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C'è un'altra Umbria: libera, concreta, di parola

Maggio 2007 Archives

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CASA: "AUTOCOSTRUZIONE ASSOCIATA E AUTORECUPERO COME MISURA INTEGRATA PER UNA RISPOSTA CONCRETA AL DISAGIO ABITATIVO" - LE NORME IN UNA PROPOSTA DI LEGGE DEL GRUPPO DEI VERDI E CIVICI



(ACS) Perugia, 31 maggio 2007 - "L'abitazione di proprietà, per moltissime famiglie, rimane un sogno irraggiungibile. L'autocostruzione associata e l'autorecupero può divenire, anche in Umbria, un'ottima misura integrata di organizzazione sociale e dare una risposta concreta al disagio abitativo". Parte da queste premesse una proposta di legge, presentata stamattina a Palazzo Cesaroni, dal capogruppo dei Verdi e Civici Oliviero Dottorini. I soggetti coinvolti per il raggiungimento degli obiettivi, racchiusi nella proposta di legge, sono: Regione, Provincie, Comuni, Comunità montane e Ater (organismo di edilizia residenziale pubblica), oltre alle cooperative degli autocostruttori. Gli enti pubblici, in particola modo i Comuni dovranno individuare nel loro Piano regolatore aree 'Peep' (edilizia popolare) dove verrà prevista la possibilità di autocostruzione. In questo caso, sotto la direzione dei lavori da parte di esperte figure professionali, insieme al controllo dell'ente, potranno essere gli stessi proprietari, associati in un'apposita cooperativa, a portare avanti i lavori di costruzione dell'edificio. L'obbligatorietà riguarda il rispetto per l'architettura del luogo, l'uso di criteri di costruzione ecocompatibili ed il risparmio energetico. Per l'uso del terreno, l'ente pubblico sarà chiamato ad indire un regolare bando a cui potranno accedere le cooperative composte dai soci beneficiari della stessa struttura abitativa. Essi dovranno essere residenti nel territorio in cui avverrà la costruzione dell'edificio, o comunque dovranno dare la garanzia di abitarlo entro un anno, dovranno possedere la cittadinanza italiana, europea oppure un regolare permesso di soggiorno per quanto riguarda gli extracomunitari. Dovranno garantire che, minimo, il 60 per cento dei lavori verranno direttamente da loro effettuati e dovranno garantire un reddito annuo tra i 18 mila e i 30 mila euro. Con l'autocostruzione o l'autorecupero (in questo caso l'ente pubblico metterà a disposizione strutture esistenti non utilizzate e/o fatiscenti) è possibile abbattere i costi di costruzione o di recupero fino al 70 per cento. Per i soggetti costruttori sono previste facilitazioni per l'accesso al credito. "E' vero che in Umbria l'abitazione, all'80 per cento è di proprietà, - ha sottolineato Dottorini - ma in moltissimi casi i cittadini sono chiamati a grandi sacrifici e a un indebitamento legato a mutui ventennali o, addirittura, trentennali. Dal 2000 ad oggi, nella nostra regione, si è verificato il raddoppio dei prezzi d'acquisto, stessa cosa per gli affitti".
Per Dottorini "prevedere l'autocostruzione associata e l'autorecupero significa il riutilizzo di un patrimonio esistente, destinato a finalità diverse, utile anche a migliorare luoghi, come i centri storici, talvolta snaturati da cambi di destinazione d'uso a fini commerciali o di servizi". In Europa, è stato sottolineato durante la conferenza stampa, questo tipo di esperienza abitativa sta avendo grande successo in Inghilterra, Germania, Danimarca e Olanda. In Italia, le uniche esperienze riguardano l'Emilia Romagna, la Lombardia, il Veneto ed in parte anche l'Umbria dove è presente un'unica cooperativa (Alisei) che sta operando in diverse località della provincia di Perugia e, in più piccola parte, anche in quella di Terni. Secondo Dottorini "questa proposta di legge ha un carattere spiccatamente sociale e, proprio per questo, si coniuga con una chiara scelta urbanistica che contribuisce a non disperdere l'identità sociale dei luoghi storici delle città. Viene anche privilegiato - ha detto - lo spirito di auto promozione delle famiglie, responsabilizzandole all'uso rispettoso di un patrimonio pubblico destinato a soddisfare bisogni e diritti fondamentali. L'autocostruzione associata e l'autorecupero - ha aggiunto l'esponente del Sole che ride - favorisce la collaborazione tra famiglie e gruppi sociali nell'acquisizione delle abitazioni invece di metterli in concorrenza e competizione".
Questa proposta di legge si inserisce nel quadro degli obiettivi programmatici di legislatura approvati dal Consiglio regionale ed è stata presentata "in coerenza - è stato spiegato - con quanto previsto dal Dap 2007 (Documento annuale di programmazione), approvato dal Consiglio lo scorso 20 marzo".
Insieme al capogruppo Dottorini, hanno partecipato alla conferenza stampa anche il presidente dei Verdi e Civici dell'Altotevere Mario Scarscelli, Marco Rubini (a titolo personale - vice presidente dell'Ordine provinciale degli architetti) e Ulderico Sbarra (segretario territoriale della Cisl). AS/as

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CASA: "AUTOCOSTRUZIONE ASSOCIATA E AUTORECUPERO COME MISURA INTEGRATA PER UNA RISPOSTA CONCRETA AL DISAGIO ABITATIVO" - LE NORME IN UNA PROPOSTA DI LEGGE DEL GRUPPO DEI VERDI E CIVICI


Scarica la proposta di legge


(ACS) Perugia, 31 maggio 2007 - "L'abitazione di proprietà, per moltissime famiglie, rimane un sogno irraggiungibile. L'autocostruzione associata e l'autorecupero può divenire, anche in Umbria, un'ottima misura integrata di organizzazione sociale e dare una risposta concreta al disagio abitativo". Parte da queste premesse una proposta di legge, presentata stamattina a Palazzo Cesaroni, dal capogruppo dei Verdi e Civici Oliviero Dottorini. I soggetti coinvolti per il raggiungimento degli obiettivi, racchiusi nella proposta di legge, sono: Regione, Provincie, Comuni, Comunità montane e Ater (organismo di edilizia residenziale pubblica), oltre alle cooperative degli autocostruttori. Gli enti pubblici, in particola modo i Comuni dovranno individuare nel loro Piano regolatore aree 'Peep' (edilizia popolare) dove verrà prevista la possibilità di autocostruzione. In questo caso, sotto la direzione dei lavori da parte di esperte figure professionali, insieme al controllo dell'ente, potranno essere gli stessi proprietari, associati in un'apposita cooperativa, a portare avanti i lavori di costruzione dell'edificio. L'obbligatorietà riguarda il rispetto per l'architettura del luogo, l'uso di criteri di costruzione ecocompatibili ed il risparmio energetico. Per l'uso del terreno, l'ente pubblico sarà chiamato ad indire un regolare bando a cui potranno accedere le cooperative composte dai soci beneficiari della stessa struttura abitativa. Essi dovranno essere residenti nel territorio in cui avverrà la costruzione dell'edificio, o comunque dovranno dare la garanzia di abitarlo entro un anno, dovranno possedere la cittadinanza italiana, europea oppure un regolare permesso di soggiorno per quanto riguarda gli extracomunitari. Dovranno garantire che, minimo, il 60 per cento dei lavori verranno direttamente da loro effettuati e dovranno garantire un reddito annuo tra i 18 mila e i 30 mila euro. Con l'autocostruzione o l'autorecupero (in questo caso l'ente pubblico metterà a disposizione strutture esistenti non utilizzate e/o fatiscenti) è possibile abbattere i costi di costruzione o di recupero fino al 70 per cento. Per i soggetti costruttori sono previste facilitazioni per l'accesso al credito. "E' vero che in Umbria l'abitazione, all'80 per cento è di proprietà, - ha sottolineato Dottorini - ma in moltissimi casi i cittadini sono chiamati a grandi sacrifici e a un indebitamento legato a mutui ventennali o, addirittura, trentennali. Dal 2000 ad oggi, nella nostra regione, si è verificato il raddoppio dei prezzi d'acquisto, stessa cosa per gli affitti".
Per Dottorini "prevedere l'autocostruzione associata e l'autorecupero significa il riutilizzo di un patrimonio esistente, destinato a finalità diverse, utile anche a migliorare luoghi, come i centri storici, talvolta snaturati da cambi di destinazione d'uso a fini commerciali o di servizi". In Europa, è stato sottolineato durante la conferenza stampa, questo tipo di esperienza abitativa sta avendo grande successo in Inghilterra, Germania, Danimarca e Olanda. In Italia, le uniche esperienze riguardano l'Emilia Romagna, la Lombardia, il Veneto ed in parte anche l'Umbria dove è presente un'unica cooperativa (Alisei) che sta operando in diverse località della provincia di Perugia e, in più piccola parte, anche in quella di Terni. Secondo Dottorini "questa proposta di legge ha un carattere spiccatamente sociale e, proprio per questo, si coniuga con una chiara scelta urbanistica che contribuisce a non disperdere l'identità sociale dei luoghi storici delle città. Viene anche privilegiato - ha detto - lo spirito di auto promozione delle famiglie, responsabilizzandole all'uso rispettoso di un patrimonio pubblico destinato a soddisfare bisogni e diritti fondamentali. L'autocostruzione associata e l'autorecupero - ha aggiunto l'esponente del Sole che ride - favorisce la collaborazione tra famiglie e gruppi sociali nell'acquisizione delle abitazioni invece di metterli in concorrenza e competizione".
Questa proposta di legge si inserisce nel quadro degli obiettivi programmatici di legislatura approvati dal Consiglio regionale ed è stata presentata "in coerenza - è stato spiegato - con quanto previsto dal Dap 2007 (Documento annuale di programmazione), approvato dal Consiglio lo scorso 20 marzo".
Insieme al capogruppo Dottorini, hanno partecipato alla conferenza stampa anche il presidente dei Verdi e Civici dell'Altotevere Mario Scarscelli, Marco Rubini (a titolo personale - vice presidente dell'Ordine provinciale degli architetti) e Ulderico Sbarra (segretario territoriale della Cisl). AS/as

SCONGIURARE IL BALCK-OUT SUL CICLO DEI RIFIUTI

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RIFIUTI: DOTTORINI (VERDI E CIVICI): SCONGIURARE IL BALCK-OUT SUL CICLO DEI RIFIUTI
"Avere come obiettivo strategico l'opzione "rifiuti zero" e come priorità d'azione la riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata porta a porta, il passaggio da tassa a tariffa"


"Promuovere seriamente sistemi di raccolta differenziata "porta a porta" attraverso incentivazioni ed informazione degli utenti al fine di ridurre la quantità indiscriminata di rifiuti prodotti, sostenere il passaggio da tassa a tariffa da parte degli enti locali e avere come obiettivo l'opzione "rifiuti zero": sono queste le uniche azioni serie per scongiurare il black-out nella gestione del sistema integrato dei rifiuti. La situazione che sta vivendo la Campania deve farci riflettere e darci il coraggio di agire concretamente per garantire serie politiche di intervento nel campo della ciclo integrato dei rifiuti. Anche in Umbria il sistema delle discariche sta entrando in crisi e bruciare rifiuti non rappresenta una soluzione utile ad affrontare il problema, ma solo una scorciatoia pericolosa che mette a rischio la salute dei cittadini e la vivibilità del nostro territorio". Lo ha dichiarato il capogruppo dei Verdi e civici Oliviero Dottorini aggiungendo che "occorre non perdere altro tempo e dare impulso, tramite convenzioni e incentivazioni, a filiere gestionali e produttive delle materie recuperate in grado di creare occupazione e nuove risorse, trasformando i rifiuti in nuove opportunità per lo sviluppo sostenibile del nostro territorio. Non si può continuare a prendere in esame il problema partendo dall'ultima fase del processo, ignorando tutto il resto".
"Su queste scelte - aggiunge il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali - è indispensabile coinvolgere le comunità locali in tutte le scelte di gestione e recupero dei rifiuti sulla base di elementi di totale trasparenza. Con la scelta avventata della rimodulazione del flusso dei rifiuti presa oltre un anno fa, la discarica di Belladanza a Città di Castello sta esaurendo in breve tempo la sua capacità di accogliere rifiuti. Nel frattempo, a fronte di qualche milione di euro speso per il "turismo dei rifiuti" lungo la E45, non è stato attuato nessun progetto "a monte" per ridurre la quantità dei rifiuti prodotti attraverso un serio progetto di raccolta differenziata. Gli Ato dei rifiuti costituti nelle singole realtà territoriali devono uscire dal letargo e individuare dei percorsi innovativi per affrontare il problema. Il rischio - continua Dottorini - è che gli eventi ci travolgano ed a pagare il conto siano i cittadini, attraverso l'aumento delle tariffe, e l'ambiente, con un massiccio ricorso a conferire in discarica in maniera indistinta. E' necessario affrontare al più presto, sulla base di dati condivisi ed informazioni analitiche, un confronto ampio ed aperto che analizzi concretamente le esperienze nazionali ed europee raffrontandole con le problematiche umbre. E' giunto il momento di evidenziare senza pregiudizi i punti di forza e di debolezza che hanno caratterizzato le politiche di settore e le azioni messe in campo negli ultimi anni".

Perugia, 28 maggio 2007

INNALZARE I CANONI PER LE AZIENDE DI IMBOTTIGLIAMENTO

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ACQUE MINERALI. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): "INNALZARE I CANONI PER LE AZIENDE DI IMBOTTIGLIAMENTO, SUBITO LA LEGGE DI RIORDINO"
Scandaloso che chi sfrutta l'acqua per fini commerciali spenda la metà rispetto ai cittadini che la utilizzano per rispondere a necessità primarie.


"Mentre l'Umbria si prepara ad affrontare l'emergenza siccità, continuano ad aumentare i prelievi della risorsa idrica da parte di aziende di imbottigliamento che rivendono quello stesso bene con ricarichi esorbitanti. E' un vero e proprio insulto all'equità e a una corretta gestione delle risorse ambientali". Il capogruppo regionale dei Verdi e civici Oliviero Dottorini commenta così i dati che emergono dalla Relazione sull'utilizzazione delle acque minerali e termali relativa all'anno 2006 in base alla quale si evidenzia un aumento del 7 per cento rispetto all'anno precedente della produzione di acque minerali nella nostra regione. E' necessario passare subito a un aumento sostanzioso dei canoni per le aziende che imbottigliano e mettere mano a una legge di riordino - afferma Dottorini -.Acqua
"Se si pensa che il costo dell'acqua per le aziende di imbottigliamento è la metà di quanto pagano i cittadini per un bene che utilizzano per gli usi quotidiani e vitali, si ha il quadro di una situazione che a nostro avviso non è più sostenibile. L'acqua che le aziende pagano poco più di una lira al litro, i cittadini se la ritrovano negli scaffali del supermercato a 400 lire, con ricarichi che non hanno pari in nessun altro settore merceologico. La piccola Umbria con i suoi diciassette marchi e con un miliardo e 133 milioni di litri imbottigliati rappresenta una delle realtà più significative in campo nazionale, ma i canoni sono fermi dal 2001 a 50 centesimi di euro ogni mille litri. Pertanto occorre dar seguito al più presto a quanto contenuto nel Dap 2007 che prevede l'innalzamento dei canoni, anche per dare al settore regole economiche in grado di ridurre la sperequazione tra gli utili stratosferici delle industrie e gli introiti concessionari della Regione. Tra l'altro le indicazioni emerse dal Tavolo tecnico delle Regioni italiane ha stabilito i parametri minimi e massimi dei canoni sia per i quantitativi di acqua che per i diritti di superficie. Neanche a dirlo, l'Umbria si posiziona al livello più basso. E' giusto ricordare che il livello più alto prevede canoni di prelievo pari a 2 euro, vale a dire quattro volte superiori a quelli attualmente applicati dalla nostra regione. L'acqua è un bene comune ed esauribile, non può essere trattato come una qualunque merce e deve rimanere disponibile innanzitutto per le popolazioni e i cittadini. Tra l'altro è bene ricordare che sulle acque imbottigliate si fanno affari giganteschi, con campagne pubblicitarie costosissime che inducono i consumatori a rinunciare all'acqua dei rubinetti, notoriamente sottoposta a controlli più severi e frequenti.. Come Verdi e civici - conclude Dottorini - ribadiamo la necessità che si vada al più presto alla definizione ed approvazione di una legge di riordino del settore che preveda un aumento sostanzioso dei canoni concessionari accompagnato da campagne di sensibilizzazione al risparmio e all'uso corretto e consapevole dell'acqua pubblica".

Perugia 19 maggio 2007

PALAZZO ALLA POSTERNA FERITA INSANABILE

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SPOLETO. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): PALAZZO ALLA POSTERNA FERITA INSANABILE PER LA CITTA'. SUBITO LA SOSPENSIONE DEI LAVORI
"Porteremo la vicenda a conoscenza del ministro Pecoraro Scanio. La Soprintendenza spieghi come ha potuto autorizzare un simile intervento"


"Se non si individuano soluzioni immediate, Spoleto rischia di subire una violenza senza precedenti che sarà in grado di compromettere l'immagine stessa della città del Festival in Italia e nel mondo". E' la reazione preoccupata del capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale Oliviero Dottorini che ha visitato nei giorni scorsi i principali cantieri aperti della città di Spoleto accompagnato da una delegazione di esponenti dei numerosi comitati e associazioni locali riuniti in coordinamento.
"C'è da domandarsi - ha commentato il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali - come sia stato possibile che interventi sciagurati e dissennati come quello alla Posterna abbiano potuto incontrare il favore pressoché unanime di tutto il consiglio comunale. Il solo averli concepiti è la dimostrazione di una visione dello sviluppo turistico e della salvaguardia ambientale antiquata e fuori da ogni parametro ragionevole. Il paesaggio e la cultura di una città e di una regione non possono trasformarsi in merce a disposizione di chi pensa ancora di poter coniugare il rilancio delle potenzialità economiche di un territorio con colate di cemento e ferite alla storia e alla cultura di una delle città più antiche dell'Umbria".
"Interventi irrazionali purtroppo non sono infrequenti nella nostra regione - prosegue l'esponente del sole che ride - ma è difficile trovarne una concentrazione così elevata come avviene a Spoleto. Se si mettono assieme i sei piani di cemento armato della Posterna con lo sventramento del Colle Sant'Elia, con la vicenda dell'Elettrodotto e dello svincolo Sud si ha un quadro desolante che dovrebbe indurre tutti ad optare per una sospensione generale dei lavori per riflettere con più oculatezza su quanto si sta mettendo in opera. E' veramente inaccettabile che la città conosciuta nel mondo per la sua cultura e per la sua capacità di valorizzare le proprie qualità artistiche sia costretta a subire ferite di questa portata e di questa qualità. E' difficilmente spiegabile come un simile progetto possa aver incontrato il consenso di un organismo come la Soprintendenza che ha tra i suoi compiti istituzionali quello di tutelare, conservare e valorizzare i beni di interesse storico e artistico. Risulta più che mai urgente l'intervento del ministro per i Beni culturali e da parte mia mi attiverò personalmente per portare a conoscenza del ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio i contorni di questa vicenda. Si fa più che mai urgente una sospensione dei lavori per verificare la correttezza dell'intervento e le compatibilità con la storia, l'architettura e la cultura della città. E' necessario - conclude il capogruppo dei Verdi e civici in regione - che anche a livello locale, le autorità preposte diano conto della regolarità di procedure amministrative ed autorizzatorie già portate in questi giorni direttamente all'attenzione della Giunta regionale e della Procura della Repubblica da parte dei comitati e delle associazioni ambientaliste spoletine come atto estremo per evitare uno scempio annunciato al paesaggio, alla storia e alla cultura della città dei due mondi".

Perugia, 9 maggio 2007
RIFIUTI. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): BENE L'AMMISSIONE DEL COMITATO AMBIENTALE DI PIETRAMELINA E DI LEGAMBIENTE COME PARTE CIVILE
"L'opzione rifiuti zero e la raccolta differenziata porta a porta uniche vere soluzioni contro l'incenerimento dei rifiuti"


"Questa vicenda deve insegnarci che sulle questioni riguardanti l'ambiente e la salute dei cittadini non si possono trovare scorciatoie, magari tentando di bypassare le normali procedure democratiche. La gestione e la politica dei rifiuti non è affare da delegare a qualche azienda, ma una questione che riguarda tutti e che va affrontata mettendo al primo posto il benessere delle comunità locali". Con queste parole il capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale Oliviero Dottorini ha commentato la notizia dell'ammissione come parte civile del comitato ambientale di Pietramelina e di Legambiente nel processo contro i due dirigenti di Gesenu che non avrebbero impedito che del percolato proveniente dalla discarica finisse nel torrente Mussino.
"Aspettiamo adesso l'udienza fissata per il 20 settembre - aggiunge l'esponente del Sole che ride - ma apprezziamo il buon senso che ha portato al ricorso al Tar contro la decisione di ampliamento della discarica di Pietramelina che è situata in un Sito d'interesse comunitario. Ci sembra ingiusto tentare di invalidare atti giuridicamente validi, ridicolizzando gli accordi istituzionali. Il protocollo d'intesa firmato nel '98 - ricorda Dottorini - stabiliva che la discarica dovesse essere chiusa già da molto tempo, ma la decisione del Consiglio regionale approvata nel 2005 con il solo voto contrario dei Verdi e civici ha prolungato questo termine sine die. E' necessario - conclude Dottorini - tenere alta la guardia contro scellerate ipotesi di incenerimento dei rifiuti o procedure simili e indicare come obiettivo strategico l'opzione 'rifiuti zero' che prevede come priorità d'azione la riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata 'porta a porta', il passaggio da tassa a tariffa nella gestione integrata dei rifiuti".
Perugia, 8 maggio 2007

GRAVE L'ACCORDO MICROSOFT-GOVERNO

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INFORMATICA. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): GRAVE L'APPROVAZIONE DEL PROTOCOLLO D'INTESA TRA MICROSOFT E MINISTERO DELL'UNIVERSITA'
"Il Governo prenda esempio dell'Umbria e incentivi la diffusione di software libero e standard aperti nella pubblica amministrazione"




Ascolta l'intervista rilasciata da Oliviero Dottorini a
Amisnet


"La firma del protocollo d'intesa fra Ministero dell'Università, Ministero dell'Innovazione tecnologica e Microsoft è un grave errore. La nostra società non ha bisogno di aziende monopolistiche che applichino i loro standard e le loro licenze d'uso a discapito dei piccoli imprenditori e delle piccole e medie imprese che ogni giorno si vedono costrette a competere con i giganti dell'informatica. Incentivare l'uso di tecnologie Microsoft tramite protocollo d'intesa è assurdo e controproducente". Il capogruppo dei Verdi e civici Oliviero Dottorini, promotore della legge umbra sul software libero, commenta così la firma da parte del Ministro Mussi, del Ministro Nicolais e dell'amministratore delegato di Microsoft del protocollo d'intesa e collaborazione che porterà alla realizzazione di tre Centri per l'innovazione Microsoft nelle regioni Piemonte, Campania e Toscana. L'Umbria è la prima regione in Italia a essersi dotata di una legge sull'Open Source e sul pluralismo informatico nella pubblica amministrazione già finanziata.
"Occorre rispettare il programma di governo - aggiunge l'esponente del Sole che ride - dove si dice che è doveroso tradurre in pratica le dichiarazioni di principio in favore della diffusione dell'Open Source nelle amministrazioni e che questa risorsa allevierà la dipendenza dalle onerose licenze commerciali. Il protocollo firmato va nella direzione esattamente opposta. Fa piacere constatare come la Regione Umbria non faccia parte del protocollo d'intesa - conclude Dottorini -, e siamo orgogliosi di dire che la nostra regione ha già un Centro di competenza in materia, intermente fondato sulla cultura del software libero e degli standard aperti. È importante che altre regioni prendano esempio dall'Umbria e abbandonino software proprietari altamente costosi e dei quali non si conosce il codice sorgente".

Perugia, 8 maggio 2007

-Scarica il protocollo d'intesa
-Scarica il rapporto di collaborazione

GUALDO CATTANEO. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): SUBITO INDAGINE EPIDEMIOLOGICA E FUGARE DUBBI SU VOLONTA' DI POTENZIARE LA CENTRALE
"Preoccupante aumento di leucemie, linfomi e mielomi nella zona della centrale Enel. La Giunta assicuri che si opporrà all'utilizzo di rifiuti o materiale proveniente dall'estero"


Scarica l'interrogazione (pdf)

"Il carbone è una risposta antiquata ad un problema serio che va affrontato mettendo al primo posto la salute dei cittadini e la difesa dell'agricoltura e dell'ambiente. Per questo il problema della centrale di Gualdo Cattaneo è urgente e richiede un intervento della Giunta regionale per tutelare i cittadini che da anni sono costretti a sopportare un massiccio inquinamento ambientale e ogni giorno vedono crescere la possibilità di contrarre malattie gravi causate dagli scarti di carbone e piombo della centrale, come dimostra la recente e costante crescita di casi di leucemia, linfoma, mieloma. Occorre che la regione Umbria fughi ogni sospetto in merito al possibile potenziamento della centrale, con la ventilata autorizzazione alla co-combustione di carbone e biomasse, e che si faccia invece carico di un'indagine epidemiologica sul territorio per verificare la diffusione e l'incidenza di queste malattie". Il capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale Oliviero Dottorini annuncia con queste parole l'interrogazione urgente all'assessore all'Ambiente Lamberto Bottini per conoscere le reali intenzioni del governo regionale in merito al progetto, annunciato dal sindaco di Gualdo Cattaneo, che vedrebbe coinvolta l'Enel nella produzione di una quantità di energia da biomasse fino a 22,5 Megawatt.
"E' chiaro - spiega l'esponente del Sole che ride - che si tratterebbe di un'ipotesi scellerata e al di fuori di ogni parametro ambientale ed economico, dal momento che risulterebbe impossibile reperire una tale quantità di biomassa nel territorio immediatamente adiacente la centrale. Occorrerebbero infatti circa 13mila ettari di colture dedicate per raggiungere la produzione necessaria ad alimentare una centrale di quelle dimensioni. E' chiaro che le grandi quantità di biomassa vegetale verrebbero reperite da fuori regione o addirittura da fuori nazione. Cosa del tutto irrazionale che annullerebbe tra l'altro ogni vantaggio per l'economia locale. A meno che, come sospettano gli abitanti di Gualdo Cattaneo, l'intenzione non sia quella di utilizzare altre fonti combustibili, quali rifiuti o assimilati dannosi per la salute delle persone e per l'ambiente. Il che renderebbe la vicenda ancora più preoccupante e grave. A questo punto - aggiunge Dottorini - ci piacerebbe che i sospetti della popolazione locale venissero immediatamente fugati dal momento che persino il Piano energetico regionale non prevede certi interventi, valutando per l'intera regione Umbria una produzione di energia da biomasse non superiore a 14 Megawatt. Il dibattito che invece dovremmo iniziare ad aprire è quello relativo al superamento di certe modalità di produzione energetica. Sappiamo infatti che il carbone è tra tutte le fonti fossili quella che a parità di energia presenta il più alto livello di emissioni climalteranti. Per questo attraverso l'interrogazione chiediamo anche la valutazione di impatto ambientale su questo progetto mostruoso che, attraverso il tranello delle biomasse, potrebbe portare a confermare e potenziare la produzione di energia altamente inquinante".
"C'è poi da considerare lo stato di degrado e incuranza con cui viene gestita la centrale Enel - conclude Dottorini -. I carbonili, per esempio, sono totalmente privi di coperture e protezioni, di conseguenza il vento spande le polveri di carbone su tutto il territorio circostante e le piogge fanno in modo che le polveri si infiltrino nel terreno fino a raggiungere le falde acquifere. Per questo auspichiamo che la Giunta intervenga sulla proprietà per adottare tutte le misure che possano in qualche modo evitare situazioni di rischio ambientale e sanitario".
Perugia, 7 maggio 2007
CRISI IDRICA. DOTTORINI (VERDI E CIVICI): BENE IL GOVERNO SU STATO DI EMERGENZA. ACCOLTA LA PROPOSTA DEL MINISTRO PECORARO SCANIO
"Mettere in atto misure per tutelare le risorse idriche e incentivare all'uso consapevole di una risorsa preziosissima e non illimitata"


"Era quello che come Verdi abbiamo chiesto sia a livello nazionale che qua in Umbria e siamo contenti che il Governo si sia mostrato attento alla crisi idrica che da settimane colpisce la nostra regione" Con queste parole il capogruppo dei Verdi e civici in consiglio regionale Oliviero Dottorini commenta la notizia dell'approvazione da parte del Governo, su proposta del ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, dello stato di emergenza siccità per il centro-nord.
"Adesso - continua l'esponente del Sole che ride - occorre mettere in atto tutte le misure in grado di tutelare le risorse idriche di superficie, monitorare le sorgenti, valutare attentamente le autorizzazioni di captazione dai vari corsi d'acqua, monitorare la capacità di riserva dei grandi invasi per poter garantire il sostegno ad una agricoltura già sottoposta a pesanti sacrifici. Non è più possibile procedere sull'onda dell'emergenza, ma è necessario mettere mano a politiche strutturali di tutela di una risorsa non adeguatamente tutelata".
"In Umbria - spiega il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali - vengono distribuiti 3.600 litri di acqua potabile al secondo. Di questi ben il 59 per cento è utilizzato per bagni, docce e altri usi sanitari che in parte potrebbero essere sostituiti da altre forme di approvvigionamento. Oltre a serie politiche di contrasto dei cambiamenti climatici in atto e all'educazione all'uso consapevole di una risorsa preziosissima e non illimitata - conclude Dottorini -, è necessario attuare tutti gli interventi che consentano di perseguire un utilizzo più razionale attraverso la potabilizzazione dell'acqua proveniente dagli invasi, attraverso l'accentuazione di norme che prevedano, a partire dalla nuove costruzioni, sistemi di recupero delle acque piovane per scopi diversi da quelli alimentari e attraverso il raggiungimento dell'obiettivo di ridurre drasticamente le perdite del sistema acquedottistico".

Perugia, 4 maggio 2007
 

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