"Non c'è traccia dei Piani di azione triennale. L'obiettivo del 30 per cento di acquisti pubblici ecologici è raggiungibile, basta applicare le leggi"
"La Regione deve spiegare come mai, nonostante una legge approvata nel 2008 e nonostante quanto previsto dal Documento annuale di programmazione, non stia facendo nulla per imprimere un'accelerazione agli acquisti ecologici nella pubblica amministrazione. Sarà difficile incentivare comportamenti virtuosi da parte dei cittadini, se le prime a dare cattivo esempio sono le pubbliche amministrazioni". Con queste parole il capogruppo regionale dell'Italia dei Valori, Oliviero Dottorini, annuncia di aver presentato un'interrogazione all'assessore all'Ambiente Silvano Rometti per sapere quali azioni sono state intraprese per attuare quanto previsto dalla legge regionale n. 18 del 2008 per la promozione degli acquisti pubblici ecologici e per l'introduzione di aspetti ambientali nelle procedure di acquisto di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche, presentata dallo stesso Dottorini e approvata dal Consiglio regionale nel corso della passata legislatura.
"Sono incomprensibili i motivi per cui non si è fatto ancora nulla di quanto previsto da una legge in vigore ormai dal dicembre 2008 - aggiunge Dottorini -. Si fa un gran parlare di green economy, ma non si dà seguito a norme che hanno la finalità di ridurre gli impatti ambientali dei prodotti e servizi utilizzati dalle amministrazioni pubbliche, di ridurre il consumo di risorse naturali non rinnovabili e la produzione di rifiuti e di incentivare l'utilizzo di materiali recuperati o riciclati post-consumo. Secondo quanto previsto dalla legge - spiega Dottorini - la Regione, le province, i comuni e le aziende da questi dipendenti avrebbero dovuto approvare, entro la fine del 2009, un Piano d'azione triennale finalizzato alla definizione di un programma operativo per l'introduzione dei criteri ambientali nelle procedure d'acquisto di beni e servizi e volto a conseguire l'obiettivo di riconversione al termine del primo triennio di almeno il trenta per cento delle proprie forniture. Non ci risulta sia avvenuto, ma attendiamo smentite che giungerebbero assai gradite, visto che anche il Dap 2011 prevede esplicitamente che venga attuata una verifica sullo stato di attuazione della legge e la predisposizione di strumenti premiali rivolti agli enti locali per garantirne la piena operatività".
"L'Umbria - conclude il capogruppo Idv - ha un grande bisogno di imboccare con decisione la strada del cambiamento e della conversione ecologica della propria economia. Un grande contributo in questa direzione lo possono dare politiche che sappiano dare impulso alle fonti rinnovabili e ai comportamenti virtuosi dei cittadini e degli enti pubblici, come stabilito anche dai programmi comunitari dell'Unione europea. Raggiungere una quota del 30 per cento di acquisti ecologici non è un obiettivo impossibile, basta applicare le leggi, e l'Umbria dispone di un provvedimento all'avanguardia che aspetta solo di essere attuato".
Perugia, 30 giugno 2011
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