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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola

Ultime notizie in Infrastrutture e trasporti

"Chiarire al più presto se vi siano state o meno operazioni speculative non corrette. A rischio la credibilità di un intero sistema"

GALLERIA LA FRANCA. DOTTORINI:

"Quanto emerge dalle anticipazioni della trasmissione Report è inquietante e necessita di immediati chiarimenti. Sarebbe bene abbassare i toni trionfalistici che accompagnano spesso le grandi opere e verificare con puntualità e trasparenza gli esiti del fiume di risorse pubbliche investite". Oliviero Dottorini (Umbria Migliore), presidente della commissione Bilancio del Consiglio regionale, commenta con queste parole le anticipazioni dell'intervista che andrà in onda su Report da cui emergerebbero risvolti allarmanti riguardo alle modalità di esecuzione dei lavori per la galleria La Franca, che dovrebbe essere aperta nei prossimi mesi.
"Le parole dell'operaio intervistato - aggiunge Dottorini - gettano un'ombra pesante sulla correttezza nell'esecuzione dei lavori e anche sul reale ritorno economico per il tessuto sociale ed economico della Regione di operazioni come quelle relative alla Quadrilatero. Occorre che si faccia chiarezza al più presto sulle eventuali responsabilità, chiarendo se vi siano state o meno operazioni speculative non corrette. Le varie inchieste che stanno emergendo a livello nazionale sembrano fare emergere un sistema tutt'altro che trasparente in cui spregiudicatezza e malaffare attecchirebbero in maniera decisa. Per questo occorre che le istituzioni preposte escludano in maniera categorica che la Foligno-Civitanova possa essere stata oggetto di scorrettezze progettuali o realizzative. Come sappiamo, la galleria La Franca è stata realizzata in un settore orografico molto complesso, a circa 700 metri d'altitudine. Se le parole dell'operaio intervistato rispondessero al vero, non possiamo neppure immaginare quali sarebbero le conseguenze sulla credibilità di un intero sistema".

Perugia, 10 aprile 2015

"Travolto da scandali e arresti, il governo starebbe per escludere la Orte-Mestre dalle priorità. Eppure il Consiglio regionale si è fatto beffe delle 8500 firme raccolte. Adesso sistemare quella mulattiera" 
 
E45 AUTOSTRADA. DOTTORINI:

"Travolto da scandali e arresti l'assurdo progetto di trasformazione in autostrada della E45 sembra uscito definitivamente dalle priorità del Governo. Un vero e proprio smacco per i tanti sostenitori, di destra e sinistra, che fino a ieri ne decantavano le qualità e i possibili effetti miracolosi per l'economia della nostra regione. Evidentemente non erano così campate in aria le ragioni delle migliaia di cittadini che da anni si battono contro un'opera inutile, dannosa e economicamente insostenibile. Cittadini a cui si è cercato sempre di tappare la bocca non consentendo loro neppure di esporre le proprie ragioni in Consiglio regionale. Adesso, una volta messa da parte la propaganda cementizia e le finzioni sviluppiste, occorre l'impegno comune per dare il via a un serio piano di manutenzione e messa in sicurezza di un'arteria non degna di un paese civile". Con queste parole Oliviero Dottorini (Umbria migliore), presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali del Consiglio regionale, commenta le notizie secondo cui il corridoio autostradale Orte-Mestre sarebbe stato eliminato dalle opere di prossima realizzazione da parte del Governo.
"Dall'allegato Infrastrutture al Def - spiega Dottorini - risulta che delle oltre 400 opere ritenute prioritarie solo 49 sarebbero salvate dal Governo e fra queste non figura la trasformazione autostradale della E45 Orte-Mestre. Certo, è presto per cantare vittoria e occorre capire se il neo ministro Delrio avrà la forza di resistere alla potente lobby trasversale che da sempre sostiene il mega progetto, confermando le sue intenzioni nel prossimo Consiglio dei Ministri. C'è poi da considerare che il progetto autostradale rimarrebbe comunque nella lista. 
Ma intanto pare essersi dileguata la fanfara di chi prometteva sviluppo e esenzioni dal pedaggio per giustificare un affare senza ritorni per l'Umbria, ma solo per un ristretta cerchia di interessi. E questo non è poco".
"La E45 autostrada - ricorda il presidente della prima commissione consiliare - è al centro degli scandali sulle grandi opere, con pesanti ombre sulla gestione degli appalti. Fra le ipotesi fornite dai magistrati c'è quella secondo la quale il consorzio "Ilia Or-Me", che fa capo a Vito Bonsignore, la 'mente' che ha concepito l'autostrada Orte-Mestre e che anche stavolta appare iscritto nel registro degli indagati, avrebbe ricevuto il parere positivo del Cipe grazie all'appoggio di Ercole Incalza, che si trova da poco agli arresti domiciliari. Ormai - prosegue Dottorini - fra i protagonisti del mega progetto di trasformazione in autostrada a pedaggio della E45 Orte-Mestre sono pochi quelli che non siano stati travolti negli ultimi tempi in qualche vicenda giudiziaria. E' evidente come alle motivazioni di natura ambientale ed economica, che da dieci anni sosteniamo con coerenza e tenacia, si stiano aggiungendo anche cause di natura etica e giudiziaria che dovrebbero indurre ad un ripensamento definitivo su quest'opera, per il bene del nostro territorio e degli umbri".
"Vogliamo rilanciare - continua Dottorini - la proposta che 8.500 cittadini umbri hanno consegnato nelle mani del Presidente del Consiglio regionale per chiedere una consultazione popolare, un referendum, sulla necessità di un'opera che a nostro avviso recherebbe solo danni al nostro territorio, con ritardi e costi spropositati e una forma di investimento dei soggetti privati basata sul pedaggio per gli utenti che per coprire il tragitto da Città di Castello a Perugia dovranno pagare 7,60 euro e da Perugia a Terni oltre 12 euro. Il che ci dà l'idea degli interessi che si agitano dietro questa opera e dell'impatto economico, oltre che ecologico, che questo mostro progettuale avrebbe sui bilanci familiari e aziendali degli umbri".
 
Perugia, 8 aprile 2015
Mentre i fautori della Orte-Mestre sono travolti da raffiche di avvisi di garanzia, la commissione si fa beffe delle 8.500 firme raccolte dai cittadini. Dottorini: "Per loro sarà un boomerang" 

E45. DOTTORINI: CONSIGLIO REGIONALE INSABBIA PETIZIONE CONTRO AUTOSTRADA A PEDAGGIO, SNOBBATA LA VOLONTA' DI 8500 CITTADINI

"E' veramente paradossale che, mentre i fautori della realizzazione dell'autostrada Orte-Mestre sono travolti da raffiche di avvisi di garanzia, il Consiglio regionale decida di farsi beffe delle 8.500 firme raccolte dai cittadini contro la trasformazione della E45 in autostrada a pedaggio. Destra e sinistra, unite da una visione cementizia dello sviluppo, hanno deciso di insabbiare la petizione sottoscritta da migliaia di cittadini che chiedono a gran voce la revisione del parere favorevole dato a più riprese dalla Regione". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente dell'associazione Umbria Migliore, commenta così la decisione assunta dalla Seconda commissione consiliare che ha deliberato all'unanimità di non ascoltare neppure il comitato promotore "No E45 autostrada" demandando alla Giunta regionale il compito di occuparsi, nell'ambito del Piano regionale dei Trasporti, della petizione popolare.
"Dopo lo scandalo emerso con l'inchiesta 'Sistema' - chiede Dottorini - cos'altro deve succedere per convincere la politica dell'assurdità di quest'opera? Neppure le nubi della corruzione che leggendo le intercettazioni paiono addensarsi fitte su questo progetto sono in grado di scalfire le convinzioni dello schieramento trasversale che da sempre sostiene questa follia progettuale. Eppure logica vorrebbe che le inchieste che stanno travolgendo i vertici del Ministero dei Lavori pubblici, unite alle negative ripercussioni ambientali ed economiche sui territori, inducessero ad un ripensamento degli stessi presupposti che hanno portato a concepire un'opera che, al di là delle vicende giudiziarie, potrà forse soddisfare gli interessi di qualche più o meno spregiudicato gruppo imprenditoriale, non certo le legittime aspettative della collettività. La prima cosa da fare sarebbe stata quella di dare seguito a ciò che 8.500 cittadini umbri hanno chiesto a gran voce: chiamarli ad esporre le proprie ragioni in commissione e magari procedere alla revoca del parere positivo all'opera fornito dalla Regione e dalla totalità dei Comuni dei territori coinvolti dal tracciato. Ma il Consiglio regionale, con un atteggiamento imbarazzato e pilatesco, ha deciso di non convocare neppure il comitato promotore, come per prassi si è soliti fare, mettendo così la testa sotto la sabbia ed evitando ogni dibattito di merito". 
"Ormai - spiega Dottorini - fra i protagonisti del mega progetto di trasformazione in autostrada a pedaggio della E45 Orte-Mestre sono pochi quelli che non siano stati travolti negli ultimi tempi da qualche vicenda giudiziaria. L'inchiesta 'Sistema' ha portato alla luce un quadro tutt'altro che rassicurante, con ipotesi di reati pesanti e un sistema inquinato che non esenta quasi nessuna delle nuove grandi opere presentate come volano dell'economia nazionale. Fra le ipotesi fornite dai magistrati c'è anche quella secondo la quale il consorzio "Ilia Or-Me", che fa capo a Vito Bonsignore, la 'mente' che ha concepito l'autostrada Orte-Mestre e che anche stavolta appare iscritto nel registro degli indagati, avrebbe ricevuto il parere positivo del Cipe grazie all'appoggio di Ercole Incalza, che si trova in carcere. In tutto questo il Consiglio regionale non riesce a fare altro che snobbare la volontà di 8500 cittadini che hanno ragioni da vendere nel rivendicare un altro modello di sviluppo e, a questo punto, un'altra moralità nel decidere i destini economici e ambientali di una regione. C'è da scommettere che questa decisione avventata non passerà sotto silenzio e che, come un boomerang, si ripercuoterà sullo stesso Consiglio regionale". 

Perugia, 21 marzo 2015
"L'inchiesta 'Sistema' disegna un quadro preoccupante. Interesse comune prevalga su appetiti di pochi. Regione e comune di Perugia rivedano pareri favorevoli"

E45. DOTTORINI: "ANCORA OMBRE SULLA ORTE-MESTRE. SUBITO REFERENDUM PER ASCOLTARE CITTADINI E DEFILARSI DA PROGETTO FOLLE"

"Si addensano le ombre sul mega progetto di trasformazione della E45 in autostrada. All'inchiesta sul Mose del luglio scorso, che aveva fatto emergere un inquietante intreccio di interessi trasversali attorno alla torta da 10 miliardi della Orte-Mestre, si aggiunge oggi un elemento che infittisce le ombre che già pesavano su questa grande opera. Sarebbe opportuno che le inchieste che coinvolgono i vertici del Ministero dei Lavori pubblici, unite alle negative ripercussioni ambientali ed economiche, inducano ad un ripensamento su questa opera inutile e devastante. La prima cosa da fare è prevedere una consultazione referendaria per chiedere ai cittadini di esprimersi su un progetto che segnerà il futuro e le prospettive dell'intera regione. Non vorremmo che a prevalere contro la volontà dei cittadini siano ancora una volta gli appetiti di pochi". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore) commenta l'operazione di ieri dei Ros dei carabinieri di Firenze denominata "Sistema" che ha portato a 4 arresti e 47 indagati per reati come corruzione, induzione a dare utilità e turbativa d'asta.
"Dall'inchiesta 'Sistema' - aggiunge Dottorini - emerge un quadro tutt'altro che rassicurante, con ipotesi di reati pesanti e un sistema inquinato, appunto, che non esenta quasi nessuna delle nuove grandi opere presentate come volano dell'economia nazionale. Fra le ipotesi fornite dai magistrati c'è anche quella secondo la quale il consorzio "Ilia Or-Me", che fa capo a Vito Bonsignore, la 'mente' che ha concepito l'autostrada Orte-Mestre e che anche stavolta appare iscritto nel registro degli indagati, avrebbe ricevuto il parere positivo del Cipe grazie all'appoggio di Ercole Incalza, che si trova in carcere. Ormai - prosegue Dottorini - fra i protagonisti del mega progetto di trasformazione in autostrada a pedaggio della E45 Orte-Mestre sono pochi quelli che non siano stati travolti negli ultimi tempi da qualche vicenda giudiziaria. E' evidente che alle motivazioni di natura ambientale ed economica che da dieci anni sosteniamo con coerenza e tenacia, si stiano aggiungendo anche cause di natura etica e giudiziaria che dovrebbero indurre ad un ripensamento definitivo su quest'opera, per il bene del nostro territorio e degli umbri. A questo punto riteniamo sia necessaria una consultazione popolare e chiamare in causa anche le amministrazioni locali perché facciano la loro parte ed ascoltino le voci dei tanti cittadini che hanno già pronunciato inequivocabilmente il loro No a un progetto folle e devastante. A partire dagli amministratori e dai consiglieri del comune di Perugia che non sembrano voler far tesoro dei pareri espressi nel Consiglio comunale aperto del Gennaio scorso, quando una valanga di interventi contrari ha seppellito l'ipotesi di trasformare la E45 in autostrada a pedaggio. Possibile non vi sia un consigliere o un gruppo consiliare in grado di presentare una mozione o un ordine del giorno per modificare il parere favorevole dato a suo tempo dal comune di Perugia? L'impressione è che vi sia qualche opportunismo di troppo e poca coerenza nel tramutare in fatti gli annunci da campagna elettorale fatti solo per gettare fumo negli occhi ai cittadini".

Perugia 17 Marzo 2015
"Mai chieste esenzioni da parte della Regione, anche perché non avrebbe potuto farlo. Regione ascolti i cittadini e ritiri il proprio parere favorevole al pedaggio"



"E' bene sgomberare il campo da strumentalizzazioni e furbizie. Chi dice 'Viva l'autostrada, ma senza pedaggio per i residenti' vuole solo gettare fumo negli occhi ai cittadini, facendo credere che a pagare quest'opera assurda saranno solo gli automobilisti di altre regioni. La verità è un'altra: a pagarla saremo tutti noi attraverso un pedaggio molto salato. In particolare saranno i pendolari e chi è costretto a usare quell'arteria senza avere alternative". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore) commenta le dichiarazioni dell'assessore Silvano Rometti in relazione al pedaggiamento della E45 autostrada.
"La Regione dell'Umbria nel dare il proprio parere favorevole all'autostrada a pedaggio non ha fatto alcun riferimento ad esenzioni per i residenti, ma solo a possibili agevolazioni. E neppure avrebbe potuto farlo dal momento che le regioni non hanno alcuna potestà in una materia che è esclusiva competenza dello Stato. Sarebbe singolare poi se a richiedere l'esenzione per i residenti fossero tutte le regioni. Chi pagherebbe l'opera? E' noto - prosegue Dottorini - che, a parte la defiscalizzazione, l'opera infatti sarà interamente a carico dei privati che rientreranno dell'investimento attraverso il pedaggio. Se si pensa che in Umbria il 70 per cento dei transiti riguarda un traffico prettamente locale, risulta chiara l'insostenibilità di chi tenta di ingannare i cittadini con false promesse di esenzione. A questo si aggiunge il parere dell'Università di Perugia che parla esplicitamente del ruolo 'meramente sollecitatorio' della Regione nei confronti della concessionaria e degli organi statali preposti, non rinvenendo 'un effettivo potere normativo in capo alla Regione né in ordine alla determinazione dei pedaggi, né tanto meno nella loro esenzione'. D'altra parte l'Assessore sa bene che il progetto approvato dalla Regione non riguarda l'adeguamento e la messa in sicurezza della E45, ma la sua trasformazione in autostrada a pedaggio. Le due cose sono ben diverse e alternative tra loro. Se c'è qualche ripensamento, occorre formalizzarlo con un atto di Giunta o con un passaggio consiliare che riveda il parere favorevole a più riprese accordato. Altrimenti è tutto fumo negli occhi".
"Pensare che, secondo quanto previsto dal Piano finanziario, per coprire il tragitto da Città di Castello a Perugia occorreranno 7,60 euro e da Perugia a Terni oltre 12 euro, ci dà l'idea dell'impatto economico, ma anche ecologico, che questo mostro progettuale avrà sui bilanci familiari e aziendali degli umbri. Basti pensare al fatto che il traffico si riverserà sulle arterie secondarie, con enormi disagi per la viabilità. Da questo punto di vista quanto sta avvenendo con la Brebemi, la prima autostrada costruita con i soldi dei privati, è significativo. A fronte di una previsione di transiti di 40mila veicoli al giorno, dopo 7 mesi se ne registrano appena 11mila. La Regione Lombardia e il Governo già si stanno preparando a stanziare i soldi necessari per andare in soccorso ai privati. Quindi tutto ricadrà ancora una volta su cittadini e sulle risorse pubbliche, solo per assecondare gli interessi di pochi. Le 8mila e 500 firme raccolte e presentate nella nostra regione stanno a dimostrare che gli Umbri non ci stanno a svenarsi per la realizzazione di un'autostrada a debito che finirà ancora una volta per caricare sui cittadini gli errori di prospettiva e di valutazione di chi pensa ancora che occorra puntare su catrame e cemento per risollevare le sorti del nostro Paese e della nostra regione". 

Perugia, 11 marzo 2015
Così com'è il Piano della Giunta non va, ma per fortuna si può rimediare. Su sostenibilità ed efficacia criticità evidenti. Per non parlare della E45 autostrada..."

PIANO TRASPORTI. DOTTORINI: SBAGLIATO RIMANERE ANCORATI AL PASSATO, OCCORRONO RISPOSTE A SFIDE ECONOMICHE ED ECOLOGICHE DEL FUTURO

"Un Piano che fotografa l'esistente, ma non riesce a prefigurare un assetto all'altezza delle sfide future. Continuare a ragionare con le vecchie logiche e puntare ancora tutto su strade, autostrade e piastre logistiche significa rimanere ancorati ad una visione antiquata dello sviluppo e della società. Forse se si riuscisse a prendere atto che l'Umbria è una delle regioni d'Italia con il più alto numero di automobili circolanti in proporzione agli abitanti, magari riusciremmo ad orientarci verso una mobilità in grado di guardare, come avviene a livello europeo, ai temi della sostenibilità, integrando l'impostazione tradizionale delle politiche dei trasporti con nuove linee d'intervento in materia di traffico scorrevole e di trasporto urbano pulito e sicuro. Nell'atto della Giunta, fortunatamente ancora soltanto preadottato, non pare esserci traccia dell'esigenza di sviluppare sistemi intelligenti ed ecologici di ultima generazione, né dell'esigenza di misurarsi con le sfide di tipo economico e con la questione delle risorse necessarie alla riorganizzazione in particolare del trasporto pubblico". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente dell'associazione Umbria Migliore, commenta il Piano regionale dei trasporti 2014-2024 portato in partecipazione dalla commissione competente, ma non ancora adottato dalla Giunta.
"Nel Piano ancora solo preadottato dalla Giunta - spiega Dottorini - viene fotografato perfettamente lo stato attuale dell'uso dei mezzi pubblici e privati da parte degli utenti, ma manca completamente una qualsiasi ipotesi di come si potrebbero orientare in maniera diversa le abitudini dei cittadini umbri per spingerli verso un uso più consapevole, maggiore e diverso, del mezzo pubblico. Allo stesso tempo si cita più volte il problema della qualità dell'aria, senza neppure accennare però alle possibili soluzioni, a partire dalla sostituzione dei mezzi pubblici su gomma circolanti nella nostra regione che è al di fuori da qualsiasi parametro di sostenibilità ambientale. Per ciò che riguarda il trasporto su ferro, se da una parte ci sono previsioni di incrementare ed incentivare l'uso del treno, dall'altra si parla di potenziali risparmi sostituendo alcuni servizi ferroviari con servizi su gomma, in totale contraddizione con l'ipotesi di far aumentare il numero di utenti che usufruiscono del treno. Per non parlare della trasformazione in autostrada della E45, rispetto alla quale vengono assunte in toto le deliberazioni del Cipe e non vi è alcun accenno all'impatto ambientale dell'opera né alla richiesta di esenzione o agevolazioni sul pedaggio".
"L'impressione - aggiunge l'esponente di Umbria migliore - è che invece di orientare le consuetudini e le scelte dei cittadini attraverso politiche innovative, il Piano si limiti a un resoconto lunghissimo sullo stato attuale dei trasporti e a un elenco acritico delle opere esistenti e futuribili. Gli innumerevoli progetti accumulati in oltre un decennio di programmi e intese-quadro comprendono aeroporti, strade ferrate, corridoi marittimi, assi stradali longitudinali e trasversali, piastre logistiche, ma non viene fornito alcun indizio di priorità rispetto alle esigenze del contesto locale e senza alcun riferimento puntuale né a date entro cui si prevede il completamento né allo stato finanziario delle opere. L'Umbria - conclude Dottorini - ha bisogno di una programmazione ambiziosa e innovativa che, pur facendo i conti con la necessità di razionalizzare al massimo le poche risorse disponibili, sia in grado di investire sull'innovazione sostenibile per arrivare ad un servizio migliore per l'ambiente e per la qualità della vita dei cittadini".

Perugia, 5 marzo 2015

E45 autostrada: un fiume di No sul Consiglio regionale

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Un fiume di firme è cascato stamattina su palazzo Cesaroni, fino ad arrivare nella sala del Consiglio regionale: quelle degli 8500 cittadini che hanno pronunciato un chiaro NO alla trasformazione della E45 in autostrada. Il comitato promotore della petizione ha consegnato i moduli raccolti al presidente Eros Brega, chiedendo di aprire alla partecipazione degli umbri la decisione su un'opera che lascerà alla nostra regione solo devastazione e pedaggio. Un colpo insostenibile per le economie familiari e imprenditoriali, il tutto contro la volontà dei cittadini e solo per accarezzare gli interessi di pochi. 

Qui tutte le immagini della consegna delle firme




"Il Consiglio grande di Perugia boccia senza appello il progetto del Governo. Pedaggio e devastazione ambientale incontrano la ferma opposizione dei cittadini"

E45. DOTTORINI: UN CORO DI NO SEPPELLISCE LA TRASFORMAZIONE IN AUTOSTRADA. LA POLITICA NE PRENDA ATTO E RITIRI PARERE FAVOREVOLE

"Il Consiglio comunale di ieri ha dimostrato in maniera inequivocabile come la pensano i perugini in merito alla trasformazione della E45 in autostrada. Gli interventi che si sono susseguiti hanno seppellito sotto una valanga di No ogni ipotesi di trasformazione in autostrada della E45. Sarebbe utile che la politica ne prendesse atto e non indugiasse oltre a ritirare il consenso a quest'opera insensata". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente dell'associazione Umbria Migliore, commenta gli esiti del Consiglio comunale di Perugia sull'ipotesi di trasformazione in autostrada della E45. Tra i 23 interventi neppure uno ha difeso il progetto. 
"Dove sono finiti i favorevoli al progetto? - si chiede il consigliere regionale che da sempre si batte contro questo mostro progettuale -. Dove sono finiti i soggetti che da sempre difendono l'opera? Evidentemente hanno altri canali per convincere le forze politiche, dal momento che ieri nessuno ha avuto il coraggio o gli argomenti per venire a difendere l'autostrada a pedaggio. O più smplicemente le ragioni del sì sono così fragili e minoritarie da non poter essere rappresentate pubblicamente". 
"La giornata di ieri - prosegue Dottorini - ha messo definitivamente in evidenza lo scollamento che c'è fra i rappresentanti delle istituzioni che in questi anni a grandissima maggioranza hanno sostenuto il progetto e l'opinione pubblica che non ha mai smesso di manifestare tutta la propria contrarietà a quest'opera assurda che avrà ripercussioni pesantissime sull'ambiente, sul paesaggio e sulle tasche dei cittadini e delle imprese. Le 8mila firme già raccolte contro il progetto autostradale sono un segnale inequivocabile che andrebbe colto  senza esitazioni. Tra l'altro c'è da segnalare che gli intervenuti hanno dimostrato di essere molto ben informati sul progetto e sulle conseguenze che avrebbe su cittadini e territorio la realizzazione dell'opera, nonostante la mancanza di luoghi di discussione e di informazione a cui solo noi abbiamo cercato di supplire attraverso materiale informativo e notizie volutamente sottaciute, come l'esosità del pedaggio previsto".
"Ora  - conclude il presidente di Umbria Migliore - ci aspettiamo che la Giunta di Perugia sia coerente con quanto emerso dal Consiglio di ieri e ritiri al più presto il parere favorevole dato a suo tempo a questa opera. E' il momento che tutte le istituzioni si  allineino con il sentimento di una larghissima fetta di popolazione regionale che dalle piazze, firmando la petizione popolare, sta chiedendo a gran voce a Regione e a tutti gli enti locali coinvolti di fare un passo indietro rispetto a questo delirio infrastrutturale".

Perugia, 27 gennaio 2015

"Ripercussioni pesantissime su ambiente, paesaggio e tasche dei cittadini. Il Consiglio comunale si allinei col sentimento popolare e chieda il ritiro del progetto"

E45 AUTOSTRADA. DOTTORINI: PERUGIA DICA NO A PROGETTO FOLLE CHE LASCERÀ ALL'UMBRIA SOLO DEVASTAZIONE E PEDAGGIO 

"Spero che i consiglieri comunali e gli amministratori di Perugia oggi sappiano correggere la rotta rispetto a quanto avvenuto in passato e prendere le distanze da un'opera assurda che avrà ripercussioni pesantissime sull'ambiente, sul paesaggio e sulle tasche dei cittadini. Sarebbe un grave errore perseverare nel sostenere a tutti i costi un progetto che non aveva senso venti anni fa, ma che oggi appare arcaico e sconsiderato". È quanto dichiara il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore), portando la propria valutazione rispetto ai temi del Consiglio comunale aperto di Perugia sulla E45 autostrada.
"Oggi il consiglio comunale di Perugia - spiega il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali - avrà la grande occasione di allinearsi con il sentimento di una larga fetta di popolazione regionale che dalle piazze, firmando la petizione popolare, sta chiedendo a gran voce a Regione e a tutti gli enti locali coinvolti di fare un passo indietro rispetto a quest'opera devastante e costosa. Ormai è chiaro a tutti che i privati coinvolti investiranno per la realizzazione dell'opera solo in cambio di un pedaggio salatissimo a carico dei cittadini. Tutti, compresi i residenti. I numeri relativi alle tariffe che verranno applicate ci parlano di un autentico salasso che si ripercuoterà sui bilanci, già fortemente provati, di famiglie e imprese. E' ormai noto che la Regione ha evitato di chiedere l'esenzione per gli umbri, anche perché non avrebbe potuto farlo dal momento che questa materia, come ha più volte ricordato lo stesso assessore Rometti, è potestà statale, non regionale".
"Oggi - ricorda Dottorini - sono sul campo tutte le informazioni necessarie per far cadere quegli alibi e quelle ambiguità che in questi anni hanno consentito a tanti Comuni di esprimere il proprio consenso alla realizzazione dell'opera. Per questo è necessario che la città di Perugia prenda atto della minaccia che grava sui cittadini e sui territori, pronunciando un No forte e chiaro a questo folle progetto. Ci auguriamo che il consiglio comunale non perda questa preziosa occasione".

Perugia, 26 gennaio 2014

E45 AUTOSTRADA. DOTTORINI: PERUGIA DICA NO A PROGETTO FOLLE CHE LASCERÀ ALL'UMBRIA SOLO DEVASTAZIONE E PEDAGGIO
"Tariffazione esorbitante, con ripercussioni sulla viabilità secondaria e sulle potenzialità di sviluppo dell'Umbria. Eppure Renzi si era detto contrario alle grandi opere..."



"Il via libera del Cipe alla E45 autostrada è sicuramente una pessima notizia per gli umbri. Al devastante impatto ambientale farà riscontro un pedaggio pesante a carico di cittadini e pendolari, con pesanti ripercussioni sul tessuto economico e imprenditoriale della regione". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente di Umbria migliore, commenta l'esito della riunione del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) che si è svolta lunedì, presieduta dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
"C'è da chiedersi se il Matteo Renzi che ha dato l'ok a questa assurda opera sia lo stesso che appena due anni fa affermava la necessità di passare dalle grandi opere alle opere utili, rimarcando come fossero le piccole e medie opere a creare sviluppo e occupazione e non le grandi. Purtroppo non è bastata nemmeno la bocciatura del progetto da parte della Corte dei Conti a scalfire le certezze di chi da destra a sinistra continua a lavorare per la realizzazione di quest'opera così lontana dai bisogni dei cittadini e dei territori. A parte la defiscalizzazione, infatti, i 10 miliardi di euro previsti per l'autostrada - prosegue Dottorini - saranno tutti a carico dei cittadini attraverso il pagamento del pedaggio ed i promotori del project-financing hanno previsto una tariffazione esorbitante, con sicure ripercussioni sulle economie familiari, sul traffico delle arterie secondarie e sulle piccole e medie imprese. Se la Regione ha davvero intenzione di far sentire la propria voce e di chiedere agevolazioni sul pedaggio per i residenti umbri, è necessario e urgente che lo faccia tempestivamente perché i tempi stringono e al momento l'unica certezza è che nel Piano economico finanziario non è assolutamente prevista alcuna agevolazione sulle tariffe".
"Secondo tale Piano - spiega il presidente di Umbria Migliore - il promotore del progetto per procedere all'attuazione del programma di investimenti ritiene congrua l'applicazione di una tariffa pari a 0,15225 euro al chilometro per i veicoli leggeri e pari a 0,29757 per quelli pesanti. Applicando un semplice calcolo matematico si scopre che per coprire i circa 50 chilometri che separano Perugia da Città di Castello occorreranno circa 7,60 euro, mentre da Terni a Perugia saremmo attorno ai 12 euro. Ovviamente la stangata sarà quasi doppia per i mezzi pesanti, ma anche per i mezzi di trasporto dei piccoli imprenditori locali. Un autentico salasso per tutti i cittadini umbri che di fatto non hanno alternative alla E45 per spostarsi da una città all'altra all'interno della regione".
"Sono tanti i cittadini - conclude Dottorini - che continuano a firmare la petizione popolare in cui si chiede alla Regione di fare un passo indietro sull'appoggio a quest'opera che, non lascerà soltanto una ferita insanabile per il nostro territorio e per il nostro tessuto produttivo, ma assesterà un colpo insostenibile alle nostre economie familiari e imprenditoriali. E' assolutamente urgente che la Regione rompa gli indugi e si schieri convintamente al loro fianco".

Perugia, 13 novembre 2014
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