai cittadini nel Comune di appartenenza, com'è giusto che sia. Riteniamo che si tratti di un atto importante per la valorizzazione e la diffusione del patrimonio storico e culturale della nostra regione in collaborazione con le amministrazioni locali".
"Il secondo ordine del giorno approvato - continua Dottorini - facilita e incentiva la possibilità di Comuni, associazioni e cooperative di sviluppare progetti di turismo sociale e sostenibile mettendo loro a disposizione in uso gratuito le ex case cantoniere di proprietà della Regione per la realizzazione di strutture per l'accoglienza turistica che potranno rappresentare porte d'ingresso per la conoscenza del nostro territorio. Questa modalità di affidamento si affianca a quanto è già possibile fare in altre regioni come il Lazio e si basa sulla legge nazionale 106 del 29 luglio scorso che ha sancito il principio e la volontà di favorire la realizzazione di circuiti nazionali di eccellenza a sostegno dell'offerta turistica attraverso la realizzazione di percorsi pedonali, ciclabili, equestri, mototuristici, fluviali e ferroviari prevedendo la concessione in uso gratuito di case cantoniere, caselli, stazioni ferroviarie e altri beni pubblici in disuso a imprese, cooperative e associazioni. Attualmente sono più di venti le case cantoniere ex Anas di proprietà della Regione che risultano inutilizzate e proprio su questi beni vogliamo intervenire con la nostra proposta che mira a recuperare un vasto patrimonio che altrimenti sarebbe lasciato al degrado e all'abbandono, utilizzandolo per creare sviluppo e offerta turistica sostenibile e di qualità adeguata alle caratteristiche del nostro territorio. In futuro, valutata anche l'efficacia della norma, potremmo pensare di estendere la proposta anche ad altri beni attualmente inutilizzati come le ex stazioni e ex caselli della Ferrovia centrale umbra. La nostra Regione da anni punta sulla filiera turismo, ambiente e cultura per cercare di arginare una crisi economica devastante e crediamo che dare la possibilità alle amministrazioni locali e in seconda battuta ad associazioni e cooperative di immaginare e creare strutture per l'accoglienza e la promozione turistica possa rappresentare una piccola risposta in grado di arginare il declino economico, sociale e produttivo dell'Umbria".
"Abbiamo poi preso atto delle rassicurazioni che l'assessore ha voluto fornirci in merito agli inconcepibili ritardi relativi al regolamento sul Banco della Terra. Vigileremo affinché gli atti di attuazione delle politiche patrimoniali tengano conto degli immobili e dei beni inutilizzati che il regolamento affiderà al Banco. Non faremo mancare il nostro impegno affinché l'iter di attuazione sia rapido e i contenuti del regolamento rispondenti allo spirito della legge".

Perugia, 2 ottobre 2014

"Agricoltura di qualità opportunità di cambiamento sostenibile, duraturo e non imitabile. Ora regolamento attuativo per partire con misure e azioni concrete"

AGRICOLTURA. DOTTORINI: TERRE INUTILIZZATE A GIOVANI AGRICOLTORI E DISOCCUPATI: VIA LIBERA ALLA LEGGE DA' SPERANZA ALL'UMBRIA MIGLIORE

"Con il voto di oggi si da il via in Umbria all'accesso di giovani e disoccupati all'agricoltura, attraverso l'assegnazione di terre e beni pubblici inutilizzati o in abbandono. La legge appena approvata consente di concedere i terreni pubblici a giovani agricoltori,  disoccupati e soggetti in difficoltà che vogliano contribuire a renderli produttivi, privilegiando chi fa agricoltura sociale e chi punta su biologico e filiera corta. Sono troppi i beni immobili abbandonati di proprietà della Regione o di altri enti pubblici, alcuni dei quali già ristrutturati in seguito a ingenti investimenti. Non possiamo consentire che vengano ancora lasciati al degrado e all'incuria". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore, commenta l'approvazione definitiva da parte del Consiglio regionale della proposta di legge Dottorini-Stufara-Barberini-Galanello concernente "Disposizione per favorire l'accesso dei giovani all'agricoltura e contenere il consumo di suoli agricoli", testo che scaturisce dall'unificazione di due proposte dello stesso Dottorini sulle terre ai giovani e sulla possibilità di lavorazione e vendita diretta per le piccole aziende a conduzione familiare con la proposta dei consiglieri Stufara, Galanello e Barberini.  
"Sin dal primo momento ho creduto nella proposta avanzata da Sel e rielaborata da numerose associazioni. Oggi è per me motivo di grande soddisfazione poter commentare l'esito positivo di questo testo che ritengo molto rigoroso e innovativo. Si tratta - continua Dottorini - di un provvedimento con il duplice obiettivo di recuperare terreni o beni immobili a vocazione agricola, attualmente inutilizzati o in abbandono, e di offrire opportunità lavorative e imprenditoriali al grande numero di giovani agricoltori che incontrano avversità spesso insormontabili nell'avviare la propria attività o nell'inserirsi nel mondo del lavoro. Tra i destinatari sono ricompresi anche soggetti svantaggiati, disoccupati e cooperative sociali, con priorità a chi pratica agricoltura biologica e sostenibile, valorizzando la tutela del territorio e le filiere corte. L'Umbria ha un'alta quantità di terre pubbliche e beni immobili a vocazione agricola inutilizzati. I dati indicano tra l'altro che il calo della superficie agricola utilizzata in Umbria è più accentuato rispetto alla media nazionale e che si registra una diminuzione delle aziende agricole, che dal 1982 al 2010 è stata di circa 22.500 unità, delle quali più di due terzi, 15.542, sono state chiuse dal 2000 al 2010. D'altro lato in Umbria l'incidenza dei giovani conduttori di imprese agricole sul totale si attesta appena al 4,4 per cento. Non si può quindi attendere oltre se vogliamo valorizzare il patrimonio pubblico e allo stesso tempo rilanciare un settore, quello agricolo, di vitale importanza per la nostra economia, ma anche per la tutela dell'ambiente e del nostro paesaggio".
"Adesso - aggiunge Dottorini - seguiremo con la massima attenzione la stesura del regolamento di attuazione della legge e terremo costantemente informati tutti quei cittadini che in questi mesi hanno manifestato interesse e apprezzamento per la proposta. È veramente triste, oltre che incomprensibile, assistere al degrado e all'abbandono del patrimonio pubblico quando tante persone potrebbero trasformarlo in una risorsa produttiva e utile per la collettività. Da questo punto di vista credo che oggi l'aula di Palazzo Cesaroni abbia dato un segnale di fiducia ed equità ai giovani umbri che vedono nell'agricoltura di qualità una via possibile per il futuro sostenibile della nostra Regione". 

Perugia, 25 marzo 2014

Scarica l'intervento in aula

Scarica il testo definitivo della legge
Marchio "slot-free" e agevolazioni per i locali virtuosi, numero verde e ruolo del volontariato al centro della proposta. Inoltre divieto di pubblicità e limiti alle sale gioco 

LUDOPATIA. DOTTORINI SOLLECITA APPROVAZIONE LEGGE PER CONTRASTO DIPENDENZA DA GIOCO D'AZZARDO: COSA ASPETTIAMO AD INTERVENIRE?

"Il gioco d'azzardo si sta trasformando in una vera emergenza sociale anche nella nostra regione. Per questo è urgente intervenire con tutti gli strumenti a nostra disposizione per promuovere iniziative di contrasto, prevenzione e riduzione del rischio di dipendenza rispetto a un fenomeno che anche in Umbria appare in dilagante ascesa. Non possiamo più assistere inermi a un fenomeno che apre le porte alla criminalità organizzata e trascina molte persone in un circolo vizioso con gravi conseguenze personali e sociali". Con queste parole il presidente di Umbria Migliore, Oliviero Dottorini (Idv), torna sollecitare la trattazione della sua  proposta di legge, ormai depositata da tempo, "per il contrasto della devianza da gioco d'azzardo patologico".
"I dati più recenti - continua Dottorini- ci dicono che in Umbria si giocano circa 2 milioni di euro al giorno negli oltre 4mila apparecchi installati nei vari locali. Appare in grande crescita inoltre il numero di persone seguite dai servizi sociali proprio per problemi legati alla ludopatia. Il diluvio di lotterie, gratta e vinci, scommesse, slot machine e poker on line sembra incidere molto profondamente sul tessuto connettivo della nostra comunità regionale, andando a colpire soprattutto i più deboli e le persone in difficoltà. Per questo, oltre al divieto di pubblicità e a limiti alla collocazione delle sale da gioco consentite solo a una precisa distanza da istituti scolastici o centri giovanili, la nostra proposta di legge prevede l'attivazione di un numero verde regionale e la creazione di un marchio etico 'slot-free' da esporre presso gli esercizi dei locali pubblici che rinunciano alla istallazione di apparecchi da gioco, con misure premianti nei bandi e agevolazioni fiscali sulla quota Irap regionale. Facendo tesoro delle sollecitazioni giunte dal mondo dell'associazionismo, il nostro testo tende a mettere in rete, nell'ottica della sussidiarietà, molteplici soggetti, a cominciare dalle realtà del volontariato e del privato sociale. Prevenzione e formazione di operatori, educatori, genitori e gestori di locali e sale giochi sono al centro di una proposta che prevede la possibilità per la Regione di attivare collaborazioni con le associazioni di volontariato, anche con la concessione di contributi, per progetti integrati con i servizi socio-sanitari territoriali. Viene prevista inoltre l'istituzione di un Osservatorio regionale sulla dipendenza comportamentale da gioco d'azzardo per monitorare gli effetti del fenomeno in tutte le sue componenti".
"In questo momento di grave difficoltà economica - spiega il presidente di Umbria Migliore - il miraggio di una ricchezza facile e immediata colpisce soprattutto giovani, disoccupati, pensionati e famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese. Di fronte a questo lo Stato si limita a incassare miliardi di euro ogni anno, senza avere alcuna considerazione dei risvolti sociali, sanitari e culturali di questo triste fenomeno e ignorando il fatto che l'azzardo rappresenta la seconda causa di indebitamento delle famiglie italiane. La nostra proposta, se approvata, potrà rappresentare uno strumento di prevenzione e contrasto anche in supplenza di uno Stato che non a torto è stato definito biscazziere e che non prende coscienza della disperazione in cui piombano i singoli e le famiglie che finiscono nella rete del gioco patologico".

Perugia, 20 marzo 2014
"Già dieci regioni lo hanno fatto, l'Umbria invece ha reintrodotto la tassazione nel 2009, generando un netto svantaggio competitivo. Eppure questa tipologia di imprese vanta ottime performance"

COOPERAZIONE SOCIALE. DOTTORINI: PROSSIMO BILANCIO PREVEDA ESENZIONE IRAP PER COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A

"Un bel segnale ci arriva dalla risoluzione del Dap 2014 dove è stata inserita la nostra proposta sull'esenzione Irap per le cooperative sociali di tipo A. Ora è importante dare seguito in tempi brevi a questo impegno affinchè si ristabilisca un criterio di equità per soggetti che stanno dimostrando capacità di risultati e azioni dall'alto valore sociale". Dopo l'accoglimento nel Documento annuale di programmazione (Dap) 2014-2016 della sua proposta di reintroduzione dell'esenzione dell'imposta Irap per le cooperative sociali di tipo A, il consigliere regionale Oliviero Dottorini, capogruppo Idv e presidente di Umbria Migliore, chiede che la prossima manovra di Bilancio sia conseguente con quanto previsto nel Dap. 
"E' importante che quell'impegno non rimanga solo sulla carta, ma si trasformi in un'azione concreta già nella prossima manovra di Bilancio, anche per colmare lo svantaggio competitivo che sta subendo questa tipologia di impresa, con il suo fondamentale contributo per la tenuta del nostro tessuto sociale. Si tratta di esperienze che vantano performance di tutto rispetto, con aumenti pari al 100 per cento sia in termini di incremento numerico che relativamente alla crescita di addetti. Inoltre impiegano quelle categorie che incontrano normalmente maggiori difficoltà occupazionali: donne, giovani e over 45. Per rilanciare il lavoro della nostra Regione quindi - spiega Dottorini - occorre che l'Umbria sostenga le eccellenze che, come queste, hanno maggiori capacità di incidere sui livelli occupazionali. Inoltre riteniamo che l'accoglimento della nostra proposta nel Dap vada nella giusta direzione per appianare lo svantaggio competitivo che le cooperative umbre dal 2009, data nella quale la Regione ha reintrodotto l'imposizione Irap, hanno dovuto affrontare sulle concorrenti extraregionali. Infatti in Italia già dieci regioni hanno previsto l'esenzione totale dal pagamento dell'Irap per le cooperative sociali di tipo A. E' evidente lo squilibrio che viene a crearsi nel momento in cui le nostre imprese si trovano a dover competere su gare d'appalto con altre cooperative sociali che, avendo sede in altre regioni e godendo dell'esenzione, hanno minori costi del lavoro e possono fare offerte al ribasso". 
"Una proposta per reperire le risorse necessarie alla copertura di questo intervento noi l'avevamo avanzata: con un piccolo contributo sull'addizionale Irpef per i redditi più alti, quelli oltre gli 80mila euro, non sarebbe stato complicato poter far conto su un extragettito pari a un milione e 600mila euro, che poi è esattamente quanto richiesto per permettere l'esenzione Irap alle cooperative sociali. Consideriamo che sia quindi necessario - aggiunge Dottorini - essere conseguenti e coerenti, anche per riconoscere l'alto valore sociale di questa forma di impresa. La cooperazione sociale, infatti, rappresenta un settore  da sostenere soprattutto alla luce della riduzione delle risorse pubbliche destinate alle politiche di welfare e del progressivo allungarsi dei tempi medi di pagamento da parte della pubblica amministrazione".

Perugia, 13 febbraio 2013
Marchio etico "free slot" e agevolazioni per i locali virtuosi, numero verde e collaborazione con volontariato al centro della proposta. Inoltre divieto di pubblicità e limiti alle sale da gioco

LUDOPATIA. DOTTORINI PRESENTA PDL PER CONTRASTO DIPENDENZA DA GIOCO D'AZZARDO:

"Il gioco d'azzardo si sta trasformando in una vera emergenza sociale anche nella nostra regione. Per questo è urgente intervenire con tutti gli strumenti a nostra disposizione per promuovere iniziative di contrasto, prevenzione e riduzione del rischio di dipendenza rispetto a un fenomeno che anche in Umbria appare in dilagante ascesa. Non possiamo più assistere inermi alla grave situazione che, mentre rappresenta un enorme giro d'affari, spesso anche per la criminalità organizzata, trascina molte persone in un circolo vizioso che può condurre a gravi conseguenze personali e sociali". Con queste parole il presidente di Umbria Migliore, Oliviero Dottorini (Idv), annuncia di aver presentato una proposta di legge "per il contrasto della devianza da gioco d'azzardo patologico".
"I dati più recenti - continua Dottorini- ci dicono che in Umbria si giocano circa 2 milioni di euro al giorno negli oltre 4mila apparecchi installati nei vari locali. Appare in grande crescita inoltre il numero di persone seguite dai servizi sociali proprio per problemi legati alla ludopatia. Il diluvio di lotterie, gratta e vinci, scommesse, slot machine e poker on line sembra incidere molto profondamente sul tessuto connettivo della nostra comunità regionale, andando a colpire soprattutto i più deboli e le persone in difficoltà. Per questo, oltre al divieto di pubblicità e a limiti alla collocazione delle sale da gioco consentite solo a una precisa distanza da istituti scolastici o centri giovanili, la nostra proposta di legge prevede l'attivazione di un numero verde regionale e la creazione di un marchio etico 'free-slot' da esporre presso gli esercizi dei locali pubblici che rinunciano alla istallazione di apparecchi da gioco, con misure premianti nei bandi e agevolazioni fiscali sulla quota Irap regionale. Facendo tesoro delle sollecitazioni giunte dal mondo dell'associazionismo, il nostro testo tende a mettere in rete, nell'ottica della sussidiarietà, molteplici soggetti, a cominciare dalle realtà del volontariato e del privato sociale. Prevenzione e formazione di operatori, educatori, genitori e gestori di locali e sale giochi sono al centro di una proposta che prevede la possibilità per la Regione di attivare collaborazioni con le associazioni di volontariato, anche con la concessione di contributi, per progetti integrati con i servizi socio-sanitari territoriali. Viene prevista inoltre l'istituzione di un Osservatorio regionale sulla dipendenza comportamentale da gioco d'azzardo per monitorare gli effetti del fenomeno in tutte le sue componenti".
"In questo momento di grave difficoltà economica - spiega il presidente di Umbria Migliore - il miraggio di una ricchezza facile e immediata colpisce soprattutto giovani, disoccupati, pensionati e famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese. Di fronte a questo lo Stato si limita a incassare miliardi di euro ogni anno, senza avere alcuna considerazione dei risvolti sociali, sanitari e culturali di questo triste fenomeno e ignorando il fatto che l'azzardo rappresenta la seconda causa di indebitamento delle famiglie italiane. La nostra proposta, se approvata, potrà rappresentare uno strumento di prevenzione e contrasto anche in supplenza di uno Stato che non a torto è stato definito biscazziere e che non prende coscienza della disperazione in cui piombano i singoli e le famiglie che finiscono nella rete del gioco patologico".

Perugia, 11 ottobre 2013

Scarica la proposta di legge

SCHEDA

Proposta di legge di iniziativa del Consigliere Dottorini
NORME PER IL CONTRASTO DELLA DEVIANZA
DA GIOCO D'AZZARDO PATOLOGICO

Obiettivi della legge
Promuovere iniziative per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d'azzardo patologico, attraverso una strategia complessa che implica la messa in rete di molteplici azioni, soggetti e istituzioni, la cui azione deve rivolgersi sia verso il contesto che verso il giocatore, che deve essere avvicinato e sostenuto nel suo percorso di emancipazione dal rischio di dipendenza.

Cosa prevede la legge
  • Istituzione di un marchio regionale etico "free slot" da esporre presso gli esercizi dei locali pubblici che rinunciano alla istallazione di apparecchi da gioco, prevedendo misure premianti nei bandi per gli incentivi alle attività commerciali e/o agevolazioni fiscali sulla quota Irap regionale.
  • Attivazione di un numero verde regionale d'accesso per fornire un primo livello di consulenza e di orientamento ai servizi competenti di fronte all'insorgere di forme di dipendenza da giochi d'azzardo.
  • Divieto di qualsiasi pubblicità relativa all'apertura e all'esercizio di sale giochi nei termini previsti dal decreto legge n. 158/2012.
  • Divieto di apertura di sale giochi in un raggio di 500 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, da strutture residenziali o semi-residenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale.
  • Istituzione del "Fondo per il contrasto della devianza da gioco d'azzardo patologico" che sarà alimentato anche dalle sanzioni previste dalla proposta per i gestori che violino le disposizioni della presente legge.

La legge prevede inoltre
  • La promozione della collaborazione di enti locali, istituzioni scolastiche, aziende sanitarie, volontariato e forze dell'ordine per la realizzazione di programmi e progetti tesi alla prevenzione del rischio della dipendenza da gioco d'azzardo patologico.
  • Lo sviluppo di progetti di formazione per gli operatori sociali e sanitari, gli educatori delle scuole e dei centri di aggregazione giovanile, i volontari, i genitori e i gestori dei locali di sale giochi.
  • La creazione di gruppi di auto-aiuto per le persone affette da gioco d'azzardo patologico.
  • L'istituzione di un Osservatorio regionale sulla dipendenza comportamentale da gioco d'azzardo patologico al fine di monitorare gli effetti del fenomeno in tutte le sue componenti: culturali, legali, di pubblica sicurezza, commerciali, sanitarie ed epidemiologiche, sociali e socio-economiche. Sarà inoltre compito dell'Osservatorio analizzare i dati e le dinamiche legate al fenomeno e rappresentare le diverse istanze coinvolte, comprese quelle delle associazioni antimafia;
  • L'obbligo per i gestori di sale giochi, tabaccherie, ricevitorie e comunque di esercizi dotati di apparecchi di intrattenimento per il gioco lecito ad esporre materiale informativo.
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