ACQUE MINERALI. DOTTORINI (VERDI CIVICI): "AUMENTARE I CANONI DI CONCESSIONE, CONTRO IL BUSINESS DELLE AZIENDE CHE IMBOTTIGLIANO"
PROPOSTA DI PER PUBBLICIZZARE L'ACQUA DEL RUBINETTO
L'acqua potabile che sgorga in Umbria dai rubinetti domestici è buona, è garantita, e costa alle singole famiglie l'equivalente di due lire di un tempo; l'altra acqua, quella reclamizzata dalle grandi aziende e commercializzata in bottiglie di plastica che sostanzialmente offre le stesse garanzie, costa mediamente 400-500 lire.
Oliviero Dottorini, capogruppo dei Verdi e Civici a palazzo Cesaroni, è partito dal raffronto di questi dati, rapportati alla vecchia moneta perché l'esempio fosse più evidente, per presentare alla stampa, a palazzo Cesaroni, la sua proposta di legge regionale che propone di aumentare di cinque volte il canone di concessione sull'imbottigliamento delle acque minerali umbre, oggi fermo ad una lira a litro, e di raddoppiare quello sulle superfici dei terreni prossimi alle sorgenti date in concessione. Un adeguamento possibile "gia previsto da un importante documento di programmazione regionale come il Dap 2007-09" ha chiarito Dottorini ricordando un suo emendamento votato in Consiglio regionale nel 2006, "che comporterebbe per la Regione introiti complessivi di 3 milioni e 380 mila euro, a fronte dei 745 mila euro di oggi".
A proposito dello sfruttamento delle acque minerali, Dottorini ha parlato di business senza uguali, perché di fatto la materia prima acqua, sempre più preziosa e strategica, non costa nulla in termini di concessione pubblica, e questo fa crescere l'imbottigliamento con una rapidità incredibile. "I maggiori introiti che verranno alla Regione dai nuovi canoni - ha precisato Dottorini - dovranno servire a finanziare quella pubblicità che invita a bere l'acqua dei nostri rubinetti, che già si fa a Roma (sindaco Veltroni), ma anche a New York, ma non da noi, forse per non intralciare il business dell'acqua. Con gli stessi fondi - ha aggiunto - si dovrà porre alla opinione pubblica anche il problema dell'inquinamento ambientale che crea la produzione delle bottiglie di plastica con tecnologia Pet".
In Umbria, dove si è arrivati ad imbottigliare il dieci per cento delle acque minerali messe in commercio, ha detto il consigliere dei Verdi e civici, con a fianco Alessandra Paciotti di Legambiente e Giuseppe Rinaldi del Wwf, "l'imbottigliamento è cresciuto fortemente negli ultimi anni passando da un più quattro per cento del 2004-05 ad un più undici per cento degli ultimi due anni, "ma senza aumentare l'occupazione".
Sui tempi di approvazione della legge Dottorini ha assicurato che, proprio perché il problema è stato recepito nell'ultima versione del Dap, non dovrebbero esserci problemi e potrebbe essere imminente. Un sì indiretto all'iter favorevole della proposta lo ha dato anche il capogruppo di Rifondazione comunista, Stefano Vinti, seduto fra i giornalisti e che, ringraziato per la sua presenza dallo stesso Dottorini, ha detto: "il ritardo negli aumenti dei canoni è stato fin qui motivato dalla necessità di concertare la decisione con le altre regioni, per non creare squilibri, ma oggi questo aspetto è superato e sul provvedimento ci sarà il sì della sinistra".
Favorevoli alla legge si sono dichiarati nell'ordine Alessandra Paciotti, che a nome di Legambiente e citando i casi Rio Fergia e Borgo Cerreto, ha detto, "oggi le aziende che imbottigliano sono autorizzate a vere rapine nel territorio, va bene la campagna pubblicitaria per bere l'acqua del rubinetto, ma sarebbe utile anche destinare una parte degli aumenti delle concessioni nel ripristino delle reti fognarie e per ridurre le perdite degli acquedotti".
Favorevole alla legge anche Giuseppe Rinaldi del Wwf, che ha ricordato come "nel mondo un milione e 300 mila persone non hanno accesso all'acqua e il 41 per cento dell'intera popolazione si trova in situazioni igieniche indecenti".
Presente alla conferenza stampa anche Alessandro Petruzzi, (Comitato Rio Fergia) che, invitato dallo stesso Dottorini a prendere la parola ha detto: "La proposta di legge ha un forte consenso nel territorio umbro e non è affatto isolata: norme simili sono state approvate in Veneto senza sconvolgere nulla, ed è sintomatico che proprio in questo periodo la città di Gualdo Tadino, dove forte è l'attività di imbottigliamento, sia rimasta senza acqua nel proprio acquedotto civico".
Perugia, 28 settembre 2007
PROPOSTA DI PER PUBBLICIZZARE L'ACQUA DEL RUBINETTO
L'acqua potabile che sgorga in Umbria dai rubinetti domestici è buona, è garantita, e costa alle singole famiglie l'equivalente di due lire di un tempo; l'altra acqua, quella reclamizzata dalle grandi aziende e commercializzata in bottiglie di plastica che sostanzialmente offre le stesse garanzie, costa mediamente 400-500 lire.
Oliviero Dottorini, capogruppo dei Verdi e Civici a palazzo Cesaroni, è partito dal raffronto di questi dati, rapportati alla vecchia moneta perché l'esempio fosse più evidente, per presentare alla stampa, a palazzo Cesaroni, la sua proposta di legge regionale che propone di aumentare di cinque volte il canone di concessione sull'imbottigliamento delle acque minerali umbre, oggi fermo ad una lira a litro, e di raddoppiare quello sulle superfici dei terreni prossimi alle sorgenti date in concessione. Un adeguamento possibile "gia previsto da un importante documento di programmazione regionale come il Dap 2007-09" ha chiarito Dottorini ricordando un suo emendamento votato in Consiglio regionale nel 2006, "che comporterebbe per la Regione introiti complessivi di 3 milioni e 380 mila euro, a fronte dei 745 mila euro di oggi".
A proposito dello sfruttamento delle acque minerali, Dottorini ha parlato di business senza uguali, perché di fatto la materia prima acqua, sempre più preziosa e strategica, non costa nulla in termini di concessione pubblica, e questo fa crescere l'imbottigliamento con una rapidità incredibile. "I maggiori introiti che verranno alla Regione dai nuovi canoni - ha precisato Dottorini - dovranno servire a finanziare quella pubblicità che invita a bere l'acqua dei nostri rubinetti, che già si fa a Roma (sindaco Veltroni), ma anche a New York, ma non da noi, forse per non intralciare il business dell'acqua. Con gli stessi fondi - ha aggiunto - si dovrà porre alla opinione pubblica anche il problema dell'inquinamento ambientale che crea la produzione delle bottiglie di plastica con tecnologia Pet".
In Umbria, dove si è arrivati ad imbottigliare il dieci per cento delle acque minerali messe in commercio, ha detto il consigliere dei Verdi e civici, con a fianco Alessandra Paciotti di Legambiente e Giuseppe Rinaldi del Wwf, "l'imbottigliamento è cresciuto fortemente negli ultimi anni passando da un più quattro per cento del 2004-05 ad un più undici per cento degli ultimi due anni, "ma senza aumentare l'occupazione".
Sui tempi di approvazione della legge Dottorini ha assicurato che, proprio perché il problema è stato recepito nell'ultima versione del Dap, non dovrebbero esserci problemi e potrebbe essere imminente. Un sì indiretto all'iter favorevole della proposta lo ha dato anche il capogruppo di Rifondazione comunista, Stefano Vinti, seduto fra i giornalisti e che, ringraziato per la sua presenza dallo stesso Dottorini, ha detto: "il ritardo negli aumenti dei canoni è stato fin qui motivato dalla necessità di concertare la decisione con le altre regioni, per non creare squilibri, ma oggi questo aspetto è superato e sul provvedimento ci sarà il sì della sinistra".
Favorevoli alla legge si sono dichiarati nell'ordine Alessandra Paciotti, che a nome di Legambiente e citando i casi Rio Fergia e Borgo Cerreto, ha detto, "oggi le aziende che imbottigliano sono autorizzate a vere rapine nel territorio, va bene la campagna pubblicitaria per bere l'acqua del rubinetto, ma sarebbe utile anche destinare una parte degli aumenti delle concessioni nel ripristino delle reti fognarie e per ridurre le perdite degli acquedotti".
Favorevole alla legge anche Giuseppe Rinaldi del Wwf, che ha ricordato come "nel mondo un milione e 300 mila persone non hanno accesso all'acqua e il 41 per cento dell'intera popolazione si trova in situazioni igieniche indecenti".
Presente alla conferenza stampa anche Alessandro Petruzzi, (Comitato Rio Fergia) che, invitato dallo stesso Dottorini a prendere la parola ha detto: "La proposta di legge ha un forte consenso nel territorio umbro e non è affatto isolata: norme simili sono state approvate in Veneto senza sconvolgere nulla, ed è sintomatico che proprio in questo periodo la città di Gualdo Tadino, dove forte è l'attività di imbottigliamento, sia rimasta senza acqua nel proprio acquedotto civico".
Perugia, 28 settembre 2007
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