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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola

Novembre 2011 Archives

dario di bello - dariodibello@dottorini.com

fisco-agenzia-entrate-spot-evasore-parassita.jpgSpero di essere tempestivo anche questa volta...
La Risoluzione è la 122e del 29 novembre 2011 a firma della Agenzia della Entrate (clicca qui).
C'è scritto quello che professo da tempo, i D.M. e similiari emanati da Ministeri diversi da quello delle Finanze, non possono avere alcun valore in tema fiscalità dei veicoli storici.

Questa cosa è scritta a chiare lettere nella Sentenza della Corte Costituzionale 455/2005 e ribadita quindi, questa volta, anche dalla Agenzia delle Entrate "Direzione Centrale Normativa".

Prendono vigore le tanto discusse "determinazioni" dell'asi e della FMI.

Se il veicolo è incluso nella Determinazione, NO ISCRIZIONE coatta !

Attenti però che i "furboni" dell'asi stanno emettendo annualmente Determinazioni tese ad eludere il beneficio,
per noi cittadini, dell'accesso "gratuito" alle agevolazioni fiscali con la "autocertificazione" da me ideata !

Un pensiero è rivolto ai miei amici della Sicilia, Sardegna ed anche Friuli Venezia Giulia, ai quali ultimamente erano state date indicazioni fuorvianti.

A tutti gli altri che risiedono in altre Regioni, dico che a breve produrrò un altro fac simile di Interpello che potrete usare per chiedere il parere alla Agenzia delle Entrate della vostra Regione, sebbene la tassa auto sia gestita dalla stessa Regione e comunque
utilizzate questa Risoluzione nei Contenziosi contro la vostra Regione.
Ai residenti in Campania, visto che nella Vs. Regione si parla di "autocertificazione", bene vi serviva questa Risoluzione.


Pertanto, per fruire dell'esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche per gli autoveicoli e i motoveicoli di "particolare interesse storico e collezionistico" non viene espressamente richiesta l'iscrizione del veicolo nei registri asi (Automobilclub Storico Italiano) e FMI (Federazione Motociclistica Italiana).

Il provvedimento spiega infatti che i dettami dell'articolo 60, comma 4, del Codice dalla Strada secondo cui "rientrano nella categoria dei motoveicoli e autoveicoli di interesse storico e collezionistico tutti quelli di cui risulti l'iscrizione in uno dei seguenti registri: ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI" non esplicano effetti in ordine alla individuazione, sotto il profilo fiscale, dei veicoli di "particolare interesse storico e collezionistico" disciplinati dall'articolo 63, comma 2, della legge 21 novembre 2000, n. 342.

Ciò - continua sempre l'Agenzia delle Entrate - trova infatti conferma anche nella sentenza della Corte Costituzionale del 23 dicembre 2005, n. 455 che in relazione all'articolo 60, comma 4, del Codice della Strada, afferma che tale "disposizione individua i veicoli di interesse storico collezionistico al solo fine di regolarne la circolazione stradale (...) e non può estendersi al diverso ambito settoriale dell'esenzione dalla tassa automobilistica sia perché tale esenzione trova una compiuta e specifica disciplina nel citato articolo 63, sia perché la norma agevolativa fa riferimento ai veicoli di "particolare" interesse storico e collezionistico non a quelli di mero interesse storico e collezionistico".

Ad ASI e FMI è rimessa dunque solo l'individuazione dei requisiti soggettivi e oggettivi (V. Sentenza Corte Costituzionale 455/05 punto 5.2) necessari a qualificare un veicolo "di interesse storico collezionistico".

L'Agenzia delle Entrate ritiene dunque che possano beneficiare del regime agevolativo i veicoli di particolare interesse storico e collezionistico ultraventennali di proprietà di soggetti, associati o meno all'ASI o alla FMI, se compresi nelle determinazioni annuali predisposte da tali enti, in base alle caratteristiche precisate dal comma 2, lettere a), b), c) del citato articolo 63 (veicoli costruiti per le competizioni; veicoli costruiti a scopo di ricerca tecnica o estetica, anche in vista di partecipazione ad esposizioni o mostre; veicoli che pur non appartenendo alle predette categorie rivestano un particolare interesse storico o collezionistico in ragione del loro rilievo industriale, sportivo, estetico o di costume).

Da ultimo rivolgo  una preghiera a colui/coloro che scarica/no "miei" documenti da questo sito web, con tanto di firma dariodibello@dottorini.com e li manda/no in giro o pubblica/no sul proprio sito web cancellando proprio la mia firma, ti/vi sarei grato se non modificassi/te nulla, tutto ciò è frutto del tempo che dedico anche a te/voi, grazie.

Ciao a tutti.
dario di bello
- dariodibello@dottorini.com

"Sistema attuale complesso e intrecciato. Urgente applicare referendum e eliminare la remunerazione del capitale investito"

ACQUA. DOTTORINI (IDV):RISPETTARE ESITO REFERENDARIO. PIENA ADESIONE A MANIFESTAZIONE COMITATI

"Siamo solidali ed aderiamo idealmente alle azioni che i comitati ed i movimenti per l'acqua stanno programmando per i prossimi giorni poiché crediamo che la sovranità delle scelte dei cittadini non possa essere messa in discussione dalle logiche di un mercato che mai come oggi sta mostrando il suo lato peggiore e pericoloso". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo in regione dell'Italia dei Valori, manifesta la propria adesione alle manifestazioni organizzate dai comitati che chiedono il rispetto dell'esito referendario sulla ripubblicizzazione del servizio idrico.
"Il 12 ed il 13 giugno scorsi - afferma Dottorini -  27 milioni di italiani, abrogando la norma che prevedeva la "remunerazione del capitale investito" all'interno delle tariffe del servizio idrico,  hanno scelto che l'acqua, bene comune e diritto universale, debba essere gestita attraverso logiche pubbliche e partecipative. Per tutta risposta, con un gesto che non ha precedenti, nella manovra estiva il governo Berlusconi ha di fatto riproposto la struttura del Decreto Ronchi avviando una nuova stagione di privatizzazioni calpestando le scelte e la volontà della maggioranza degli Italiani. Ad oggi, salvo rarissime eccezioni, la gestione continua ovunque attraverso società per azioni e permane in bolletta la quota di profitto a carico dei cittadini".
"Comprendiamo la complessità di un sistema normativo che ha intrecciato e consolidato nel tempo commistioni pubblico e privato che, anche in relazione alla sussistenza di accordi e contratti precedentemente stipulati, non consente oggi una soluzione semplice e immediata. Auspichiamo però che si dia seguito ad una ricognizione di tutte le azioni sostenibilmente percorribili al fine di restituire in mano ai cittadini un diritto inalienabile iniziando con il cancellare dalla bolletta degli umbri quella quota che dopo il risultato dei referendum continua ad essere pretesa dai gestori. Per questo - conclude Dottorini - chiediamo che la nostra regione dia subito un segnale chiaro dando seguito a quello che gli umbri hanno chiaramente chiesto attraverso il voto referendario".

Perugia, 25 novembre 2011

"Adesso la Magistratura faccia presto, ne va della credibilità e funzionalità del Consiglio regionale"

"Apprezziamo il gesto con cui oggi il vice presidente del Consiglio regionale ci ha comunicato e informato, cercando di rassicurarci rispetto alla vicenda giudiziaria che lo vede indagato per ipotesi di reato di una certa gravità. Se questa sua comunicazione fosse avvenuta all'inizio di questa triste storia, come noi abbiamo più volte richiesto, avrebbe risparmiato al Consiglio regionale un assurdo stillicidio di sospetti e a noi il compito di ricordargli la delicatezza del ruolo di garanzia che riveste". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, commenta la lettera che il vice presidente del Consiglio regionale ha inviato oggi a tutti i consiglieri.
"Avremmo preferito che Goracci avesse avuto la correttezza istituzionale di riferire direttamente in aula - conclude Dottorini - così da sgombrare il campo da qualsiasi dubbio che circonda l'istituzione che rappresenta. Rispetto alle sue comunicazioni ognuno potrà sentirsi rassicurato o meno. La nostra posizione e' nota e riteniamo che l'anomalia di un Consiglio regionale che vede il proprio presidente e vicepresidente indagati su ipotesi di reato così pesanti non può durare a lungo. Ci auguriamo che la Magistratura possa compiere il proprio lavoro nel più breve tempo possibile, così da fugare qualsiasi altro dubbio, restituendo credibilità, autorevolezza e funzionalità alla massima istituzione regionale".

Perugia, 24 novembre 2011

"Urgente un Piano regionale di rilancio del settore. Costi altissimi per le pubbliche amministrazioni, professionalità interne da valorizzare"

INFORMATICA. DOTTORINI (IDV): WEBRED NON SI LIMITI AL RUOLO DI RIVENDITORE. INNOVAZIONE E OPEN SOURCE CORE BUSINNES DELL'AZIENDA

"Sull'informatica regionale occorre un'inversione di rotta, non possiamo più permetterci società che rinunciano al proprio potenziale di conoscenze e professionalità per limitarsi al ruolo di intermediazione o di semplice rivenditore". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, interviene su Webred, la società di informatica regionale.
"La società pubblica regionale che si occupa di innovazione tecnologica - spiega Dottorini - dovrebbe essere lo strumento al servizio delle pubbliche amministrazioni per l'attuazione delle proprie politiche in ambito di information technology. A tutti gli effetti però il rapporto fra gli enti soci e la società Webred si profila come un rapporto cliente-fornitore, relegando la stessa Webred e le professionalità al suo interno al ruolo di semplici rivenditori". 
"Webred, con il suo bagaglio di competenze ed esperienze - continua Dottorini -, dovrebbe invece rappresentare l'informatica umbra a livello nazionale, occupandosi prevalentemente dell'analisi di progetti strategici e delle tematiche di innovazione, cooperazione, open source e riuso del software, così come dettato dalla legge regionale 11 del 2006. Questo deve tornare ad essere il core business di Webred. Non possiamo più permetterci di rivolgerci a questa società come ad un semplice ed esclusivo ufficio di rivendita software, tra l'altro con possibili aggravi di spesa del valore di milioni di euro per la pubblica amministrazione. Per fare questo ci sono già altri, e spesso sono anche più bravi. Restituendo a Webred il suo ruolo strategico di società in-house, con una compatibile forma societaria che veda gli enti soci direttamente coinvolti nella programmazione, si andrebbe incontro ad una serie di vantaggi indiscutibili: identificazione univoca del soggetto responsabile dell'attuazione delle strategie regionali per l'informatica, riduzione della catena di comando e dunque dei costi di struttura, ulteriore apertura del mercato regionale di information technology alle imprese private, possibile risparmio sull'Iva per tutte le attività svolte dalla società".
"Oggi più che mai  - conclude Dottorini - è urgente che la Giunta elabori un Piano per l'informatica regionale e lo faccia cercando di valorizzare gli strumenti che già possiede, eliminando sprechi, ottimizzando risorse, ma valorizzando nel contempo tutte le buone pratiche presenti nel panorama informatico regionale".

Perugia, 23 novembre 2011
"Goracci ha perso un'occasione d'oro per sgomberare il campo da ambiguità e sospetti. Urge restituire dignità e decoro alla massima assise regionale"

"E' grave che il vicepresidente del Consiglio regionale Orfeo Goracci abbia negato la disponibilità a spiegare la propria posizione rispetto all'avviso di garanzia che lo ha raggiunto nei giorni scorsi. Alla faccia della democrazia e della trasparenza dobbiamo prendere atto che non ha avvertito il dovere civico e istituzionale di fornire spiegazioni all'istituzione che presiede rispetto ai fatti che circolano a mezzo stampa". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, commenta la posizione assunta in apertura della seduta consiliare dal vicepresidente Goracci, che ha rifiutato di fornire spiegazioni rispetto ai fatti per i quali la Magistratura sta indagando.
"Non è possibile tacere ancora sul fatto che la massima assise regionale risulta messa in discussione nelle figure del presidente e del vicepresidente. Gli avvisi  di garanzia che hanno raggiunto Brega e Goracci per ipotesi di reato gravi come peculato, nel caso del primo, e concussione, nel caso del secondo, rendono quello umbro un caso unico in Italia e, a quanto ci risulta, nella storia del Consiglio regionale dell'Umbria. Il presidente Brega nei mesi scorsi ha quanto meno avuto la sensibilità istituzionale di rappresentare la propria posizione, attraverso il Consiglio regionale, a tutta la società regionale. Il vicepresidente Goracci ha preferito invece perdere un'occasione d'oro per sgomberare il campo dall'ambiguità e dai sospetti".  
"La delicatezza delle posizioni occupate da rappresentanti istituzionali che sono stati raggiunti da avvisi di garanzia - conclude Dottorini - richiederebbe la massima disponibilità a rilanciare con forza quei valori etici e di trasparenza che abbiamo  affermato come i capisaldi su cui avremmo improntato la nostra azione istituzionale. Continueremo a ribadire l'urgenza di azioni che siano in grado di garantire decoro, funzionalità e credibilità alla massima istituzione regionale".

Perugia, 22 novembre 2011

(Mostra /Nascondi) lo stenografico di questa mattina

"Ci spieghi come intende garantire autorevolezza, credibilità e funzionalità all'istituzione che rappresenta alla luce delle indagini che lo riguardano"

"Il vicepresidente del Consiglio regionale venga in aula a spiegarci cosa sta succedendo e come intende garantire autorevolezza, credibilità e funzionalità all'istituzione che rappresenta alla luce delle indagini che lo riguardano. Non è ammissibile che il Consiglio regionale debba continuare a seguire certe preoccupanti notizie attraverso le cronache giornalistiche". Lo ha dichiarato il consigliere  regionale Oliviero Dottorini, capogruppo regionale dell'Italia dei Valori. 
"Non è possibile far finta di nulla rispetto all'anomalia di un'istituzione che vede le sue massime cariche indagate per ipotesi di reato pesanti che hanno a che fare proprio con l'amministrazione della cosa pubblica. E' veramente urgente che il Consiglio regionale, e quindi l'intera società regionale, possano conoscere i contorni di questa situazione gravosa e paradossale. Confidiamo che Goracci decida di fornire le giuste informazioni al Consiglio, altrimenti saremo noi a chiederglielo direttamente in apertura dei lavori della prossima seduta consiliare".

Perugia, 18 novembre 2011
dario di bello - dariodibello@dottorini.com

Ecco cosa mi ha inviato un caro lettore che scrive dal Friuli Venezia Giulia.
Riporto testualmente i passi più significativi:
"Pochi hanno compreso che l'Attestato (di Storicità - n.d.a.) è rilasciato a fini fiscali (toh !), ma che ai fini circolatori, lo Stato ha imposto (ha imposto ?, scusi dove l'ha letta questa inesattezza ?) il Certificato di Rilevanza Storica e collezionistica (vuol dire che un contribuente deve da loro comprare l'ennesimo pezzo di carta al costo non inferiore di 105 euro).
Tale normativa determina la conseguenza (ma che vuol dire ?) che se un veicolo, sostanzialmente storico (mi scusi, quando un veicolo è sostanzialmente storico ?), viene posto in circolazione non munito di CRS, incorre nella contravvenzione per violazione al Codice della Strada (please, qual è l'articolo ?), nei particolari non conformi alle normative vigenti (ma che vuol dire ?), con possibilità di sequestro da parte delle forze dell'ordine, in presenza di violazioni gravi".

Non ho parole..., mi sembra la lettera di Totò e Peppino...


Io vigilo, vigilo, ma a quando la ribellione ???

Ciao a tutti.
dario di bello - dariodibello@dottorini.com


Circolare ASI CRSC 10-11-2011.JPG





"Un progetto di queste dimensioni non può essere liquidato in questo modo da parte della Regione. Necessario l'annullamento delle Delibera dirigenziale"

IKEA. DOTTORINI E BRUTTI (IDV): PROCEDERE CON LA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE, VICENDE GIUDIZIARIE RICHIEDONO MASSIMA CAUTELA

"Le ultime vicende giudiziarie confermano che su certe operazioni occorre procedere con molta cautela, mettendo in primo piano l'esigenza di massimo rigore e trasparenza". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, e Paolo Brutti, segretario regionale Idv, annunciano di aver presentato un'interrogazione alla Giunta regionale per chiedere l'annullamento della Determina dirigenziale n. 7307 e procedere con la Valutazione d'impatto ambientale.
"Le leggi nazionali e regionali - spiegano Dottorini e Brutti - fissano criteri ben precisi per la verifica di assoggettabilità a Valutazione d'impatto ambientale, fra cui la dimensione del progetto, la produzione di rifiuti, l'uso attuale del territorio, la probabilità, la durata, la frequenza e la reversibilità dell'impatto. E' evidente pertanto che un'operazione come quella dell'insediamento Ikea a San Martino in Campo non possa essere liquidata da parte della Regione con una Determina dirigenziale di esclusione dalla Via, peraltro a nostro avviso immotivata, e con una lista interminabile di prescrizioni, una delle quali riguarda proprio la classificazione dell'area individuata. Le 17 prescrizioni contenute nella determina dirigenziale del 12 ottobre  testimoniano inequivocabilmente che l'opera avrebbe un impatto sull'ambiente assai significativo. Del resto le modalità di acquisizione dei terreni che dovrebbero ospitare l'insediamento Ikea sono al vaglio della Magistratura e, a prescindere da quelli che saranno gli esiti, è necessario il massimo rigore e la massima trasparenza da parte delle istituzioni. E' opportuno ricordare che l'operazione Ikea prevede il cambio di destinazione d'uso a circa 30 ettari di terreno che passeranno da "agricoli di pregio" a edificabili. Solo la struttura di vendita avrà una superficie di 20 mila metri quadri, mentre altri tre edifici occuperanno circa 12mila e 500 metri quadri. E' inoltre prevista un'area parcheggio di circa 7 mila metri. Per dare giudizi definitivi su tutta l'operazione attendiamo il proseguimento e la chiusura dell'attività della Magistratura, tuttavia riteniamo più che mai opportuna una riflessione complessiva sull'insediamento Ikea e procedere quantomeno con la Valutazione d'impatto ambientale".

Perugia, 11 novembre 2011

dario di bello - dariodibello@dottorini.com

124 spider.jpgX1_9.jpgProbabilmente questa Notizia farà piacere ai miei amici del Registro FIAT.

Tra l'altro, la Sentenza della C.T.P. di Roma rende giustizia all'antesignano di tutte le battaglie contro il MONOPOLIO dell'a$i.

Le 2 autovetture sono una X1/9 ed una 124 Spider iscritte al Registro Fiat.

Leggi la Sentenza 125/31/11 della CTP di Roma.

Qui invece potete leggere TUTTE le Sentenze che ho pubblicato.

Ciao.
dario di bello -
dariodibello@dottorini.com
dario di bello - dariodibello@dottorini.com

de-tomaso-pantera-2.jpgCon la Circolare 49/E del 8 novembre 2011, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito, tra le altre cose, che i Veicoli Storici sono esentati dalla addizionale erariale anche quando la potenza supera i kW 225 (V. pag.4).

Scarica la Circolare 49/E del 08/11/2011 della Agenzia delle Entrate.

Mi sembra giusta una precisazione del genere, ma ciò non di meno non capisco perché tutti i miei ESPOSTI contro l'a$i fatti al MINISTERO DELLE FINANZE/AGENZIA DELLE ENTRATE siano rimasti lettera morta...

Ogni volta mi è stato detto che è demandato alla Regioni gestire la cosa (leggi Auto Storiche), ma se è demandato alle Regioni gestire la cosa, perché è intervenuta la Direzione Generale da Roma in questo caso ?
Perché non intervengono anche per eliminare il MONOPOLIO dell'a$i ?
Perché secondo voi questa cosa non avviene ?
Casta ?
Lobby ?

E a dire che i filantropi dell'a$i a breve cambiano di nuovo sede (avete letto bene !), restituiscono al Comune di Torino Villa Rey (i lavori di ristrutturazione sono costati qualche milione di euro !) e si fanno dare un altro "rudere" da mettere a posto per poterci fare un Centro Congressi, Albergo ed altro.
Che dire, una VERA Associazione senza fini di lucro.
Ma perché spendere tutti questi soldi quando si potrebbe dare ai circa 240 club sparsi su tutto il territorio nazionale, per esempio, 40'000 euro cadauno ?
Mah....

dario di bello -
dariodibello@dottorini.com



 

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