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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola

Marzo 2007 Archives

Scarica l'articolo del settimanale Left sul commercio equo e solidale in Umbria - SCARICA L'ARTICOLO - Pagina 1 e pagina 2

COMMERCIO EQUO. DOTTORINI (VERDI): UMBRIA APPROVA LEGGE E FISSA LA COPERTURA FINANZIARIA: E' IL PRIMO CASO IN ITALIA
Passa l'emendamento dei Verdi e civici alla Finanziaria regionale che stanzia i primi 100mila euro. Dottorini: "Adesso acceleri anche il Parlamento nazionale"


L'Umbria è la prima regione Italia a dotarsi di una legge regionale sul commercio equo e solidale finanziandola e rendendola operativa da subito. Grazie all'emendamento dei Verdi e civici, la legge potrà contare già per l'anno in corso su 100mila euro finalizzati all'educazione e formazione nelle scuole, al sostegno delle attività delle botteghe e alla realizzazione della giornata regionale del commercio equo. A darne notizia è Oliviero Dottorini, capogruppo dei Verdi e civici nel consiglio regionale dell'Umbria, spiegando che "appena saranno pronti i regolamenti attuativi sarà possibile sperimentare sul campo gli effetti della prima legge in Italia che tenta di incentivare in modo concreto la diffusione del commercio equo e solidale".
"Non si tratta di una legge-bandiera, fatta soltanto per affermare un principio - spiega Dottorini - ma del tentativo di concretizzare un percorso portato avanti assieme a Umbria equosolidale e alle botteghe dell'Umbria. Per quanto ci riguarda, siamo molto soddisfatti di essere riusciti a introdurre un tema così d'avanguardia nel dibattito politico e istituzionale della nostra regione che oggi riconosce tutto il valore di questa modalità di commercio rispettosa dei produttori del sud del mondo e dell'ambiente. Abbiamo trovato copertura finanziaria a un provvedimento giusto, innovativo e importante per il mondo della solidarietà e dell'impegno sociale. Un mondo che ha dimostrato serietà e capacità organizzative non comuni, anche attraverso la creazione di iniziative come Altrocioccolato che sono riconosciute per il loro successo di pubblico e di contenuti. Io - aggiunge Dottorini, che tra l'altro è tra i fondatori di una delle botteghe del commercio equo e solidale - ho avuto modo di sperimentare personalmente che cosa è e che cosa rappresenta il commercio equo e solidale per il tessuto sociale non solo della nostra regione. Le botteghe del mondo sono animate e sorrette da persone che ritengono che prima ancora che teorizzare o riempirsi la bocca di slogan sia necessario fare, rimboccarsi le maniche, farsi carico, in quota parte, delle storture di un pianeta globalizzato nell'economia, ma non nei diritti".
"E' motivo di orgoglio per noi Verdi e civici sentirci protagonisti di un'autentica vittoria politica. Solo pochi giorni fa - ricorda Dottorini - dopo nostra richiesta al Presidente del consiglio regionale, infatti, sono stati inseriti nei luoghi della ristorazione regionale gli alimenti del commercio equo e solidale e biologici accanto a quelli tradizionali. Vicino agli erogatori tradizionali e a fianco degli snack convenzionali consiglieri e dipendenti si stanno abituando alla presenza di prodotti di ottima qualità quali "BriBon", "Guarnito", "Guiro", "Pequena", "Barrita Nuts", tutti provenienti dalle centrali di importazione del commercio equo". "Adesso - conclude Dottorini - ci aspettiamo che anche il Parlamento nazionale, dove sappiamo essere stata depositata una proposta analoga, trovi la forza e il coraggio per discutere ed approvare un provvedimento che riesca a dare impulso a un mercato che coniuga la qualità dei prodotti con la giustizia nei rapporti di lavoro e con il rispetto dell'ambiente".

Perugia, 28 marzo 2007

SBAGLIATO PRIVATIZZARE UN BENE COMUNE

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ACQUA. DOTTORINI(VERDI E CIVICI): SBAGLIATO PRIVATIZZARE UN BENE COMUNE. SABATO 24 TUTTI A NOCERA INSIEME AL COMITATO DEL RIO FERGIA.
"L'acqua è un bene che non può essere comprato, venduto o scambiato al pari di altre merci. E' sbagliato pensare di fare utili su quello che è un diritto fondamentale"


"L'acqua è un bene comune, dovrebbe essere di tutti, gestito dalle autorità pubbliche. Pensare di privatizzarla e regalarla alle multinazionali è una vera e propria vergogna che asseconda l'idea che i beni pubblici possono essere terreno per rapine piuttosto che ricchezza da tutelare per le necessità della collettività. Oggi più che mai bisogna battersi al fianco delle popolazioni locali che da anni cercano di riequilibrare i rapporti troppo sbilanciati a favore delle multinazionali dell'acqua". Interviene così il Capogruppo dei Verdi e civici Oliviero Dottorini in occasione della giornata mondiale dell'acqua ricordando le battaglie a fianco delle popolazioni del Rio Fergia che da anni vedono l'acqua delle proprie sorgenti ceduta alla multinazionale Rocchetta e annunciando l'adesione sua e del gruppo dei Verdi e civici alla manifestazione di sabato 24 marzo a nocera al fianco del comitato e delle popolazione del Rio Fergia.
"I Verdi e civici - spiega Dottorini - sostengono con coerenza le ragioni di chi chiede che venga tutelata l'acqua come bene comune e ascoltate le popolazioni come legittime proprietarie di un bene che non può essere comprato, venduto o scambiato al pari di altre merci. Nonostante i voltafaccia e i gravi errori, oggi possiamo dire con soddisfazione che non siamo soli nella raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sulla ripubblicizzazione dell'acqua per evitare che si ripetano i gravi errori di chi vorrebbe concedere alla multinazionale Rocchetta-Idrea le acque del Rio Fergia contro la volontà dei cittadini. L'acqua non è una merce qualsiasi, è un bene pubblico e, come tale, deve essere garantito a tutti - conclude l'esponente del Sole che ride -. E' sbagliato pensare di fare utili su un bene fondamentale e ricercare il profitto su quello che è un diritto fondamentale come l'accesso all'acqua".

Perugia, 21 marzo 2007

PRESENTATI GLI EMENDAMENTI AL DAP 2007

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DAP 2007: SCELTE CONDIVISIBILI, QUALCHE DIMENTICANZA E UN DECISO NO ALL'INCENERIMENTO DEI RIFIUTI
OLIVIERO DOTTORINI HA PRESENTATO ALLA STAMPA I DIECI EMENDAMENTI DEI VERDI CIVICI



(ACS) Perugia 12 marzo 2007 - Nel Documento di programmazione per l'anno 2007 che il Consiglio si appresta a votare, ci sono scelte convincenti che recepiscono in pieno le nostre proposte su energia, fonti rinnovabili, acque minerali, futuro della E-45. Ci sono poi dimenticanze, "forse involontarie", e una riconferma sulla termovalorizzazione che invece preoccupa, perché bruciare i rifiuti non solo è contro il Protocollo di Kyoto, ma non è previsto nemmeno dal programma nazionale dell'Unione. Oliviero Dottorini, capogruppo dei verdi civici in Consiglio regionale, con a fianco Luigi Rambotti segretario provinciale dei verdi di Perugia, ha presentato alla stampa, a palazzo Cesaroni, i dieci emendamenti sul Dap, con i quali intende correggere altrettanti punti del documento politico che fissa le scelte della Giunta per il 2007.
Come facemmo un anno fa con pieno successo, ha precisato Dottorini, "presenteremo proposte costruttive per rafforzare il nostro ruolo di forza politica che non fa parte integrale della maggioranza, non essendo in Giunta, ma che si caratterizza per essere più impegnata a proporre che a frapporre ostacoli".
Ed è sulla riconferma della scelta di bruciare rifiuti per produrre energia, la termovalorizzazione, che Dottorini più si irrigidisce, spiegando l'unico emendamento soppressivo: "Non la ostacoliamo, solo se verrà presa in considerazione dopo un massiccio ricorso alla raccolta differenziata, anche da fare porta a porta. In Umbria siamo solo al 30 per cento di raccolta differenziata contro il 45 previsto. Anche il passaggio da tassa a tariffa deve essere differenziato: paga di più chi di più inquina, in nome della opzione rifiuti zero". Soddisfatto si è dichiarato Dottorini, per la scelta delle fonti rinnovabili, che il Dap fa per la prima volta e che raccoglie in pieno un emendamento dei Verdi civici di un anno fa. Occorre però migliorare il risparmio energetico in edilizia. Oggi ci sono imprenditori e famiglie che hanno difficoltà a collocare i pannelli fotovoltaici sui tetti, anche sui capannoni con copertura in amianto: va bene tutelare i centri storici, ma non è possibile creare ostacoli a chi chiede di impiantare queste nuove tecnologie nelle zone industriali".
Altro tema degli emendamenti al Dap: il Software libero. "L'Umbria, prima Regione a dotarsi di una legge che altre ci copiano, forse per dimenticanza, si è dimenticata del previsto atto di indirizzo che comporta l'obbligo per gli uffici di utilizzare esclusivamente programmi non a pagamento, salvo scelte diverse, da giustificare per iscritto". Non vorremmo ha aggiunto Dottorini, "che la potente lobby monopolista sia riuscita ad arrivare in qualche ufficio di Giunta e Consiglio". "Dimenticanza", sul commercio equo e solidale, ha aggiunto Dottorini osservando che la Presidente Lorenzetti si era impegnata a rifinanziare il sostegno al settore anche per il 2007. "Più grave un'altra "dimenticanza", quella per lo studio di fattibilità sul cosiddetto sfondamento verso Nord della Ferrovia centrale umbra. Dottorini si è detto, comunque, molto soddisfatto su un altro versante della viabilità, "la trasformazione della E-45 in autostrada contro la quale si sono battuti con forza i verdi civici, è passata per fortuna non in secondo piano, ma addirittura in terzo". Oggetto di un duplice emendamento l'agricoltura, in particolare quella biologica ed a filiera corta che, "in Umbria, sempre più è in grado di competere con la grande distribuzione consegnando a domicilio, con i due più noti gruppi di acquisto Godo e Gas, produzioni biologiche umbre". Ma il Dap per Dottorini deve porre con forza il problema della microirrigazione o della tecnica goccia a goccia per rispondere coerentemente alla annunciata crisi idrica. Ed a proposito di acque il consigliere non ha nascosto la sua soddisfazione per l'innalzamento delle tariffe a carico degli imbottigliatori di acque minerali, "che oggi pagano solo una lira a litro, in pratica meno di quanto costa il servizio acquedotto al cittadino".
Altri emendamenti riguardano le medicine non convenzionali e la certificazione dei prodotti artigianali di qualità; ma il concetto che si è inteso far transitare, ribadito in ultimo anche da Luigi Rambotti, è soprattutto quello legato al ruolo di proposizione di idee e soluzioni, e l'affiancamento alla azione dei comitati civici. In questa logica Rambotti ha annunciato la contrarietà al prelievo dalle falde in Valnerina. GC/gc

PRODOTTI EQUOSOLIDALI E BIOLOGICI A PALAZZO CESARONI

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REGIONE UMBRIA. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): DA LUNEDI' PRODOTTI EQUOSOLIDALI E BIOLOGICI ALLA MENSA DI PALAZZO CESARONI
Accolta la richiesta del consigliere Dottorini: "Importante dare ai consumatori la possibilità di scegliere tra prodotti etici e prodotti convenzionali"

"Una piacevole sorpresa, un gesto di grande civiltà che mette gli utenti regionali di mensa e buvette nelle condizioni di poter scegliere tra prodotti convenzionali e prodotti del commercio equo e biologici". Nel giorno dell'inaugurazione della nuova buvette di Palazzo Cesaroni, il capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale Oliviero Dottorini commenta con queste parole la scelta di inserire nei luoghi della ristorazione regionale gli alimenti del commercio equo e solidale e biologici accanto a quelli tradizionali. Vicino agli snack tradizionali, consiglieri e dipendenti si abitueranno alla presenza di prodotti di ottima qualità quali "BriBon", "Guarnito", "Guiro", "Pequena", "Barrita Nuts", tutti provenienti dalle centrali di importazione del commercio equo.
"Come Verdi e civici - spiega Dottorini - sin da luglio di due anni fa avevamo avanzato la proposta di introdurre produzioni locali, biologiche e ad alta valenza etica, trovando la disponibilità del presidente del Consiglio regionale. Oggi abbiamo la conferma che si intende avviare un percorso concreto che dovrà portare entro breve anche all'introduzione di erogatori di bevande e snack equosolidali. Un'ottima notizia che fa il paio con la recentissima approvazione di una legge regionale per la diffusione di questa forma di commercio rispettosa delle comunità di produttori e dell'ambiente. In questo modo il Consiglio dell'Umbria si mette alla pari con altre istituzioni, quali la Camera dei Deputati, che hanno già provveduto ad adottare questo criterio di equità. Nessuno chiede di sostituire i prodotti convenzionali, ma è importante che gli utenti e i consumatori vengano messi nella condizione di poter scegliere".
"Il commercio equo - aggiunge l'esponente del Sole che ride - può contare ormai su una vasta gamma di prodotti di ottima qualità: dagli snack al caffè, dal cioccolato allo zucchero, alle bevande e persino alla frutta fresca. È bene ricordare che quello del commercio equo è un mercato in espansione che coniuga la qualità dei prodotti con la giustizia nei rapporti di lavoro e che garantisce l'assenza di sfruttamento dei produttori del sud del mondo. Il modello del commercio equo e solidale cerca di ristabilire un giusto equilibrio nei rapporti economici fra pesi importatori e paesi produttori, mettendo al centro l'emancipazione delle comunità del sud del mondo. Oggi il Consiglio regionale ha messo in atto un piccolo gesto che anche altre istituzioni, dalle scuole alle Asl, dall'università ai comuni, potrebbero seguire".

Perugia, 8 marzo 2007
FCU. DOTTORINI(VERDI E CIVICI): GRAVE SE LA STAZIONE DI CITTA' DI CASTELLO NON FORNISCE IL SERVIZIO ABBONAMENTI
"Bisogna incentivare le persone a scegliere il treno come mezzo di trasporto e non creare disagi incomprensibili"


"Un fatto grave, che se confermato, rischia seriamente di danneggiare gli utenti e i pendolari che ogni giorno usano i treni della Ferrovia centrale umbra per raggiungere il posto di lavoro o la scuola". E' la presa di posizione del capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale Oliviero Dottorini di fronte alla notizia che nella stazione Fcu di Città di Castello non sarebbe più garantito il servizio abbonamenti. "È bene che l'amministrazione della Fcu chiarisca subito la veridicità di questa ulteriore novità di cui nessuno avverte il bisogno. Sarebbe difficilmente motivabile infatti la scelta di privare la stazione di Città di Castello anche del servizio abbonamenti, dal momento che quello è un servizio indispensabile per chi utilizza il treno come mezzo di trasporto alternativo all'auto".
"Sarebbe davvero paradossale - continua il Presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali - se chi sceglie una mobilità sostenibile e lungimirante venisse addirittura penalizzato, trovandosi a subire, oltre a disagi e ritardi sempre frequenti, anche l'impossibilità di rinnovare il proprio abbonamento nella stazione abitualmente frequentata. C'è solo da sperare che questo non sia uno dei segnali del rinnovamento che dovrebbe segnare il rilancio della mobilità su rotaia nella nostra regione. L'Umbria ha bisogno di una seria politica della mobilità, di scelte coraggiose che puntino sul potenziamento della Fcu e non nel suo smantellamento. E' bene ricordare infatti che l'Umbria ha un indice di utilizzo del trasporto ferroviario tra i più bassi d'Italia e certo queste misure non fanno che confermare una tendenza assolutamente in contrasto con le necessità di una regione moderna e capace di futuro".

Città di Castello, 1 marzo 2007
 

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