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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola
Settembre 2013 Archives
Inizia il proprio iter la proposta di Sel, condivisa da Aiab e Umbria migliore: "Le terre abbandonate ai giovani agricoltori e alle persone in difficoltà (per esempio disoccupati)". Dottorini accoglie gli emendamenti di Legambiente e altre associazioni
(Acs) Perugia, 25 settembre 2013 - "Rendere produttivi beni immobili agricoli o a vocazione agricola, attualmente inutilizzati, assegnandoli a giovani agricoltori con canoni di locazione agevolati". È l'obiettivo principale della proposta di legge firmata dal consigliere regionale Oliviero Dottorini (capogruppo Idv) concernente 'Disposizioni per favorire l'accesso dei giovani all'agricoltura e contenere il consumo di suoli agricoli', illustrata oggi dallo stesso estensore alla Seconda Commissione consiliare, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni.
"Questa iniziativa - ha rimarcato Dottorini - incrocia l'esigenza di salvaguardia e recupero dei numerosi terreni e immobili agricoli, sia pubblici che privati, che attualmente non sono utilizzati o abbandonati, con l'esigenza di offrire opportunità lavorative e imprenditoriali al grande numero di giovani agricoltori che incontrano difficoltà spesso insormontabili nell'avviare la propria attività".
Dopo aver evidenziato che in Italia solo il 3,9 per cento dei conduttori agricoli ha meno di 40 anni e che, nella nostra regione, l'incidenza dei giovani conduttori, fino a 35 anni, di imprese agricole si attesta al 4,42 per cento sul totale (dati 2010), Dottorini ha spiegato che l'Umbria ha un'alta quantità di terre pubbliche abbandonate. Secondo i dati del Demanio - ha spiegato - solo quelle di competenza dello Stato si aggirano sui 110 ettari, a cui vanno aggiunti i terreni di proprietà degli Enti pubblici (Regione, Province e Comuni).
Entrando nel merito dell'atto, corredato da tre emendamenti dello stesso proponente, che recepiscono alcune proposte emerse in incontri interlocutori e il parere (favorevole) del Cal, Dottorini ha spiegato che la priorità nell'assegnazione viene riconosciuta ad attività che rivestono una particolare valenza dal punto di vista ambientale e sociale. Nel particolare si tratta di agricoltori o soggetti che si impegnano comunque ad ottenere tale qualifica entro un anno, al di sotto dei 40 anni che intendano praticare prioritariamente sistemi di produzione agricola biologica, vendere prodotti agricoli di qualità direttamente ai consumatori finali o ai gruppi di acquisto solidale, praticare l'agricoltura sociale o costituire fattorie didattiche. Tra i passaggi più significativi della proposta legislativa, quello di favorire il reimpiego dei soggetti espulsi dai processi produttivi ed a qualsiasi titolo svantaggiati. Una quota pari al 25 per cento del totale dei beni ceduti in locazione è riservata a cooperative sociali o imprese agricole, costituite o costituende, che impiegano almeno il 50 per cento di lavoratori svantaggiati (sono compresi coloro che hanno perso il lavoro a causa della attuale crisi economica ed occupazionale).
Entro 180 giorni dalla sua approvazione, la legge prevede che la Giunta predisponga un inventario di tutti i beni immobili agricoli o a vocazione agricola inutilizzati presenti sul territorio regionale, che sarà allegato al Programma di politica patrimoniale della Regione. Quest'ultima, con propri atti, cede in locazione ai giovani agricoltori una quota non inferiore al 50 per cento dei propri beni inseriti nell'inventario. La locazione avverrà con canoni d'affitto simbolici per i terreni marginali e poco redditizi, canone simbolico che comunque varrà per tutti i terreni per i primi 5 anni, dopo di che verrà fissato in base alla stipula di contratti agrari, quindi a canoni inferiori a quelli di mercato. Entro 6 mesi anche i Comuni provvedono a censire i propri beni immobili agricoli, pubblicandoli nell'Albo pretorio. Sono previsti aiuti economici per i giovani agricoltori che si insediano su terre pubbliche senza aumenti della spesa pubblica regionale, ma con quota del Fondo speciale per la valorizzazione del patrimonio immobiliare. Inoltre, tramite la finanziaria Gepafin, si intende agevolare l'accesso al credito dei giovani agricoltori, indispensabile anche per aderire ai programmi regionali vigenti nel Piano di sviluppo rurale. La legge interessa anche i terreni privati abbandonati o incolti, prevedendo che entro 3 mesi dall'entrata in vigore, la Giunta provveda al rinnovo o alla costituzione delle Commissioni provinciali incaricate di individuare tali terreni. Nei dodici mesi successivi la Giunta dovrà individuare le aree agricole private suscettibili di nuova utilizzazione e i criteri per l'assegnazione e l'utilizzazione. Tale procedura è consentita dalla legge 440 del 1978, pur essendo stata poco attuata.
La proposta ha trovato, in Commissione, una sostanziale condivisione. Il consigliere Luca Barberini (Pd), dopo aver rimarcato l'importanza di "eliminare il più possibile i paletti ancora esistenti per lo svolgimento dell'attività agricola", ha fatto sapere che il suo gruppo politico sta predisponendo una analoga iniziativa legislativa auspicando che la stessa venga esaminata dalla Commissione in maniera congiunta.
Nel ribadire che "il testo della sua proposta è aperto al contributo di tutti", Dottorini ha tenuto a sottolineare che, per accedere ai bandi europei e quindi alle risorse comunitarie è comunque necessaria la qualifica di imprenditore agricolo.
SCHEDA RIASSUNTIVA DELLA PROPOSTA DI LEGGE "DISPOSIZIONI PER FAVORIRE L'ACCESSO DEI GIOVANI ALL'AGRICOLTURA E CONTENERE IL CONSUMO DI SUOLI AGRICOLI"
FINALITÀ. L'obiettivo della proposta di legge è duplice: consentire di rendere produttivi beni immobili agricoli o a vocazione agricola, attualmente inutilizzati, assegnandoli a giovani agricoltori a condizioni agevolate, conseguendo anche il risultato di tutelare, salvaguardare e valorizzare terreni pubblici o privati improduttivi e a rischio di degrado ambientale. Priorità nell'assegnazione viene riconosciuta ad attività che rivestono una particolare valenza dal punto di vista ambientale e sociale. Nel particolare si tratta di agricoltori, o soggetti che si impegnano comunque ad ottenere tale qualifica entro un anno, al di sotto dei 40 anni che intendano praticare prioritariamente sistemi di produzione agricola biologica, vendere prodotti agricoli di qualità direttamente ai consumatori finali o ai gruppi di acquisto solidale, praticare l'agricoltura sociale o costituire fattorie didattiche. La legge interessa anche i terreni privati abbandonati o incolti, prevedendo che entro 3 mesi dall'entrata in vigore, la Giunta provveda al rinnovo o alla costituzione delle Commissioni provinciali incaricate di individuare tali terreni. Nei dodici mesi successivi la Giunta dovrà individuare le aree agricole private suscettibili di nuova utilizzazione e i criteri per l'assegnazione e l'utilizzazione. Tale procedura è consentita dalla legge 440 del 1978, pur essendo stata poco attuata
MODALITÀ E TEMPI. Entro 180 giorni dalla sua approvazione, la legge prevede che la Giunta predisponga un inventario di tutti i beni immobili agricoli o a vocazione agricola inutilizzati presenti sul territorio regionale, che sarà allegato al Programma di politica patrimoniale della Regione. Quest'ultima, con propri atti, cede in locazione ai giovani agricoltori una quota non inferiore al 50 per cento dei propri beni inseriti nell'inventario. La locazione avverrà con canoni d'affitto simbolici per i terreni marginali e poco redditizi, canone simbolico che comunque varrà per tutti i terreni per i primi 5 anni, dopo di che verrà fissato in base alla stipula di contratti agrari, quindi a canoni inferiori a quelli di mercato. Entro 6 mesi anche i Comuni provvedono a censire i propri beni immobili agricoli, pubblicandoli nell'Albo pretorio. Sono previsti aiuti economici per i giovani agricoltori che si insediano su terre pubbliche senza aumenti della spesa pubblica regionale ma con quota del Fondo speciale per la valorizzazione del patrimonio immobiliare. Inoltre, tramite la finanziaria Gepafin, si intende agevolare l'accesso al credito dei giovani agricoltori, indispensabile anche per aderire ai programmi regionali vigenti nel Piano di sviluppo rurale. AS/PG
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