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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola

Dicembre 2010 Archives

Ben vengano proposte fattive e propositive, incomprensibile invece benaltrismo distruttivo e dilatorio. La proposta è d'avanguardia: sarebbe la prima legge in Italia"

GAS. DOTTORINI (IDV): TESTO SU GRUPPI D'ACQUISTO AMPIAMENTE PARTECIPATO, DA MESI ASPETTIAMO CONTRIBUTO DI RIFONDAZIONE

"Inviterei gli amici di Rifondazione a raccordare le proprie parole coi fatti. La proposta di legge dell'Italia dei Valori sui gruppi di acquisto solidale è stata elaborata assieme ai principali gas dell'Umbria e ha recepito osservazioni positive da Aiab e ProBio, dalle organizzazioni agricole e del commercio, dai consumatori. Nei lunghi mesi di lavoro della commissione, nessun emendamento o proposta è giunta invece dal gruppo del Prc che pure, almeno a parole, si è sempre detta disponibile a migliorare il testo. Rimaniamo in attesa". Il capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale Oliviero Dottorini risponde con queste parole alla "singolare presa di posizione" del collega Damiano Stufara.
"A dire il vero - aggiunge Dottorini - non si capisce quale testo abbia letto Stufara, dal momento che una delle qualità che viene da tutti riconosciuta alla proposta è proprio quella di intervenire fattivamente e senza ledere le normative sul commercio per favorire la libera associazione dei consumatori al fine di stabilire un rapporto diretto tra produttori e famiglie. I vantaggi dei gruppi di acquisto solidale sono del resto tutti nella qualità ambientale e solidale delle produzioni locali. La legge prevede piccoli interventi a sostegno sia dei gas che dei mercati locali, garantendo informazione e trasparenza della filiera. Tra l'altro la pdl, se verrà approvata, sarà la prima in Italia in materia, facendo dell'Umbria la regione capofila a livello nazionale. Quindi ben vengano le proposte di Rifondazione che pure abbiamo atteso invano per diversi mesi. Respingiamo al mittente invece posizioni astrattamente ideologiche e la volontà incomprensibilmente dilatoria dettata da un curioso 'benaltrismo' distruttivo. Su una cosa vorrei tranquillizzare i colleghi del Prc: questa proposta è avanzata da Idv, ma è patrimonio di tutti coloro che hanno la volontà di consolidare in modo fattivo la filiera corta, il potere di acquisto delle famiglie e la tutela dell'ambiente. Magari - conclude Dottorini - lascerei ad altri provvedimenti ben più controversi, come ad esempio il Piano casa berlusconiano, atteggiamenti ostruzionistici o dilatori. Ma qui è questione di gusti".

Perugia, 22 dicembre 2010
"Gli scandali di Bettona e Marsciano non hanno insegnato nulla. Sbagliato utlizzare il grimaldello della green economy per avallare interessi e soluzioni contro i territori"

"Un regolamento che calza a pennello solo alle grandi aziende zootecniche intensive e industriali e  che lascia ai territori tutti i problemi ambientali, di salute ed economici legati allo smaltimento dei reflui zootecnici. Chiediamo alla Giunta una profonda revisione del testo preadottato, inserendo tra l'altro il principio di riduzione dei rifiuti di origine agroalimentare da conferire in discarica". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, interviene in merito al nuovo regolamento relativo alla gestione degli impianti per il trattamento degli effluenti di allevamento e delle biomasse per la produzione di biogas preadottato nei giorni scorsi dalla giunta regionale su proposta dell'Assessore all'Ambiente Silvano Rometti. 
"Quella percorsa  dalla giunta - aggiunge Dottorini - non è certo la strada maestra per superare le incapacità gestionali mostrate fino ad oggi, semmai dimostra la volontà di proseguire su scelte che tendono a penalizzare i piccoli produttori e i territori, senza offrire reali opportunità di integrazione del reddito alle imprese agricole. Evidentemente gli scandali di Bettona e Marsciano non hanno insegnato nulla. Come Idv - spiega Dottorini - abbiamo già predisposto una serie di modifiche volte a regolamentare in maniera efficace la produzione di biogas da biomasse e a tutelare l'ambiente relativamente allo smaltimento dei reflui degli allevamenti zootecnici. La nostra azione in Consiglio regionale sarà ferma e intransigente. Ci batteremo con tutte le forze  per far sì che l' Umbria si doti di regole chiare sul trattamento dei reflui zootecnici e sull'utilizzo delle biomasse per la produzione di biogas. Non consentiremo - conclude il capogruppo Idv - che si utilizzi il grimaldello della green economy per avallare interessi e soluzioni che danneggiano i territori e che nulla hanno a che vedere con modelli avanzati per coniugare lo sviluppo delle imprese agricole con la tutela ambientale".

Perugia, 21 dicembre 2010
Ecco l'elenco delle moto di Particolare Interesse Storico e Collezionistico redatto dalla F.M.I. per il 2011 ai sensi dell'art.63 comma 3 L.342/2000.
Clikka qui per leggere l'elenco per l'anno 2011.

E vi segnalo anche questa Integrazione
(06 marzo 2011):
Precisazione FMI sull'Elenco del 2011.

laverda-sfc.jpg


Se la vostra moto compare nell'elenco con il nome commerciale ed alla Regione vi fanno storie, non c'e problema, basta compilare la seguente Dichiarazione Sostitutiva dell'Atto di Notorietà e la questione è risolta.
Scarica il Modello di "autocertificazione" clikkando qui.

dario di bello




Generalmente ci sono alcuni periodici che meritano di essere sfogliati solo in bagno seduti sul wc.
Tra questi c'è sicuramente Panorama ed anche La Manovella che è l'house organ dell'asi.

Stamane, infatti, concentrato sul water sfogliavo il celeberrimo periodico e sono sobbalzato poiché ho letto delle cosine molto ma molto interessanti.

Fermo restando che rispetto la libertà di associazione che ognuno di noi è libero di esercitare, volevo informare gli aficionados dell'asi che a breve l'attestato di storicità, sarà considerato "carta igienica" ovvero sarà considerato valido solo dalle Regioni ma non più dalle Assicurazioni.

Cosa vuol dire questo ?

Vuol dire che si stanno muovendo affinché le Assicurazioni, ai fini del rilascio di una polizza storica, non si accontenteranno più del "banale" Attestato di Iscrizione
(a Perugia costa solo 180 euro !), ma pretenderanno un altro Certificato denominato C.R.S. e C. ovvero Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica.
Questo Certificato l'asi lo rilascia gratis con i 180 euro ?
NO, occorrereranno altri 120 euro circa !!!
Pertanto per incominciare a godere dei benefici fiscali/assicurativi, occorreranno non meno di 300 euro, ma bravi !!!
Circolare asi del 13 dicembre 2010 (clikka qui).
La Manovella dicembre 2010 pag. 13 (clikka qui).

La seconda cosa che mi ha onorato, è aver letto quanto scritto sempre dall'egregio presidente dell'asi ovvero:
La Manovella dicembre 2010 pag.5 (clikka qui).
"Nell'ultimo week end sono stato a Perugia per un incontro in Regione con i Club umbri, onde cercare di ottenere il rispetto delle norme statali in materia di tasse automobilistiche. Norme violate, senza alcuna spiegazione logica, dai governanti regionali che, anziché dare il buon esempio nel rispetto delle leggi statali, preferiscono violarle, sicuri dell'impunità. Non so che cosa seguirà, ma, di certo, non ci si può arrendere ai soprusi".

Io non sono il legislatore umbro che ha ABROGATO il MONOPOLIO dell'asi, ma se lo fossi mi sentirei profondamente offeso dalle nefandezze sopra riportate, ma come si fa a mistificare la realtà in un modo così spudorato ?
Costui pensa che gli italiani siano tutti "sdraiabilmente"
(Cetto Laqualunque docet) proni all'asi ?

Da ultimo, mi piace il fatto che costui giri in largo e lungo non solo lo stivale d'Italia ma anche l'Europa ed il Mondo, con i soldi che la maggior parte degli italiani è costretta a versargli per poter pagare il bollo ridotto.

Caro signore, dall'Umbria il rubinetto è chiuso e tale resterà almeno sino a quando ci sarà dario di bello, Oliviero Dottorini ed Alessandro Petruzzi della FEDERCONSUMATORI !!!

Ritorni a Perugia, scenda dal piedistallo e se ha il coraggio si confronti con noi, il pranzo glielo offriamo noi così non intaccherà gli 8 MILIONI di euro della federazione !

Ciao a tutti.
dario di bello


Pubblichiamo l'intervento di Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, relativo all'interrogazione su un possibile sdoppiamento di Umbra Acque Spa.

(Leggi l'intervento) / (Nascondi)
Ricevo dal Sig. Paolo DP di Udine, la seguente mail alla quale risponderò quanto prima con un "manuale di sopravvivenza" contro la ottusa burocrazia legata alle Tasse Automobilistiche della Auto Storiche.
Al volo posso rispondere dicendo che nelle Regioni a Statuto Speciale (Sicilia, Sardegna, Friuli, Valle d'Aosta)
comanda l'Agenzia delle Entrate che a differenza delle Regioni "ordinarie", ha chiaramente espresso nelle proprie Circolari che si AUTOCERTIFICA per il BOLLO e per l'I.P.T. (clikka qui).

Cordiali saluti.
dario di bello

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Salve,
seguo da tempo la sua vicenda e sposo al 100% il suo operato.
Vivo in Friuli Venezia Giulia e anche io vorrei provare ad ottenere la riduzione dell'IPT e poi successivamente del "bollo" per una vettura del 1988 che vorrei acquistare.
Francamente, a che cosa si rischia di poter andare incontro intraprendendo la strada da lei seguita ?
In rete si trovano le testimonianze di decine di persone che dicono di voler fare come lei o di aver fatto come lei, ma poi in soldoni nessuno fa un resoconto nel quale spiega in quali eventuali guai si è trovato e magari quali spese ha dovuto sostenere.
Il sugo della storia è proprio questo alla fine della fiera.
Non si capisce se per risparmiare qualche centinaia di euro sull'IPT e/o sul bollo non si corre nessun rischio o se invece si rischia di dover sborsare migliaia di euro in spese legali, multe e chi più ne ha più ne metta, peggio rischiare una denuncia penale.
Credo di parlare a nome di molti altri appassionati come me, che cercano invano di districarsi nella giungla della burocrazia italiana.

Le sarei grato se potesse fare luce su questa fumosa questione.
Se per caso l'ha già fatto su qualche forum o sito le sarei grato se mi indicasse il link dove poter reperire i testi.

Grazie

In attesa di un suo gradito riscontro, porgo distinti saluti.

Davide
Udine


"Solo parate e tagli di nastro, ma interi comparti sono in crisi. E il Dap regionale li dimentica totalmente. Unire le forze per rivendicare ruolo di motore economico"

ECONOMIA. DOTTORINI (IDV): REGIONE DIMENTICA ALTOTEVERE, NECESSARIO SCATTO D'ORGOGLIO DELLE FORZE SANE E LIBERE

"Per gli amministratori regionali l'Altotevere sembra far parte di un'altra regione. Al di là di parate e tagli di nastri su iniziative fittizie, l'attenzione per uno dei territori più dinamici della regione è impercettibile. Basti pensare che nella bozza di Documento annuale di programmazione, già distribuita alle parti sociali, sono totalmente ignorate la crisi del mobile, della grafica e di altri settori trainanti, puntando tutto su presunti poli nautici a Terni, sul centro per la protezione civile di Foligno e su progetti caratterizzanti che vedono l'Alta Umbria presente solo con la meccatronica, come se ci fosse ancora bisogno di dimostrare il fallimento di certa imprenditoria. In questo modo l'economia locale muore e, senza uno scatto d'orgoglio delle forze sane e libere del territorio, vedremo tramontare ogni possibilità di ripresa". Oliviero Dottorini, capogruppo regionale dell'Italia dei Valori e presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali di Palazzo Cesaroni, interviene con queste parole per fare il punto sulla situazione economica dell'Altotevere alla vigilia della presentazione del Dap (Documento annuale di programmazione), che "dimentica totalmente l'Altotevere e le sue potenzialuità ricordandosi soltanto dei soliti imprenditori".
"E' necessaria un'azione sinergica - spiega Dottorini - che eviti le parate interessate di assessori regionali e sindaci in pectore e metta in primo piano la necessità di recuperare a Città di Castello e all'Altotevere il ruolo di primo piano nelle politiche economiche regionali. Il grido d'allarme che giunge dal comparto del legno, con la necessità di rilanciare il consorzio Smai a servizio dell'intero settore, unite alle difficoltà della grafica, della meccanica e dell'agricoltura innovativa e di qualità, dovrebbero indurre tutti ad andare oltre le appartenenze partitiche per serrare invece le fila di un territorio che sta pagando molto cara la presunta autoreferenzialità degli amministratori locali in questi anni. Per quanto ci riguarda, abbiamo già presentato proposte di modifica del Documento annuale di programmazione per evitare che le risorse regionali vadano a finire sempre nelle solite tasche e per indurre il governo regionale a prendere in considerazione le difficoltà oggettive in cui versano alcuni comparti economici. Voglio sperare che ci sia una capacità di fare squadra che eviti all'Altotevere ulteriori prese in giro. Non è più pensabile - conclude il consigliere regionale - di procedere con gli annunci sui lavori della E78 dati ad ogni vigilia di elezione, con accordi sui rifiuti che danneggiano il territorio e l'economia locale, con progetti infrastrutturali inadeguati e offensivi, come nel caso della Piastra logistica. In un'ottica regionale policentrica Città di Castello e l'Altotevere devono rivendicare il ruolo di motore economico e culturale della Regione abbandonando i timori reverenziali che in questi anni hanno mortificato ogni ambizione e ogni sviluppo delle realtà più innovative e libere".

Perugia, 13 dicembre 2010
"Ancora un intervento dannoso mascherato da green economy. Danneggiati operatori e ambiente. Nostra azione per modifiche sarà ferma e intransigente"
 
ENERGIA. DOTTORINI (IDV): UN INSULTO A TERRITORI, COMPARTI E BUON SENSO IL REGOLAMENTO SUI BIODIGESTORI PREADOTTATO DALLA GIUNTA

"Occorre una profonda revisione. Il regolamento preadottato nei giorni scorsi dalla giunta è un vestito fatto su misura solo per le grandi aziende e non risolve i problemi ambientali ed economici legati allo smaltimento dei reflui zootecnici. Inoltre non tiene in nessun conto la necessità di ridurre la produzione di rifiuti da conferire in discarica, con particolare riferimento a quelli di origine agroalimentare. Non è così che si superano le incapacità gestionali dimostrate fino ad oggi, in questo modo non si fa altro che aggravare gli insulti ai territori, ai comparti e al buon senso". Con queste parole il capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, Oliviero Dottorini, commenta il nuovo regolamento relativo alla gestione degli impianti per il trattamento degli effluenti di allevamento e delle biomasse per la produzione di biogas preadottato nei giorni scorsi dalla giunta regionale su proposta, ancora una volta "fuori sacco", dell'assessore all'Ambiente Silvano Rometti.
"Come Idv - continua Dottorini - abbiamo già predisposto una serie di modifiche volte a regolamentare in maniera efficace la produzione di biogas da biomasse e a tutelare l'ambiente relativamente allo smaltimento dei reflui degli allevamenti zootecnici, che tanti problemi hanno già causato in alcuni territori della nostra regione. Evidentemente gli scandali di Bettona e Marsciano non hanno insegnato nulla e si continua su percorsi che tendono a penalizzare i piccoli produttori e i territori, senza offrire reali opportunità di integrazione del reddito alle imprese agricole".
"Da questo punto di vista - conclude il capogruppo Idv - la nostra azione in Consiglio regionale sarà ferma e intransigente. Non possiamo più permettere che si utilizzi il grimaldello della green economy per avallare interessi e soluzioni che danneggiano i territori e che nulla hanno a che vedere con modelli avanzati per coniugare lo sviluppo delle imprese agricole con la tutela ambientale".
 
Perugia, 7 dicembre 2010
Come segnalato da Piero Vanzetti (Vedi post precedente), anche la F.M.I. riporta cose inverosimili nel proprio mensile MOTOITALIA.
Nell'articolo scritto da Francesca Marozza, a pag.38, si legge che:

<< La circolare sottolinea in primo luogo che il Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica è "l'unico documento attualmente in grado di attestare lo status di veicolo storico". Di conseguenza, ai fini delle esenzioni fiscali o di ogni altra agovolazione eventualmente prevista dalla legge per questo tipo di veicoli, oggi non è valido alcun altro certificato rilasciato dopo il 19 marzo 2010, a parte ovviamente quello appena indicato. >>

Beh tutto ciò è FALSO, è falso per un insieme di motivi:
  1. in Italia esistono due norme che regolano lo status di veicolo storico, una è legata al Codice della Strada al quale il D.M. in parola si attiene, l'altra è legata alla fiscalità dei veicoli ed è la tanto contestata L.342/2000;
  2. ai fini delle esenzioni fiscali, nessun Ministero se non quello delle FINANZE può decidere fiscalmente cosa è storico o meno;
  3. le Regioni che hanno legiferato in materia di Tassa Auto (veicoli storici), DECIDONO loro qual è il titolo valido per l'accesso ai benefici fiscali.
Pertanto sarebbe opportuno non sparare simili "fesserie" o quanto meno riportare cosa accade in ogni Regione d'Italia.

Una cosa certa comunque c'è, il Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica NON E' L'UNICO documento valido per avere accesso ai benefici fiscali, anzi non lo è proprio perché serve soltanto per reimmatricolare/reiscrivere veicoli radiati !!!
Leggi l'articolo tratto da MOTOITALIA della F.M.I..

Ciao a tutti.
dariodi bello


Ricevo da Piero Vanzetti il seguente Comunicato Stampa in merito ad un articolo apparso sul sito dell'ANSA.
Grazie.
dario di bello

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Con l'apertura del nuovo portale ansa.it relativo ai motori è stata pubblicata una velina proveniente da ASI che parla di alcune novità per la reimmatricolazione dei veicoli radiati.
Come in altre occasioni ho accennato, anche in questo caso non si dice nulla sui veicoli che hanno subito personalizzazioni (tuning) e della loro reimmatricolabilità.

http://www.ansa.it/motori/notizie/rubriche/normativa/2010/12/03/visualizza_new.html_1673665705.html

Come tutti i comunicati provenienti da ASI, anche questo non è scevro da disinformazione.

Soprattutto nelle parti conclusive che riguardano Tassa di Possesso / Circolazione, rifacendosi alla legge 342/2000, a cui peraltro ASI non ha mai ottemperato pubblicando la famosa "lista" come esplicitamente richiesto dal testo di legge, trascurando che in molte Regioni d'Italia si è legiferato in modo differente (vedi Piemonte dove ha sede l'ASI stessa, o la Lombardia) proprio per mancanza di tale lista.

Non dimentichiamo la meritoria attività svolta in Umbria da Dario di Bello, per giungere ad una più semplice e libera determinazione del collezionista, senza versare il pizzo all'ente torinese.

Che dire poi, dei rapporti, di carattere strettamente privatistico tra assicurazioni e contraenti, facendo credere che le uniche attestazioni di storicità siano quelle dell'ASI e dei Registri Storici. Le quali peraltro hanno valore marginale per la definizione del risarcimento in caso di sinistro: occorre sempre passare per avvocati e periti di parte.

Che dire però delle convenzioni stipulate dai vari Club direttamente con le Compagnie Assicurative?
Insomma ASI ed Ansa potrebbero essere quasi denunciati per pubblicità ingannevole.
Piero Vanzetti


 

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