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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola

Aprile 2009 Archives

"Ripagati di un lavoro paziente e tenace. Con il disciplinare i produttori potranno fregiarsi di un marchio che certificherà la qualità e l'unicità del mobile umbro"


Artigiano del mobile"L'approvazione di questo atto ci ripaga di un lavoro paziente e tenace. Si tratta di un passo importante per l'Altotevere e per il tessuto economico e sociale dell'intera Regione. Da oggi il lavoro dei tanti artigiani del mobile della nostra regione sarà tutelato da una legge regionale. Con la definizione del disciplinare, le botteghe artigiane che lo vorranno potranno fregiarsi di un marchio che certificherà la qualità e l'unicità del vero mobile in stile artigianale. Nessuno potrà importare i mobili prodotti in Cina o nell'est Europa dichiarando che sono frutto del lavoro artigianale dell'Umbria o dell'Altotevere. In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando e che vede un'impresa su due dichiarare fallimento quest'atto, che gli artigiani attendono da almeno quindici anni, è una risposta concreta ai timori degli operatori del settore, che sarà da stimolo per la ripresa economica dell'intero comparto dell'artigianato umbro".
Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale, esprime soddisfazione per l'approvazione definitiva della legge per l'istituzione del marchio del mobile in stile dell'Umbria, presentata dallo stesso Dottorini due anni fa e condivisa con importanti associazioni del settore, prima fra tutte il consorzio Smai.
"La produzione del mobile artigianale in Umbria, e soprattutto nell'alta Umbria e nel tuderte, hanno fatto di questo settore uno dei volani per l'economia dell'intera regione, ma oggi i produttori si trovano costretti ad affrontare una competizione insostenibile con la grande distribuzione - ha spiegato il promotore della legge -. Non si risponde alla sfida di una Ikea in Umbria o dell'invasione delle produzioni estere ingaggiando una competizione basata sulla quantità e sulla produzione. E' per questo che occorre puntare sulla qualità del prodotto assicurata dalle tante piccole aziende e dagli artigiani del territorio. Un arcipelago così frammentato dovrà affrontare le sfide del marketing e del design per essere competitivo sul mercato e per poter contare su di un efficace veicolo promozionale. E' importante che la legge abbia trovato un finanziamento nel bilancio regionale che dimostra la volontà e la determinazione dell'ente di credere in questa legge e un buon punto di partenza per l'istituzione del disciplinare".
"Sappiamo benissimo che questo non può essere l'unico strumento per combattere una concorrenza sempre più dura da parte delle multinazionali del legno - ha concluso Dottorini, promotore della legge -, ma quello che non possiamo accettare è di rimanere con le mani in mano di fronte al rischio del declino di un settore importante come quello dell'artigianato e del mobile in stile umbro. Adesso occorre che le amministrazioni locali facciano la loro parte, scegliendo di fregiarsi del titolo di "area di eccellenza del mobile in stile prodotto in Umbria", previsto dalla legge, e di valorizzare la produzione attraverso, la cartellonistica stradale e la promozione pubblicitaria".

Perugia, 21 aprile 2009

MOBILE IN STILE. APPROVATA LA LEGGE DOTTORINI PER IL MARCHIO DI TUTELA: "UNA RISPOSTA SERIA ATTESA DA QUIDICI ANNI"
"Ripagati di un lavoro paziente e tenace. Con il disciplinare i produttori potranno fregiarsi di un marchio che certificherà la qualità e l'unicità del mobile umbro"


artigiano"L'approvazione di questo atto ci ripaga di un lavoro paziente e tenace. Si tratta di un passo importante per l'Altotevere e per il tessuto economico e sociale dell'intera Regione. Da oggi il lavoro dei tanti artigiani del mobile della nostra regione sarà tutelato da una legge regionale. Con la definizione del disciplinare, le botteghe artigiane che lo vorranno potranno fregiarsi di un marchio che certificherà la qualità e l'unicità del vero mobile in stile artigianale. Nessuno potrà importare i mobili prodotti in Cina o nell'est Europa dichiarando che sono frutto del lavoro artigianale dell'Umbria o dell'Altotevere. In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando e che vede un'impresa su due dichiarare fallimento quest'atto, che gli artigiani attendono da almeno quindici anni, è una risposta concreta ai timori degli operatori del settore, che sarà da stimolo per la ripresa economica dell'intero comparto dell'artigianato umbro".
Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale, esprime soddisfazione per l'approvazione definitiva della legge per l'istituzione del marchio del mobile in stile dell'Umbria, presentata dallo stesso Dottorini due anni fa e condivisa con importanti associazioni del settore, prima fra tutte il consorzio Smai.
"La produzione del mobile artigianale in Umbria, e soprattutto nell'alta Umbria e nel tuderte, hanno fatto di questo settore uno dei volani per l'economia dell'intera regione, ma oggi i produttori si trovano costretti ad affrontare una competizione insostenibile con la grande distribuzione - ha spiegato il promotore della legge -. Non si risponde alla sfida di una Ikea in Umbria o dell'invasione delle produzioni estere ingaggiando una competizione basata sulla quantità e sulla produzione. E' per questo che occorre puntare sulla qualità del prodotto assicurata dalle tante piccole aziende e dagli artigiani del territorio. Un arcipelago così frammentato dovrà affrontare le sfide del marketing e del design per essere competitivo sul mercato e per poter contare su di un efficace veicolo promozionale. E' importante che la legge abbia trovato un finanziamento nel bilancio regionale che dimostra la volontà e la determinazione dell'ente di credere in questa legge e un buon punto di partenza per l'istituzione del disciplinare".
"Sappiamo benissimo che questo non può essere l'unico strumento per combattere una concorrenza sempre più dura da parte delle multinazionali del legno - ha concluso Dottorini, promotore della legge -, ma quello che non possiamo accettare è di rimanere con le mani in mano di fronte al rischio del declino di un settore importante come quello dell'artigianato e del mobile in stile umbro. Adesso occorre che le amministrazioni locali facciano la loro parte, scegliendo di fregiarsi del titolo di "area di eccellenza del mobile in stile prodotto in Umbria", previsto dalla legge, e di valorizzare la produzione attraverso, la cartellonistica stradale e la promozione pubblicitaria".

Perugia, 21 aprile 2009

- Scarica la legge
- Leggi l'intervento di Oliviero Dottorini

ENE BANDO PER EFFICIENZA ENERGETICA

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ENERGIA. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): BENE BANDO PER EFFICIENZA ENERGETICA. UMBRIA PROTAGONISTA CON 6 MILIONI DI EURO
"Opportunità rivolta a aziende di tutti i settori produttivi per razionalizzare l'uso dell'energia. Finanziamento degli interventi fino all'80 per cento"


"Un atto importante, che dimostra la volontà della nostra regione di dare seguito agli impegni per perseguire gli obiettivi del protocollo di Kyoto a iniziare dal risparmio e dall'efficienza energetica. L'economia del carbone e degli altri combustibili fossili ha fatto il proprio tempo e oggi dobbiamo con sempre maggiore fiducia puntare sulle fonti rinnovabili e pulite, unica opportunità per unire le ragioni dell'ambiente e della ripresa economica, al di là delle politiche illusorie e conservatrici del governo Berlusconi".
EfficienzaCon queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale e presidente della commissione Bilancio e affari istituzionali di Palazzo Cesaroni, commenta la pubblicazione del bando della Regione Umbria rivolto alle piccole, medie e grandi imprese di tutti i settori produttivi - industria, artigianato, commercio, turismo e servizi - che realizzeranno investimenti volti a contenere i consumi di energia elettrica e di calore nei processi produttivi. Il fondo è stato finanziato con 6 milioni di euro.
"Invitiamo le imprese e le associazioni di categoria a cogliere questa opportunità sia per contribuire al rispetto degli impegnii di Kyoto, razionalizzando la produzione di energia, sia per garantire l'abbattimento delle spese per l'energia e quindi una maggiore economia per l'azienda. Oltretutto - continua l'esponente del Sole che ride - l'investimento da parte dell'azienda sarà minimo. Il bando infatti prevede un finanziamento che andrà a coprire fino all'80 per cento della spesa sostenuta, su un intervento massimo di 600 mila euro. Il termine ultimo per la presentazione delle domande è fissato per il 31 luglio di quest'anno, facciamo appello perché le aziende non si lascino sfuggire questa importante opportunità, consentendo alla nostra regione di fare la propria parte nella lotta ai cambiamenti climatici".
Nel dettaglio, il bando consiste nell'ulteriore finalizzazione degli interventi che consentono alle imprese, tramite la diagnosi energetica introdotta per la prima volta, di verificare le specifiche criticità energetiche, piuttosto che realizzare interventi generici con risultati energetici incerti. Sulla base dell'analisi, l'azienda individua poi la soluzione su misura fra le oltre cinquanta previste dal bando, sul versante elettrico e termico (sostituzione di motori elettrici, inverter, pompe, apparecchi illuminanti, compressori, caldaie, bruciatori, coibentazioni dell'edificio eccetera).

Perugia, 16 aprile 2009

SUBITO UNA SOLUZIONE PER SBLOCCARE I PAGAMENTI DEL PSR

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AGRICOLTURA. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): LA GIUNTA TROVI SUBITO UNA SOLUZIONE PER SBLOCCARE I PAGAMENTI DEL PSR
Incontro tra Verdi e civici e rappresentanti di Aiab e Pro Bio. "La procedura per gestire i pagamenti non funziona. Così si mettono in ginocchio le aziende agricole"


"Una procedura che non riesce a garantire l'erogazione dei finanziamenti previsti prima di 2 o 3 anni e che costringe ad anticipare per un così lungo tempo gli investimenti impedisce alle aziende di ottenere credito dagli istituti bancari, mettendole sostanzialmente in ginocchio. E' una situazione grave e preoccupante. La giunta deve urgentemente adottare provvedimenti in grado di ridefinire l'iter per le istruttorie delle domande di finanziamento".
AgricolturaE' quanto afferma il consigliere regionale dei Verdi e civici, Oliviero Dottorini, in seguito all'incontro avvenuto oggi con una delegazione di Aiab e Pro Bio, rappresentate da Vincenzo Vizioli e Ambra Clemente che hanno ribadito l'enorme difficoltà delle imprese biologiche dell'Umbria ma anche di tutto il settore, a fronteggiare una situazione che sta ormai assumendo toni grotteschi.
"Sappiamo dell'impegno a sbloccare i pagamenti relativi ai finanziamenti del 2007 - spiega l'esponente del Sole che ride - ma ci risulta ancora ferma l'istruttoria relativa al 2008, mentre stanno uscendo solo ora i bandi per il 2009. Il rischio è quello di un effetto trascinamento che renderebbe cronico un ritardo nei pagamenti che supera i 2 anni rispetto all'anno di riferimento. Evidentemente la procedura prevista, che vede coinvolti diversi soggetti quali Arusia e Agea, così come concepita non funziona, anche a causa della volontà della Regione di non agire come ente pagatore demandando questa funzione all'Agea. Quello che è certo è che i ritardi sono ormai divenuti insostenibili ed è perciò indispensabile che, in attesa di ridefinire una procedura funzionante, la giunta individui una soluzione anche temporanea per evitare che questa situazione si protragga ulteriormente".
"Le nostre aziende agricole - conclude Dottorini - in particolar modo quelle biologiche, vivono una situazione di estrema difficoltà. Il Piano di sviluppo rurale è eccessivamente sbilanciato verso l'agricoltura convenzionale e non tiene nella giusta considerazione le potenzialità del settore. In questo contesto i mancati pagamenti, derivanti a quanto pare dalla inadeguatezza e dalla macchinosità del sistema informatico Agea per la valutazione delle domande, rischiano di compromettere la stessa esistenza di piccole e medie imprese che già si trovano con l'acqua alla gola e nell'impossibilità di garantire il rientro dall'esposizione con le banche. Una situazione che rischia di avere conseguenze pesantissime per il tessuto agricolo e imprenditoriale dell'intera regione e che richiede un impegno straordinario nel pagamento di quanto dovuto per il 2007 e nell'anticipazione del 75 per cento del 2008".

Perugia, 8 aprile 2009 
EX FAT. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): IMPORTANTI SEGNALI DI RAVVEDIMENTO DA PARTE DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
"Necessaria riconsiderazione generale sull'area per soluzione che tuteli innanzitutto gli interessi dei cittadini. Non scartare nessuna ipotesi, compresa la permuta"


"E' importante che dall'amministrazione comunale di Città di Castello giungano segnali di ravvedimento rispetto a un progetto avventato che ha trovato solo opposizioni e perplessità nella popolazione tifernate.Mura centro storicoA questo punto è necessario lavorare per individuare una soluzione che tuteli innanzitutto gli interessi dei cittadini, ponendosi nella prospettiva di non scartare alcuna ipotesi, compresa quella della perequazione".
Il capogruppo regionale dei Verdi e civici Oliviero Dottorini commenta così la recente presa di posizione del sindaco di Città di Castello Fernanda Cecchini che rivede la posizione del comune di Città di Castello rispetto al "Contratto di quartiere 2", il progetto che coinvolge i rioni Prato e Mattonata e che interessa sopratutto l'area ex-Fat.
"Quella dell'amministrazione comunale appare come una retromarcia - aggiunge il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali di Palazzo Cesaroni - ma preferiamo parlare di una importante assunzione di responsabilità che, se non sarà solo di facciata, potrà riaprire i giochi di un intervento in grado di segnare in modo irreversibile il futuro del centro storico tifernate. Si apre ora una fase molto delicata e sarà importante evitare speculazioni o scelte non in linea con le aspettative sociali e culturali di Città di Castello che, è bene ricordarlo, è la città più importante dell'Umbria settentrionale e non può accontentarsi di progetti approssimativi e incoerenti come già avvenuto con la Piastra logistica e con altre progettazioni urbanistiche. La disponibilità a rivedere il progetto è il frutto innanzitutto della grande mobilitazione messa in atto dal comitato dei quartieri Prato e Mattonata, ma anche dei rilievi da parte della Soprintendenza che ha considerato i rinvenimenti archeologici dell'area "di rilevanza internazionale". Ora è importante che, anche alla luce della revisione del Piano regolatore della città, vi sia un atto di coraggio che porti a una riconsiderazione generale sull'area. Il progetto voluto dall'amministrazione tifernate infatti sconvolgerebbe la vivibilità e l'urbanistica dell'intero centro storico, intervenendo con una colata di cemento a stravolgere le caratteristiche e la storia della città".

Perugia, 6 aprile 2009
 

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