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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola

Ultime notizie in Artigianato e industria

Consegnati i primi attestati alle aziende artigiane. Dottorini: "Un punto di partenza per il futuro del mobile in stile"



Sono gia' dieci in Umbria le aziende artigiane che possono produrre e commercializzare mobili in stile con il marchio ''Umbria Artigianato - Mobile in Stile'', di proprieta' della Regione Umbria. Stamani, nel corso della presentazione ufficiale del marchio, a Palazzo Donini, l'assessore regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Riommi e Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori e promotore della legge, hanno presentato il marchio e consegnato ai rappresentanti delle imprese gli attestati di iscrizione nell'Elenco dei produttori concessionari del marchio.
Lo riferisce una nota della Regione.
"Oggi - ha sottolineato Riommi - attestiamo la prima fase di un percorso con cui la Regione, a cominciare dal mobile in stile, si propone di estendere il marchio 'Umbria Artigianato' alle produzioni d'arte e di qualita' del 'fatto a mano' realizzate in Umbria. L'obiettivo e' quello di una tutela e valorizzazione sinergica delle diverse eccellenze produttive, in modo da creare un paniere di produzioni certificate, con il valore aggiunto rappresentato dal 'brand istituzionale' che ne attesta la qualità. E' uno degli strumenti - ha aggiunto - su cui far leva per lo sviluppo dell'artigianato e dell'economia regionale, tanto più importante in questo momento di crisi, in cui è indispensabile per essere maggiormente competitivi sui mercati internazionali investire nella qualificazione, nella 'reinvenzione' e valorizzazione delle tradizioni che hanno fatto la storia economica dell'Umbria". 
"Un punto di partenza per uno strumento concepito per dare un nuovo futuro a una realtà produttiva molto ricca, ma debole per la sua frantumazione, di cui auspichiamo si avvalgano il maggior numero di imprese artigiane che producono mobili nella nostra regione", ha sottolineato Oliviero Dottorini, promotore e relatore della legge regionale. "Da oggi nessuno potrà importare mobili prodotti in Cina o nell'est Europa dichiarando che sono frutto del lavoro artigianale dell'Umbria o dell'Altotevere. Questa notizia penso che sia motivo di grande soddisfazione non solo per chi, come me, ha creduto sin dal primo momento in questa legge, ma per tutti gli artigiani che nel tempo ci hanno seguito e in generale per il tessuto economico del nostro territorio - ha continuato Dottorini -. Ma attenzione: il marchio è uno strumento, uno strumento che funzionerà se in tanti ci crederanno. A iniziare dagli artigiani e dalle associazioni che li rappresentano, ma soprattutto saranno le istituzioni locali, i comuni a sfruttare questa possibilità concreta di disegnare un futuro per l'artigianato di qualità, pensando ad uno sviluppo economico sostenibile, duraturo e non imitabile".
La legge regionale, che tutela e promuove ''la produzione del mobile in stile prodotto in Umbria, in quanto patrimonio della cultura, della tradizione artigiana e del lavoro della regione'', individua anche delle aree di eccellenza produttiva (Citta' di Castello, San Giustino, Umbertide, Gubbio, Gualdo Tadino e Todi), dove si registra - continua la nota - una significativa densita' aziendale e una tradizione d'artigianato
artistico nel comparto.
Di ''grande opportunita' per portare fuori dai confini nazionali le aziende umbre'' ha parlato anche l'assessore allo Sviluppo economico del Comune di Citta' di Castello, Mauro Alcherigi. L'importanza della riconoscibilita' del prodotto di qualita' fatto in Umbria e' stata sottolineata dal
rappresentante di Confartigianato e dal presidente del Consorzio Smai di Citta' di Castello. Sul marchio ''Umbria Artigianato - Mobile in stile'' vigila un disciplinare predisposto dal Comitato di tutela del marchio, istituito dalla Giunta regionale, ed esiste un'ampia documentazione sul mobile in stile in Umbria, raccolta dal Dipartimento Uomo&territorio dell'Universita' di Perugia nell'ambito di una indagine conoscitiva con particolare riferimento agli aspetti storici, stilistici e produttivi peculiari di questo comparto. I risultati della ricerca, in procinto di pubblicazione - e' stato rilevato - forniscono uno strumento ulteriore per contribuire ad una maggiore conoscenza della produzione dei diversi centri regionali, caratterizzata, negli anni, da una molteplicita' di riferimenti stilistici.
Per consentire agli artigiani di familiarizzare con questa novita', il Servizio regionale Internazionalizzazione delle imprese - sezione Promozione e tutela dell'artigianato artistico ha predisposto uno schema di domanda, cui gli artigiani dovranno attenersi nel richiedere la concessione d'uso del marchio. Alla domanda dovra' essere allegata una scheda prodotto che faccia riferimento a produzioni storicamente classificate o ne rappresentino una naturale evoluzione stilistica.
La licenza d'uso, di durata quinquennale, sara' rilasciata dalla Regione Umbria su parere vincolante del Comitato di tutela del marchio Mobile in stile prodotto in Umbria, al quale competono le attivita' di controllo e sanzionatorie sulla corretta applicazione delle disposizioni del Regolamento d'uso. Tutte le ulteriori informazioni sono consultabili sul link: www.umbriartigianato.regione.umbria.it

Qui alcune immagini della conferenza stampa: http://campl.us/hNynJ62sD80

Perugia, 16 marzo 2012
Il promotore della legge: "Tutelata la qualità dell'artigianato locale. Ora utilizzare il marchio come opportunità di rilancio del territorio"

MOBILE IN STILE. DOTTORINI (IDV): GIUNTA APPROVA LOGO E REGOLAMENTO D'USO DEL MARCHIO, RISPOSTA CONCRETA A UN SETTORE IN DIFFICOLTA'
 
"Con l'approvazione definitiva da parte della Giunta regionale, il marchio di tutela del mobile diviene una realtà e la nostra legge acquista la piena operatività. Adesso è disponibile il regolamento d'uso e il logo, le botteghe artigiane che lo vorranno potranno fregiarsi di un marchio che certificherà la qualità e l'unicità del vero mobile in stile artigianale. Nessuno potrà importare mobili prodotti in Cina o nell'est Europa dichiarando che sono frutto del lavoro artigianale dell'Umbria o dell'Altotevere. Questa notizia penso che sia motivo di grande soddisfazione non solo per chi, come me, ha creduto sin dal primo momento in questa legge, ma per tutti gli artigiani che nel tempo ci hanno seguito e in generale per il tessuto economico del nostro territorio". Oliviero Dottorini, capogruppo regionale dell'Italia dei Valori e promotore della legge regionale che istituisce il marchio del mobile in stile, commenta con queste parole l'approvazione da parte della Giunta regionale del regolamento d'uso del marchio e del logo grafico che lo identifica.
"Il logo "Umbria Artigianato - Mobile in stile" è uno strumento importante messo a disposizione di artigiani e categorie. Può rappresentare, se correttamente utilizzato, un efficace veicolo di promozione e raccordo. Adesso - continua il capogruppo Idv - le istituzioni locali hanno la possibilità concreta di realizzare le strade del mobile e di utilizzare questa legge come uno strumento in grado di intercettare risorse e creare opportunità di rilancio. Noi continueremo a fare la nostra parte. E' significativo che in una politica spesso fatta di sole parole, possiamo oggi toccare con mano una proposta che va in porto e che rappresenta un'opportunità di sostegno per le imprese artigianali di qualità che caratterizzano il nostro territorio e sulle quali la nostra regione deve scommettere per pensare ad uno sviluppo economico sostenibile, duraturo e non imitabile".
"Oggi, purtroppo - aggiunge il promotore della legge Dottorini - i produttori si trovano costretti ad affrontare una competizione insostenibile sul prezzo e sulla quantità con la grande distribuzione ed è per questo che è necessario sapere intercettare segmenti di mercato più elevati e puntare sulla qualità del prodotto. L'arcipelago delle tante aziende e botteghe artigiane si trova a dover affrontare le sfide del marketing, dell'innovazione e del design per essere realmente competitivo sul mercato. Di fronte a una crisi senza precedenti e mentre si affacciano ipotesi di insediamento di multinazionali come Ikea - conclude Dottorini - la nostra legge, che è ora giunta alla sua piena applicazione, è la dimostrazione di un modo di fare politica concreto ed efficace, che guarda ai risultati e alle esigenze del tessuto socio-economico regionale. L'importante traguardo che l'Umbria ha raggiunto completando l'iter previsto dalla legge rappresenta un segnale importante che non avrà certo il potere di ribaltare una situazione che ha origini antiche e profonde, ma che riesce comunque a indicare una direzione".
 
Perugia, 4 maggio 2011

"Necessario raccogliere il grido d'allarme lanciato dal consorzio Smai.  La politica, al di là delle appartenenze, deve farsi carico di un percorso di rilancio" 

"Il settore del legno e dell'artigianato in generale non può essere lasciato a se stesso.  Il governo regionale deve prevedere risposte lungimiranti per prospettare interventi concreti già dal prossimo Documento annuale di programmazione e dalla prossima manovra di Bilancio". Con queste parole il capogruppo regionale dell'Italia dei Valori Oliviero Dottorini commenta l'audizione dei rappresentanti del consorzio Smai presso la seconda commissione di Palazzo Cesaroni.
"Dall'intero comparto - aggiunge il presidente della commissione Bilancio di Palazzo Cesaroni - sale un grido d'allarme che deve essere raccolto e tenuto in seria considerazione dal Consiglio regionale. Molte botteghe artigiane hanno già chiuso i battenti e altre piccole aziende sono alle prese con una crisi senza precedenti. Il fatto che il Dap presentato dalla giunta abbia completamente ignorato il settore del legno deve soltanto indurci a correggere la rotta e intervenire per affrontare il problema in un'ottica di sistema. L'Umbria non può permettersi di abbandonare al proprio destino un tessuto economico e artigianale che occupa qualche migliaio di persone e che negli anni ha garantito l'immagine di qualità delle nostre produzioni. Il progetto di riorganizzazione presentato dal consorzio Smai ha il grande pregio di rispondere in un'ottica ambiziosa e di sistema alle debolezze dimensionali e di innovazione che il settore artigianale sta vivendo. Accanto alla legge sul marchio di tutela, c'è la necessità di promuovere rapporti con altri settori artigianali quali la ceramica e il tessile e consentire l'incontro con l'architettura e il design".
"Credo che le istituzioni, le organizzazioni di categoria, i sindacati, gli istituti di credito e tutti coloro che hanno a cuore il rilancio delle potenzialità economiche delle produzioni regionali non possano continuare a ignorare questo allarme. La politica, al di là delle appartenenze partitiche - conclude Dottorini - deve farsi carico di accompagnare un percorso di rilancio. Noi siamo pronti a fare squadra con chiunque lavorerà per una risposta all'altezza della sfida qualitativa che ci viene posta".

Perugia, 24 gennaio 2011
Il promotore della legge: "Marchio è un efficace veicolo promozionale e di raccordo. Un segnale importante che spinge tutti a non rimanere con le mani in mano"
 
MOBILE IN STILE. DOTTORINI (IDV): MARCHIO E' UNA REALTA', PER NOI GRANDE SODDISFAZIONE. TUTELATA LA QUALITA' DELLE PRODUZIONI LOCALI

"Il marchio del mobile è oggi una realtà. Tra poche settimane avremo il disciplinare e il logo e le botteghe artigiane che lo vorranno potranno fregiarsi di un marchio che certificherà la qualità e l'unicità del vero mobile in stile artigianale. Nessuno potrà importare mobili prodotti in Cina o nell'est Europa dichiarando che sono frutto del lavoro artigianale dell'Umbria o dell'Altotevere. Penso che sia motivo di grande soddisfazione non solo per chi, come me, ha creduto sin dal primo momento in questa legge, ma per tutti gli artigiani che nel tempo ci hanno seguito e in generale per il tessuto economico del nostro territorio. Adesso le istituzioni locali hanno la possibilità di realizzare le strade del mobile e di utilizzare questa legge come uno strumento in grado di intercettare risorse e creare opportunità di rilancio. Noi continueremo a fare la nostra parte".  Oliviero Dottorini, capogruppo regionale dell'Italia dei Valori e promotore della legge regionale che istituisce il marchio del mobile in stile, commenta con queste parole la conclusione dell'iter che porterà entro poche settimane alla registrazione del marchio.
"Di fronte a una crisi senza precedenti - ha spiegato il presidente della commissione Bilancio di Palazzo Cesaroni - occorre mettere in campo strategie serie e avere una visione. Nell'inerzia che contraddistingue il mondo delle istituzioni, credo che l'istituzione del marchio dia un segnale importante che non avrà certo il potere di ribaltare una situazione che ha origini antiche e profonde, ma che riesce comunque a indicare una direzione. Occorre puntare sulla qualità, sul valore aggiunto che i marchi e le certificazioni possono garantire. Oggi, purtroppo, i produttori si trovano costretti ad affrontare una competizione insostenibile sul prezzo e sulla quantità con la grande distribuzione ed è per questo che è necessario sapere intercettare segmenti di mercato più elevati e puntare sulla qualità del prodotto. L'arcipelago delle tante aziende e botteghe artigiane si trova a dover affrontare le sfide del marketing, dell'innovazione e del design per essere realmente competitivo sul mercato. Il marchio può rappresentare un efficace veicolo promozionale e di raccordo".
"Di fronte alla crisi che sta vivendo il settore e mentre si affacciano ipotesi di insediamento di multinazionali come Ikea - aggiunge il promotore della legge - sarebbe gravissimo se le istituzioni continuassero a rimanere con le mani in mano. E' importante sottolineare - conclude Dottorini - che, di fronte a tante leggi che rimangono sulla carta, il nostro impegno costante è stato in grado di dare all'Umbria, e all'Altotevere in particolare, un provvedimento che oggi rappresenta una risposta concreta capace di sostenere le imprese artigianali di qualità che caratterizzano il nostro territorio e sulle quali la nostra regione deve scommettere per pensare ad uno sviluppo economico sostenibile, duraturo e non imitabile".
 
Perugia, 25 settembre 2010
Tutela e incentivi per la produzione tipica locale. "Istituzioni locali non stiano con le mani in mano: si parta subito con le strade del mobile"

ARTIGIANATO. DOTTORINI (IDV): PRONTO IL DISCIPLINARE DEL MARCHIO DEL MOBILE IN STILE DELL'UMBRIA, NOSTRA LEGGE A BREVE OPERATIVA

"Nelle prossime settimane sarà finalmente presentato a Città di Castello il Marchio del mobile in stile dell'Umbria. Il Comitato di tutela del marchio infatti ha già predisposto il disciplinare ed è quasi pronta ormai anche l'elaborazione grafica. Si tratta di un atto importante che contribuisce a rendere operativi i principi contenuti nella legge regionale che punta a tutelare e incentivare la produzione tipica locale degli artigiani del mobile. Nell'inerzia che contraddistingue il mondo delle istituzioni, credo che sia un segnale importante che non avrà certo il potere di ribaltare una situazione che ha origini antiche, ma che riesce comunque a indicare una direzione. Occorre puntare sulla qualità, sul valore aggiunto che i marchi e le certificazioni possono garantire. C'è, nel settore dell'artigianato, la necessità di innovare, di battere strade inesplorate, magari sostenuti da istituzioni e organizzazioni di categoria. Senza una visione non si va da nessuna parte". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale e promotore della legge regionale che istituisce il marchio di tutela del mobile in stile dell'Altotevere, dà notizia del completamento dell'iter che ha portato alla predisposizione del disciplinare del marchio del mobile. La legge Dottorini, rifinanziata anche con l'ultima manovra di Bilancio, consentirà il riconoscimento delle aree di eccellenza produttiva e la creazione delle strade del mobile in stile dell'Umbria.
"Nel concreto - continua il presidente della commissione Bilancio - le botteghe artigiane che lo vorranno potranno fregiarsi di un marchio che certificherà la qualità e l'unicità del vero mobile in stile artigianale. Nessuno potrà importare i mobili prodotti in Cina o nell'est Europa dichiarando che sono frutto del lavoro artigianale dell'Umbria o dell'Altotevere. Oggi, purtroppo, i produttori si trovano costretti ad affrontare una competizione insostenibile sul prezzo e sulla quantità con la grande distribuzione ed è per questo che occorre puntare sulla qualità del prodotto assicurata dalle tante piccole aziende e dagli artigiani del territorio. Un arcipelago così frammentato si trova però a dover affrontare le sfide del marketing e del design per essere realmente competitivo sul mercato e deve poter contare su un efficace veicolo promozionale e di raccordo".
"Di fronte alla crisi che sta vivendo il settore e mentre si affacciano ipotesi di insediamento di multinazionali come Ikea, sarebbe gravissimo se le istituzioni continuassero a rimanere con le mani in mano. E' importante sottolineare - conclude Dottorini - che, di fronte a tante leggi che rimangono sulla carta, il nostro impegno costante è stato in grado di dare all'Umbria, e all'Altotevere in particolare, un provvedimento che oggi rappresenta una risposta concreta capace di sostenere le imprese artigianali di qualità che caratterizzano il nostro territorio e sulle quali la nostra regione deve scommettere per pensare ad uno sviluppo economico sostenibile, duraturo e non imitabile".

Perugia, 16 agosto 2010

La famiglia Ponti, attraverso il suo avvocato Michele Andreano, annuncia di aver querelato Dottorini: "Tutta la questione, per la tutela del decoro e l'onorabilità della famiglia Ponti, sarà portata al vaglio della Magistratura, non potendo la famiglia Ponti tollerare oltre le veritiere e gravi accuse mosse a mezzo stampa del consigliere Dottorini" (dal sito Saturno Notizie)

Ecco la risposta di Dottorini:

PONTI EDITORIALE. DOTTORINI (IDV): NON CI FAREMO INTIMIDIRE, DOVERE MORALE CHIEDERE TRASPARENZA PER TUTELARE FAMIGLIE E LAVORATORI
"Vicenda dai contorni tutt'altro che chiari. Subito una nuova interrogazione per chiedere conto alla Regione dell'esposizione di Gepafin nei confronti del gruppo"

PONTI EDITORIALE. DOTTORINI (IDV): NON CI FAREMO INTIMIDIRE, DOVERE MORALE CHIEDERE TRASPARENZA PER TUTELARE FAMIGLIE E LAVORATORI

"Ritengo quanto sta avvenendo alla Ponti Editoriale Spa grave e preoccupante per l'intero tessuto socio-economico altotiberino. Decine di famiglie e verosimilmente di imprese stanno pagando le conseguenze di questa drammatica vicenda dai contorni tutt'altro che definiti e trasparenti. Pertanto continueremo a chiedere chiarezza su quanto sta avvenendo e sulle modalità con cui la Regione Umbria è intervenuta con ripetuti finanziamenti, diretti o indiretti, a favore di quel gruppo. Una cosa è certa: non saranno le minacce di querela a intimidirci. Continueremo a utilizzare tutti gli strumenti democratici a nostra disposizione per fare chiarezza attorno a questa vicenda e per rendere conto ai cittadini umbri dell'esito che hanno avuto i finanziamenti che la Regione Umbria, attraverso la sua finanziaria Gepafin, ha erogato sia attraverso interventi diretti che indiretti. Sappiamo dagli organi di stampa che sulla vicenda Ponti editoriale sono in corso procedimenti giudiziari che ovviamente non ci riguardano. Ci riguarda molto da vicino, invece, il modo in cui vengono investiti i denari pubblici e per questo garantisco che non verrò meno al diritto-dovere di indagine e controllo che il mio ruolo istituzionale mi consente e mi impone. Pertanto continuerò a chiedere chiarezza e trasparenza su questa come su altre vicende, soprattutto quando in gioco ci sono la sorte di interi nuclei familiari e la credibilità del nostro sistema economico. Lo farò attraverso tutti gli strumenti che il Consiglio regionale mette a disposizione, ritenendolo un dovere morale, civile e politico". Con queste parole il Consigliere regionale Oliviero Dottorini (Idv) risponde alla presa di posizione della famiglia Ponti attraverso l'avvocato Michele Andreano.
"Già tre mesi fa - spiega Dottorini - abbiamo presentato un'interrogazione consiliare per chiedere conto dell'ammontare esatto degli interventi e contributi pubblici attivati dalla Regione a favore del gruppo Ponti. Abbiamo anche chiesto che la Regione relazionasse sui risultati prodotti da tali contributi sul sistema economico, sociale e produttivo territoriale e regionale. Tra le nostre richieste c'era anche quella di conoscere le credenziali offerte dal nuovo socio Gian Gaetano Caso, di quale fosse l'assetto della nuova compagine sociale e dei motivi della procedura fallimentare. Eravamo in fine legislatura e riuscimmo ad avere solo alcune informazioni, tra le quali l'ammontare, non sappiamo se totale o parziale, dei contributi ottenuti negli anni dal gruppo Ponti (che pure con un comunicato del 27 gennaio e per bocca di Mirella Bianconi Ponti affermava: "La Ponti Editoriale non ha avuto finanziamenti pubblici, né dalla regione dell'Umbria, né dalla provincia di Perugia, né dal comune di Città di Castello"). Le prime notizie giunte dagli uffici regionali e da Gepafin - spiega Dottorini - ci parlano di interventi puntuali, importanti e ripetuti della Regione sul gruppo Ponti. Il rischio complessivo assunto da Gepafin nei confronti delle aziende del gruppo era originariamente pari a 2 milioni e 214mila euro e tre mesi fa il rischio residuo ammontava a 1 milione e 540mila euro distribuiti in diverse operazioni di finanziamento. Questi interventi hanno contribuito ad attivare oltre 6 milioni e 650mila euro. In particolare al momento dell'acquisizione di Ipf-Web da parte di Ponti, Gepafin ha partecipato direttamente al capitale sociale con 500mila euro, uscendone nei primi mesi del 2009. Inoltre risulta un finanziamento di Gepafin alla società Cmc all'epoca riconducibile a Ponti per aumentare il capitale sociale sulla Ponti editoriale (altra società del gruppo Ponti). In totale le operazioni della finanziaria regionale sul gruppo Ponti sono state 10, di cui 8 finanziamenti o leasing e 2 operazioni di finanziamento diretto. Cinque dei 10 interventi hanno riguardato la Ponti editoriale che a livello regionale è stata una delle realtà più assistite dalla finanziaria regionale Gepafin. Tutti denari pubblici di cui quel gruppo, e in particolare Ponti editoriale, ha goduto e che oggi qualcuno dovrebbe spiegarci come sono stati utilizzati e con quali criteri, dal momento che i risultati sono quelli che ci troviamo sotto gli occhi".
"Un conto sono le vicende giudiziarie, di cui speriamo la Magistratura venga a capo al più presto, un altro è il ruolo che la politica e le istituzioni hanno giocato negli anni. Di questo secondo aspetto - conclude l'esponente dell'Italia dei Valori - continueremo a chiedere conto, perché è la comunità altotiberina e umbra a esigerlo come un diritto".

Perugia, 23 aprile 2010
Drammatico epilogo per la società del gruppo Ponti. "Dove sono finiti i milioni usati per il suo salvataggio? Quante le imprese coinvolte? Rivedere politiche regionali"

ARRESTO CASO. DOTTORINI (IDV): PONTI EDITORIALE ACQUISTATA CON SOLDI PUBBLICI E CEDUTA A IMPRENDITORI SPREGIUDICATI

«Lo avevamo detto in tempi non sospetti: la Ponti editoriale e i suoi proprietari sono stati molto abili nell'intercettare risorse pubbliche, ma non altrettanto nel garantire continuità occupazionale e ricadute economiche sul territorio. La notizia dell'arresto del socio di maggioranza Gian Gaetano Caso deve farci riflettere. Dobbiamo chiederci a quali persone abbiamo consegnato le nostre aziende e il futuro di centinaia di famiglie tifernati». Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale dell'Italia dei Valori, commenta la notizia dell'arresto di Gian Gaetano Caso, socio di maggioranza della Ponti editoriale, con accuse gravissime, tra cui bancarotta fraudolenta, tentata truffa aggravata, abusivismo bancario per oltre 200 milioni di euro, 9 milioni di euro di fatture false, 80 milioni di euro di fittizi aumenti di capitale sociale.
«Aver consentito l'ingresso di un'imprenditoria d'avventura nella compagine di una società rilevata anche con soldi pubblici si rivela oggi in tutta la sua gravità. Qualcuno, sempre pronto al taglio dei nastri, dovrebbe avere il buon gusto di spiegarci come tutto questo sia potuto avvenire e come si è potuto dare credito a certi imprenditori. In gioco - spiega l'esponente dell'Italia dei Valori - c'è il futuro di decine di famiglie, ma soprattutto la dignità di una città e di un comprensorio. Certa imprenditoria rischia di inquinare pesantemente il nostro tessuto economico, con ripercussioni pesanti sulla tenuta dell'intero sistema. Ci piacerebbe sapere quanti altri imprenditori locali sono stati coinvolti, loro malgrado, in questa vicenda. Quante sono le aziende creditrici che rischiano di vedere compromesso il loro futuro per aver dato fiducia a iniziative imprenditoriali rivelatesi inconsistenti e, a giudicare dalle azioni giudiziarie in atto, spregiudicate. Una riflessione a parte deve essere rivolta alle azioni per spingere l'economia regionale. Occorre che la Regione corra subito ai ripari, rivedendo le politiche sullo sviluppo ed in particolare i bandi Por Fesr 2007-2013 che hanno individuato i poli di eccellenza da finanziare con ingentissime risorse. Come sono stati identificati questi settori di eccellenza? Siamo certi, ad esempio, che il settore della meccatronica sia strategico per l'Altotevere e in grado di incentivare iniziative serie e durature per la nostra economia? Sarebbe insostenibile, adesso che è chiara la qualità di certe realtà imprenditoriali, dovere assistere all'ennesimo intervento ritagliato su gruppi che hanno dato pessima prova di lungimiranza e affidabilità. Occorre ridisegnare un profilo delle politiche industriali in Umbria che sappia individuare gli imprenditori seri che lavorano e investono sul territorio, evitando di tornare a commettere altri errori che l'Altotevere e l'Umbria non possono più permettersi".  
«A fronte dei milioni di euro pubblici (finanziamenti e leasing) di cui il gruppo Ponti negli anni ha goduto - spiega Dottorini - ci ritroviamo di fronte a un epilogo drammatico, che è tanto più grave in quanto erano conosciute a tutti le modalità imprenditoriali di Caso. Sicuramente dovevano essere chiare a chi gli ha ceduto una società che aveva già goduto di ingenti finanziamenti pubblici. Ora sarà importante che qualcuno spieghi dove sono finiti quei soldi e quali ricadute hanno avuto per i cittadini».

Perugia, 21 aprile 2010
"Con l'insediamento del Comitato di tutela, la Regione procede spedita verso il regolamento d'uso e la registrazione del marchio. Avanti con le strade del mobile"

MOBILE IN STILE. DOTTORINI (IDV): LA LEGGE SUL MARCHIO VIAGGIA SPEDITA VERSO LA PIENA ATTUAZIONE, PRESTO LA REGISTRAZIONE

"Presto l'Altotevere e il tessuto economico e sociale dell'intera Regione disporranno di una legge di tutela dell'artigianato di qualità. La legge che istituisce il marchio del mobile in stile infatti viaggia spedita verso la piena attuazione e con l'insediamento del Comitato di tutela sarà pronto a breve il regolamento d'uso e sarà anche possibile presentare la domanda di registrazione del marchio". Con queste parole, Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei valori a Palazzo Cesaroni e presidente della Commissione Bilancio e Affari istituzionali di Palazzo Cesaroni, esprime la propria soddisfazione per l'insediamento del Comitato di tutela del marchio del mobile in stile prodotto in Umbria. 
La legge Dottorini, rifinanziata anche con l'ultima manovra di Bilancio, consentirà il riconoscimento delle aree di eccellenza produttiva e la creazione delle strade del mobile in stile dell'Umbria: "Un valore aggiunto - spiega il promotore della legge - in grado di legare la tutela della produzione artigianale locale all'attivazione di risorse concrete per una settore che sta vivendo una delle crisi più profonde degli ultimi decenni". 
"I nostri artigiani meritano risposte concrete e non promesse di cartone - continua Dottorini -. Con la definizione del disciplinare, le botteghe artigiane che lo vorranno potranno fregiarsi di un marchio che certificherà la qualità e l'unicità del vero mobile in stile artigianale. Nessuno potrà importare i mobili prodotti in Cina o nell'est Europa dichiarando che sono frutto del lavoro artigianale dell'Umbria o dell'Altotevere. In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando questa notizia è una risposta concreta ai timori degli operatori del settore, che sarà da stimolo per la ripresa economica dell'intero comparto dell'artigianato umbro".
"Oggi, purtroppo, i produttori si trovano costretti ad affrontare una competizione insostenibile sul prezzo e sulla quantità con la grande distribuzione ed è per questo che occorre puntare sulla qualità del prodotto assicurata dalle tante piccole aziende e dagli artigiani del territorio. Un arcipelago così frammentato si trova però a dover affrontare le sfide del marketing e del design per essere realmente competitivo sul mercato e deve poter contare su un efficace veicolo promozionale e di raccordo. E' importante sottolineare - conclude il presidente della commissione Bilancio - che, di fronte a tante leggi che rimangono sulla carta, il nostro impegno costante è stato in grado di dare all'Umbria, e all'Altotevere in particolare, un provvedimento che oggi rappresenta una risposta concreta capace di sostenere le imprese artigianali di qualità che caratterizzano il nostro territorio e sulle quali la nostra regione deve scommettere per pensare ad uno sviluppo economico sostenibile e duraturo".

Perugia, 13 febbraio 2010
"Necessario costituire il Comitato di tutela del marchio. Ulteriori indugi sarebbero immotivati e andrebbero a danneggiare l'intero settore"

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"E' importante che l'assessore Riommi abbia recepito la nostra richiesta di confermare le risorse alla registrazione del marchio del mobile in stile prodotto in Umbria. L'assestamento di bilancio della Regione conferma così la necessità di costituire al più presto il Comitato di tutela del marchio che dovrà elaborare il disciplinare entro l'anno. Il fatto che anche i comuni di Città di Castello, Umbertide, San Giustino e Gubbio abbiano indicato il nome del componente del Comitato di tutela del marchio ci mette nelle condizioni di poter procedere nel più breve tempo possibile alla predisposizione del disciplinare e alla registrazione del marchio".
Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Verdi per i valori - Idv) commenta l'approvazione dell'assestamento di Bilancio 2009 da parte della commissione Bilancio e Affari istituzionali di Palazzo Cesaroni.
"Adesso - aggiunge il capogruppo Dottorini - è importante partire immediatamente con la costituzione del Comitato di tutela del marchio. Da questo punto di vista il fatto che Università di Perugia, Camera di Commercio, Regione dell'Umbria, consorzio Smai e alcuni comuni abbiano già indicato il proprio referente crea le condizioni per passare celermente alla predisposizione del disciplinare e alla registrazione del marchio. Ulteriori indugi sarebbero immotivati e andrebbero a danneggiare un settore, quello dell'artigianato del mobile, che già vive un momento di grave difficoltà e che necessità di interventi strutturali e non sporadici".

Perugia, 21 ottobre 2009


"Ripagati di un lavoro paziente e tenace. Con il disciplinare i produttori potranno fregiarsi di un marchio che certificherà la qualità e l'unicità del mobile umbro"


Artigiano del mobile"L'approvazione di questo atto ci ripaga di un lavoro paziente e tenace. Si tratta di un passo importante per l'Altotevere e per il tessuto economico e sociale dell'intera Regione. Da oggi il lavoro dei tanti artigiani del mobile della nostra regione sarà tutelato da una legge regionale. Con la definizione del disciplinare, le botteghe artigiane che lo vorranno potranno fregiarsi di un marchio che certificherà la qualità e l'unicità del vero mobile in stile artigianale. Nessuno potrà importare i mobili prodotti in Cina o nell'est Europa dichiarando che sono frutto del lavoro artigianale dell'Umbria o dell'Altotevere. In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando e che vede un'impresa su due dichiarare fallimento quest'atto, che gli artigiani attendono da almeno quindici anni, è una risposta concreta ai timori degli operatori del settore, che sarà da stimolo per la ripresa economica dell'intero comparto dell'artigianato umbro".
Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale, esprime soddisfazione per l'approvazione definitiva della legge per l'istituzione del marchio del mobile in stile dell'Umbria, presentata dallo stesso Dottorini due anni fa e condivisa con importanti associazioni del settore, prima fra tutte il consorzio Smai.
"La produzione del mobile artigianale in Umbria, e soprattutto nell'alta Umbria e nel tuderte, hanno fatto di questo settore uno dei volani per l'economia dell'intera regione, ma oggi i produttori si trovano costretti ad affrontare una competizione insostenibile con la grande distribuzione - ha spiegato il promotore della legge -. Non si risponde alla sfida di una Ikea in Umbria o dell'invasione delle produzioni estere ingaggiando una competizione basata sulla quantità e sulla produzione. E' per questo che occorre puntare sulla qualità del prodotto assicurata dalle tante piccole aziende e dagli artigiani del territorio. Un arcipelago così frammentato dovrà affrontare le sfide del marketing e del design per essere competitivo sul mercato e per poter contare su di un efficace veicolo promozionale. E' importante che la legge abbia trovato un finanziamento nel bilancio regionale che dimostra la volontà e la determinazione dell'ente di credere in questa legge e un buon punto di partenza per l'istituzione del disciplinare".
"Sappiamo benissimo che questo non può essere l'unico strumento per combattere una concorrenza sempre più dura da parte delle multinazionali del legno - ha concluso Dottorini, promotore della legge -, ma quello che non possiamo accettare è di rimanere con le mani in mano di fronte al rischio del declino di un settore importante come quello dell'artigianato e del mobile in stile umbro. Adesso occorre che le amministrazioni locali facciano la loro parte, scegliendo di fregiarsi del titolo di "area di eccellenza del mobile in stile prodotto in Umbria", previsto dalla legge, e di valorizzare la produzione attraverso, la cartellonistica stradale e la promozione pubblicitaria".

Perugia, 21 aprile 2009

 

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