SOFTWARE LIBERO. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): CON L'OPEN SOURCE RISPARMI SENSIBILI PER GLI ENTI LOCALI E SVILUPPO DELL'IMPRENDITORIA
"Laffranco disinformato, destra attaccata ai monopoli e insensibile all'imprenditoria locale. Oltre 50 enti umbri, compreso Todi, hanno partecipato al bando regionale"
"Purtroppo, quando si avventura in materie che non gli appartengono, il consigliere Laffranco rischia soltanto di fare brutte figure, mostrando il lato meno presentabile di una destra attaccata ai grandi monopoli e insensibile alle ragioni dell'imprenditoria locale. Parlare di software libero lamentando i presunti maggiori costi per la pubblica amministrazione significa semplicemente non sapere di cosa si sta parlando". Con queste parole il capogruppo dei Verdi e civici in consiglio regionale Oliviero Dottorini risponde alle esternazioni del consigliere Pietro Laffranco (An) riguardo allo stanziamento di 235mila euro da parte della Regione Umbria a sostegno di progetti open source nelle pubbliche amministrazioni.
"Se davvero alla destra Umbra interessasse il risparmio nella pubblica amministrazione - aggiunge il presidente dei Verdi dell'Umbria - avrebbe abbracciato il software libero come hanno deciso di fare oltre 50 enti locali regionali, dai comuni alle scuole, dalle comunità montane al mondo universitario regionale. Persino il comune di Todi, guidato da un sindaco di centrodestra, ha meritoriamente partecipato al bando per l'open source. Se si fosse informato, Laffranco avrebbe scoperto che assistenza, manutenzione, formazione e mantenimento della sicurezza sono voci di spesa che tutt'oggi sono presenti nell'apparato informatico della nostra Regione e vengono svolte, sotto cospicuo pagamento, da personale delle stesse aziende che vendono la licenza software. Quindi una doppia spesa per l'ente. Per quanto riguarda poi l'accessibilità dei diversamente abili - continua l'esponente del Sole che ride - Laffranco prende proprio una cantonata: è infatti noto a tutti che l'ufficio italiano del W3C (il World Wide Web Consortium) classifica i prodotti che rispettano lo standard open source come i più adatti per sviluppare tecnologie alla portata di tutti, diversamente abili inclusi. Se qualche esponente del centrodestra avesse partecipato alle edizioni perugine del Linux Day, si sarebbe accorto che il tema centrale degli ultimi anni è stata proprio l'accessibilità. Per concludere, se essere contro il sistema significa contrapporsi a multinazionali come Microsoft e Sap per tutelare l'imprenditoria locale, allora sì, siamo contro il sistema. Contro questo sistema che avvantaggia le grandi multinazionali, tanto amate dalla cultura di destra, e lascia fuori mercato i tanti liberi professionisti e le molteplici imprese che tentano di contribuire a un futuro innovativo per l'Umbria"
Perugia, 27 marzo 2008
"Laffranco disinformato, destra attaccata ai monopoli e insensibile all'imprenditoria locale. Oltre 50 enti umbri, compreso Todi, hanno partecipato al bando regionale"
"Purtroppo, quando si avventura in materie che non gli appartengono, il consigliere Laffranco rischia soltanto di fare brutte figure, mostrando il lato meno presentabile di una destra attaccata ai grandi monopoli e insensibile alle ragioni dell'imprenditoria locale. Parlare di software libero lamentando i presunti maggiori costi per la pubblica amministrazione significa semplicemente non sapere di cosa si sta parlando". Con queste parole il capogruppo dei Verdi e civici in consiglio regionale Oliviero Dottorini risponde alle esternazioni del consigliere Pietro Laffranco (An) riguardo allo stanziamento di 235mila euro da parte della Regione Umbria a sostegno di progetti open source nelle pubbliche amministrazioni.
"Se davvero alla destra Umbra interessasse il risparmio nella pubblica amministrazione - aggiunge il presidente dei Verdi dell'Umbria - avrebbe abbracciato il software libero come hanno deciso di fare oltre 50 enti locali regionali, dai comuni alle scuole, dalle comunità montane al mondo universitario regionale. Persino il comune di Todi, guidato da un sindaco di centrodestra, ha meritoriamente partecipato al bando per l'open source. Se si fosse informato, Laffranco avrebbe scoperto che assistenza, manutenzione, formazione e mantenimento della sicurezza sono voci di spesa che tutt'oggi sono presenti nell'apparato informatico della nostra Regione e vengono svolte, sotto cospicuo pagamento, da personale delle stesse aziende che vendono la licenza software. Quindi una doppia spesa per l'ente. Per quanto riguarda poi l'accessibilità dei diversamente abili - continua l'esponente del Sole che ride - Laffranco prende proprio una cantonata: è infatti noto a tutti che l'ufficio italiano del W3C (il World Wide Web Consortium) classifica i prodotti che rispettano lo standard open source come i più adatti per sviluppare tecnologie alla portata di tutti, diversamente abili inclusi. Se qualche esponente del centrodestra avesse partecipato alle edizioni perugine del Linux Day, si sarebbe accorto che il tema centrale degli ultimi anni è stata proprio l'accessibilità. Per concludere, se essere contro il sistema significa contrapporsi a multinazionali come Microsoft e Sap per tutelare l'imprenditoria locale, allora sì, siamo contro il sistema. Contro questo sistema che avvantaggia le grandi multinazionali, tanto amate dalla cultura di destra, e lascia fuori mercato i tanti liberi professionisti e le molteplici imprese che tentano di contribuire a un futuro innovativo per l'Umbria"
Perugia, 27 marzo 2008
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