"A segno l'iniziativa Idv: quadruplicata la quota assegnata dal livello regionale. Firme inattese da Lignani Marchesani, Bacchetta, Sassolini, Busatti"
"Una grande mobilitazione popolare che va oltre ogni più rosea aspettativa". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, e Roberto Colombo, capogruppo in Consiglio comunale, commentano l'esito della campagna di raccolta firme per l'abolizione della legge elettorale "Porcellum" e la cancellazione delle province.
"Ai banchetti predisposti dall'Italia dei Valori - comunicano Dottorini e Colombo - hanno firmato oltre 800 tifernati. La quota che ci era stata assegnata a livello regionale era di 180 firme. Un risultato quindi che supera ogni previsione e che dimostra ancora una volta come Idv sappia farsi carico di posizioni coraggiose e condivise dai cittadini liberi della nostra regione e del nostro paese. Ancora in questi giorni, quando purtroppo la raccolta è completata, in molti si mettono in contatto con i nostri gruppi per chiedere di poter firmare. Ringraziamo tutti i cittadini che hanno apposto le loro firme nei nostri moduli ed è significativo di un clima che sta rapidamente mutando il fatto che anche esponenti di altre forze politiche lo abbiano fatto". Presso i gazebo Idv di Città di Castello hanno firmato dal consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani al sindaco Luciano Bacchetta, dal candidato sindaco Cesare Sassolini al capogruppo Pdl Sandro Busatti.
"Cancellare una legge elettorale ingiusta, iniqua e che lo stesso ideatore ha definito una "porcata" e allo stesso tempo lavorare per eliminare gli sprechi della politica e per un assetto istituzionale più snello ed efficiente è un dovere per la buona politica e per chi crede nel primato delle istanze civiche e popolari. Oggi - aggiungono i due esponenti Idv -ci fa piacere constatare una grande mobilitazione di piazza e una grande dimostrazione di civiltà, con cittadini che si sono messi civilmente in fila davanti ai nostri banchetti convinti della bontà delle nostre ragioni e consapevoli che il referendum è l'unico strumento, in queste condizioni di disfacimento, per ridare sovranità ai cittadini e dignità alle istituzioni. Fra pochi giorni sapremo se l'obiettivo referendario è stato raggiunto, ma tutto lascia prevedere risultati superiori alle aspettative".
"Proventi di pedaggi, Ici e oneri di urbanizzazione andranno ai privati, a tutto danno dei cittadini. La Due Mari assente dall'elenco di opere prioritarie a livello nazionale"
"L'unica notizia positiva è che sembra avanzare l'idea di un cambiamento di tracciato per la E78. Quanto al resto c'è da mettersi le mani tra i capelli". Oliviero Dottorini, capogruppo Idv in Consiglio regionale, commenta con queste parole le novità che stanno avanzando a livello nazionale riguardo alle infrastrutture regionali e dell'Altotevere.
"Per quanto riguarda la E78, si profila una situazione inconcepibile - spiega Dottorini -. Con la tanto decantata ipotesi di project financing, i privati non solo acquisirebbero i proventi derivanti dal pedaggio, ma anche quelli relativi alla cosiddetta 'cattura di valore'. Il che significa che i Comuni, oltre ad aver messo a disposizione i propri territori, dovrebbero rinunciare anche agli introiti da gettito Ici e da oneri di urbanizzazione delle aree poste all'interno del corridoio che si snoderà attorno al tracciato della Due Mari. Tutto - o quasi - il peso della nuova infrastruttura insomma ricadrebbe sulle spalle delle amministratori locali, e quindi dei cittadini dell'Altotevere. Ma non finisce qui. Paradosso dei paradossi, mentre i nostri amministratori locali e provinciali assicurano da anni l'imminente avvio dei lavori, il Ministro Tremonti ha già selezionato otto infrastrutture a cui dare priorità a livello nazionale per sperimentare gli incentivi fiscali per le grandi opere. Ma la E78 non c'è. C'è invece la trasformazione in autostrada della E45. Così, piuttosto che terminare opere iniziate da decenni, come la Due Mari, potremo assistere all'inaugurazione di un nuovo cantiere quarantennale, che porterà un danno ambientale all'intera regione e a nuovi pedaggi. Mentre la Due Mari continuerà a essere oggetto di scampagnate istituzionali, promesse e disillusioni".
"Al di là degli annunci propagandistici, che troppo spesso appassionano assessori e amministratori locali, è necessario recuperare una visione strategica per la dotazione infrastrutturale dell'Altotevere e tentare di recuperare un rapporto con le comunità locali. Questo ci consentirebbe - conclude Dottorini - di evitare obbrobri progettuali come la Piastra logistica e approssimazioni irrazionali come quelle relative al tracciato per la E78. Se non riusciremo a parlare ad una sola voce, coinvolgendo i cittadini, allontaneremo ancora di più soluzioni razionali e di buon senso".
"Saremo al fianco di associazioni umanitarie, commercio equo e Ong. Diffidiamo dei costruttori di pace che votano per il rifinanziamento della guerra in Afghanistan"
"Oggi è più che mai importante rinnovare una scelta di impegno e di responsabilità. Le guerre nel mondo, le disparità economiche, la confusione politica, economica e sociale che stiamo vivendo ci chiamano ad essere presenti, per testimoniare la necessità di una trasformazione profonda della realtà in cui viviamo". Con queste parole il capogruppo regionale dell'Italia dei Valori Oliviero Dottorini annuncia la partecipazione alla marcia della pace Perugia-Assisi di domenica prossima.
"Diffidiamo - aggiunge Dottorini - dei costruttori di pace che votano per il rifinanziamento di guerre come quella in Afghanistan o che si macchiano di leggi ingiuste e discriminatorie verso i diseredati del pianeta. Il 2011 è caratterizzato da eventi gravissimi, come la guerra in Libia e come il fallimento totale delle politiche di accoglienza del Governo Berlusconi verso le migliaia di migranti che ogni giorno giungono in Italia attraverso le rotte del Mediterraneo. E' l'anno in cui ciascun cittadino ha potuto toccare con mano gli effetti di un sistema iper-liberista che sta affamando gran parte del pianeta e di una politica nazionale improntata sulla corruzione, sull'ingiustizia e sul malcostume che stanno portando il nostro paese sul lastrico. Le 53 guerre che ci sono oggi nel mondo, la povertà e l'iniquità verso cui il nostro paese sta scivolando ci impongono di camminare insieme, ripercorrendo la strada tracciata da Aldo Capitini, per scrivere una storia diversa fatta di buone pratiche, solidarietà e responsabilità. Noi saremo al fianco delle tante associazioni che quotidianamente si impegnano per un altro mondo possibile, dalle organizzazioni non governative alle botteghe del commercio equo e solidale, dalle organizzazioni umanitarie ai tanti missionari religiosi e laici che dedicano la propria vita per un mondo in grado di risolvere le controversie attraverso il dialogo e la diplomazia".
Dottorini e Brutti interrogano la Giunta sugli istituti di partecipazione mai attivati (ma previsti dal Psr): "Assessore si attivi da subito per colmare lacuna gravissima"
"Se i cittadini avessero la possibilità di dire la propria sul sistema sanitario regionale, partecipando alle scelte che li riguardano, forse avremmo un sistema di servizi e una sanità più trasparente, con meno disservizi minori liste d'attesa e, probabilmente, con cospicui risparmi". Oliviero Dottorini, capogruppo Idv in Consiglio regionale, presenta con queste parole l'interrogazione che assieme al collega Paolo Brutti, segretario regionale Idv, rivolgono alla Giunta regionale per conoscere lo stato di attuazione degli istituti della partecipazione delle organizzazioni dei cittadini previsto dal Piano sanitario regionale 2009-2011.
"Il Piano sanitario regionale 2009-2011 - spiega Dottorini - prevede importanti misure atte a promuovere il coinvolgimento dei cittadini nella definizione e nella valutazione delle politiche sanitarie e della qualità dei servizi, ma a tutt'oggi nulla è stato fatto. L'audizione dei soggetti della società civile che I e III commissione consiliare hanno svolto in questi giorni dimostra la totale distanza tra organismi decisionali e gestionali e organizzazioni degli utenti e dei cittadini. Eppure questo sarebbe uno strumento importante per rendere più trasparente il sistema, tutelando i tanti utenti costretti ogni giorno a fare i conti con un sistema non sempre all'altezza dei propri compiti, come dimostrano i dati allarmanti sulla mobilità passiva. Il Psr 2009-2011 si pone obiettivi molto ambizioni in questo senso, volti a coinvolgere i cittadini alla definizione e valutazione delle politiche sanitarie e della qualità dei servizi, come ad esempio la sperimentazione e la successiva messa a regime delle gestioni degli Uffici relazione con il pubblico (Urp) da parte delle associazioni degli utenti, ma a pochi mesi dalla sua scadenza possiamo solo constatare che gran parte dei principi enunciati sono rimasti sulla carta. E' necessario quindi che l'assessore Tomassoni si attivi immediatamente perché alle buone intenzioni corrispondano fatti concreti".
"E' necessario da subito - aggiunge Dottorini - passare all'applicazione di quanto previsto dal Psr, colmando una lacuna gravissima e allo stesso tempo significativa di una disattenzione tutt'altro che casuale. E' opportuno ricordare che la partecipazione dei cittadini, in forma singola o associata, nelle politiche sanitarie è un diritto ed un dovere sancito dalla Costituzione italiana. E' inoltre riconosciuto come fondamentale dall'Organizzazione mondiale della sanità fin dal 1986 ed è prevista da tutte le leggi in materia di sanità sia nazionali che regionali. La partecipazione dei cittadini alle scelte su tutte le questioni inerenti la salute ha pertanto un ruolo strategico che porterebbe una visione nuova e diversa dei problemi che spesso vengono trascurati e consentirebbe di costruire un consenso partecipato intorno alla erogazione e alla modalità di fornitura dei servizi sanitari. Gli strumenti normativi ci sono, abbiamo in Umbria molte associazioni di cittadini pronte a fare la propria parte, come ha dimostrato l'audizione nelle commissioni consiliari, occorre solo una precisa volontà politica affinché venga dato seguito a quanto già stabilito dal Psr".
"L'audizione in II Commissione rafforza i forti dubbi dell'Italia dei Valori sul metanodotto della Snam che dovrebbe tagliare in due il Parco dei Sibillini, i boschi di Gubbio, quelli di Pietralunga e il fiume Topino. Tra devastazione ambientale e rischio sismico non si capisce perché la Snam insista nel suo progetto senza modificarne il tracciato". Oliviero Dottorini, capogruppo in Consiglio regionale, ripropone la sua tradizionale battaglia contro il gasdotto Brindisi-Minerbio che ormai trova ostacoli simili in tutta Italia.
"Opere di tale impatto debbono coinvolgere anzitutto i cittadini colpiti e non essere imposte dall'alto. Dal mese di marzo - dice Dottorini - il nostro partito ha presentato una mozione sottoscritta dalla Federazione della Sinistra con la quale invita la Regione a prendere posizione. Cambiare tracciato non solo è possibile ma è doveroso se non si vuol compromettere per sempre la bellezza paesaggiastica delle zone interessate. Con l'incombere di una crisi economica che si profila terribile, l'Umbria dispone ancora di un'enome ricchezza, la sua scarsa contaminazione paesaggistica. E' davvero di retroguardia una politica che, in nome di un defunto senso del progresso, deturpa intere valli e parchi naturali".
DOTTORINI (IDV): "LA PRESIDENTE MARINI DÀ PROVA DI RIGORE E BUON
GOVERNO. QUANTO EMERSO DALLE INTERCETTAZIONI, DISEGNA UN QUADRO E UNO SCENARIO CHE DEVE SPINGERE TUTTI AD UNA SERIA RIFLESSIONE
Le posizioni di rigore che l'Italia dei Valori ha per mesi richiesto trovano oggi un riscontro vero e tangibile. Un atto di rispetto verso le istituzioni e verso la comunità regionale. Il fatto che si giunga oggi ad assumere una delibera di trasferimento, con la conferma del vigente contratto, è per noi della massima importanza e rendiamo merito alla Presidente del coraggio, dell'autonomia e del rigore che ha dimostrato nell'affrontare una vicenda così complessa. Dobbiamo ricordare che questa grave vicenda occupa le pagine dei giornali da molti mesi e ciò che emerge sta deteriorando il rapporto, già difficile e logoro, tra la società civile e la politica, tra i cittadini umbri, le istituzioni e i soggetti preposti ad erogare servizi fondamentali, come le Asl. Il quadro, tutto politico, che risulta dalle informazioni che l'indagine ha portato alla luce pare presentarci un sistema di gestione del potere che noi non condividiamo, perché ci appare carente sul piano della trasparenza, della correttezza e dell'equità. Quanto emerso dalle intercettazioni, in una valutazione squisitamente politica, disegna un quadro e uno scenario per noi gravissimo e sconcertante che deve spingere tutti ad una seria riflessione. Anche se risultasse che in tutta questa storia non vi siano aspetti di rilevanza penale o comunque reati di tipo amministrativo, ciò che è emerso è una modalità di intrattenere rapporti che palesa un enorme problema di trasparenza nella gestione di concorsi, appalti ed assunzioni. Non è più possibile negare l'esistenza di una questione morale che si insinua nel nostro tessuto democratico e che noi non intendiamo coprire in alcun modo. Il nostro rigore sulla questione etica è a Roma come a Perugia e oltrepassa i vincoli di schieramento. Questa maggioranza deve dimostrare il massimo rigore quando si tratta di aspetti legati all'etica e alla trasparenza nella gestione della cosa pubblica, a prescindere dalle appartenenze di partito di chi è chiamato in causa. Le nostre prese di posizione mirano a salvaguardare la credibilità di tutta la coalizione, della quale facciamo parte convintamente"
abbiamo ascoltato le comunicazioni della Presidente Marini e abbiamo avuto la gradevole conferma che le posizioni di rigore che Italia dei Valori ha per mesi cocciutamente e caparbiamente richiesto trovano oggi un riscontro vero e tangibile. Questo è importante per noi, ma soprattutto vogliamo interpretarlo come un atto di rispetto verso le istituzioni e verso la comunità regionale.
Non ci sfugge ciò che ha evidenziato la Presidente nel darci la notizia delle decisioni della Giunta. Noi sempre abbiamo distinto tra elementi burocratico-formali, di cui la Presidente ha tenuto conto nell'assumere le proprie decisioni, ed elementi politici.
Il fatto che si giunga oggi ad assumere una delibera di trasferimento, con la conferma del vigente contratto, è per noi della massima importanza e rendiamo merito alla Presidente del coraggio, dell'autonomia e del rigore che ha dimostrato nell'affrontare una vicenda così complessa. Noi non abbiamo mai inteso sostituirci a chi ha il delicato compito di svolgere le indagini e quindi giudicare, ma abbiamo da subito stigmatizzato politicamente quanto emergeva da intercettazioni e trascrizioni.
Siamo consapevoli che, nella scelta della Giunta, questi aspetti non sono stati determinanti e abbiano giustamente pesato di più altri elementi, non ultima la sorprendente intervista rilasciata pochi giorni fa dalla Direttrice della Asl3, che pare chiamare in causa la sua stessa deontologia professionale .
Al netto di quanto contenuto nella delibera che stamane la Presidente ci ha illustrato, noi dobbiamo ricordare che questa grave vicenda occupa le pagine dei giornali da ormai molti mesi e ciò che emerge - per chi come noi non ha potuto seguire cosiddetta Sanitopoli che dalle cronache giornalistiche, come tutti i comuni cittadini, del resto - ha l'effetto di deteriorare ulteriormente il rapporto, già difficile e logoro, tra la società civile e la politica, tra i cittadini umbri, le istituzioni e i soggetti preposti ad erogare servizi fondamentali, come le Asl.
Qui non si tratta di dibattere sulle vicende giudiziarie del caso Sanitopoli, quanto piuttosto di cercare di capire bene il quadro, tutto politico, che risulta dalle informazioni che l'indagine ha portato alla luce e che pare presentarci un sistema di gestione del potere che noi non condividiamo, perché ci appare carente - al di là dei risvolti giudiziari e della vicenda Rosignoli - sul piano della trasparenza, della correttezza e dell'equità.
Per inquadrare meglio il problema è utile rileggersi, ad esempio, le dichiarazioni della ex-capo gabinetto della Lorenzetti, Sandra Santoni, che risultano sia dalle intercettazioni che dagli appunti in mano ai Magistrati. Ne vorrei citare alcuni passaggi.
La Santoni - a quanto si è potuto leggere dai quotidiani - parla ad esempio di una segnalazione proveniente da un alto prelato e dice: "Il bando cui si riferisce monsignore è quello che abbiamo creato per sistemare la moglie del compagno di Sant'Eraclio che sta male. E' del tutto evidente - affermerebbe la Santoni - che non abbiamo potuto utilizzare la graduatoria perché ciò non ci avrebbe permesso di cogliere l'obiettivo. Terremo in debito conto - conclude l'ex capo di gabinetto della Lorenzetti - la persona che ci ha segnalato affinché si piazzi bene". E ancora: "Guasticchi (l'attuale presidente della provincia di Perugia) ci chiedeva di far scorrere la graduatoria in Giunta per far assumere la moglie"; oppure: "La Lorenzetti mi presentò una lista di nominativi segnalata dall'ex consigliere regionale Masci che al momento scalpitava perché escluso dalle candidature regionali e mi ha detto se era possibile segnalarli a una serie di aziende private".
Dalle intercettazioni poi emergerebbe anche la richiesta dell'ex vice-presidente della giunta regionale, Liviantoni, per raccomandare un suo parente stretto, l'interessamento dell'On. Bocci per il concorso della moglie. E la lista potrebbe continuare... E tutti ricordiamo le intercettazioni che riguardano l'attivista folignate del Pd Alpaca... Per non parlare della schiera di imprenditori e professionisti che, stando agli appunti della Santoni pubblicati sulla stampa, si mettevano in fila per chiedere favori: dall'imprenditore che chiede una mano per ottenere un subappalto all'aeroporto, al primario che vuole "piazzare" la moglie per salvare il matrimonio.
Vede, Presidente, qua non c'entra la dottoressa Rosignoli e noi non siamo in grado di giudicare se questi fatti presentino dei profili di reato. Ci limitiamo a dare una valutazione squisitamente politica di un quadro veramente desolante fatto di relazioni e costumi che la stessa Santoni minimizza definendole, il più delle volte, come "marchette". Questo scenario per noi è gravissimo e sconcertante e deve spingere tutti ad una seria riflessione.
Anche qualora risultasse che in tutta questa storia non vi siano aspetti di rilevanza penale o comunque reati di tipo amministrativo, ciò che è emerso è una modalità di intrattenere rapporti che palesa a nostro avviso un enorme problema di trasparenza nella gestione di concorsi, appalti ed assunzioni.
Mi fermo qui. L'Italia dei Valori non ha nessuna intenzione di entrare nel merito dei risvolti giudiziari di questa vicenda, che saranno valutati dagli organi competenti.
Tuttavia non è più possibile negare l'esistenza di una questione morale che si insinua nel nostro tessuto democratico e che noi non intendiamo coprire in alcun modo. Il nostro rigore sulla questione etica è a Roma come a Perugia e oltrepassa i vincoli di schieramento. Noi non siamo come il Pdl, garantisti a giorni alterni, non siamo come la Lega, che un giorno sventola il cappio in Parlamento e l'altro vota il salvacondotto per il plurinquisito Berlusconi o contro l'arresto di parlamentari del Pdl, come Milanese, accusato di corruzione e associazione a delinquere.
Noi vogliamo essere diversi e non prendere in giro i cittadini. Crediamo che la maggioranza di centrosinistra debba dimostrare il massimo rigore quando si tratta di aspetti legati all'etica e alla trasparenza nella gestione della cosa pubblica, a prescindere dalle appartenenze di partito di chi è chiamato in causa. Per questo da tempo abbiamo alzato la voce per chiedere una presa di posizione forte e rigorosa da parte della Giunta e per questo apprezziamo la posizione della presidente Marini che ha inteso affrontare con chiarezza il problema e individuare tutte le soluzioni che il quadro giuridico consente, attraverso un atto a esclusiva valenza amministrativa e gestionale, com'è giusto e opportuno che sia.
Ma la nostra fermezza e il nostro disagio non devono essere equivocati. Dopo le nostre esternazioni molti ci hanno chiesto che cosa ci facciamo in questa maggioranza e addirittura siamo stati rimproverati di fare discorsi sovrapponibili a quelli del Pdl. Voglio ribadire che in questa vicenda di sovrapponibile al Pdl c'è solo l'atteggiamento di chi sostiene che, siccome ha preso i voti degli umbri, non può essere messo in discussione in seguito ad indagini giudiziarie. Atteggiamento che risulta pericolosamente simile a quello che siamo abituati a osservare in Silvio Berlusconi, quando tenta di sfuggire ai propri doveri di imputato trincerandosi dietro il presunto consenso che gli italiani gli riserverebbero.
Le nostre prese di posizione invece mirano proprio a salvaguardare la credibilità di tutta la coalizione, della quale facciamo parte convintamente. Se ricordiamo che i nomi che emergono dalle indagini chiamano in causa quasi esclusivamente esponenti di un partito, il Pd, e che quindi il principale partito della coalizione non può continuare ad arroccarsi in difese d'ufficio, lo facciamo per manifestare un disagio reale per notizie - e forse fatti - che possono gettare un'ombra sull'attuale esperienza riformatrice del governo regionale, ma anche per aiutare lo stesso Pd a fare chiarezza e a prendere le distanze in maniera netta da un certo modo di intendere la politica e la gestione del potere. Atteggiamenti che cedessero alla tentazione di tacere o fare finta di niente non farebbero male solo al Pd, ma all'intera coalizione. Noi vogliamo salvaguardarla e spingerla ad affrontare le vere emergenze economiche.
Voglio aggiungere che il nostro garantismo ci induce a mantenere su un piano politico le nostre considerazioni, mentre eventuali rinvii a giudizio ci porterebbero ad altre considerazioni e ad altre richieste.
Riguardo alla dottoressa Rosignoli ci fa piacere - se non sbagliamo - aver sentito la Presidente far riferimento alla legge 6 del 2011 quale strumento normativo utilizzato (assieme ad altri) per il trasferimento annunciato. Tutti sanno qual è stato il contributo dato dal nostro gruppo a quel provvedimento. Evidentemente abbiamo svolto un buon lavoro. La revoca dall'incarico si è rivelata impraticabile, a causa - par di capire - di vincoli giuridici e contrattuali insormontabili. Il fatto però che la Giunta regionale oggi ci comunichi la scelta del trasferimento è molto significativo. Lo apprezziamo molto e vogliamo assumerlo come un risultato importante anche della nostra intransigenza politica e dell'attaccamento ai valori che la nostra forza politica sostiene.
Noi crediamo sia necessario avviare una stagione nuova, nella quale i cittadini umbri possano essere sicuri che per ottenere quello che gli spetta e vedere riconosciuto il merito e le competenze non sia necessario affidarsi alle conoscenze o parentele del politico o del potente di turno. Se la realtà fosse come quella che emerge dai media, con quale coraggio dovremmo infatti chiedere ai nostri figli di impegnarsi negli studi, di impegnarsi per il bene della comunità, di rispettare le leggi e la convivenza civile se il sistema che gli consegniamo dimostra che poi va avanti solo chi si adegua a meccanismi fatti di scambi, favori e raccomandazioni, di apparati politici invischiati con quelli istituzionali, di un sistema di potere che non riesce più a confrontarsi con il pudore o a delimitare il campo della propria azione nell'alveo del decoro? Ci rifiutiamo di accettare la logica di chi sostiene che per trovare un buon lavoro è necessario rivolgersi al presidente della Giunta regionale. Che senza la tessera di partito è impossibile fare carriera.
Stando ai mezzi di informazione, ciò che gli inquirenti hanno fatto venire a galla, infatti, è un modo di operare che non è un esempio edificante per la società regionale e per chi crede nel valore del merito, nella trasparenza e nella democrazia.
Noi dell'Italia dei Valori siamo consapevoli che la società civile non è più disposta a tollerare vicende come questa e che non sarà facile recuperare credibilità nei confronti dei cittadini.
Questa storia non finisce qua e noi continueremo a vigilare. Ma oggi la Presidente ci dà una prova di rigore e buon governo. Apprezziamo le sue scelte e auspichiamo che tutte le forze di maggioranza sappiano dare una risposta seria, attraverso una presa di distanza esplicita e inequivocabile, rispetto a un sistema diffuso che sembra ammorbare la nostra regione avvicinandoci pericolosamente a modalità che normalmente riscontriamo nel centrodestra berlusconiano.
Noi su questo punto continueremo ad essere rigorosi ed intransigenti, convinti che questo atteggiamento sia l'unico che ci può aiutare ad uscire da una situazione intollerabile e certi di fare così il bene dell'Umbria.
In questi giorni gli uffici dell'ACI, su incarico della Regione Umbria, stanno inviando agli automobilisti umbri una letterina con la quale richiedono il pagamento della tassa auto del 2009.
Tale letterina è stata inviata, penso, a tutti coloro che nel 2008 avevano "autocertificato" ed in seguito avevano comunque "aderito" a quanto richiesto dalla Regione Umbria, ovvero conseguire l'Attestato di Storicità c/o uno dei 4 Centri Specializzati Autorizzati dalla Regione.
I Centri Specializzati entrati in funzione ad agosto 2010, hanno regolarmente inviatoentro il 31/01/2011 e 31/07/2011all'Ufficio Tasse Automobilistiche della Regione Umbria, gli elenchi con le targhe dei veicoli esaminati rispettivamente nel 2° semestre del 2010 e nel 1° semestre del 2011.
Tutti coloro che avevano "autocertificato" nel 2008 e poi nel 2010 hanno ottenuto l'attestato di storicità, godono dei benefici fiscali retroattivamente a far data dalla presentazione dell'autocertificazione.
Adesso che fa l'ACI ?
Fa finta che l'autocertificazione non esiste e chiede agli umbri di pagare il "bollo pieno" dell'anno 2009.
Il sottoscritto ha già segnalato il problema al Dott. Carloni della Regione Umbria ed è in attesa di conoscere gli esiti del problema.
Chiederò al mio AMICO Oliviero Dottorini di acquisire la convenzione stipulata tra la REGIONE UMBRIA e l'ACI, sono curioso di sapere quanti MILIONI di euro la Regione dà all'ACI..., avete letto bene, MILIONI di euro per questo disservizio....
Mi raccomando, segnalateci tutto !
Ciao a tutti.
dario di bello - dariodibello@dottorini.com
Bacchetta ha offerto la disponibilità a tagliare i corsi di Villa in un piatto d'argento. Eppure funzionavano bene..."
"Mentre l'intero mondo istituzionale ternano si mobilita platealmente contro la chiusura del polo universitario, a Città di Castello l'amministrazione Bacchetta ha offerto su un piatto d'argento i propri corsi universitari a Perugia, preferendo portare avanti contatti "amichevoli" con il rettore Bistoni, contatti che fino ad ora non hanno portato ad alcun risultato concreto. La verità è che mentre a Terni e a Narni occupano il Consiglio comunale a Città di Castello vengono tolti in silenzio corsi universitari senza che il sindaco alzi minimamente la voce". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, interviene in merito alla possibile cancellazione dei dipartimenti universitari di Terni.
"E' mortificante - aggiunge Dottorini - dover sottolineare ancora una volta la totale subalternità dell'amministrazione tifernate che prima concede tutto a Perugia senza opporre resistenza, poi mette in scena la finta indignazione del Consiglio comunale. Non si capisce come mai vengano tagliati proprio corsi specifici con indici di occupazione post-laurea tra i più alti in Italia e che non costano quasi niente all'Università dato che il personale docente proviene dall'Asl di Città di Castello e le funzioni di segreteria ricadono totalmente su Perugia. L'Altotevere, nonostante la scarsa capacità amministrativa dimostrata dall'attuale Giunta, deve essere considerato parte integrante e funzionale del percorso formativo dei cittadini umbri".
"Quello scelto è irrazionale e frutto dell'errore di posizionamento della piastra logistica. Per l'Altotevere si prospetta il danno e la beffa del pedaggiamento"
"Dobbiamo comprendere il senso della proposta di Ministero e Anas. Se si ha veramente intenzione di rivedere il tracciato individuandone uno più razionale e di minore impatto, non possiamo che prenderne atto e lavorare per correggere gli evidenti errori strategici. Il timore, tuttavia, è che si tratti soltanto dell'ennesimo escamotage per allontanare ancora di più la data di completamento dell'opera". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, commenta la notizia dell'ennesimo rinvio per la la E78, a seguito della proposta di Ministero e Anas di rivederne il tracciato.
"Il tavolo tecnico nazionale del 27 settembre dovrà essere l'occasione per chiarire i mille dubbi su un'opera che ha sempre visto amministrazioni locali e centrodestra fianco a fianco. Se si ha veramente il coraggio di abbandonare il pessimo tracciato individuato dalle amministrazioni locali, noi non faremo mancare il nostro supporto. Il rischio però è che Ministero e Anas non facciano altro che rispondere ad esigenze economiche, con l'intenzione di allontanare ancora di più la realizzazione dell'opera. Occorre riaprire invece la discussione sulle ipotesi di tracciato meno impattanti e più rispettose dell'ambiente, della storia e del paesaggio altotiberino compresa quella di alcuni noti e stimati tecnici locali, come l'ingegnere Giovanni Cangi e il professor Ermanno Bianconi. Quello scelto è un tracciato irrazionale, individuato solo per rimediare all'errore della Piastra logistica. Occorre rivederlo radicalmente. A essere danneggiata altrimenti sarà l'intera vallata e gli abitati di Cerbara, Selci e Lama subiranno una ferita insanabile, sacrificati sull'altare della Piastra".
"Non vorremmo - conclude Dottorini - si continuasse a forzare la mano e ignorare gli inviti e le proposte della società civile. Anche perché per i cittadini dell'Altotevere, a meno di improbabili sussulti di dignità da parte degli amministratori locali, oltre al danno ambientale e paesaggistico si prospetta la beffa del pedaggiamento, accolto a braccia aperte dai sindaci di San Giustino e Città di Castello e proposto dal tifernate assessore provinciale Caprini. In questo caso le inadempienze del governo nazionale, che da sempre promette la realizzazione dell'opera senza stanziare risorse, trovano una straordinaria copertura da parte di chi dovrebbe difendere il territorio e non svenderlo a un governo che non sa più che pesci pigliare pur di fare cassa".
"C'è una questione morale che si insinua nel tessuto democratico regionale"
"Dalle intercettazioni pubblicate oggi sui quotidiani regionali emerge un quadro di favori e clientele sconcertante. Al di là dei risvolti giudiziari che non sta a noi valutare, è chiaro che pare profilarsi una situazione grave che evidenzierebbe un sistema tutt'altro che trasparente nella gestione di concorsi, appalti e assunzioni. E i nomi che emergono chiamano in causa quasi esclusivamente esponenti di un partito, il Pd, che non può continuare ad arroccarsi in un attendismo francamente inconcepibile.". E' il primo commento del capogruppo regionale dell'Italia dei Valori Oliviero Dottorini alla pubblicazione degli appunti della dottoressa Santoni sequestrati dai Carabinieri.
"C'è una questione morale che si insinua nel nostro tessuto democratico - aggiunge Dottorini -. Quanto si legge asseconda l'idea che concorsi, appalti e assunzioni possano essere pilotati e che solo conquistando i favori del politico o del potente di turno si possano raggiungere risultati, magari aggirando la trasparenza e le regole. Questo è grave e proietta un'ombra pesante nel sistema democratico regionale. Non sappiamo se questo risponde al vero, ma è triste leggere gli appunti informatici sequestrati dai Carabinieri perché descrivono uno spaccato dell'Umbria che fino ad oggi non pensavamo potesse trovare riscontri così tristemente concreti".
Guarda le proposte di legge presentate da Oliviero Dottorini nel corso della IX legislatura:
Guarda le mozioni, le interrogazioni, i question time e gli ordini del giorno presentati da Oliviero Dottorini nel corso della IX legislatura:
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