"Già dieci regioni lo hanno fatto, l'Umbria invece ha reintrodotto la tassazione nel 2009, generando un netto svantaggio competitivo. Eppure questa tipologia di imprese vanta ottime performance"
"Un bel segnale ci arriva dalla risoluzione del Dap 2014 dove è stata inserita la nostra proposta sull'esenzione Irap per le cooperative sociali di tipo A. Ora è importante dare seguito in tempi brevi a questo impegno affinchè si ristabilisca un criterio di equità per soggetti che stanno dimostrando capacità di risultati e azioni dall'alto valore sociale". Dopo l'accoglimento nel Documento annuale di programmazione (Dap) 2014-2016 della sua proposta di reintroduzione dell'esenzione dell'imposta Irap per le cooperative sociali di tipo A, il consigliere regionale Oliviero Dottorini, capogruppo Idv e presidente di Umbria Migliore, chiede che la prossima manovra di Bilancio sia conseguente con quanto previsto nel Dap.
"E' importante che quell'impegno non rimanga solo sulla carta, ma si trasformi in un'azione concreta già nella prossima manovra di Bilancio, anche per colmare lo svantaggio competitivo che sta subendo questa tipologia di impresa, con il suo fondamentale contributo per la tenuta del nostro tessuto sociale. Si tratta di esperienze che vantano performance di tutto rispetto, con aumenti pari al 100 per cento sia in termini di incremento numerico che relativamente alla crescita di addetti. Inoltre impiegano quelle categorie che incontrano normalmente maggiori difficoltà occupazionali: donne, giovani e over 45. Per rilanciare il lavoro della nostra Regione quindi - spiega Dottorini - occorre che l'Umbria sostenga le eccellenze che, come queste, hanno maggiori capacità di incidere sui livelli occupazionali. Inoltre riteniamo che l'accoglimento della nostra proposta nel Dap vada nella giusta direzione per appianare lo svantaggio competitivo che le cooperative umbre dal 2009, data nella quale la Regione ha reintrodotto l'imposizione Irap, hanno dovuto affrontare sulle concorrenti extraregionali. Infatti in Italia già dieci regioni hanno previsto l'esenzione totale dal pagamento dell'Irap per le cooperative sociali di tipo A. E' evidente lo squilibrio che viene a crearsi nel momento in cui le nostre imprese si trovano a dover competere su gare d'appalto con altre cooperative sociali che, avendo sede in altre regioni e godendo dell'esenzione, hanno minori costi del lavoro e possono fare offerte al ribasso".
"Una proposta per reperire le risorse necessarie alla copertura di questo intervento noi l'avevamo avanzata: con un piccolo contributo sull'addizionale Irpef per i redditi più alti, quelli oltre gli 80mila euro, non sarebbe stato complicato poter far conto su un extragettito pari a un milione e 600mila euro, che poi è esattamente quanto richiesto per permettere l'esenzione Irap alle cooperative sociali. Consideriamo che sia quindi necessario - aggiunge Dottorini - essere conseguenti e coerenti, anche per riconoscere l'alto valore sociale di questa forma di impresa. La cooperazione sociale, infatti, rappresenta un settore da sostenere soprattutto alla luce della riduzione delle risorse pubbliche destinate alle politiche di welfare e del progressivo allungarsi dei tempi medi di pagamento da parte della pubblica amministrazione".
Perugia, 13 febbraio 2013
Recent Comments