TABACCO/ALTOTEVERE. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): LA VERA SFIDA SI CHIAMA RICONVERSIONE. QUALCUNO HA VENDUTO TROPPE ILLUSIONI AGLI OPERATORI
"Necessario l'impegno delle istituzioni per attenuare l'impatto della scure di Bruxelles su redditi e occupazione, ma anche per valorizzare chi fa innovazione"
"La verità è che già troppo tempo e risorse si sono perse prima di attivare serie strategie di riconversione, preferendo dare false rassicurazioni agli operatori di un settore che da anni tutti sapevano essere uscito dalle prospettive di investimento comunitario". Con queste parole il capogruppo regionale dei Verdi e civici Oliviero Dottorini commenta gli esiti deludenti della trattativa sulla revisione della Politica agricola comune (Pac) che ha visto il pacchetto di proposte italiano accolto in tutte le sue parti, fuorché sul tabacco.
"La trattativa deludente e spocchiosa condotta dal ministro Zaia a Bruxelles - aggiunge il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali di Palazzo Cesaroni - consegna alla filiera del tabacco la prospettiva di una crisi annunciata da anni, ponendo la politica e le istituzioni di fronte all'urgenza di una strategia di riconversione che paga lo scotto di gravi ritardi. Al di là delle roboanti promesse e delle esaltanti rassicurazioni di alcune parti politiche, purtroppo non solo di destra, dobbiamo constatare che la filiera del tabacco esce dalla trattativa di Bruxelles con un pugno di mosche e questo pone a tutti la necessità di politiche responsabili e lungimiranti".
"Da anni sosteniamo che la vera sfida si chiama riconversione - spiega Dottorini -. Pertanto occorre valorizzare quelle esperienze e quelle realtà imprenditoriali che con lungimiranza hanno affrontato la sfida del cambiamento e della qualità, pur tra mille ostacoli e sapendo che almeno per ora non esistono alternative altrettanto vantaggiose dal punto di vista economico rispetto a quella del tabacco che negli anni ha potuto godere di grandi sovvenzioni comunitarie. Anche la filiera del tabacco dovrà puntare sulla qualità e su un valore aggiunto presente oggi solo in poche realtà. E non fa il bene degli stessi produttori tabacchicoli chi continua a prenderli in giro con promesse che possono al massimo prolungare di qualche anno un sistema di aiuti destinato a esaurirsi, almeno nelle forme che abbiamo conosciuto. Oggi è necessario l'impegno straordinario delle istituzioni per tentare di rendere meno pesante l'impatto della scure di Bruxelles sui redditi e sulle prospettive occupazionali di centinaia di imprese, ma occorre anche dire basta alle speculazioni di una politica che per esclusivi motivi propagandistici ha promesso miracoli illudendo gli operatori del settore e impedendo vere strategie di riconversione".
"La migliore risposta alla propaganda del governo e del ministro delle Politiche agricole Luca Zaia - conclude il presidente regionale dei Verdi - sta nel dare sostegno a tutte quelle esperienze innovative in campo agricolo e meccanico che tentano la progressiva riconversione a colture più compatibili con l'ambiente e con le prospettive economiche della nostra regione. Non è possibile ancora trascurare quella parte di mondo agricolo, fatto di aziende piccole e medie, che ha puntato sulla qualità, su produzioni biologiche e tipiche, sulle agroenergie, su colture meno impattanti, sui territori, sull'ambiente e sulla salute umana".
Perugia, 27 novembre 2008
"Necessario l'impegno delle istituzioni per attenuare l'impatto della scure di Bruxelles su redditi e occupazione, ma anche per valorizzare chi fa innovazione"
"La verità è che già troppo tempo e risorse si sono perse prima di attivare serie strategie di riconversione, preferendo dare false rassicurazioni agli operatori di un settore che da anni tutti sapevano essere uscito dalle prospettive di investimento comunitario". Con queste parole il capogruppo regionale dei Verdi e civici Oliviero Dottorini commenta gli esiti deludenti della trattativa sulla revisione della Politica agricola comune (Pac) che ha visto il pacchetto di proposte italiano accolto in tutte le sue parti, fuorché sul tabacco.
"La trattativa deludente e spocchiosa condotta dal ministro Zaia a Bruxelles - aggiunge il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali di Palazzo Cesaroni - consegna alla filiera del tabacco la prospettiva di una crisi annunciata da anni, ponendo la politica e le istituzioni di fronte all'urgenza di una strategia di riconversione che paga lo scotto di gravi ritardi. Al di là delle roboanti promesse e delle esaltanti rassicurazioni di alcune parti politiche, purtroppo non solo di destra, dobbiamo constatare che la filiera del tabacco esce dalla trattativa di Bruxelles con un pugno di mosche e questo pone a tutti la necessità di politiche responsabili e lungimiranti".
"Da anni sosteniamo che la vera sfida si chiama riconversione - spiega Dottorini -. Pertanto occorre valorizzare quelle esperienze e quelle realtà imprenditoriali che con lungimiranza hanno affrontato la sfida del cambiamento e della qualità, pur tra mille ostacoli e sapendo che almeno per ora non esistono alternative altrettanto vantaggiose dal punto di vista economico rispetto a quella del tabacco che negli anni ha potuto godere di grandi sovvenzioni comunitarie. Anche la filiera del tabacco dovrà puntare sulla qualità e su un valore aggiunto presente oggi solo in poche realtà. E non fa il bene degli stessi produttori tabacchicoli chi continua a prenderli in giro con promesse che possono al massimo prolungare di qualche anno un sistema di aiuti destinato a esaurirsi, almeno nelle forme che abbiamo conosciuto. Oggi è necessario l'impegno straordinario delle istituzioni per tentare di rendere meno pesante l'impatto della scure di Bruxelles sui redditi e sulle prospettive occupazionali di centinaia di imprese, ma occorre anche dire basta alle speculazioni di una politica che per esclusivi motivi propagandistici ha promesso miracoli illudendo gli operatori del settore e impedendo vere strategie di riconversione".
"La migliore risposta alla propaganda del governo e del ministro delle Politiche agricole Luca Zaia - conclude il presidente regionale dei Verdi - sta nel dare sostegno a tutte quelle esperienze innovative in campo agricolo e meccanico che tentano la progressiva riconversione a colture più compatibili con l'ambiente e con le prospettive economiche della nostra regione. Non è possibile ancora trascurare quella parte di mondo agricolo, fatto di aziende piccole e medie, che ha puntato sulla qualità, su produzioni biologiche e tipiche, sulle agroenergie, su colture meno impattanti, sui territori, sull'ambiente e sulla salute umana".
Perugia, 27 novembre 2008
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