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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola

Dicembre 2013 Archives

"Terni, Foligno e Città di Castello le realtà più colpite dagli sforamenti, ma i sindaci, diretti responsabili della salute pubblica, non prendono adeguati provvedimenti"

SMOG. DOTTORINI: DA RILEVAMENTI ARPA EMERGE SITUAZIONE PREOCCUPANTE, REGIONE INTERVENGA SU COMUNI PERCHE' TUTELINO I CITTADINI

"I dati del monitoraggio dell'Arpa parlano chiaro: diversi comuni della nostra regione hanno superato i limiti di Pm10 ammessi dalla legge per più di sette giorni consecutivi. E' doveroso ricordare che i sindaci sono i diretti responsabili della salute pubblica ed hanno tutti gli strumenti per poter agire a fronte di emergenze come questa. E' fondamentale che prendano in mano la situazione ed agiscano immediatamente con tutte le misure precauzionali possibili per ripristinare da subito una qualità dell'aria accettabile. La Regione deve fare la propria parte agendo con la massima tempestività e attivarsi in tutte le maniere perché i comuni facciano ciò che è loro obbligo". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini, presidente dell'associazione Umbria Migliore, annuncia di aver presentato un'interrogazione urgente all'assessorato regionale all'Ambiente per conoscere quali azioni intende mettere in atto per superare la situazione di emergenza che continua a colpire i comuni umbri.
"Dai monitoraggi - spiega Dottorini - emerge una situazione assai preoccupante che richiede misure urgenti da parte di tutte le istituzioni. Sono infatti 7 i comuni, su 11 monitorati, che hanno superato i limiti di pm10 ammessi dalla legge, per più di sette giorni consecutivi. La situazione è particolarmente grave a Terni dove, anche nel 2013 è stato ampiamente superato lo sforamento dei limiti consentito annualmente, ma preoccupa fortemente anche la situazione di Foligno e Città di Castello che condividono un triste secondo posto. Dal 2005 e fino all'anno scorso l'Assessorato all'Ambiente si è fatto carico di proporre a Province, Comuni ed Arpa, delle linee guida o protocolli d'intesa in cui erano esplicitati in maniera molto chiara tempi di intervento e misure da mettere in atto in caso di sforamento dei limiti per più di tre giorni consecutivi. Non si capisce perché quest'anno non si sia presa un'analoga iniziativa che, a nostro parere, costituisce l'azione minima da cui partire. La buona qualità dell'aria - prosegue Dottorini - è un diritto di tutti i cittadini e un requisito fondamentale per la salute pubblica. E' piuttosto sconcertante dover constatare che in città come Terni, dove esiste un problema atavico di inquinamento atmosferico, si faccia poco o nulla per elevare la qualità dell'aria ed è altrettanto triste vedere che città di più modeste dimensioni come Foligno e Città di Castello siano interessate da fenomeni che dovrebbero riguardare ben altri contesti urbani. Ad oggi risultano solo timidi provvedimenti presi dai Sindaci di alcuni dei comuni interessati dal fenomeno, ma evidentemente sono assolutamente insufficienti, tant'è che dall'ultimo bollettino Arpa risulta che tutti i Comuni monitorati sono fuori dai parametri ad eccezione di Amelia e Orvieto. E' ora di fare sul serio, innanzitutto informando a dovere i cittadini delle ordinanze emesse e poi assumendo provvedimenti realmente efficaci e risolutivi. Evidentemente ci troviamo di fronte a realtà in cui non esistono piani per la mobilità sostenibile o, se esistono, stanno fallendo miseramente".
"In questi giorni - conclude Dottorini - il Consiglio regionale ha licenziato il Piano qualità dell'aria predisposto dalla Giunta regionale, ma è fondamentale attivare misure tempestive e concrete da subito, perché la situazione attuale non consente indugi. E' necessario da subito ripartire almeno con le azioni previste dall'ultimo protocollo d'intesa ed estenderle a tutti i comuni in cui si sono verificati i superamenti dei limiti".

Perugia, 20 dicembre 2013
"Non si fermano di fronte a nulla. Ma le persone valgono più dei conti pubblici. Approvare subito nostra proposta per contrastare e prevenire il rischio dipendenza da gioco d'azzardo"



"Il centro destra sarà pure nuovo, ma di certo non ha perso il vecchio vizio di schierarsi a difesa degli interessi economici di pochi a discapito dell'interesse generale. L'emendamento contro gli enti locali che contrastano il gioco d'azzardo è di una gravità assoluta ed è incomprensibile come possa essere stato votato anche da forze che si dicono di centrosinistra. Da parte nostra la pensiamo esattamente all'opposto e speriamo che venga approvata quanto prima la nostra proposta di legge per contrastare, prevenire e ridurre il rischio di dipendenza rispetto a un fenomeno che anche in Umbria appare in dilagante ascesa". Così Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore, commenta l'approvazione al Senato di un emendamento, presentato dal Nuovo centrodestra al decreto "Salva Roma" e approvato anche con i voti di 140 senatori di Partito democratico, Scelta Civica e Gal, che prevede di tagliare i trasferimenti statali a Comuni e Regioni che decidano di ostacolare la diffusione del gioco d'azzardo, generando minori entrate all'erario.
"Non si fermano di fronte a nulla, neppure davanti ai drammi di migliaia di famiglie che cadono nella rete della dipendenza. Gli spot elettorali contro sale Bingo e slot machines - spiega Dottorini - sono svaniti in un baleno di fronte all'urgenza di fare cassa. L'approccio ragionieristico e la spiccata sensibilità ai richiami della potente lobby del settore hanno avuto la meglio sulla necessità di contrastare una vera e propria emergenza sociale. Mi domando tra l'altro se i senatori si sono mai chiesti quali costi sociali e sanitari debba affrontare lo Stato per riparare ai danni causati dalla dipendenza dal gioco, la cosiddetta ludopatia, fenomeno che sta sempre più dilagando e che sta portando alla rovina molte famiglie. All'opposto, occorre premiare chi ha il coraggio di andare in direzione contraria, anche a costo di rimetterci economicamente. Pensiamo a tutti gli esercenti che rinunciano alla istallazione di apparecchi da gioco, per i quali la nostra proposta prevede l'istituzione di un marchio regionale etico "slot free", con misure premianti nei bandi per gli incentivi alle attività commerciali e agevolazioni fiscali sulla quota Irap regionale".
"Nemmeno di fronte ad una vera e propria emergenza sociale come la ludopatia - conclude Dottorini - lo schieramento delle larghe intese ritrova il decoro e l'etica per attuare provvedimenti giusti e a favore dei cittadini. E' ormai urgente cambiare passo e sistema, ricollocando al centro della politica la persona umana al posto degli interessi di chi è capace soltanto di speculare sul debito del nostro Paese".

Perugia, 19 dicembre 2013

dario di bello -

Cari amici,
era da tempo che volevo scrivere qualcosa sulla nuova compagine che si è affacciata sul ghiotto mercato dei veicoli storici, mercato questo che muove all'anno non meno di 20 milioni di euro (solo l'asi, poverina, dichiara di incassarne 16) !

L'ACI che sino ad ora era rimasta volutamente da parte pensando che i veicoli storici non "fruttassero", si è risvegliata e dopo aver dato fiato alle proprie trombe annunciando la nascita di un registro (?!?!) di auto storiche (e le moto ?), si è anche affrettata a far pubblicare un elenco di auto, ritenute dalla stessa, meritevoli di essere considerate storiche.

Di questo elenco me ne hanno parlato in tanti, sorvolo sulla competenza di chi possa averlo redatto (mi dicono, delle vecchie cariatidi del nord est ...), ma devo orgogliosamente dirvi che non ho perso un solo secondo del mio tempo per scorrerlo, visto che non capisco a chi possa servire un elenco del genere dal momento che tale "ACI Storico" non è contemplato in alcuna Legge di questo stato.

Ma leggiamo insieme l'articolo de La Nazione del 12 dicembre u.s. (clicca qui per scaricarlo).

Possiamo scoprire che il PRA frutta all'Automobil Club d'Italia, grazie alle province ed in assoluto monopolio, ben 191 milioni di euro; poi ci sono circa 41 milioni di euro come compenso (!?!) per la riscossione della tassa auto in circa 10 regioni + altri 14 milioni di euro provenienti dagli enti locali per l'organizzazione di quei bei convegni sulla mobilità, sulla guida sicura, sulla sicurezza stradale e su tante altre cose.

Il totale di quanto l'ACI offra al popolo italiano ha un costo quantificato in soli 246 (191 + 41 + 14) milioni di euro riscossi dal "pubblico" cioé da noi cittadini, e questo solo nel 2012 !

La_Nazione_ACI_12-12-2013.jpgDevo però spezzare una lancia a favore del PRA e non dell'ACI.

Grazie all'archivio del PRA ed a quello della Motorizzazione, è molto difficile che in Italia possano nascere "tarocchi" dal nulla così come accade in altre nazioni.

C'è anche da dire che molti tarocchi in circolazione hanno ricevuto il lasciapassare dall'asi, e qui mi viene in mente una Fulvia 1,2 HF omologata (vuol dire esaminata anche nella più piccola vite) dall'ente "grissineo" con esito "oro", beh nemmeno se mi pagassero con dell'oro, per restare in tema, andrei in giro con un veicolo del genere.

È tardi, vado a dormire pensando all'ACI che oltre a quei 246 milioni di euro, vorrebbe per sé anche quelli che riscuote l'asi, mah... che si scornassero tra loro, riporti tricologici permettendo !

Io a voi auguro la buonanotte. 

dario di bello -



Oggi il Consiglio regionale ha approvato la rimodulazione dell'addizionale Irpef. Accogliendo la nostra battaglia, viene introdotto il criterio della progressività, innalzando l'aliquota per i redditi sopra i 75mila euro a vantaggio delle fasce più deboli.
Non è certo l'operazione "Robin Hood" che avevamo auspicato, ma la riforma segna sicuramente un'importante inversione di rotta in un momento di particolare crisi economica e sociale.
La decisione, neanche a dirlo, ha fatto gridare allo scandalo tutta la destra, sempre pronta a correre in soccorso di chi non ha alcun bisogno d'aiuto.
Qui sotto il mio intervento in aula:

Presidente, colleghi
il disegno di legge che oggi ci troviamo a discutere e votare determina un intervento che noi chiedevamo con forza da almeno due anni. Non possiamo quindi che guardare con favore alla proposta della Giunta regionale, anche se abbiamo sperato fino all'ultimo in un'azione più coraggiosa.
A costo di risultare antipatici, ci corre l'obbligo di ricordare che più volte nel corso di questa legislatura abbiamo avanzato la proposta di mettere mano alla fiscalità regionale riorganizzandola secondo i principi dell'equità contributiva. L'avevamo chiamata "operazione Robin Hood" perché poteva essere spiegata, semplificando, come una azione che toglieva qualcosa ai più ricchi per darlo a chi ha più bisogno. Sostanzialmente proponevamo un aumento selettivo dell'addizionale regionale Irpef sui redditi più alti.
Volevamo in questo modo anche apportare esplicite correzioni agli errori del governo Berlusconi, purtroppo confermati anche da quello Monti, grazie ai quali alla politica di rigore non hanno fatto riscontro scelte di equità tali da mettere in campo politiche di redistribuzione delle risorse.


dario di bello -

 

UOMINILANCIA torna completamente rivisto (praticamente "raddoppiato") in seconda edizione.

E' arricchito da un corposo capitolo in più, dedicato alla vita dell'Ing. Francesco De Virgilio, progettista del primo motore 6V al mondo (Aurelia) ed esteso dagli Anni 20 fino al 1984; da una nuova introduzione; da numerose piccole modifiche del precedente testo con cui sono state corrette alcune imprecisioni e aggiunte informazioni.

Il libro è ceduto al prezzo di € 22,00 comprensivo di spese di spedizione.

Con l'aggiunta di € 4,00 è possibile ricevere, fino ad esaurimento, anche il DVD della presentazione della prima edizione del libro al Museo Nicolis di Villafranca di Verona del 4 dicembre 2010.

Per le modalità di pagamento e la prenotazione è sufficiente inviare una mail all'indirizzo:
citando il rif. dariodibello.

Clicca qui per scaricare la copertina del libro: Uomini_Lancia_II.pdf

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"Un'opera che non porterà alcun beneficio economico e che lascerà agli umbri soltanto devastazione e pedaggio"

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"Non potrò partecipare all'iniziativa di oggi per impegni precedentemente assunti, ma voglio esprimere il mio sostegno a chi oggi manifesterà contro la realizzazione della E45 autostrada. Si tratta di un progetto che non trova giustificazioni né economiche né sociali e che lascerà all'Umbria solo devastazione ambientale e pedaggio a carico di famiglie e lavoratori. Per questo è giusto che la popolazione assuma consapevolezza di quanto sta per accadere e faccia sentire la propria voce". Il consigliere regionale Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e capogruppo Idv, annuncia con queste parole la propria adesione alla manifestazione che si terrà questo pomeriggio ad Umbertide e Ponte San Giovanni.
"Rimaniamo dell'idea - spiega Dottorini - che dare il via a un'opera faraonica che si protrarrà per decenni trasformandosi in una delle mille opere incompiute gioverà forse alla soddisfazione degli appetiti di qualche più o meno spregiudicato gruppo imprenditoriale, non certo ai contribuenti umbri e alle prerogative ambientali del cuore verde d'Italia. Noi dobbiamo lavorare a uno sviluppo duraturo, sostenibile, non imitabile e non inseguire il miraggio di mega-progetti che non avevano senso dieci anni fa e che oggi appaiono grotteschi".

Perugia, 7 dicembre 2013
"Autostrada non porterà alcun vantaggio economico e lascerà all'Umbria solo devastazione ambientale e pedaggio a carico di pendolari e contribuenti"

E45. DOTTORINI: IL PEDAGGIO PURTROPPO CI SARA' E COLPIRA' TUTTI. SBAGLIATO INGANNARE I CITTADINI

"La Giunta nel dare il suo parere favorevole alla trasformazione in autostrada della E45 attraverso la delibera 862 del 2011, si è preoccupata non di richiedere l'esenzione dal pedaggio per i residenti, quanto di 'assicurare le più ampie agevolazioni possibili e facilitazioni in termini di tariffe e di varietà di titoli d'accesso per i residenti'. E c'è da credere che i privati interessati alla realizzazione del mega progetto non sappiano cosa farsene di certe raccomandazioni: se investono delle risorse, vogliono avere un corrispettivo. E il corrispettivo sarà il pedaggio. Il pedaggio o l'intervento diretto dello Stato, che in questo momento non sembra navigare in acque tranquille. Tertium non datur, a meno di volere ingannare i cittadini". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e capogruppo Idv in Consiglio regionale, commenta le "impossibili" rassicurazioni date oggi dall'Assessore Rometti in seconda commissione a chi gli chiedeva conto del pedaggiamento dell'arteria. 
"Purtroppo il pedaggio sulla futura E45 autostrada ci sarà e colpirà tutti, compresi i cittadini umbri - è l'amara considerazione di Dottorini -. La Giunta infatti non ha affatto chiesto l'esenzione per i residenti, ma soltanto agevolazioni e facilitazioni. Anche perché in mancanza dell'intervento diretto dello Stato, è solo con la garanzia del pedaggio che i privati accetteranno di investire miliardi di euro su un'opera di queste dimensioni. La Regione, senza alcuna informativa al Consiglio e senza alcun confronto con la cittadinanza, ha assunto impegni precisi con il Governo nazionale in relazione al pedaggio. A pagare saremo tutti noi. Saranno sicuramente i pendolari che ogni giorno sono costretti a recarsi al lavoro nel capoluogo regionale, saranno quanti si vedono obbligati a muoversi tra Umbria e regioni limitrofe". 
"Le intenzioni dei promotori - aggiunge Dottorini - sono chiare e sono contenute nel progetto: verrà introdotto un sistema di pedaggio di tipo 'multi lane Free-flow' che aumenterà il carico economico sui cittadini della nostra regione e in particolare sui lavoratori pendolari. Le parole dell'assessore Rometti sono quindi soltanto il tentativo di indorare una pillola molto amara per i cittadini e per chi si batte da anni contro la realizzazione di un mostro di cemento e catrame che farà dell'Umbria un luogo di attraversamento per mezzi pesanti senza altre ricadute. Rimaniamo dell'idea che dare il via a un'opera faraonica che si protrarrebbe per decenni trasformandosi in una delle mille opere incompiute gioverà forse alla soddisfazione degli appetiti di qualche più o meno spregiudicato gruppo imprenditoriale, non certo dei contribuenti umbri e delle prerogative ambientali del cuore verde d'Italia. Noi dobbiamo lavorare a uno sviluppo duraturo, sostenibile, non imitabile e non inseguire il miraggio di mega-progetti che non avevano senso dieci anni fa e che oggi appaiono grotteschi". 

Perugia, 4 dicembre 2013
Mentre tutti si lamentano di cambiamenti climatici e disastri ambientali, il governo delle larghe intese punta su carbone e petrolio. E' lo sviluppo del gambero"

ENERGIA. DOTTORINI:

"Il governo delle larghe intese ha un'idea di sviluppo sostenibile ispirata al cammino del gambero: si procede a ritroso, in direzione opposta alla modernità. E' gravissimo che si pensi di tagliare gli incentivi alle rinnovabili per convogliare ulteriori risorse su centrali elettriche alimentate da fonti fossili". Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e capogruppo Idv in Consiglio regionale, commenta il doppio emendamento alla Legge di Stabilità che prevede un sostegno finanziario alle centrali alimentate da fonti fossili stabilendo di reperire le risorse necessarie attingendo alle altre fonti energetiche, primo fra tutti il fotovoltaico . 
"Mentre tutti si lamentano dei cambiamenti climatici e dei disastri ambientali - continua Dottorini - il governo Letta decide di andare nella direzione opposta a quella dettata dalla modernità e dal buon senso, privilegiando il carbone e il petrolio invece di contribuire a ridurre le emissioni di Co2 attraverso gli incentivi alle fonti energetiche rinnovabili. Proprio ora che le rinnovabili stanno dimostrando di essere competitive con le fonti fossili, l'esecutivo tenta, con un emendamento maldestro, di invertire la rotta del progresso e riportarci agli albori della rivoluzione industriale. Pensare addirittura a un taglio retroattivo degli incentivi è quanto di più scorretto si possa immaginare e il rischio è quello di minare la fiducia degli investitori e dei cittadini. Il nostro Paese ha bisogno di guardare avanti e di una politica lungimirante che sappia creare un quadro di convenienze per chi investe su energia pulita, innovazione e green economy. Crediamo che anche l'Umbria debba muoversi e far sentire forte e chiara la propria contrarietà verso un provvedimento che particolarmente penalizzante per una regione che solo puntando su uno sviluppo sostenibile e duraturo potrà trovare la strada della ripresa economica. Ci auguriamo che la società civile e la politica sappiano mobilitare uno schieramento compatto e determinato per fermare la follia di questi interventi assurdi e controproducenti". 

Perugia, 3 dicembre 2013

 

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